Ventunomilanovecentoquidici giorni.
Sembra tanto tempo, un fiume di oblio che cancella i ricordi.
Alcuni lo vorrebbero: DIMENTICARE... Con un colpo di spugna, cancellare il disonore, la morte, l?annientamento sistematico dell?altro; di un altro uguale e per questo troppo diverso.
Ventunomilanovecentoquidici giorni fa cadeva il cancello d?ingresso di Auschwitz, quello sul quale campeggiava la ridicola scritta ?Arbeit macht frei?, ?Il lavoro rende liberi?. Il cartello ? ancora l? per aiutarci a ricordare i milioni di uomini, donne, bambini passati attraverso le ciminiere. Ventunomilanovecentoquindici giorni fa, milioni di altri: ebrei, omosessuali, Rom, rinascevano alla vita.
Altri cancelli sono caduti in questi ventunomilanovecentoquindici giorni, ed altri ancora si sono chiusi alle spalle di uomini, altri, di gente diversa per etnia, religione credo politico...
Per non dimenticare...
MAI!
Sembra tanto tempo, un fiume di oblio che cancella i ricordi.
Alcuni lo vorrebbero: DIMENTICARE... Con un colpo di spugna, cancellare il disonore, la morte, l?annientamento sistematico dell?altro; di un altro uguale e per questo troppo diverso.
Ventunomilanovecentoquidici giorni fa cadeva il cancello d?ingresso di Auschwitz, quello sul quale campeggiava la ridicola scritta ?Arbeit macht frei?, ?Il lavoro rende liberi?. Il cartello ? ancora l? per aiutarci a ricordare i milioni di uomini, donne, bambini passati attraverso le ciminiere. Ventunomilanovecentoquindici giorni fa, milioni di altri: ebrei, omosessuali, Rom, rinascevano alla vita.
Altri cancelli sono caduti in questi ventunomilanovecentoquindici giorni, ed altri ancora si sono chiusi alle spalle di uomini, altri, di gente diversa per etnia, religione credo politico...
Per non dimenticare...
MAI!
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