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Schettino intervista a un anno dalla tragedia della Concordia
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Originally posted by MiKiFF View PostA me non me ne pu? fregare meno di quel che ci sta intorno, puoi essere pure un puttaniere alcoolizzato, finch? non fai danni non mi tange, anzi, complimenti che ti godi la vita, ma se a un anno dall'uccisione di decine di persone sei ancora tranquillamente a giro a rilasciare interviste a pagamento permetti che mi incazzo di brutto con chiunque cerca anche minimamente attenuanti per ci? che ha e non ha fatto?
era il comandante e si deve prendere le responsabilit? che il ruolo comporta, ma le colpe e le pene devono essere stabilite in tribunale, non da vespa
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Originally posted by Racing_34 View Poste quindi la colpa ? sua se lo vanno ad intervistare e lo pagano anche? e che ? scemo a rifiutare?
era il comandante e si deve prendere le responsabilit? che il ruolo comporta, ma le colpe e le pene devono essere stabilite in tribunale, non da vespa
Se invece avesse fatto il comandante gestendo l'emergenza come si deve stando sulla nave allora sarebbe diverso e ti darei ragione.
E' solo un vigliacco di merda
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Un giornalista e come tale un avvoltoio a caccia di notizie.
Tra poco verr? fuori che Hitler ha fatto milioni di morti dunque lui in confronto ? un santo.
Anzi, tra poco verr? fuori che Hitler non era poi cos? male.
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questo vuol dire "essere Comandanti"
La Concordia e l?onore perduto del comandante
di Nicol? Carnimeo | 17 gennaio 2012
Commenti (106)Pi? informazioni su: comandante, Costa Concordia, Costa Crociere, Francesco Schettino, Isola del Giglio, Naufragio.
Forse sono cambiati i tempi, forse sono cambiati gli uomini. Di certo non sono mutate le leggi scritte e non scritte del mare. Tutte o quasi si appuntano sulla figura del comandante, in guerra e in pace. Chi abbandona la nave prima che l?ultimo marinaio e l?ultimo passeggero ne siano scesi, come avvenuto secondo le accuse per la Costa Concordia, viola per sempre un ?codice? paragonabile a un giuramento di fedelt?. Non ? la semplice inosservanza di una norma prevista anche nel nostro codice della navigazione, ma una questione d?onore e dunque non ? negoziabile.
Comandanti si diventa dopo lunghi anni di navigazione nei quali si impara a conoscere il mare, ma soprattutto se stessi, si misurano le capacit? e il carattere, l?equilibrio e la consapevolezza del ruolo che implica una responsabilit? enorme, in gergo si chiama ?attitudine al comando?. E non importa neppure che si navighi a bordo di una grande nave da crociera o di una piccola vela.
Il primo comandamento ? sempre la sicurezza e la salvezza dell?equipaggio che deve essere perseguita ad ogni costo, sino al sacrificio estremo. Per questo il comandante a bordo ? papa, re e cardinale, ha ancora ? e cos? ? da sempre ? il potere assoluto, egli pu? arrestare e confinare equipaggio e passeggeri in cabina, pu? celebrare matrimoni e funerali, pu? decidere di sacrificare parte del carico, pu? persino ipotecare la nave senza il consenso del suo armatore.
E la responsabilit? non ? solo verso la sua nave, ma per qualunque altra che si trovi in pericolo, per la quale egli ha l?obbligo morale e giuridico di intervenire. Ma c?? di pi?, un legame fortissimo con la sua nave, che ? una cosa viva, ha un nome e spesso un?anima, il comandante vi si affeziona come fosse la sua compagna, ? lei a portarlo a salvamento nelle condizioni pi? estreme, ? con lei che parla nelle lunghe ore di navigazione di notte nella solitudine della plancia di comando. Anche per questo non solo non deve, ma non vuole abbandonarla, preferisce perire con lei piuttosto che vederla affondare.
La storia e la letteratura marinara citano centinaia di episodi che hanno visto il comandante di una nave in procinto di perdersi mantenere sino all?ultimo istante la sua posizione e dunque il suo ruolo, il pi? delle volte seguendola sul fondo del mare. Ricordiamo lo straordinario coraggio dimostrato dal comandante dell?Andrea Doria, Piero Calamai, che, dopo lo speronamento in Atlantico da parte del transatlantico svedese Stockholm, nel 1956, rest? a bordo sino a pochi minuti prima che l?oceano inghiottisse l?orgoglio della marina mercantile italiana, convinto solo dalle preghiere dei suoi ufficiali, tornati a bordo e forti della ?minaccia? di affondare con lui se non si fosse messo in salvo.
Non sappiamo quali considerazioni abbiano indotto il comandante Francesco Schettino a mettersi in salvo prima del tempo. N? se questa responsabilit? gli sia realmente addebitabile oppure se dopo aver messo in sicurezza migliaia di persone non si sia realmente reso conto che a bordo c?era ancora qualcuno. Egli ne risponder? a breve al suo armatore, alla legge e alla sua coscienza. Ma certo ? che la tragedia del Giglio, allo stato dei fatti, sembra imputabile solo a un marchiano errore umano.
