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Stamane, fermo al semaforo mentre come ogni giorno percorrevo in sella il tragitto casa-ufficio, ho avuto modo di osservare per qualche istante una scena "topica" che mi ha fatto riflettere...
Sul passo carrabile di un palazzo sostava una station wagon. Il posteriore rivolto verso il portone, il portellone aperto...Un ragazzo stava cercando disperatamente di scaricare uno scatolone marroncino sul quale campeggiava la micidiale scritta: IKEA.
Accanto a lui, una giovane e bella ragazza si impegnava a dare indicazioni di massima sulla logistica necessaria a movimentare il voluminoso scatolone.
Il giovane inveiva raffiche di bestemmie in aramaico antico, maledicendo il creato, la ragazza, la macchina e tutte le foreste svedesi.
Ed ho iniziato a cercare di capire perch?, per ogni coppia che si forma, un nuovo scontrino pieno di zeri viene stampato dalla catena del truciolato ingegnerizzato. Mi ? venuto in mente quando, con la mia ex, decidemmo di andare a convivere...affittammo un appartamento molto grazioso in una delle zone meno accoglienti di Milano...Praticamente, quando aprivo le finestre e non c'era nebbia, potevo gustarmi la splendida visuale della facciata del palazzo di fronte ed un "meraviglioso" scorcio sul cavalcavia di Monteceneri (per chi non lo sapesse si tratta di una sopraelevata lunga circa 2 km attraente come un calcio negli zebedei).
Fu in quella occasione che la mia ex pronunci? la frase storica:"Sabato andiamo all'IKEA a prendere una libreria e qualcos'altro."
Il suo entusiasmo all'idea fu tale da spappolare immediatamente ogni mio pi? blando tentativo di proporre un programma alternativo ("ma magari una passeggiata al parco e due gighelli??")...
Avete presente l'IKEA?
Entrate e vi si prospetta un percorso ad ostacoli...una specie di "giochi senza frontiere" che si sviluppa in un labirinto di finti scorci domestici. Lei, l'arraffatrice compulsiva di depliant e cataloghi, inizia a svolazzare allegramente nel marasma di laminati e plastiche...tu, dopo soli 5 metri, inizi a percepire il bisogno di fissare pi? solidamente i testicoli all'inguine perch? gi? prevedi la loro prossima caduta al suolo...
Intorno a te lo spettacolo ? disarmante...decine e decine di coppie e coppiette, in alcuni tragici casi supportate dalla madre di lei, gironzolano senza meta nel delirio di tappeti finto-persiani-made-in-Sweden e asciugamanoni da 300*450 con i quali si potrebbe asciugare una mandria di bufali fangosi. L'espressione di lui ? plastica: una truce maschera ind?, con lo zigomo ormai cadente, il sopracciglio abbassato e la palpebra sbarrata...se lo si incontrasse in una corsia d'ospedale, sicuramente sarebbe attaccato ad una flebo di Lexotan grande come una damigiana..
Loro, le femmine arredatrici, volteggiano ciacolando tra uno "SWALBAARD" ed un "BURSJ?N" di dimensioni della cucina, del bagno...sembrano aver ingoiato un trattato di geometria...afferrano le matite smangiucchiate che trovano in giro e disegnano la planimetria dell'appartamento con precisione millimetrica...a casa non ricordano nemmeno dove si trova la presa del telefono...all'IKEA rammentano persino lo spessore dello zoccolino battiscopa, facendoti pensare che, quando tu sei fuori a lavorare, loro stanno in casa con livelle laser e teodoliti a prendere misure precise al micron di qualsiasi angolo dell'appartamento. Mentre delirano di metri quadri, per?, non sono totalmente concentrate..posseggono una capacit? multitask allucinante..parlano, misurano, stendono a matita dei trattati di architettura d'interni e contemporaneamente introducono decine di accessori assurdi ed inutili all'interno del "sacchettone giallo". Tu rimani inebetito ad osservare con quale nonchalance riescono a considerare indispensabile un levapalline per maglioni a forma di paperella...non riesci a fermarle nemmeno quando le vedi arraffare una manciata di calamite da frigorifero modellate come miniattrezzi da cucina. Non hanno mai lasciato prima di allora un biglietto attaccato al frigorifero bench? tu, previdentemente, avessi attaccato due secoli prima un magnete da locomotore sull'anta del congelatore per trattenere il biglietto con scritto "FARE DUPLICATO CHIAVI PER DOMESTICA!"...Ora, per?, davanti al cestone con le minipadelle magnetiche, pare che lasciare biglietti sulla porta del frigo sia diventato importante come il pellegrinaggio alla Mecca per i musulmani.
E mentre rimani basito a cercare di comprendere l'improcrastinabilit? dell'acquisto di un levaragnatele in agave svedese, loro hanno gi? sacchettonato una cinquantina di euro in accessori che tu gi? vedi dimenticati per sempre nel fondo dell'antina sotto al lavandino della cucina...l? dove nessun uomo ? mai giunto prima.
