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L'autogol dell'aumento della benzina

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    #1

    L'autogol dell'aumento della benzina

    ?Quante lauree in originalit? economica bisogna prendere per avere l?ideona di tappare i buchi dello Stato aumentando la benzina??, si chiedeva Massimo Gramellini all'indomani della cosiddetta manovra Salva-Italia. Icastica espressione per descrivere la botta sul capo che gli italiani hanno ricevuto dagli ultimi aumenti.

    Si sa che i tributi sulla benzina (accise + Iva) sono i pi? ingiusti perch? colpiscono tutti i contribuenti allo stesso modo, a prescindere dalle fasce di reddito. Un po' come la tassa sul macinato di ottocentesca memoria. Un'idea sottesa nella citazione che Gramellini riportava in chiusura: ?bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti?.

    Tutto ci? senza contare le oscillazione del prezzo del petrolio, rispetto ai quali il prezzo della benzina ? elastico pi? all'ins? che all'ingi?. Notiamo tutti che i prezzi si adeguano quasi all'istante alle maggiori quotazioni mentre impiegano un certo tempo a scendere. Ci? avviene perch? i distributori devono rivendere il carburante acquistato a prezzi elevati ad un livello che permetta di ricavare un margine di utile, anche se nel frattempo il prezzo del greggio crolla. Nel mentre le stazioni esauriscono lo stock di benzina acquistato a prezzi maggiorati, lo Stato non ci pensa nemmeno di venire incontro ai cittadini riducendo il peso delle accise.

    La verit? ? che dall'aumento della benzina lo Stato non ci guadagna affatto, anzi. Nel breve periodo il guadagno c'?. Questo perch? la domanda di carburanti ? di fatto inelastica: se il sig. Rossi ha bisogno di 100 litri al mese per andare al lavoro, portare i figli a scuola, andare a trovare gli anziani genitori, ecc. lui acquister? 100 litri in ogni caso, a prescindere dal fatto che il prezzo sia 1,3 ?/L come un anno fa o 1,8 come oggi. Per questo l'aumento delle accise (e di riflesso del gettito Iva) comportano un guadagno sicuro nel breve periodo. Ma potendo contare su un modesto stipendio di 1000 euro per far fronte ai rincari dovr? rinunciare al telefonino nuovo o a portare la famiglia a cena fuori.

    Facciamo un esempio. Con approssimazione, i ricavi della benzina sono cos? ripartiti: ogni 100 euro di pieno che noi acquistiamo alla pompa 41,91 euro sono di accise e 12,40 di Iva, a cui vanno aggiunti circa 37 euro per i costi del prodotto. Quello che avanza ? il ricavo complessivo lordo, di cui meno del 3% finisce nelle tasche del gestore.

    In generale, per quanto riguarda i normali beni di consumo il valore aggiunto sui quali calcolare l'Iva ? molto pi? alto. Per comodit? ipotizziamo che il margine sia del 100 (ma per il segmento dei beni di lusso pu? anche quadruplicare). Un'azienda acquista da un fornitore a 50 euro per poi vendere il prodotto finito a 123 (100% di margine lordo + 23% di Iva). Con una pressione fiscale sui 50% lo Stato incassa i 23 euro di Iva pi? altri 25 di tasse, per un totale di 45 euro.

    Dicevamo che per continuare a comprare i suoi 100 litri di carburante al mese, il sig. Rossi spende ora 50 euro in pi? al mese rispetto ad un anno fa: 180 euro del suo reddito rispetto ai 130 iniziali. Di conseguenza rimangono 820 euro da consumare in altri beni, mentre prima erano 870. In altre parole, quei 50 euro al mese in pi? che lui spende per fare il pieno rispetto ad un anno fa sono 50 euro sottratti al consumo di altri beni. 50 euro in meno che significano una perdita non solo per il commerciante al dettaglio in termini di mancate vendite, ma anche per tutta la filiera produttiva e distributiva in termini di minor fatturato. Quindi di minore PIL per l'intera economia.

