BUENOS AIRES - A 17 anni dalla dismissione della compagnia petrolifera Ypf, la pi? grande del Paese, il governo argentino torna ad assumerne il controllo col commissariamento immediato e l'esproprio del 51% delle azioni della spagnola Repsol. Attesa la presa di posizione del premier spagnolo Mariano Rajoy, in visita in Sudamerica. Convocato dal governo l'ambasciatore argentino a Madrid.
L'annuncio. La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner aveva annunciato di voler commissariare la compagnia petrolifera Ypf, controllata dalla spagnola Repsol. Il governo aveva annunciato di voler "espropriare" il 51% della societ? e affidare il restante 49% alle province che producono greggio. Commissari saranno i ministri Julio De Vido e Azel Kicillof.
Un paio d'ore dopo l'annuncio il ministro della pianificazione Julio De Vido, seguito da una fitta schiera di alti funzionari, ha preso possesso della sede della Ypf. Secondo il quotidiano "La Nacion", nello stesso tempo, su istanza da Madrid della spagnola Repsol, che controlla la societ?, sono usciti dalla porta del garage tutti i suoi dirigenti. Con De Vido, sono entrati nell'edificio il vice ministro dell'economia Axel Kicillof - secondo i media lo stratega dell'esproprio -, nonch? il sottosegretario alla gestione Roberto Baratta, membro del board della compagnia. Ad aspettarli c'erano gi? diversi governatori del Paese, tra i quali saranno distribuite il 49% delle azioni espropriate agli spagnoli. La duplice decisione della presidente Cristina Fernandez - inattesa, pur se era nell'aria da settimane - ? avvenuta giusto alla vigilia del primo viaggio in America Latina del premier spagnolo Mariano Rajoy, che visiter? Messico e Colombia. Oggi, a Puerto Vallarta, in Messico, Rajoy interverr? al Foro economico mondiale sull'America Latina e, quindi, dove ? attesa una sua presa di posizione sull'esproprio.
La reazione spagnola. Il premier spagnolo Rajoy ha convocato una riunione d'urgenza con i suoi ministri degli Esteri e dell'Industria per mettere a punto una risposta al progetto del governo argentino. ?Daremo una risposta che difeder? gli interessi spagnoli dopo aver analizzato la situazione?, ha detto una fonte vicina al governo. un ?atto ostile? nei confronti della compagnia spagnola.
Repsol contrattacca pesantemente. Il presidente della compagnia petrolifera spagnola Antonio Brufau ha definito come ?assolutamente illegittimo e ingiustificabile? l'esproprio della YPF da parte del governo argentino, accusandolo di aver portato avanti una campagna di ?molestie? e ?coercizione? che ha portato al crollo del valore della controllata per giungere a una nazionalizzazione a prezzo di saldo. Brufau ha annunciato l'intenzione di chiedere un arbitrato internazionale e una rapida compensazione per le azioni della societ? nazionalizzata, per un valore almeno pari a quello di legge. Secondo il presidente di Repsol il giusto valore sarebbe di 46,55 dollari per azione il che corrisponderebbe a un valore della societ? nazionalizzata da Buenos Aires pari a 10,5 miliardi di dollari (circa 8 miliardi di euro).
L'Unione europea ha espresso al governo argentino ?preoccupazione? e ?disappunto? per la decisione sul commissariamento della compagnia petrolifera Ypf e l'esproprio del 51% delle azioni della spagnola Repsol che la controlla al 57,3%. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jos? Manuel Barroso che sta seguendo il caso. ?Abbiamo chiesto all'Argentina una soluzione che non danneggi nessuna delle due parti?, ha dichiarato Barroso, riferendo di essere in contatto con il premier spagnolo Mariano Rajoy.
L'annuncio. La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner aveva annunciato di voler commissariare la compagnia petrolifera Ypf, controllata dalla spagnola Repsol. Il governo aveva annunciato di voler "espropriare" il 51% della societ? e affidare il restante 49% alle province che producono greggio. Commissari saranno i ministri Julio De Vido e Azel Kicillof.
Un paio d'ore dopo l'annuncio il ministro della pianificazione Julio De Vido, seguito da una fitta schiera di alti funzionari, ha preso possesso della sede della Ypf. Secondo il quotidiano "La Nacion", nello stesso tempo, su istanza da Madrid della spagnola Repsol, che controlla la societ?, sono usciti dalla porta del garage tutti i suoi dirigenti. Con De Vido, sono entrati nell'edificio il vice ministro dell'economia Axel Kicillof - secondo i media lo stratega dell'esproprio -, nonch? il sottosegretario alla gestione Roberto Baratta, membro del board della compagnia. Ad aspettarli c'erano gi? diversi governatori del Paese, tra i quali saranno distribuite il 49% delle azioni espropriate agli spagnoli. La duplice decisione della presidente Cristina Fernandez - inattesa, pur se era nell'aria da settimane - ? avvenuta giusto alla vigilia del primo viaggio in America Latina del premier spagnolo Mariano Rajoy, che visiter? Messico e Colombia. Oggi, a Puerto Vallarta, in Messico, Rajoy interverr? al Foro economico mondiale sull'America Latina e, quindi, dove ? attesa una sua presa di posizione sull'esproprio.
La reazione spagnola. Il premier spagnolo Rajoy ha convocato una riunione d'urgenza con i suoi ministri degli Esteri e dell'Industria per mettere a punto una risposta al progetto del governo argentino. ?Daremo una risposta che difeder? gli interessi spagnoli dopo aver analizzato la situazione?, ha detto una fonte vicina al governo. un ?atto ostile? nei confronti della compagnia spagnola.
Repsol contrattacca pesantemente. Il presidente della compagnia petrolifera spagnola Antonio Brufau ha definito come ?assolutamente illegittimo e ingiustificabile? l'esproprio della YPF da parte del governo argentino, accusandolo di aver portato avanti una campagna di ?molestie? e ?coercizione? che ha portato al crollo del valore della controllata per giungere a una nazionalizzazione a prezzo di saldo. Brufau ha annunciato l'intenzione di chiedere un arbitrato internazionale e una rapida compensazione per le azioni della societ? nazionalizzata, per un valore almeno pari a quello di legge. Secondo il presidente di Repsol il giusto valore sarebbe di 46,55 dollari per azione il che corrisponderebbe a un valore della societ? nazionalizzata da Buenos Aires pari a 10,5 miliardi di dollari (circa 8 miliardi di euro).
L'Unione europea ha espresso al governo argentino ?preoccupazione? e ?disappunto? per la decisione sul commissariamento della compagnia petrolifera Ypf e l'esproprio del 51% delle azioni della spagnola Repsol che la controlla al 57,3%. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jos? Manuel Barroso che sta seguendo il caso. ?Abbiamo chiesto all'Argentina una soluzione che non danneggi nessuna delle due parti?, ha dichiarato Barroso, riferendo di essere in contatto con il premier spagnolo Mariano Rajoy.
L'Argentina espropria la Repsol Madrid: ci difenderemo. Ue: preoccupati*-*Il Messaggero
Io credo che presto scoppier? n'altra guerra mondiale...qui se so' impazziti un po' tutti...
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