Finalmente si arriva al reparto librerie. Con nonchalance ti dirigi in solitaria verso il caro, vecchio, classico BILLY...Tu uomo, in cuor tuo ami il BILLY. E' semplice, lineare, sta bene con tutto, un po' come una t-shirt nera. Conosci il BILLY da sempre...il BILLY ? tuo amico, con quelle sue istruzioni di montaggio a prova di idiota ed il suo pacchettone di viti eccentriche. E' anche l'unico mobile dell'IKEA che, volendo, puoi persino pensare di smontare e rimontare almeno un paio di volte senza temere che, come d'incanto all'estrazione della prima vite, si trasformi istantaneamente in un mucchio di trucioli e frammenti di laminato.
Azzardi il tuo timido:"..ma perch? non un BILLY nero? Starebbe bene accanto al mobile della televisio...."
Non fai in tempo a finire la frase. Di norma lei ti ha gi? affettato con una occhiataccia-spada-jedi che non lascia scampo. Lei sta osservando "ENETRI", la libreria con supporti di metallo e ripiani in legno da fissare alla parete! E tu gi? ti vedi alle prese con trapano a percussione (perch? LEI ha scelto la parete portante, quella in cemento armato, come location per la tua tortura), tasselloni, milioni di viti passanti...Conosci ENETRI..lo avevi incontrato quando eri ancora single ed il tuo ex migliore amico ti aveva invitato a casa sua e della sua ragazza a farti due birrette..Tu ti eri fatto incastrare ad aiutarlo a montare quel mostro...sai che, oltre ad essere un suicidio il montaggio, ? anche intrinsecamente ed irrimediabilmente instabile. Se metti qualcosa di pesante sul lato detro, devi assolutamente compensare sul sinistro con un contrappeso, altrimenti sar? la fine di tutto.
Ma lei ? decisa: per aver osato proporre il BILLY sarai condannato all'ENETRI.
Timidamente cerchi di osservare sul foglietto le dimensioni dello scatolone...in cuor tuo preghi, supplichi, implori il signor IKEA di aver progettato uno scatolone per ENETRI troppo lungo per la tua macchina, in modo tale da sbattere in faccia all'arredatrice compulsiva il vincolo fisico dell'incompenetrabilit? dei corpi....osservi bene il tagliando ed un sorriso ebete a 200 denti ti si tatua in faccia:"Amore...non possiamo prenderlo: non c'entra in macchina la scatola..." -pronunciando il "non c'entra in macchina la scatola" con il tono grave da Presidente della Corte di Cassazione. Sentenza definitiva ed inappellabile!
Ma lei ? decisissima:"Ah, davvero? Allora dovremo farcelo spedire o noleggiare il furgone!"
STONF!! STONF!!
Il suono sordo della caduta al suolo delle tue palle risuona nell'aria...
(continua...)
Sul passo carrabile di un palazzo sostava una station wagon. Il posteriore rivolto verso il portone, il portellone aperto...Un ragazzo stava cercando disperatamente di scaricare uno scatolone marroncino sul quale campeggiava la micidiale scritta: IKEA.
Accanto a lui, una giovane e bella ragazza si impegnava a dare indicazioni di massima sulla logistica necessaria a movimentare il voluminoso scatolone.
Il giovane inveiva raffiche di bestemmie in aramaico antico, maledicendo il creato, la ragazza, la macchina e tutte le foreste svedesi.
Ed ho iniziato a cercare di capire perch?, per ogni coppia che si forma, un nuovo scontrino pieno di zeri viene stampato dalla catena del truciolato ingegnerizzato. Mi ? venuto in mente quando, con la mia ex, decidemmo di andare a convivere...affittammo un appartamento molto grazioso in una delle zone meno accoglienti di Milano...Praticamente, quando aprivo le finestre e non c'era nebbia, potevo gustarmi la splendida visuale della facciata del palazzo di fronte ed un "meraviglioso" scorcio sul cavalcavia di Monteceneri (per chi non lo sapesse si tratta di una sopraelevata lunga circa 2 km attraente come un calcio negli zebedei).
Fu in quella occasione che la mia ex pronunci? la frase storica:"Sabato andiamo all'IKEA a prendere una libreria e qualcos'altro."
Il suo entusiasmo all'idea fu tale da spappolare immediatamente ogni mio pi? blando tentativo di proporre un programma alternativo ("ma magari una passeggiata al parco e due gighelli??")...
Avete presente l'IKEA?
Entrate e vi si prospetta un percorso ad ostacoli...una specie di "giochi senza frontiere" che si sviluppa in un labirinto di finti scorci domestici. Lei, l'arraffatrice compulsiva di depliant e cataloghi, inizia a svolazzare allegramente nel marasma di laminati e plastiche...tu, dopo soli 5 metri, inizi a percepire il bisogno di fissare pi? solidamente i testicoli all'inguine perch? gi? prevedi la loro prossima caduta al suolo...
Intorno a te lo spettacolo ? disarmante...decine e decine di coppie e coppiette, in alcuni tragici casi supportate dalla madre di lei, gironzolano senza meta nel delirio di tappeti finto-persiani-made-in-Sweden e asciugamanoni da 300*450 con i quali si potrebbe asciugare una mandria di bufali fangosi. L'espressione di lui ? plastica: una truce maschera ind?, con lo zigomo ormai cadente, il sopracciglio abbassato e la palpebra sbarrata...se lo si incontrasse in una corsia d'ospedale, sicuramente sarebbe attaccato ad una flebo di Lexotan grande come una damigiana..
