Che dire, era ora che la gente s'incazzasse un po.....
Merate Online - Osnago: sciopero di 8 ore e presidio Fomas per Pino Coletti, luned? confronto a Lecco
Osnago: sciopero di 8 ore e presidio Fomas per Pino Coletti, luned? confronto a Lecco
Osnago
Il presidio davanti ai cancelli alla presenza dei carabinieri. Al centro Pino Coletti
Hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio all'esterno della Fomas di Osnago nella mattinata di venerd? 21 settembre, indicendo uno sciopero per l'intera giornata per dimostrare la loro contrariet? al licenziamento del collega Giuseppe (Pino) Coletti, rsu dell'Unione Sindacale di Base. La quasi totalit? dei circa 300 dipendenti dell'azienda ha manifestato di fronte ai cancelli dalle 5.00 del mattino alle 13.00, quando a seguito di un accordo con la propriet? aziendale il presidio si ? sciolto e i circa 25 lavoratori (per lo pi? impiegati) che hanno espresso la volont? di lavorare sono potuti entrare.
VIDEO
I vertici dell'azienda, considerata la risposta della solidariet? dei lavoratori allo sciopero, hanno annunciato la volont? di trovare soluzioni alternative al licenziamento. Per la giornata di luned? ? in programma un incontro presso Confindustria a Lecco tra propriet? aziendale e il rappresentante USB nazionale Sandro Sartorio, per discutere una possibile alternativa al licenziamento. Giuseppe Coletti da luned? stazioner? di fronte ai cancelli con un camper in presidio permanente, finch? non verr? trovata una soluzione (cos? fanno sapere le rappresentanze interne all'azienda).
La solidariet? per il lavoratore di 38 anni, residente a Mezzago e che da 10 anni lavorava nello stabilimento di Osnago, ? arrivata da pi? parti fin dalle ore successive al licenziamento, consegnato verso le 16.00 del pomeriggio di gioved? 20 settembre. Causa del provvedimento per "insubordinazione", come riferito dallo stesso Coletti, sarebbe un diverbio avvenuto all'interno della mensa con un responsabile della manutenzione in azienda.
Un fatto di per s? banale, dietro cui ci sarebbero per? questioni legate a presunti "dissapori" avvenuti all'interno dello stabilimento e segnalati dall'operaio. (L'azienda, interpellata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Lo spazio resta comunque a disposizione per eventuali repliche).
"La comunicazione parla di licenziamento per giusta causa, la persona con cui ho avuto il litigio in mensa ha denunciato all'azienda il mio comportamento. Mi aspettavo un provvedimento nei miei confronti, ma di certo non il licenziamento. La lettera mi ? stata consegnata poco prima delle 16.00, ho avuto giusto il tempo di togliere le mie cose dall'armadietto e salutare i colleghi. Ieri sera ci siamo incontrati fuori dall'azienda, ? stata una chiacchierata in cui ho raccontato loro come sono andate le cose. Abbiamo quindi deciso di indire lo sciopero per la giornata di oggi".
L'adesione da parte dei circa 300 dipendenti Fomas ? stata pressoch? totale, anche se nelle prime ore della mattina qualcuno ha scavalcato per entrare nello stabilimento, altri hanno manifestato l'intenzione di voler lavorare e ci sono stati attivi di tensione quando il capo manutenzione coinvolto nell'episodio ? arrivato all'esterno dell'azienda.
Diverse pattuglie dei Carabinieri si sono portate sul posto, ma il presidio si ? svolto in modo tranquillo fuori dai cancelli. "Ho ricevuto tanta solidariet?, dalla USB a livello nazionale, dalla Innse di Milano, dalla Mangiarotti, dai lavoratori del territorio della Marcegaglia, Finder Pompe, Calvi, Ihi, e la Fim Cisl ha proclamato lo sciopero di 8 ore", ha spiegato Coletti. La Fiom Cgil ha fatto altrettanto in tutte le aziende del gruppo Fomas, in difesa dei diritti sindacali e del diritto al lavoro. La Fomas ? rimasta di fatto pressoch? ferma nella mattinata odierna, anche se non ? mancato qualche lavoratore che ha espresso la volont? di entrare in fabbrica e ha potuto farlo dopo l'ora di pranzo.
