Chiedo venia se mi intrometto, mi rendo conto che sono arrivata da pochissimo e quindi sarebbe meglio se mi facessi un po? pi? da parte?
Ma ? che?l?argomento ? davvero interessante, ergo?
Chi semina vento?.e gi?, che fa chi semina vento?
Risposta tanto ovvia quanto meteorologicamente sensata.
Raccoglie tempesta.
Certo, non ? detto che debba piovere per forza sulla testa del soffiatore, il mondo ? grande e spesso se si soffia da una parte, la tempesta si crea da un?altra, magari molto lontana da chi ha soffiato.
Grazia del cielo, fortuna immane o terza legge della dinamica che fa eccezione?
Oh, che elucubrazioni che mi passano in testa la mattina!
Mi viene in mente la fisica, perch? si dice che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Spesso per? si tende a dimenticare la qualit? della reazione. E soprattutto il punto di applicazione o le altre forze in gioco.
Per esempio, ricordo che la relazione dice, per definizione, la forza ? uguale e contraria e che le forze scambiate tra la mano e il muro dipendono da vari fattori e che sono diverse se noi interponiamo tra esse altri oggetti oppure mettiamo un braccio o esercitiamo un momento.
Ok, adesso me lo prendo io un momento di pausa per ragionare!
Potrei assimilare il discorso del vento e della tempesta, traslando il concetto, un po? a quel famoso detto del ?siediti sulla riva del fiume e aspetta, bla bla bla bla?, come forse qualcuno ha gi? fatto.
Ma la mia associazione non ? corretta.
Semplicemente perch? a monte di tutto stanno due concetti nettamente opposti.
Nel ?siediti e aspetta? si presuppone che chi aspetta abbia SUBITO un torto e che prima o poi, il torturato avr? la sua rivincita. (mi sfiora la mente il detto ?Il giorno di quando e il mese di mai?, ma tralascio volontariamente per non gettare altra legna sul fuoco).
Nel ?chi semina vento?, invece, si guardano le cose, se non dal punto di vista del seminatore, non certo da quello della vittima. Si guarda dall?alto, dall?esterno, come se noi fossimo degli spettatori super partes con piena facolt? di intendere e soprattutto di giudicare, di stabilire chi abbia spontaneamente seminato vento e stabilire la ?quantit?? di tempesta da scaricargli addosso.
Siamo dei piccoli Zeus, sostanzialmente.
Mi sento una Dea!!!!!!
Mi viene in mente anche Pandora (che in greco significa ?tutti i doni?) e il suo vaso, che conteneva tutti i venti (vizi) del mondo. Inutile raccontare cosa successe quando lei lo apr?.
Ok, poi mi ridimensiono e ci ragiono sopra.
Tendenzialmente approvo il detto.
Detesto chi semina vento, perch? il vento destabilizza, smuove, fa barcollare, talvolta vacillare le mie idee, sia giuste che sbagliate. A volte ? un male, altre un bene. Detesto il ?seminatore? perch? mina la mia quieta e sensata tranquillit? giornaliera.
E, in base a questo ragionamento, come una sorta di contrappasso dantesco, spero, ho fiducia e quindi, inconsciamente, mi aspetto che la tempesta arrivi e guarda caso proprio sulla testa di quelli che hanno due polmoni grossi quanto una casa!
Ma se non succede?
Tornando a Pandora, sapete cosa era rimasto sul fondo del vaso, quando lei stava ormai per chiuderlo dopo essersi accorta della ca**ata che aveva fatto? Era rimasta l?unica cosa che avrebbe fatto sopravvivere gli uomini: la speranza.
Purtroppo le eccezioni esistono. E ho imparato che quello che credo io, e che spero, non sempre si realizza. Perch? ci sono troppi fattori in gioco nel mio elementare concetto di scambio di forze mano ? muro.
Per esempio l?entit? della forza varia se misurata in diverse zone del braccio, della leva che utilizziamo per girare la maniglia delle porte. Varia se il meccanismo ? stato lubrificato da poco oppure ? da n-anni che giace immobile. Varia anche se io, quel giorno, sono particolarmente scazzata oppure sono arrabbiata e scarico la forza della mia disperazione sulla maniglia.
In questo caso anche io ho seminato vento sulla povera maniglia che non ne poteva niente!
Ma mi merito veramente tempesta?
