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C'? un'azienda...

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    #1

    C'? un'azienda...

    Che mi chiama TUTTI i santi giorni affinch? lavori x loro.

    Si occupano di pubblicit?!

    Son andato a fare un colloquio e prospettavano guadagni a 4 zeri, la pace nel mondo e + pelo x tutti!!

    Il bello ? che la gente che era li, anch'essa per il colloquio, ci credeva pure!!

    Tra tutti han scelto proprio me... L'unico che nn ci andrebbe manco sotto tortura!


    Sostanzialmente vorrebbero che abbandonassi il mio lavoro x passare da loro (senza darmi un gettone d'entrata ne nulla) in + (e qui viene il bello)... dovrei lavorare GRATIS fino al raggiungimento di una quota minima di contratti (secondo me altissima)...

    Ma nn ? finita..... Oltre a lavorare gratis TUTTE le spese per muovermi nonch? segretaria sarebbero a carico mio!
    Onde evitare di fare 10000000 km sulle mie auto gli ho detto che ero sprovvisto di mezzi... E mi fanno..."... em bh?.. che problemi ci sono... ne noleggi una!)

    Insomma... dovrei passare da loro x lavorare gratis almeno 6 mesi, spendere NON meno di 600 euro solo x benzina-telepass e degrado dell'auto.. (altri 600 se devo noleggiarla)

    NON avere certezze circa possibilit? di carriera e gettarmi in un mercato, quello pubblicitario, che ? in crisi nera... ma che secondo loro quest'anno l'intero settore ha fatto registrare un +40% di introiti!!:gaen:

    Insomma... una cosa mi ? chiara... se QUESTE son le prospettive lavorative che hanno i giovani... meglio stare a casa a giocare con la Play e nn diventare mai grandi!!!

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    #2
    La vasella la porti tu da casa no????

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      #3
      b? il gettone di entrata non credo esista al mondo, per il resto b? classiche aziende furbette, francamente mi sorprende il fatto che ci siano ancora allocchi che ci caschino.

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        #4
        Ma io non capisco dove stia il tuo problema : gli rispondi per iscritto che tu sei intenzionato a valutare la loro proposta a patto che ... e scrivi tutte le tue condizioni .

        Non ti risponderanno pi? cosi non ti infastidiscono . Se invece lo faranno , almenoa vrai messo in chiaro le cose .

        e' tanto semplice il mercato quando hai le cose a tuo favore

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          #5
          Originally posted by TheKing View Post
          La vasella la porti tu da casa no????
          No no, sabbia!!!!

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            #6
            Forse ? il nick che li attira...

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              #7
              Originally posted by alfetta View Post
              Forse ? il nick che li attira...

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                #8
                Identica cosa capita a me, per? per un'agenzia assicuraitva (piuttosto famosa)

                ti prospettano una vita da sceicco ma la realt? ? ben diversa...

                Comment


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                  #9
                  Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                  Ma io non capisco dove stia il tuo problema : gli rispondi per iscritto che tu sei intenzionato a valutare la loro proposta a patto che ... e scrivi tutte le tue condizioni .

                  Non ti risponderanno pi? cosi non ti infastidiscono . Se invece lo faranno , almenoa vrai messo in chiaro le cose .

                  e' tanto semplice il mercato quando hai le cose a tuo favore
                  non aggiungo altro, loro fanno il loro lavoro cercando il loro tornaconto, tu difendi i tuoi interessi

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                    #10
                    esticazzi ? stato detto?

                    :gaen:

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                      #11
                      Originally posted by Gunslinger View Post
                      Identica cosa capita a me, per? per un'agenzia assicuraitva (piuttosto famosa)

                      ti prospettano una vita da sceicco ma la realt? ? ben diversa...
                      ina?!

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                        #12
                        beh insomma...basta ricordargli l 'articolo 640 del c.p.....si ridimensionano sti personaggi .....

                        Art. 640cod. pen.: Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a s? o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, ? punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 100.000 (51,65) a 2 milioni (1.032,91) (c.p.649).

                        La pena ? della reclusione da uno a cinque anni e della multa da lire 600.000 (309,87) a 3 milioni (1.549,37):

                        1) se il fatto ? commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (c.p.32 quater) o col pretesto di fare esonerare taluno dal servizio militare;

                        2) se il fatto ? commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l`erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell`Autorit? (c.p.661).

                        Il delitto ? punibile a querela della persona offesa (c.p.120-126), salvo che ricorra taluna delle circostanze previste dal capoverso precedente o un`altra circostanza aggravante (c.p.61) .