"Non si pu? licenziare in questo modo un padre di due bambini, siamo diventati peggio della carne da macello" ha spiegato "Peppo", collega di Coletti. "Sembra di essere tornati indietro 60 anni" ? stato il commento di Sebastiano, davanti ai cancelli fin dalle primissime ore del mattino. Lo sciopero, cos? come l'incontro di ieri sera, ha visto la partecipazione di lavoratori di ogni sigla sindacale. "Non esistono differenze quando un lavoratore viene licenziato cos?" ha commentato una dipendente della Ihi giunta in solidariet? al lavoratore. Quello che si chiede all'azienda ? il reintegro di Pino Coletti. "Lo sciopero di oggi ? una prima reazione "a caldo" per ci? che ? accaduto, ma l'intenzione ? quella di promuovere un'azione pi? a lungo termine che mi permetta di rientrare al lavoro" ha spiegato Pino. "Abbiamo sciolto il presidio in funzione dell'incontro promesso per luned?, ora vedremo come si evolveranno le cose".
Questo il comunicato pubblicato dalla Fiom Cgil Lecco:
A fronte di quanto sta succedendo nella Ditta Fomas di Osnago la Fiom-Cgil di
Lecco ribadisce che i diritti sindacali devono essere garantiti a tutti i
lavoratori e a tutte le Organizzazioni sindacali.
Da nessuna parte ci devono essere atteggiamenti unilaterali che discriminano
delegati o lavoratori impegnati nella difesa di interessi di parte.
Questo deve valere sempre anche quando non si rispettano le regole di
democrazia e rappresentanza/rappresentativit? in tutti i luoghi di lavoro.
(Vedi cosa sta succedendo in Fiat e in alcune aziende del territorio dove alla
Fiom non viene garantita la legittima agibilit? sindacale).
LA FIOM-CGIL DI LECCO PROCLAMA PER LA GIORNATA ODIERNA
VENERD? 21 SETTEMBRE 2012 OTTO ORE DI SCIOPERO
IN TUTTE LE AZIENDE DEL GRUPPO FOMAS IN DIFESA DEI DIRITTI SINDACALI E DEL DIRITTO AL LAVORO.
Ci tenevo a spargere la voce perch? il lavoro ? un diritto che nessuno ci puo togliere
Merate Online - Osnago: sciopero di 8 ore e presidio Fomas per Pino Coletti, luned? confronto a Lecco
Osnago: sciopero di 8 ore e presidio Fomas per Pino Coletti, luned? confronto a Lecco
Osnago
Il presidio davanti ai cancelli alla presenza dei carabinieri. Al centro Pino Coletti
Hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio all'esterno della Fomas di Osnago nella mattinata di venerd? 21 settembre, indicendo uno sciopero per l'intera giornata per dimostrare la loro contrariet? al licenziamento del collega Giuseppe (Pino) Coletti, rsu dell'Unione Sindacale di Base. La quasi totalit? dei circa 300 dipendenti dell'azienda ha manifestato di fronte ai cancelli dalle 5.00 del mattino alle 13.00, quando a seguito di un accordo con la propriet? aziendale il presidio si ? sciolto e i circa 25 lavoratori (per lo pi? impiegati) che hanno espresso la volont? di lavorare sono potuti entrare.
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I vertici dell'azienda, considerata la risposta della solidariet? dei lavoratori allo sciopero, hanno annunciato la volont? di trovare soluzioni alternative al licenziamento. Per la giornata di luned? ? in programma un incontro presso Confindustria a Lecco tra propriet? aziendale e il rappresentante USB nazionale Sandro Sartorio, per discutere una possibile alternativa al licenziamento. Giuseppe Coletti da luned? stazioner? di fronte ai cancelli con un camper in presidio permanente, finch? non verr? trovata una soluzione (cos? fanno sapere le rappresentanze interne all'azienda).
La solidariet? per il lavoratore di 38 anni, residente a Mezzago e che da 10 anni lavorava nello stabilimento di Osnago, ? arrivata da pi? parti fin dalle ore successive al licenziamento, consegnato verso le 16.00 del pomeriggio di gioved? 20 settembre. Causa del provvedimento per "insubordinazione", come riferito dallo stesso Coletti, sarebbe un diverbio avvenuto all'interno della mensa con un responsabile della manutenzione in azienda.
