09:59 - C'? appena stato l'impatto della Costa Concordia contro lo scoglio, davanti all'Isola del Giglio, quando il comandante Francesco Schettino esce in un "Che cosa ho combinato". E poco dopo, il maitre Antonello Tievolo, originario del Giglio: "Mi sento in colpa". L'esame della scatola nera rivela le parole concitate sulla plancia di comando della nave rimasta incagliata dopo il famigerato inchino al comandante in pensione Mario Palombo.
I dialoghi di quel 13 gennaio, che saranno depositati tra una settimana al Tribunale di Grosseto, vengono anticipati oggi dalla "Stampa". Minuti di ansia e preoccupazione, quelli che seguono quel terribile scontro con lo scoglio, che determin? la morte di 32 persone. Schettino rifiut? da subito l'accusa di essere stato l'unico a voler fare quel maledetto inchino, sostenendo che il suo intento era fare un favore a Tievoli, che del Giglio ? originario.
"Madon.nna, ch'aggio cumbinato" ? l'esclamazione registrata dalla scatola nera alle 21,45 e 22 secondi: la voce ? di Schettino. Poco dopo, le parole di Tievoli: "Mi sento in colpa".
La compagnia sapeva dell'inchino
Prima della tragedia, in plancia si parla solo di quell'inchino. Alle 18,27 Schettino annuncia chiaro e tondo: "Amm'a fa' l'inchino al Giglio". E una decina di minuti dopo, l'addetto alla cartografia Stefano Canessa dice al primo ufficiale Giovanni Iaccarino: "Giov?, per la pratica hai avvisato?". Risposta: "Ah, per il passaggio al Giglio...".
"Stiamo andando a fondo, non l'ho capito?"
E ancora, ci sono parole di Schettino che smentiscono le bugie successive. Sapeva benissimo quello che stava succedendo, visto che al telefono con il direttore della sala macchine, allagata, Giuseppe Pillon, alle 21,51 dice: "E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l'ho capito?".
Minimizzare
Mancano cinque minuti alle 22 quando il capitano informa i passeggeri. Ma non parla di incidente: "Di' che c'? stato un black out". La stessa spiegazione che d? alla capitaneria di Civitavecchia, messa in allarme dai carabinieri, informati dalla figlia di una passeggera. Alle 22,02 dice: "Abbiamo fatto un black out, stiamo valutando. Al limite ci mandino un rimorchiatore".
Poi, a dieci minuti di distanza, due dichiarazioni di tenore completamente diverso. Alle 21,56 Schettino dice a Roberto Ferrarini, manager emergenze di Costa Crociere: "Roberto ho fatto un casino! Senti una cosa: io sono passato sotto l'Isola del Giglio. E' stato il comandante Palombo... mi ha detto 'passa sotto, passa sotto'". Ma poco dopo, alle 22,06: "Allora Rob?, non andiamo a fondo, a fondo non ci andiamo. Bisogna chiamare qualche rimorchiatore che ci porti via".
"Abbandonare la nave?"
Poi, sembra che Schettino vada letteralmente in confusione, quando, alle 22,29, chiede al direttore della sala macchine Pillon: "Allora dobbiamo abbandonare la nave?". Sono le 23.31 quando lo stesso pillon dice: "Noi andiamo al ponte", mentre Schettino prende tempo: "Fatemi parlare con Ferrarini". E l'ufficiale di coperta Martino Pellegrini: "Andate via!".
La telefonata di Schettino con la moglie Fabiola
Poco dopo le 23, mentre i passeggeri stanno evacuando la nave, Schettino ? al telefono con la moglie Fabiola: "Fab?, ho finito la mia carriera di comandante. Abbiamo urtato su un basso fondale, la nave si ? inclinata ma sto facendo una bella manovra... E' tutto sotto controllo".
E infine, al telefono con Ferrarini: "Cosa dico alla stampa? No, no alla stampa... alla Capitaneria... ho detto del black out... la verit?".