O solo un pomeriggio con un po? di nuvole in transito che non mi facciano uscire per qualche ora?
Ma ? che?l?argomento ? davvero interessante, ergo?
Chi semina vento?.e gi?, che fa chi semina vento?
Risposta tanto ovvia quanto meteorologicamente sensata.
Raccoglie tempesta.
Certo, non ? detto che debba piovere per forza sulla testa del soffiatore, il mondo ? grande e spesso se si soffia da una parte, la tempesta si crea da un?altra, magari molto lontana da chi ha soffiato.
Grazia del cielo, fortuna immane o terza legge della dinamica che fa eccezione?
Oh, che elucubrazioni che mi passano in testa la mattina!
Mi viene in mente la fisica, perch? si dice che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Spesso per? si tende a dimenticare la qualit? della reazione. E soprattutto il punto di applicazione o le altre forze in gioco.
Per esempio, ricordo che la relazione dice, per definizione, la forza ? uguale e contraria e che le forze scambiate tra la mano e il muro dipendono da vari fattori e che sono diverse se noi interponiamo tra esse altri oggetti oppure mettiamo un braccio o esercitiamo un momento.
Ok, adesso me lo prendo io un momento di pausa per ragionare!
Potrei assimilare il discorso del vento e della tempesta, traslando il concetto, un po? a quel famoso detto del ?siediti sulla riva del fiume e aspetta, bla bla bla bla?, come forse qualcuno ha gi? fatto.
Ma la mia associazione non ? corretta.
Semplicemente perch? a monte di tutto stanno due concetti nettamente opposti.
Nel ?siediti e aspetta? si presuppone che chi aspetta abbia SUBITO un torto e che prima o poi, il torturato avr? la sua rivincita. (mi sfiora la mente il detto ?Il giorno di quando e il mese di mai?, ma tralascio volontariamente per non gettare altra legna sul fuoco).
Nel ?chi semina vento?, invece, si guardano le cose, se non dal punto di vista del seminatore, non certo da quello della vittima. Si guarda dall?alto, dall?esterno, come se noi fossimo degli spettatori super partes con piena facolt? di intendere e soprattutto di giudicare, di stabilire chi abbia spontaneamente seminato vento e stabilire la ?quantit?? di tempesta da scaricargli addosso.
Siamo dei piccoli Zeus, sostanzialmente.
Mi sento una Dea!!!!!!
Mi viene in mente anche Pandora (che in greco significa ?tutti i doni?) e il suo vaso, che conteneva tutti i venti (vizi) del mondo. Inutile raccontare cosa successe quando lei lo apr?.
Ok, poi mi ridimensiono e ci ragiono sopra.
Tendenzialmente approvo il detto.
Detesto chi semina vento, perch? il vento destabilizza, smuove, fa barcollare, talvolta vacillare le mie idee, sia giuste che sbagliate. A volte ? un male, altre un bene. Detesto il ?seminatore? perch? mina la mia quieta e sensata tranquillit? giornaliera.
E, in base a questo ragionamento, come una sorta di contrappasso dantesco, spero, ho fiducia e quindi, inconsciamente, mi aspetto che la tempesta arrivi e guarda caso proprio sulla testa di quelli che hanno due polmoni grossi quanto una casa!
Ma se non succede?
Tornando a Pandora, sapete cosa era rimasto sul fondo del vaso, quando lei stava ormai per chiuderlo dopo essersi accorta della ca**ata che aveva fatto? Era rimasta l?unica cosa che avrebbe fatto sopravvivere gli uomini: la speranza.
Purtroppo le eccezioni esistono. E ho imparato che quello che credo io, e che spero, non sempre si realizza. Perch? ci sono troppi fattori in gioco nel mio elementare concetto di scambio di forze mano ? muro.
Per esempio l?entit? della forza varia se misurata in diverse zone del braccio, della leva che utilizziamo per girare la maniglia delle porte. Varia se il meccanismo ? stato lubrificato da poco oppure ? da n-anni che giace immobile. Varia anche se io, quel giorno, sono particolarmente scazzata oppure sono arrabbiata e scarico la forza della mia disperazione sulla maniglia.
In questo caso anche io ho seminato vento sulla povera maniglia che non ne poteva niente!
Ma mi merito veramente tempesta?
O solo un pomeriggio con un po? di nuvole in transito che non mi facciano uscire per qualche ora?
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