E' scaturita da una segnalazione della procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta su presunte attivit? di riciclaggio legate ad operazioni avviate dallo Ior, la banca della Santa Sede, lo stop imposto dal primo gennaio dalla Banca d'Italia ai pagamenti Pos e con carta di credito in Vaticano. Lo si apprende a piazzale Clodio.
A partire dal 6 dicembre la Banca d'Italia aveva negato l'autorizzazione a Deutsche Bank Italia, presso la quale sono trasferite gran parte delle attivit? finanziarie dello Ior, a operare con servizi di pagamento in Vaticano per l'assenza dei presupposti giuridici. In particolare, in Vaticano non ci sarebbe una legislazione bancaria e finanziaria e un sistema di vigilanza prudenziale, ulteriori rispetto a quelli in materia di anti-riciclaggio.
L'indagine sulle attivit? dello Ior
L'inchiesta della procura di Roma sulle presunte attivit? antiriciclaggio riconducibili a operazioni dell'Istituto per le opere di religione, ? affidata al pm Stefano Rocco Fava. Lo sviluppo pi? eclatante fu, nel settembre 2010, il maxisequestro di 23 milioni di euro, ritenuti dagli inquirenti oggetto di una movimentazione caratterizzata da omissioni punite dalle norme antiriciclaggio. Un caso che vede ancora coinvolti l'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi e l'allora direttore generale Paolo Cipriani.
A partire dal 6 dicembre la Banca d'Italia aveva negato l'autorizzazione a Deutsche Bank Italia, presso la quale sono trasferite gran parte delle attivit? finanziarie dello Ior, a operare con servizi di pagamento in Vaticano per l'assenza dei presupposti giuridici. In particolare, in Vaticano non ci sarebbe una legislazione bancaria e finanziaria e un sistema di vigilanza prudenziale, ulteriori rispetto a quelli in materia di anti-riciclaggio.
L'indagine sulle attivit? dello Ior
L'inchiesta della procura di Roma sulle presunte attivit? antiriciclaggio riconducibili a operazioni dell'Istituto per le opere di religione, ? affidata al pm Stefano Rocco Fava. Lo sviluppo pi? eclatante fu, nel settembre 2010, il maxisequestro di 23 milioni di euro, ritenuti dagli inquirenti oggetto di una movimentazione caratterizzata da omissioni punite dalle norme antiriciclaggio. Un caso che vede ancora coinvolti l'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi e l'allora direttore generale Paolo Cipriani.
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