    Certo, come ragionamento ? piuttosto semplificato, ma ? sufficiente a rendere l'idea. Basta un rapido calcolo empirico per rendersi conto che, aumentando la benzina, l'incremento delle entrate statali nell'immediato viene annullato dal minore gettito complessivo dell'Iva nel medio-lungo periodo.

    Pertanto dagli aumenti non ci guadagna nessuno: n? i cittadini, n? lo Stato. La congettura pi? accise = pi? soldi ? solo un mito, nonch? una misura depressiva. Ma da un secolo a questa parte nessun governo ha mai saputo o voluto rinunciare ai denari facili (ed effimeri) che il prelievo sulla benzina garantiva, ignorandone pi? o meno consapevolmente i nefasti effetti a lungo termine.

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    #2
    Mmhmm. Va beh, mi fido

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      #3
      In realt? non ? cos?...

      ... o meglio, in parte...

      ... perch? la benzina si paga SEMPRE, e la pagano tutti, dunque il prezzo si ripercuote su ogni bene che deve essere trasportato, anche e sopratutto quelli necessari, mentre l'IVA si paga su beni che possono essere anche superflui...

      ... dunque in periodo di crisi se elimini il superfluo non dai il gettito di IVA da superfluo allo stato, mentre resta difficile smettere di muoversi o di mangiare dunque l'IVA dei prodotti di prima necessit? in pi? la incassano sempre, oltre a quella della benzina, diretta e indiretta...

      ... resta una manovra depressiva per l'economia ma che si siano garantite pi? entrate ? certo.

      Last edited by MiKiFF; 11-01-12, 05:39.

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        #4
        Ci? che vale la benzina secondo questo ragionamento vale per tutto. Meno soldi ha il signor Rossi meno si produce ricchezza. In altre parole meno tasse pi? benessere.

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          #5
          belle queste analisi "pane e puparuoli" peccato che le cose siano un filino piu complicate..

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            #6
            Originally posted by syd87 View Post
            belle queste analisi "pane e puparuoli" peccato che le cose siano un filino piu complicate..
            Spiega sono stracurioso!! Non lo dico con nessuna vena di sarcasmo

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              #7
              Secondo me ? stato fatto un semplice ragionamento logico, e per questo condivisibile, molto condivisibile.
              Se avanzi meno soldi ne fai girare meno, punto e basta.

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                #8
                Originally posted by Giu72 View Post
                Secondo me ? stato fatto un semplice ragionamento logico, e per questo condivisibile, molto condivisibile.
                Se avanzi meno soldi ne fai girare meno, punto e basta.
                peccato che non tenga conto di altri fattori "leggermente" importanti..

                i primi che mi vengono in mente.

                da una parte l'aumento del carburante porta ad un aumento di tutti gli altri beni, visto che devono essere distribuiti e che il sistema in italia ? basato al 99,99 % sul trasporto su gomma.


                l'analisi non prende in considerazione minimamente il risparmio... ovvero se ? vero che spendo di pi? in benzina non ? detto che spendo meno nel resto.. semplicemente risparmio meno, ovvero, conoscendo la propensione dell'italiano medio a non negarsi nulla, mi faccio fare pi? prestiti ... tanto per non essere in grado di restituire 1000 euro al mese, non essere in grado di farlo per 1200 non gli fa differenza.

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                  #9
                  Originally posted by ace View Post
                  peccato che non tenga conto di altri fattori "leggermente" importanti..

                  i primi che mi vengono in mente.

                  da una parte l'aumento del carburante porta ad un aumento di tutti gli altri beni, visto che devono essere distribuiti e che il sistema in italia ? basato al 99,99 % sul trasporto su gomma.
                  E questo secondo porter? pi? gettito?

                  Io non credo proprio.