Un fatto di per s? banale, dietro cui ci sarebbero per? questioni legate a presunti "dissapori" avvenuti all'interno dello stabilimento e segnalati dall'operaio. (L'azienda, interpellata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Lo spazio resta comunque a disposizione per eventuali repliche).
"La comunicazione parla di licenziamento per giusta causa, la persona con cui ho avuto il litigio in mensa ha denunciato all'azienda il mio comportamento. Mi aspettavo un provvedimento nei miei confronti, ma di certo non il licenziamento. La lettera mi ? stata consegnata poco prima delle 16.00, ho avuto giusto il tempo di togliere le mie cose dall'armadietto e salutare i colleghi. Ieri sera ci siamo incontrati fuori dall'azienda, ? stata una chiacchierata in cui ho raccontato loro come sono andate le cose. Abbiamo quindi deciso di indire lo sciopero per la giornata di oggi".
L'adesione da parte dei circa 300 dipendenti Fomas ? stata pressoch? totale, anche se nelle prime ore della mattina qualcuno ha scavalcato per entrare nello stabilimento, altri hanno manifestato l'intenzione di voler lavorare e ci sono stati attivi di tensione quando il capo manutenzione coinvolto nell'episodio ? arrivato all'esterno dell'azienda.
Diverse pattuglie dei Carabinieri si sono portate sul posto, ma il presidio si ? svolto in modo tranquillo fuori dai cancelli. "Ho ricevuto tanta solidariet?, dalla USB a livello nazionale, dalla Innse di Milano, dalla Mangiarotti, dai lavoratori del territorio della Marcegaglia, Finder Pompe, Calvi, Ihi, e la Fim Cisl ha proclamato lo sciopero di 8 ore", ha spiegato Coletti. La Fiom Cgil ha fatto altrettanto in tutte le aziende del gruppo Fomas, in difesa dei diritti sindacali e del diritto al lavoro. La Fomas ? rimasta di fatto pressoch? ferma nella mattinata odierna, anche se non ? mancato qualche lavoratore che ha espresso la volont? di entrare in fabbrica e ha potuto farlo dopo l'ora di pranzo.
"Non si pu? licenziare in questo modo un padre di due bambini, siamo diventati peggio della carne da macello" ha spiegato "Peppo", collega di Coletti. "Sembra di essere tornati indietro 60 anni" ? stato il commento di Sebastiano, davanti ai cancelli fin dalle primissime ore del mattino. Lo sciopero, cos? come l'incontro di ieri sera, ha visto la partecipazione di lavoratori di ogni sigla sindacale. "Non esistono differenze quando un lavoratore viene licenziato cos?" ha commentato una dipendente della Ihi giunta in solidariet? al lavoratore. Quello che si chiede all'azienda ? il reintegro di Pino Coletti. "Lo sciopero di oggi ? una prima reazione "a caldo" per ci? che ? accaduto, ma l'intenzione ? quella di promuovere un'azione pi? a lungo termine che mi permetta di rientrare al lavoro" ha spiegato Pino. "Abbiamo sciolto il presidio in funzione dell'incontro promesso per luned?, ora vedremo come si evolveranno le cose".
Questo il comunicato pubblicato dalla Fiom Cgil Lecco:
A fronte di quanto sta succedendo nella Ditta Fomas di Osnago la Fiom-Cgil di
Lecco ribadisce che i diritti sindacali devono essere garantiti a tutti i
lavoratori e a tutte le Organizzazioni sindacali.
Da nessuna parte ci devono essere atteggiamenti unilaterali che discriminano
delegati o lavoratori impegnati nella difesa di interessi di parte.
Questo deve valere sempre anche quando non si rispettano le regole di
democrazia e rappresentanza/rappresentativit? in tutti i luoghi di lavoro.
(Vedi cosa sta succedendo in Fiat e in alcune aziende del territorio dove alla
Fiom non viene garantita la legittima agibilit? sindacale).
LA FIOM-CGIL DI LECCO PROCLAMA PER LA GIORNATA ODIERNA
VENERD? 21 SETTEMBRE 2012 OTTO ORE DI SCIOPERO
IN TUTTE LE AZIENDE DEL GRUPPO FOMAS IN DIFESA DEI DIRITTI SINDACALI E DEL DIRITTO AL LAVORO.
Ci tenevo a spargere la voce perch? il lavoro ? un diritto che nessuno ci puo togliere

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