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Ritrovate 2giorni fa 4 moto rubate:
Trovato deposito di moto rubate Una Bmw porta dritto a Vimercate - Vimercatese - Il Cittadino di Monza e Brianza - Notizie di Monza Brianza e provincia
Tutto bene direte voi.....hanno preso lo stronzo che le teneva nel box, un certo Leonardo Tisci, ed infatti la storia sembra a lieto fine.
Il fatto ? che se fate una veloce ricerca su google potrete notare come lo stesso Leonardo Tisci comparisse gi? tra i nomi di un'inchiesta del 2003:
5 febbraio 2003
Correvano con moto rubate!
Diciotto arrestati tra cui Bruno Scatola, che ha gareggiato anche nel Mondiale Endurance Fra gli indagati ci sono piloti, squadre e concessionari Il traffico esteso perfino in Sudamerica. Indagine Fmi
DAL NOSTRO INVIATO VARESE - Il nome in codice ? eloquente: ?Operazione Racing Bike?, operazione moto da corsa. Non riguarda per? la nascita di una nuova squadra ma un' inchiesta che ha portato alla luce una vera e propria organizzazione a delinquere, specializzata nei furti, nella ricettazione e nel riciclaggio di moto sportive. Che spesso venivano rivendute a piloti partecipanti ai vari campionati italiani in pista, oltre che a concessionari e officine specializzate. L' indagine di polizia, coordinata dalla squadra mobile della questura di Varese sotto la direzione del sostituto procuratore della repubblica di Busto Arsizio, Tiziano Masini, si ? protratta per oltre un anno in tutta Italia: coinvolte 26 province, da Bolzano a Taranto, con particolare riferimento alle zone di Varese, Como e Milano. All' alba di ieri ? scattata l' operazione, con l' emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 58 decreti di perquisizione emessi nei confronti di altrettanti indagati a piede libero. Le accuse parlano di associazione a delinquere, ricettazione, riciclaggio e falso in furto. L' organizzazione era capeggiata, secondo gli inquirenti, da un pregiudicato di 41 anni di Lonate Pozzolo (Varese), Mauro Reveglia, preparatore abusivo e pilota dilettante, che poteva contare su nuclei di ladri specializzati che rubavano moto sportive di grossa cilindrata in occasione di raduni, nei parcheggi, in localit? turistiche. Una volta rubate, le moto venivano nascoste in magazzini - durante le indagini ne sono stati individuati quattro e due, a Sumirago e Lonate Pozzolo, appartenenti allo stesso Reveglia, sono stati posti sotto sequestro - dove venivano modificate, fornite di falsa documentazione e rivendute, intere o a pezzi. Nel corso dell' operazione la questura ha sequestrato una trentina di moto sportive, tutte di grossa cilindrata. Nei garage-officine sono state trovate Ducati, MV Agusta, Yamaha, Honda, Kawasaki e Suzuki e numerosi pezzi sciolti: telai, motori, accessori. Una volta dotate di nuovi numeri di telaio e targa e ripulite per cancellare ogni traccia della loro provenienza, le moto venivano rivendute, soprattutto a persone che gravitavano attorno al mondo delle competizioni e dei raduni, ma anche a titolari di concessionarie e riparazione. Tra i 18 arrestati figura Bruno Scatola, un nome conosciuto nell' ambiente delle corse per la lunga militanza nei vari campionati e trofei nazionali. Lo scorso anno con il fratello Vittorio aveva anche disputato la prova di Vallelunga del Mondiale Endurance. Scatola, in passato condannato per furto e ricettazione, viene considerato dagli inquirenti il socio di Reveglia. Quest' ultimo poteva contare sull' assistenza della propria amante, Antonella Graglini, che si occupava soprattutto della gestione dei conti bancari. Fra gli indagati a piede libero ci sono diversi piloti e scuderie che presto potrebbero finire sotto i riflettori. Al momento le informazioni degli inquirenti parlano di partecipazioni ai campionati italiani Open, Superstock, e ai trofei Honda CBR e Motoestate, cos? come di organizzatori di gare e trofei. Il fenomeno ? alimentato dal fatto che, per promuovere la vendita di mezzi, sono sorti in Italia campionati monomarca che si corrono con moto derivate di serie e per le quali sono necessarie minime modifiche. Le indagini erano partite dopo la scoperta del