SENTENZA CASSAZIONE
Per lo stupro di gruppo misure cautelari alternative al carcere
Cos? la Corte che estende alla violenza del branco i principi interpretativi applicati in altri casi
MILANO - Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non ? pi? obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell'indagato, ma pu? applicare misure cautelari alternative. Lo ha stabilito la terza sezione penale Corte di Cassazione, dando un' interpretazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010.
IL CASO - In particolare, la Cassazione, occupandosi di una violenza di gruppo su una minorenne avvenuta a Cassino, ha accolto il ricorso di R.L. e di L.B. nei confronti dei quali il tribunale di Roma, il 5 agosto 2011, aveva confermato la custodia in carcere. Nel caso in questione i giudici spiegano che ?l'unica interpretazione compatibile con i principi fissati dalla sentenza 265 del 2010 della Corte Costituzionale ? quella che estende la possibilit? per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia in carcere anche agli indagati sottoposti a misura cautelare per il reato previsto all'art. 609 octies c.p.?. In pratica, la Cassazione ha recepito il dettato della Corte Costituzionale come pure quello della Corte si Strasburgo che prevedono la custodia cautelare per gli indagati di criminalit? organizzata e di reati di mafia
Prima che arrivino i soliti geni a dare contro il governo senza conoscere i fatti, le misure "svuotacarceri" non c'entrano una fava, in quanto valgono per reati MINORI, non certo per la violenza sessuale...
Per lo stupro di gruppo misure cautelari alternative al carcere
Cos? la Corte che estende alla violenza del branco i principi interpretativi applicati in altri casi
MILANO - Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non ? pi? obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell'indagato, ma pu? applicare misure cautelari alternative. Lo ha stabilito la terza sezione penale Corte di Cassazione, dando un' interpretazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010.
IL CASO - In particolare, la Cassazione, occupandosi di una violenza di gruppo su una minorenne avvenuta a Cassino, ha accolto il ricorso di R.L. e di L.B. nei confronti dei quali il tribunale di Roma, il 5 agosto 2011, aveva confermato la custodia in carcere. Nel caso in questione i giudici spiegano che ?l'unica interpretazione compatibile con i principi fissati dalla sentenza 265 del 2010 della Corte Costituzionale ? quella che estende la possibilit? per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia in carcere anche agli indagati sottoposti a misura cautelare per il reato previsto all'art. 609 octies c.p.?. In pratica, la Cassazione ha recepito il dettato della Corte Costituzionale come pure quello della Corte si Strasburgo che prevedono la custodia cautelare per gli indagati di criminalit? organizzata e di reati di mafia
Prima che arrivino i soliti geni a dare contro il governo senza conoscere i fatti, le misure "svuotacarceri" non c'entrano una fava, in quanto valgono per reati MINORI, non certo per la violenza sessuale...
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