Loro, le femmine arredatrici, volteggiano ciacolando tra uno "SWALBAARD" ed un "BURSJ?N" di dimensioni della cucina, del bagno...sembrano aver ingoiato un trattato di geometria...afferrano le matite smangiucchiate che trovano in giro e disegnano la planimetria dell'appartamento con precisione millimetrica...a casa non ricordano nemmeno dove si trova la presa del telefono...all'IKEA rammentano persino lo spessore dello zoccolino battiscopa, facendoti pensare che, quando tu sei fuori a lavorare, loro stanno in casa con livelle laser e teodoliti a prendere misure precise al micron di qualsiasi angolo dell'appartamento. Mentre delirano di metri quadri, per?, non sono totalmente concentrate..posseggono una capacit? multitask allucinante..parlano, misurano, stendono a matita dei trattati di architettura d'interni e contemporaneamente introducono decine di accessori assurdi ed inutili all'interno del "sacchettone giallo". Tu rimani inebetito ad osservare con quale nonchalance riescono a considerare indispensabile un levapalline per maglioni a forma di paperella...non riesci a fermarle nemmeno quando le vedi arraffare una manciata di calamite da frigorifero modellate come miniattrezzi da cucina. Non hanno mai lasciato prima di allora un biglietto attaccato al frigorifero bench? tu, previdentemente, avessi attaccato due secoli prima un magnete da locomotore sull'anta del congelatore per trattenere il biglietto con scritto "FARE DUPLICATO CHIAVI PER DOMESTICA!"...Ora, per?, davanti al cestone con le minipadelle magnetiche, pare che lasciare biglietti sulla porta del frigo sia diventato importante come il pellegrinaggio alla Mecca per i musulmani.
E mentre rimani basito a cercare di comprendere l'improcrastinabilit? dell'acquisto di un levaragnatele in agave svedese, loro hanno gi? sacchettonato una cinquantina di euro in accessori che tu gi? vedi dimenticati per sempre nel fondo dell'antina sotto al lavandino della cucina...l? dove nessun uomo ? mai giunto prima.
Finalmente si arriva al reparto librerie. Con nonchalance ti dirigi in solitaria verso il caro, vecchio, classico BILLY...Tu uomo, in cuor tuo ami il BILLY. E' semplice, lineare, sta bene con tutto, un po' come una t-shirt nera. Conosci il BILLY da sempre...il BILLY ? tuo amico, con quelle sue istruzioni di montaggio a prova di idiota ed il suo pacchettone di viti eccentriche. E' anche l'unico mobile dell'IKEA che, volendo, puoi persino pensare di smontare e rimontare almeno un paio di volte senza temere che, come d'incanto all'estrazione della prima vite, si trasformi istantaneamente in un mucchio di trucioli e frammenti di laminato.
Azzardi il tuo timido:"..ma perch? non un BILLY nero? Starebbe bene accanto al mobile della televisio...."
Non fai in tempo a finire la frase. Di norma lei ti ha gi? affettato con una occhiataccia-spada-jedi che non lascia scampo. Lei sta osservando "ENETRI", la libreria con supporti di metallo e ripiani in legno da fissare alla parete! E tu gi? ti vedi alle prese con trapano a percussione (perch? LEI ha scelto la parete portante, quella in cemento armato, come location per la tua tortura), tasselloni, milioni di viti passanti...Conosci ENETRI..lo avevi incontrato quando eri ancora single ed il tuo ex migliore amico ti aveva invitato a casa sua e della sua ragazza a farti due birrette..Tu ti eri fatto incastrare ad aiutarlo a montare quel mostro...sai che, oltre ad essere un suicidio il montaggio, ? anche intrinsecamente ed irrimediabilmente instabile. Se metti qualcosa di pesante sul lato detro, devi assolutamente compensare sul sinistro con un contrappeso, altrimenti sar? la fine di tutto.
Ma lei ? decisa: per aver osato proporre il BILLY sarai condannato all'ENETRI.
Timidamente cerchi di osservare sul foglietto le dimensioni dello scatolone...in cuor tuo preghi, supplichi, implori il signor IKEA di aver progettato uno scatolone per ENETRI troppo lungo per la tua macchina, in modo tale da sbattere in faccia all'arredatrice compulsiva il vincolo fisico dell'incompenetrabilit? dei corpi....osservi bene il tagliando ed un sorriso ebete a 200 denti ti si tatua in faccia:"Amore...non possiamo prenderlo: non c'entra in macchina la scatola..." -pronunciando il "non c'entra in macchina la scatola" con il tono grave da Presidente della Corte di Cassazione. Sentenza definitiva ed inappellabile!
Ma lei ? decisissima:"Ah, davvero? Allora dovremo farcelo spedire o noleggiare il furgone!"
STONF!! STONF!!
Il suono sordo della caduta al suolo delle tue palle risuona nell'aria...
(continua...)
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