capannone di Sumirago. I primi controlli avevano evidenziato che Reveglia, ufficialmente senza lavoro, disponeva di molto denaro. I furti avvenivano su commissione o su proposta degli stessi ladri. Due di loro, Roberto Lautieri e Leonardo Tisci, sono finiti in manette. Il riciclaggio non si limitava alle moto circolanti, ma anche ai mezzi incidentati e distrutti: in questo caso il veicolo veniva rottamato, senza procedere alla riconsegna di targa e documenti, utilizzati sulle moto da reimmettere sul mercato. Le indagini sono arrivate all' estero: in Slovenia, Austria, Gran Bretagna e Spagna, dove parte delle moto riciclate andavano a correre. Ma perfino a Santo Domingo ? stato individuato un pilota colombiano che si preparava a disputare una gara con una delle moto rubate in Italia. Ieri si ? mossa anche la Federazione italiana: il procuratore federale Antonio De Girolamo, ha infatti aperto un procedimento d' indagine per verificare le eventuali responsabilit? da parte di tesserati e/o licenziati della Federazione. Paolo Ianieri L' INCHIESTA Operazione Racing Bike L' Operazione Racing Bike ? scattata nel 2001. L' indagine ? stata condotta dalla questura di Varese e dal pm di Busto Arsizio, Masini. GLI ARRESTI Sono finite in manette 18 persone, altre 58 denunciate a piede libero. Arrestati il capo dell' organizzazione, Mauro Reveglia, e il suo vice Bruno Scatola, che ha partecipato a numerosi campionati italiani e ancora Antonella Graglini, Alessandro Dalio, Tiziana Baratelli, Alberto Sangiorgi, Francesco Carlo Scolari, Mauro Mereghetti, Arnaldo Gabrio Perseghin, Aldo Paolo Rossetti, Emanuele Luigi Rossetti, Angelo Fiorillo, Piergiorgio Mantini, Leonardo Tisci e Roberto Lautieri. MOTO RUBATE Gli inquirenti hanno individuato quattro depositi, dove le moto rubate venivano nascoste, modificate, dotate di nuovi documenti e rivendute, intere o a pezzi a piloti, concessionari e officine.
Insomma alla fine la morale ? che se iniziassimo a tagliare le mani a certa gente risparmieremmo molto su processi, e i furti inizieranno certamente a calare.
Ritrovate 2giorni fa 4 moto rubate:
Trovato deposito di moto rubate Una Bmw porta dritto a Vimercate - Vimercatese - Il Cittadino di Monza e Brianza - Notizie di Monza Brianza e provincia
Tutto bene direte voi.....hanno preso lo stronzo che le teneva nel box, un certo Leonardo Tisci, ed infatti la storia sembra a lieto fine.
Il fatto ? che se fate una veloce ricerca su google potrete notare come lo stesso Leonardo Tisci comparisse gi? tra i nomi di un'inchiesta del 2003:
5 febbraio 2003
Correvano con moto rubate!
Diciotto arrestati tra cui Bruno Scatola, che ha gareggiato anche nel Mondiale Endurance Fra gli indagati ci sono piloti, squadre e concessionari Il traffico esteso perfino in Sudamerica. Indagine Fmi
DAL NOSTRO INVIATO VARESE - Il nome in codice ? eloquente: ?Operazione Racing Bike?, operazione moto da corsa. Non riguarda per? la nascita di una nuova squadra ma un' inchiesta che ha portato alla luce una vera e propria organizzazione a delinquere, specializzata nei furti, nella ricettazione e nel riciclaggio di moto sportive. Che spesso venivano rivendute a piloti partecipanti ai vari campionati italiani in pista, oltre che a concessionari e officine specializzate. L' indagine di polizia, coordinata dalla squadra mobile della questura di Varese sotto la direzione del sostituto procuratore della repubblica di Busto Arsizio, Tiziano Masini, si ? protratta per oltre un anno in tutta Italia: coinvolte 26 province, da Bolzano a Taranto, con particolare riferimento alle zone di Varese, Como e Milano. All' alba di ieri ? scattata l' operazione, con l' emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 58 decreti di perquisizione emessi nei confronti di altrettanti indagati a piede libero. Le accuse parlano di associazione a delinquere, ricettazione, riciclaggio e falso in furto. L' organizzazione era capeggiata, secondo gli inquirenti, da un pregiudicato di 41 anni di Lonate Pozzolo (Varese), Mauro Reveglia, preparatore abusivo e pilota dilettante, che poteva contare su nuclei di ladri specializzati che rubavano moto sportive di