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                    #10
                    Originally posted by Giu72 View Post
                    Secondo me ? stato fatto un semplice ragionamento logico, e per questo condivisibile, molto condivisibile.
                    Se avanzi meno soldi ne fai girare meno, punto e basta.
                    questa analisi, in parte condivisibile, sostiene anche che il sig. rossi x coprire la spera extra della benzina rinunci ad altro...

                    in realt? invece, molti Sig. Rossi in italia piuttosto che rinunciare a qualcosa (quante volte anche qui su DDG si ? letto "alle ferie non si rinuncia" oppure "togliersi uno sfizio ? pi? che giusto" oppure ancora "si vive una volta sola" ...) fanno finanziamenti su finanziamenti

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                      #11
                      Penso che la categoria maggiormente colpita sar? quella dei pensionati con la minima e naturalmente i disoccupati.Quelli insomma che gi? facevano fatica a sbarcare il lunario prima della manovra.Come gi? detto ci sar?,c'?.un aumento di tutti i generi,compresi quelli di prima necessit?.Stiamo andando verso un Paese con fascie di povert? sempre + ampie.Leggevo che c'? stato un aumento considerevole di furti nei supermercati da parte di persone anziane che non avendo da mangiare,devono x forza andare a rubare.Questo ? molto triste.Non parlo di loro(i politici) perch? tanto non serve a niente.Ormai se volevano sentire,qualcosa sarebbe cambiato.Invece.... niente.Continuano a vivere e comportarsi come ai tempi di Re Sole in Francia,prima che qualcuno gli tagliasse le loro nobili teste.

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                        #12
                        Quindi la soluzione.... a tutto il post ?..........

                        ....Basta aumentare le aliquote IVA!

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                          #13
                          Originally posted by gattopeterpan View Post
                          Penso che la categoria maggiormente colpita sar? quella dei pensionati con la minima e naturalmente i disoccupati.Quelli insomma che gi? facevano fatica a sbarcare il lunario prima della manovra.Come gi? detto ci sar?,c'?.un aumento di tutti i generi,compresi quelli di prima necessit?.Stiamo andando verso un Paese con fascie di povert? sempre + ampie.Leggevo che c'? stato un aumento considerevole di furti nei supermercati da parte di persone anziane che non avendo da mangiare,devono x forza andare a rubare.Questo ? molto triste.Non parlo di loro(i politici) perch? tanto non serve a niente.Ormai se volevano sentire,qualcosa sarebbe cambiato.Invece.... niente.Continuano a vivere e comportarsi come ai tempi di Re Sole in Francia,prima che qualcuno gli tagliasse le loro nobili teste.
                          Non solo, anzi i pensionati possono forse evitare grosse spese della benzina....mentre un lavoratore dipendente che f? 100 km e pi? al gg A/R per recarsi a lavoro, ? COSTRETTO cmq a consumare carburante.... indifferentemente dal costo al litro, in quanto diversamente o cambia lavoro 8 un'impresa piuttosto ostica di sti tempi) o non lavora e sta a casa......
                          Un lavoratore dipendente ha uno stipendio fisso, ma i costi OBBLIGATI (benzina, gomme assicurazione) si alzano e non di poco, in pratica pu? rinunciare forse a mangiare 1 solo pasto contro 2, ma non al carburante per esempio....
                          Questo per dire che un pensionato pu? rinunciare a un pasto e alla benzina, per un lavoratore ? un p? pi? complessa la cosa....
                          Poi appunto, dipende dallo stipendio del lavoratore e dalla pensione...... io intendo a parit?, ovvero 1000 di pensione Vs 1000 di stipendio.

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                            #14
                            raga servivano soldi nel breve periodo.....e li hanno trovati.....sta' manovra e' depressiva come una canzone di gigi d'alessio cantata da masini....e' vero....

                            ma dovevano farla senno saremmo falliti punto e basta....

                            e' vero che i soldi ci sono....ma e' anche verissimo che molte piu' famiglie hanno problemi economici...

                            speriamo che le liberalizzazioni e il piano di sviluppo servano a qualcosa senno andremo tutti come il silvio...a puttane..ops scusate ad escort!!!

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