Poi, lo sconcertante finale. Alle 23,19 il comandante dice agli ufficiali. "Pigliate le carte, andiamo sul ponte". Qualcuno chiede: "Abbandonare il ponte?". E lui: "Non ho detto abbandonare, venite con me". Alle 23,38 la Guardia costiera di Porto Santo Stefano chiama la plancia. Non c'? risposta.
I dialoghi di quel 13 gennaio, che saranno depositati tra una settimana al Tribunale di Grosseto, vengono anticipati oggi dalla "Stampa". Minuti di ansia e preoccupazione, quelli che seguono quel terribile scontro con lo scoglio, che determin? la morte di 32 persone. Schettino rifiut? da subito l'accusa di essere stato l'unico a voler fare quel maledetto inchino, sostenendo che il suo intento era fare un favore a Tievoli, che del Giglio ? originario.
"Madon.nna, ch'aggio cumbinato" ? l'esclamazione registrata dalla scatola nera alle 21,45 e 22 secondi: la voce ? di Schettino. Poco dopo, le parole di Tievoli: "Mi sento in colpa".
La compagnia sapeva dell'inchino
Prima della tragedia, in plancia si parla solo di quell'inchino. Alle 18,27 Schettino annuncia chiaro e tondo: "Amm'a fa' l'inchino al Giglio". E una decina di minuti dopo, l'addetto alla cartografia Stefano Canessa dice al primo ufficiale Giovanni Iaccarino: "Giov?, per la pratica hai avvisato?". Risposta: "Ah, per il passaggio al Giglio...".
"Stiamo andando a fondo, non l'ho capito?"
E ancora, ci sono parole di Schettino che smentiscono le bugie successive. Sapeva benissimo quello che stava succedendo, visto che al telefono con il direttore della sala macchine, allagata, Giuseppe Pillon, alle 21,51 dice: "E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l'ho capito?".
Minimizzare
Mancano cinque minuti alle 22 quando il capitano informa i passeggeri. Ma non parla di incidente: "Di' che c'? stato un black out". La stessa spiegazione che d? alla capitaneria di Civitavecchia, messa in allarme dai carabinieri, informati dalla figlia di una passeggera. Alle 22,02 dice: "Abbiamo fatto un black out, stiamo valutando. Al limite ci mandino un rimorchiatore".
Poi, a dieci minuti di distanza, due dichiarazioni di tenore completamente diverso. Alle 21,56 Schettino dice a Roberto Ferrarini, manager emergenze di Costa Crociere: "Roberto ho fatto un casino! Senti una cosa: io sono passato sotto l'Isola del Giglio. E' stato il comandante Palombo... mi ha detto 'passa sotto, passa sotto'". Ma poco dopo, alle 22,06: "Allora Rob?, non andiamo a fondo, a fondo non ci andiamo. Bisogna chiamare qualche rimorchiatore che ci porti via".
"Abbandonare la nave?"
Poi, sembra che Schettino vada letteralmente in confusione, quando, alle 22,29, chiede al direttore della sala macchine Pillon: "Allora dobbiamo abbandonare la nave?". Sono le 23.31 quando lo stesso pillon dice: "Noi andiamo al ponte", mentre Schettino prende tempo: "Fatemi parlare con Ferrarini". E l'ufficiale di coperta Martino Pellegrini: "Andate via!".
La telefonata di Schettino con la moglie Fabiola
Poco dopo le 23, mentre i passeggeri stanno evacuando la nave, Schettino ? al telefono con la moglie Fabiola: "Fab?, ho finito la mia carriera di comandante. Abbiamo urtato su un basso fondale, la nave si ? inclinata ma sto facendo una bella manovra... E' tutto sotto controllo".
E infine, al telefono con Ferrarini: "Cosa dico alla stampa? No, no alla stampa... alla Capitaneria... ho detto del black out... la verit?".
Poi, lo sconcertante finale. Alle 23,19 il comandante dice agli ufficiali. "Pigliate le carte, andiamo sul ponte". Qualcuno chiede: "Abbandonare il ponte?". E lui: "Non ho detto abbandonare, venite con me". Alle 23,38 la Guardia costiera di Porto Santo Stefano chiama la plancia. Non c'? risposta.
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