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Piuttosto che "vegetale" io mi faccio "spegnere"... e voi?

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  • Piuttosto che "vegetale" io mi faccio "spegnere"... e voi?

    letto ora questo articolo sul giornale di BG:

    Regione Lombardia ha deciso di potenziare l'assistenza per le persone in stato vegetativo, attivando una sperimentazione e investendo 10 milioni di euro in più, che si aggiungono ai 26 già spesi ogni anno per la cura e il sostegno di questi malati.


    io son dell'idea che piuttosto che una situazione del genere preferisco mi stacchino tutto e "buona-notte"...
    inoltre, senza offesa per nessuno, ma economicamente ? una spesa esorbitante considerando che si parla solo della Regione Lombardia e di circa 500/600 persone...
    Tornando sul discorso del titolo io non vorrei l'accanimento terapeutico e sarei favorevole alla donazione degli organi, piuttosto che passare il resto della vita in un "limbo" non ben difinito sperando in un improbabile "risveglio" che, seppur avvenisse, mi farebbe "soprevvivere" e non vivere nel senso pieno del termine preferirei dar la possibilit? a qualcun altro di viversi appieno la sua di vita!
    Senza considerare il "peso psicologico" che una persona in situazioni del genere fa gravare sui familiari... no, no, staccare tutto...
    45
    Voglio tutte le cure possibili e "sperare di aver fortuna nella sfiga"
    2.22%
    1
    Staccare tutto ma preferisco "andare sotto terra tutto intero"
    4.44%
    2
    Staccare tutto e donazione organi
    93.33%
    42

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    #2
    concordo con te Wiz
    si fa un gran parlare di accanimento terapeutico
    di testamento biologico
    etica e diritto alla vita.
    ma per me la questione ? di una semplicit? disarmante

    io che oggi sto bene,
    oggi che sono sana come un pesce,
    dichiaro e sottoscrivo
    sotto la mia totale volont?
    di non venire rianimata,
    di nn essere sottoposta a respirazione ventilata,
    di non venire nutrita con un sondino
    di non protrarre uno stato vegetativo o terminale
    se non fossi in grado di esprimere pi? il mio parere.

    il mio testamento biologico,
    in sitesi,
    ? questo.
    non potrei sopportare che qualcuno si sostituisca a me
    nelle mie funzioni vitali
    che sia costretto a nutrirmi con un sondino nel naso
    che debba eliminare le mie scorie corporee
    e non possa comprendere se ho freddo
    se sono spaventata
    o se provo dolore.
    non vorrei mai immaginarmi attaccata a un tubo
    che mi fa respirare mentre intorno a me
    la vita prosegue
    mentre la mia non ? che un respiro forzato.
    non sono minimamente pronta ad affrontare il dolore
    l'ansia
    e la falsa speranza
    che proverebbero le persone che amo
    e che prima o poi si augurerebbero di poter dire che ? finita.
    secondo la CEI "il malato non decide sulla fine della sua vita"
    ah..no? e perch? nn pu? decidere?
    si afferma che non pu? esistere il diritto di morire
    non parlere infatti di diritto..
    ma di libert?.
    libert? di scegliere
    scegliere di non proseguire un'esistenza artificiale.
    direi che ? totalmente diverso.

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      #3
      se non c'e' possibilita' di recupero giu' l'interruttore e via tentare ok ma accanirsi se non ci sono possibilita' concrete non ha senso

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        #4
        Originally posted by maddalena View Post
        concordo con te Wiz
        si fa un gran parlare di accanimento terapeutico
        di testamento biologico
        etica e diritto alla vita.
        ma per me la questione ? di una semplicit? disarmante

        io che oggi sto bene,
        oggi che sono sana come un pesce,
        dichiaro e sottoscrivo
        sotto la mia totale volont?
        di non venire rianimata,
        di nn essere sottoposta a respirazione ventilata,
        di non venire nutrita con un sondino
        di non protrarre uno stato vegetativo o terminale
        se non fossi in grado di esprimere pi? il mio parere.

        il mio testamento biologico,
        in sitesi,
        ? questo.
        non potrei sopportare che qualcuno si sostituisca a me
        nelle mie funzioni vitali
        che sia costretto a nutrirmi con un sondino nel naso
        che debba eliminare le mie scorie corporee
        e non possa comprendere se ho freddo
        se sono spaventata
        o se provo dolore.
        non vorrei mai immaginarmi attaccata a un tubo
        che mi fa respirare mentre intorno a me
        la vita prosegue
        mentre la mia non ? che un respiro forzato.
        non sono minimamente pronta ad affrontare il dolore
        l'ansia
        e la falsa speranza
        che proverebbero le persone che amo
        e che prima o poi si augurerebbero di poter dire che ? finita.
        secondo la CEI "il malato non decide sulla fine della sua vita"
        ah..no? e perch? nn pu? decidere?
        si afferma che non pu? esistere il diritto di morire
        non parlere infatti di diritto..
        ma di libert?.
        libert? di scegliere
        scegliere di non proseguire un'esistenza artificiale.
        direi che ? totalmente diverso.
        non posso non quotare ogni SINGOLA parola.

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          #5
          Originally posted by maddalena View Post
          concordo con te Wiz
          si fa un gran parlare di accanimento terapeutico
          di testamento biologico
          etica e diritto alla vita.
          ma per me la questione ? di una semplicit? disarmante

          io che oggi sto bene,
          oggi che sono sana come un pesce,
          dichiaro e sottoscrivo
          sotto la mia totale volont?
          di non venire rianimata,
          di nn essere sottoposta a respirazione ventilata,
          di non venire nutrita con un sondino
          di non protrarre uno stato vegetativo o terminale
          se non fossi in grado di esprimere pi? il mio parere.

          il mio testamento biologico,
          in sitesi,
          ? questo.