Anche un velista dilettante conosce l?orografia dei fondali prospicienti la zona di Giglio Porto. E dunque, se davvero la causa ? stata la volont? di avvicinarsi alla costa oltre ogni ragionevole limite per consentire ai passeggeri di sventolare i fazzoletti, c?? da chiedersi cosa sia rimasto, in questo caso, dell?arte marinara, che ? anche e soprattutto senso di responsabilit?, prudenza e, perch? no, preveggenza.
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Originally posted by lucavor View Postio fossi in lui me ne starei chiuso in casa a vergognarmi...altroch?...
Se invece avesse fatto il comandante gestendo l'emergenza come si deve stando sulla nave allora sarebbe diverso e ti darei ragione.
E' solo un vigliacco di merda
Pratica (purtroppo) in disuso ultimamente......
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Difatti io penso che Schettino non sia l'unico colpevole della morte di quelle persone, ma i colpevoli siano in primis i capoccioni della Costa che di fatto obbligavano a fare cosi.
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Originally posted by devilsss View PostDifatti io penso che Schettino non sia l'unico colpevole della morte di quelle persone, ma i colpevoli siano in primis i capoccioni della Costa che di fatto obbligavano a fare cosi.
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Originally posted by *Dago* View PostNiente da fare ... La differenza (e conseguentemente le responsabilit? derivanti da questa scelta) tra il passare sotto costa con un ragionevole margine di sicurezza (anche solo una cinquantina di metri in piu') ed il raschiare la carena sugli scogli ? un concetto evidentemente troppo difficile da spiegare e/o comprendere
che Schettino aveva dato gli ordini per passare sotto costa con un margine di sicurezza solo che qualcuno ( il generale ? d obbligo visto che nessuno ha voluto approfondire) ha dato valori errati , quando il comandante se ne ? accorto era troppo tardi
Non so se sei mai stato in una plancia di una nave da crociera , ti posso garantire che senza dati della strumentazione alla mano ? gran difficile vedere uno scoglio e anche navigare a vista non ? poi cos? semplice
guardacaso non se n? accorto nessuno di essere fuori rotta ...
tutti babbei ?
Quindi per la manovra in se direi che la colpa non ? solo sua
Per la gestione del post incidente ? un altro paio di maniche
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Originally posted by nyko683 View Postma forse non ti ? chiaro un concetto
che Schettino aveva dato gli ordini per passare sotto costa con un margine di sicurezza solo che qualcuno ( il generale ? d obbligo visto che nessuno ha voluto approfondire) ha dato valori errati , quando il comandante se ne ? accorto era troppo tardi
Non so se sei mai stato in una plancia di una nave da crociera , ti posso garantire che senza dati della strumentazione alla mano ? gran difficile vedere uno scoglio e anche navigare a vista non ? poi cos? semplice
guardacaso non se n? accorto nessuno di essere fuori rotta ...
tutti babbei ?
Quindi per la manovra in se direi che la colpa non ? solo sua
Per la gestione del post incidente ? un altro paio di maniche
E non riesco nemmeno a capire perch? Schettino non accusi questo qualcuno di avergli fornito dati sbagliati facendone bome e cognome visto che a quanto pare i dati di cui parliamo debbono essere riferiti al timoniere a voce .
Non sono mai stato nella plancia di una nave da crocera e fatico quindi a credere che davanti al timone non ci sia un monitor con tutti i dati del caso .
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Originally posted by *Dago* View PostSi , non riesco a concepire il fatto che chi governa una nave possa comportarsi con tanta leggerezza ... Non riesco a concepire che chi governa il timone non abbia sotto gli occhi i dati necessari per dirigerla , ed a maggior ragione nel momento in cui si decide di eseguire una manovra rischiosa .
E non riesco nemmeno a capire perch? Schettino non accusi questo qualcuno di avergli fornito dati sbagliati facendone bome e cognome visto che a quanto pare i dati di cui parliamo debbono essere riferiti al timoniere a voce .
Non sono mai stato nella plancia di una nave da crocera e fatico quindi a credere che davanti al timone non ci sia un monitor con tutti i dati del caso .
Cmq, ripeto che io non difendo il comandante Schettino, perch? anche se l?''errore fosse stato di un ufficiale, il responsabile ? lui.
Sul resto e sull'accanimento verso la persona resto dell'idea che un comandante con la sua esperienza meriti almeno il beneficio del dubbio verso la sua esperienza e i suoi comportamenti. Non ho detto assoluzione o giustificazione, ma beneficio del dubbio.
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ma avete idea con una nave del genere sbagliare di soli 50 metri? ? come in macchina sbagliare a piazzare la gomma anteriore sinistra in una corsia larga 30 cm, contando che la gomma ? larga 20
cosi come sorpassare con una nave un'altra nave che magari viaggia a 1-2 nodi in meno, occorre circa mezz'ora e sulle 10-15 miglia
giusto per dare un'idea insomma
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