grossa cilindrata in occasione di raduni, nei parcheggi, in localit? turistiche. Una volta rubate, le moto venivano nascoste in magazzini - durante le indagini ne sono stati individuati quattro e due, a Sumirago e Lonate Pozzolo, appartenenti allo stesso Reveglia, sono stati posti sotto sequestro - dove venivano modificate, fornite di falsa documentazione e rivendute, intere o a pezzi. Nel corso dell' operazione la questura ha sequestrato una trentina di moto sportive, tutte di grossa cilindrata. Nei garage-officine sono state trovate Ducati, MV Agusta, Yamaha, Honda, Kawasaki e Suzuki e numerosi pezzi sciolti: telai, motori, accessori. Una volta dotate di nuovi numeri di telaio e targa e ripulite per cancellare ogni traccia della loro provenienza, le moto venivano rivendute, soprattutto a persone che gravitavano attorno al mondo delle competizioni e dei raduni, ma anche a titolari di concessionarie e riparazione. Tra i 18 arrestati figura Bruno Scatola, un nome conosciuto nell' ambiente delle corse per la lunga militanza nei vari campionati e trofei nazionali. Lo scorso anno con il fratello Vittorio aveva anche disputato la prova di Vallelunga del Mondiale Endurance. Scatola, in passato condannato per furto e ricettazione, viene considerato dagli inquirenti il socio di Reveglia. Quest' ultimo poteva contare sull' assistenza della propria amante, Antonella Graglini, che si occupava soprattutto della gestione dei conti bancari. Fra gli indagati a piede libero ci sono diversi piloti e scuderie che presto potrebbero finire sotto i riflettori. Al momento le informazioni degli inquirenti parlano di partecipazioni ai campionati italiani Open, Superstock, e ai trofei Honda CBR e Motoestate, cos? come di organizzatori di gare e trofei. Il fenomeno ? alimentato dal fatto che, per promuovere la vendita di mezzi, sono sorti in Italia campionati monomarca che si corrono con moto derivate di serie e per le quali sono necessarie minime modifiche. Le indagini erano partite dopo la scoperta del capannone di Sumirago. I primi controlli avevano evidenziato che Reveglia, ufficialmente senza lavoro, disponeva di molto denaro. I furti avvenivano su commissione o su proposta degli stessi ladri. Due di loro, Roberto Lautieri e Leonardo Tisci, sono finiti in manette. Il riciclaggio non si limitava alle moto circolanti, ma anche ai mezzi incidentati e distrutti: in questo caso il veicolo veniva rottamato, senza procedere alla riconsegna di targa e documenti, utilizzati sulle moto da reimmettere sul mercato. Le indagini sono arrivate all' estero: in Slovenia, Austria, Gran Bretagna e Spagna, dove parte delle moto riciclate andavano a correre. Ma perfino a Santo Domingo ? stato individuato un pilota colombiano che si preparava a disputare una gara con una delle moto rubate in Italia. Ieri si ? mossa anche la Federazione italiana: il procuratore federale Antonio De Girolamo, ha infatti aperto un procedimento d' indagine per verificare le eventuali responsabilit? da parte di tesserati e/o licenziati della Federazione. Paolo Ianieri L' INCHIESTA Operazione Racing Bike L' Operazione Racing Bike ? scattata nel 2001. L' indagine ? stata condotta dalla questura di Varese e dal pm di Busto Arsizio, Masini. GLI ARRESTI Sono finite in manette 18 persone, altre 58 denunciate a piede libero. Arrestati il capo dell' organizzazione, Mauro Reveglia, e il suo vice Bruno Scatola, che ha partecipato a numerosi campionati italiani e ancora Antonella Graglini, Alessandro Dalio, Tiziana Baratelli, Alberto Sangiorgi, Francesco Carlo Scolari, Mauro Mereghetti, Arnaldo Gabrio Perseghin, Aldo Paolo Rossetti, Emanuele Luigi Rossetti, Angelo Fiorillo, Piergiorgio Mantini, Leonardo Tisci e Roberto Lautieri. MOTO RUBATE Gli inquirenti hanno individuato quattro depositi, dove le moto rubate venivano nascoste, modificate, dotate di nuovi documenti e rivendute, intere o a pezzi a piloti, concessionari e officine.
Insomma alla fine la morale ? che se iniziassimo a tagliare le mani a certa gente risparmieremmo molto su processi, e i furti inizieranno certamente a calare.
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