                        Il reato in esame contempla l'aggressione al patrimonio altrui realizzata attraverso l'inganno che induce la stessa vittima ad autodanneggiarsi. Il bene giuridico protetto ? quindi il patrimonio del soggetto raggirato.

                        Lo schema del reato comprende l'atto del porre in essere gli artifici e raggiri → l'induzione in errore → l'atto dispositivo volontario → il danno patrimoniale e profitto ingiusto.

                        Gli artifici e i raggiri devono essere tali da indurre il soggetto compiere un atto dispositivo del patrimonio che in assenza dei raggiri, non avrebbe posto in essere, altrimenti si finirebbe per perdere di vista la rilevanza causale che i raggiri devono avere nel soggetto che compie l'atto. In definitiva gli artifici e raggiri devono avere una effettiva idoneit? ingannatoria, tale da indurre in errore il soggetto che a causa dei raggiri compie l'atto.

                        L'artificio ? una manipolazione o trasfigurazione della realt? esterna, provocata mediante la simulazione di fatti o circostanze in realt? inesistenti.

                        Il raggiro invece ? un'attivit? simulatrice posta in essere con parole e argomentazioni che fanno scambiare il falso per il vero.

                        E necessario poi fare una valutazione della inevitabilit? dell'errore in cui il soggetto ingannato cade; cio? deve constare che la vittima aveva senza sua colpa, fatto affidamento sulla credibilit? dell'agente, per cui se un uomo di normale diligenza non avrebbe creduto all'agente, il reato di truffa deve essere escluso. La credibilit? deve essere valutata in relazione alle circostanze esterne che devono essere tali da indurre inequivocabilmente qualsiasi soggetto a credere come vero quanto invece ? falso, a credere come avvenuto un fatto che invece non ? avvenuto. In ogni modo la giurisprudenza ha stabilito che solamente la grossolanit? o inverosimiglianza dell'inganno escludono il reato.

                        L'omissione, il silenzio, la reticenza, sono comportamento idoneo a indurre in errore, ai sensi dell'art. 40 cod. pen. Sicuramente non tutte le omissioni sono comportamenti idonei ad indurre in errore, ma lo sono solo le omissioni di coloro che avendo l'obbligo giuridico di agire, non hanno agito; ? il caso di coloro che assumono la posizione di garanzia, ma in relazione a ci? si rimanda alla trattazione dei reati omissivi.

                        L'attivit? ingannatoria deve indurre in errore il soggetto preso di mira; anche in questa sede ? opportuno fare una distinzione fra errore e ignoranza; la situazione di colui che erra ? diversa da quella di colui che ignora.

                        Colui che erra, pur non sapendo la realt? dei fatti, crede di sapere, per cui agisce sopra la sua situazione di ignoranza, colui che ignora, invece, non conosce la realt? e non crede di sapere, per cui non agisce in base ad essa. In base a questa corretta e precisa definizione di errore e ignoranza deve essere respinta l'opinione di coloro (vedi G. Fiandaca E. Musco, Diritto penale, parte speciale, I delitti contro il patrimonio, vol. II, tomo secondo, pag. 173) che in relazione all'idoneit? dell'omissione ad indurre in errore un soggetto dicono che il silenzio non induce la vittima a credere in qualcosa di falso, ma lo lascia nel suo stato preesistente di ignoranza, infatti il silenzio pu? indurre il soggetto sia a rimanere inerme, senza agire, sia ad agire in base alla mancata azione di colui che aveva l'obbligo giuridico di agire; ed ? in relazione all'atteggiamento del soggetto ingannato che questo silenzio viene ad essere inquadrato nell'errore o nell'ignoranza.

                        Un esempio pu? essere quello di colui che essendo per obblighi di lavoro tenuto ad avvertire l'impresa appaltatrice della vittoria dell'appalto, non lo fa impedendo alla suddetta impresa, che non interviene, di concludere il contratto, in collusione con l'impresa seconda arrivata, la quale in conseguenza dell'inadempienza della prima impresa si aggiudica l'appalto. In questo caso ? chiaro che l'omissione dell'avviso della vittoria dell'appalto determina l'impresa prima arrivata a non agire, non intervenendo il giorno concordato per la conclusione del contratto, creando un danno patrimoniale verso questa impresa, avvantaggiando indebitamente l'impresa seconda arrivata, conseguendo un vantaggio patrimoniale egli stesso, in conseguenza della collusione; in questo caso l'artificio consiste nel omettere di avvertire l'impresa appaltatrice della vittoria dell'appalto. Il silenzio, l'omissione, di colui che aveva l'obbligo giuridico di agire, induce la vittima a credere positivamente qualche cosa, la perdita dell'appalto, inducendola in errore.

