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VAJONT - 9 ottobre 1963

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    #1

    VAJONT - 9 ottobre 1963

    Per non dimenticare :


    Alle ore 22,39 del 9 ottobre 1963 si compie l'ultimo atto di una tragedia umana. Una frana gigantesca provoca un'onda che cancella, in pochi secondi, un territorio e quasi 2.000 vite umane. La morfologia delle valli del Vajont e del Piave viene sconvolta: i danni materiali incalcolabili. Di Longarone restano solo poche case; Erto viene graziato ma spariscono gran parte delle sue frazioni. Ma oltre alle vittime e alla distruzione territoriale la popolazione superstite subisce le conseguenze di indelebili danni morali, che sono quelli che hanno fatto soffrire e continuano a far soffrire persone singole e comunit?.
    La natura esce ancora una volta vincitrice nei confronti dell'uomo...........





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    Last edited by raster10; 13-10-12, 10:46.

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    #2
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      #3






      Last edited by raster10; 13-10-12, 12:02.

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        #4
        La diga del Vajont ,Casso ed Erto - Bellunovirtuale

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          #5
          Ero a scuola quando ho visto per la prima volta il documentario, quello di Paolini, m'ha fatto brillare gli occhi.
          Quando successe il fatto mio padre prese la moto e and? da Milano su' alla diga ad aiutare... l'han citato anche in un libro (che non ricordo quale)

          Una tragedia di proporzioni catastrofiche

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            #6






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              #7










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                #8
                qui si deve riflettere un attimo







                Last edited by raster10; 13-10-12, 12:12.

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                  #9
                  Il monte fracico...

                  Bel post Raster, se riesco piu' tardi racconto un po di storie di quella notte, raccontate dai locali sopravvissuti.


                  Inviato dal mio trono di ceramica

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                    #10
                    sapore agrodolce, un punto di visto diverso ma...

                    Marco.Paolini.-.Vajont.1.avi

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                      #11
                      Originally posted by Icy24 View Post
                      sapore agrodolce, un punto di visto diverso ma...

                      Marco.Paolini.-.Vajont.1.avi

                      Icy

                      Paolini di una disgrazia ha fatto teatro, per raccontare la sua verit? o per fare il suo lavoro di attore, non st? a me giudicare.


                      La storia vera la fanno le testimonianze di chi, quella notte ? sopravvissuta ed il giorno dopo cercavano invano i loro cari sotto una indicibile distesa di fango e pietre.

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                        #12
                        ecco di cosa st? parlando






                        Last edited by raster10; 13-10-12, 15:46.

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                        • Font Size
                          #13




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                            #14
                            Originally posted by macicca View Post
                            Il monte fracico...

                            Bel post Raster, se riesco piu' tardi racconto un po di storie di quella notte, raccontate dai locali sopravvissuti.


                            Inviato dal mio trono di ceramica

                            Sai, ci vado tutti gli anni alla diga e ad Erto.

                            Tutti gli anni leggo le stesse cose, sui cartelli e sui libri.

                            Tutti gli anni vedo i segni indelebili della frana.


                            Eppure, ogni volta mi sorprendo per l'incredibile grandezza di questo disastro.



                            Ancora oggi, a distanza di 49 anni, il sabato e la domenica, o comunque nelle festivit?, al piazzale della diga c'? sempre tanta gente.

                            Ci dovrebbero andare tutti, almeno una volta nella vita, perch? in quel posto, come in nessun altro, ci si rende conto di quanto danno pu? arrecare l'uomo a s? stesso.
                            Last edited by raster10; 13-10-12, 15:59.

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                            • Font Size
                              #15
                              Originally posted by raster10 View Post
                              Sai, ci vado tutti gli anni alla diga e ad Erto.

                              Tutti gli anni leggo le stesse cose, sui cartelli e sui libri.

                              Tutti gli anni vedo i segni indelebili della frana.


                              Eppure, ogni volta mi sorprendo per l'incredibile grandezza di questo disastro.



                              Ancora oggi, a distanza di 49 anni, il sabato e la domenica, o comunque nelle festivit?, al piazzale della diga c'? sempre tanta gente.

                              Ci dovrebbero andare tutti, almeno una volta nella vita, perch? in quel posto, come in nessun altro, ci si rende conto di quanto danno pu? arrecare l'uomo a s? stesso.
                              La cosa che mi fa piu' impressione, ? come ? cambiata la frana e la valle da quando iniziano i miei ricordi (primi anni ottanta). All'epoca la frana era ancora una frana, con qualche arbusto basso, che si attraversava su mulattiere e la vallata era tutto un praticello con qualche arbusto. Oggi, da ormai qualche anno, ogni volta che torno su mi fa impressione vedere che ormai la natura ha ripreso il controllo e cancellato quasi tutto, la frana ? un bosco, con strade asfaltate che l'attraversano, la vallata ? tornata verde con gli alberi lungo il piave.

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