                        Per quanto riguarda il dubbio, ? necessario dire che il dubbio concreto sulla veridicit? dei fatti e affermazioni dell'ingannatore esclude la truffa, la quale avrebbe potuto essere evitata usando maggiore diligenza; il dubbio astratto invece non esclude la configurabilit? della truffa, poich? in questo caso il soggetto anche usando maggiore avvedutezza non avrebbe potuto concretamente dubitare della veridicit? dei fatti o delle affermazioni dell'agente.

                        La vittima dell'errore pu? essere anche una persona diversa dal soggetto passivo del reato.

                        In relazione all'atto di disposizione patrimoniale posto in essere dal soggetto indotto in errore, ? necessario dire che questo atto ? volontario, ma basato sull'errore provocato dall'agente, per cui in assenza dell'errore non vi sarebbe stato nessun atto di disposizione patrimoniale, o tale disposizione sarebbe stata diversa. La giurisprudenza considera necessaria la presenza di un atto o comportamento del soggetto passivo, ma questo si ritiene possa consistere anche in una omissione.

                        Nel reato in questione ruolo centrale ha il danno patrimoniale quale conseguenza dell'induzione in errore, il danno patrimoniale pu? essere anche patito da persona diversa da quella ingannata, in tale caso il soggetto passivo del reato non ? l'ingannato ma colui che subisce il danno patrimoniale.

                        Per quanto riguarda il danno patrimoniale il concetto deve essere inteso in modo molto astratto, comprendente anche la deminutio patrimonii intesa in senso stretto (danno emergente, lucro cessante).

                        Il codice inoltre richiede la presenza del requisito del profitto ingiusto dell'agente ingannatore; il danno e il profitto devono essere accertati dal giudice in reciproca autonomia, infatti la fattispecie normativa prevede che debbano essere presenti entrambi per configurare il reato di truffa, potendo per? essere dato il caso che al verificarsi del primo, danno patrimoniale, non consegua il secondo, guadagno ingiusto, con l'esclusione dell'applicabilit? del reato di truffa.

                        Il profitto pu? consistere nel soddisfacimento di una qualsiasi interesse psicologico o morale.

                        Il beneficiario del profitto ingiusto pu? anche essere una terza persona, diversa dall'autore dell'inganno. Il profitto ? ingiusto quando vi ? la mancanza di un titolo di legittimazione, di una giusta causa, che renda lecito l'aumento patrimoniale.

                        Il reato si consuma solamente nel momento in cui viene conseguito il profitto ingiusto.

                        Il reato ? a dolo generico.

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                          #13
                          Sono esattamente queste le condizioni per lavorare dei giovani

                          Tutti che cercano giovani commerciali, commerciali, commerciali...
                          Pi? vendi pi? guadagni, entro tre mesi 3 mila euro al mese..
                          maddeeekeee?
                          Un giovane con ZERO portafoglio clienti, con un economia da dopoguerra, cosa volete che venda?!?
                          I parenti saranno gli unici che lo cagheranno, l'azienda si becca i contratti di quest'ultimi,
                          e poi un bel calcio nel culo al ragazzo per obiettivi non raggiunti.

                          Oppure trovi qualcosa come impiegatuccio
                          se sei un neolauretao in fisica nucleare
                          con pluriennale esperienza nel campo de stocazzo (per dire che basterebbe una terza elementare e un mese di affiancamento)
                          solo se iscritto ovviamente nelle liste di mobilit?!
                          eeeebb?...

                          aaaaa poi con sto clima invernale che ha sfracassato le balle, l'Australia si fa sempre pi? intrigante

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                          • Font Size
                            #14
                            Come vedi oramai si trova lavoro praticamente solo con questo schema, sai quanti ne sfanculo io di colloqui cosi? uno va e poi ci rimane fregato. io li mando puntualmente a cacare, ma tanto gente che abbocca ne ? pieno in Italia in questo periodo. Pieno zeppo e questi vivono su sta povera gente.

                            Io almeno mi accontento di andare a pari, ovvero che ti garantiscano un minimo fisso che ti copre le spese e che quindi significa lavorare aggratis. ma almeno lavori e ti fai un'esperienza

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                            • Font Size
                              #15
                              Chi era l'amministratore DO nascimiento e socia vanna Marchi, ma dico io ? piu
                              stupido chi ci va o loro che propongono.

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