          QUOTO anche io ogni singola parola

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            #6
            Originally posted by maddalena View Post
            concordo con te Wiz
            si fa un gran parlare di accanimento terapeutico
            di testamento biologico
            etica e diritto alla vita.
            ma per me la questione ? di una semplicit? disarmante

            io che oggi sto bene,
            oggi che sono sana come un pesce,
            dichiaro e sottoscrivo
            sotto la mia totale volont?
            di non venire rianimata,
            di nn essere sottoposta a respirazione ventilata,
            di non venire nutrita con un sondino
            di non protrarre uno stato vegetativo o terminale
            se non fossi in grado di esprimere pi? il mio parere.

            il mio testamento biologico,
            in sitesi,
            ? questo.
            non potrei sopportare che qualcuno si sostituisca a me
            nelle mie funzioni vitali
            che sia costretto a nutrirmi con un sondino nel naso
            che debba eliminare le mie scorie corporee
            e non possa comprendere se ho freddo
            se sono spaventata
            o se provo dolore.
            non vorrei mai immaginarmi attaccata a un tubo
            che mi fa respirare mentre intorno a me
            la vita prosegue
            mentre la mia non ? che un respiro forzato.
            non sono minimamente pronta ad affrontare il dolore
            l'ansia
            e la falsa speranza
            che proverebbero le persone che amo
            e che prima o poi si augurerebbero di poter dire che ? finita.
            secondo la CEI "il malato non decide sulla fine della sua vita"
            ah..no? e perch? nn pu? decidere?
            si afferma che non pu? esistere il diritto di morire
            non parlere infatti di diritto..
            ma di libert?.
            libert? di scegliere
            scegliere di non proseguire un'esistenza artificiale.
            direi che ? totalmente diverso.
            anchio la penso come te mad...
            e mi fa schifo pensare che in questo bigotto stato italiano siamo sottomessi ai voleri della chiesa..propio la chiesa che con carol woitila ha detto NO ALL'ACCANIMENTO TERAPEUTICO



            Wojtyla forse, attaccato a una macchina, sarebbe sopravvissuto oltre il 2 aprile. Ma ai medici disse: ?Al Gemelli mi possono fare cure per guarire? No? Allora, grazie ma io resto nel mio appartamento?

            quanto sei incoerente chiesa

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              #7
              una volta che il dottore ha detto che non c'? pi? speranza... STOP!

              e io vorrei dare quello che resta di buono a chi ne ha bisogno...

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                #8
                Questo ? nel mio blog e ne ? a conoscenza chi di dovere:

                --------------------

                Se un giorno mi succedesse di non poter pi? scegliere per me e la mia sorte fosse affidata ai medici e anestesisti rianimatori, desidero, prima di tutto, che nella fase pi? acuta della mia malattia sia fatto il possibile per salvarmi: credo nella scienza e amo la vita...

                Desidero per? che fin dall’inizio il loro impegno non sia profuso acriticamente, ma costantemente ispirato alle migliori evidenze scientifiche da un lato, e al minor grado d’incertezza possibile dall’altro...

                Laddove non vi fossero certezze, desidero che sia la buona pratica clinica a guidarli ma senza perder mai di vista la coscienza e la dignit? di una vita da vivere...

                Cos?, chiedo loro di accettarmi in Rianimazione solo se saranno sufficientemente sicuri di poter fare qualcosa per me... davvero.

                Altrimenti di non farmi soffrire... inutilmente...

                Una volta ammesso in reparto, desidero che essi, nel corso della malattia, mantengano costantemente ancorati ad un ben bilanciato rapporto costo/beneficio il giudizio clinico e le successive decisioni... la logica pu? aiutare se sono io stesso a a richiederla fintanto che posso...

                Per interpretare il senso che io do alla parola “costo”, desidero sia ascoltata la mia famiglia (e la mia compagna ne fa parte), l’unica in grado di dire al posto mio per che cosa valga la pena per me vivere perch? s? come amo vivere....

                Quello che in merito posso affermare io oggi ? di aver sempre cercato una proporzione tra quantit? e qualit? della vita... senza sconti.

                Per qualit? di vita intendo la possibilit? di avere coscienza di me nel mondo, memoria di me e dei miei cari (amici e parenti), di essere per loro un riferimento affettivo, ma anche un utile appoggio nelle diverse congiunture della loro esistenza.

                Non voglio invece essergli di peso... mai... nella maniera pi? assoluta perch? ho toccato con mano cosa una NON vita possa fare verso chi quella vita la amava...

                Durante il periodo di mia eventuale “non presenza” desidero che i miei cari possano essermi accanto in Rianimazione senza limiti di tempo, liberamente...

                Cos?, gli si allevier? l’angoscia dell’impotenza, e, vedendomi, si renderanno conto del mio reale stato giorno dopo giorno, facilitando ai medici e alla troupe infermieristica il compito di informarli...

                A questo riguardo, chiedo ai colleghi di essere chiari... senza giri di parole... immediamente comprensibili.. perch? i miei cari possano comprendere senza dover sopportare ansie inutili, ma anche senza farsi illusioni.

                Ove possibile, sarebbe opportuno che fosse sempre lo stesso medico a rapportarsi: “una faccia, una parola”... io farei cos?...

                Desidero che i medici e la troupe sanitaria fondino poi le loro decisioni sulla prognosi, non su ciechi tentativi... non ho mai vissuto da cavia...

                Desidero che ricordino SEMPRE di condividere con i miei cari le scelte terapeutiche che dalla prognosi deriveranno... TUTTE... la responsabilit? di quelle scelte non dovr? n? ricadere totalmente sui miei cari, per un malinteso senso di rispetto della mia autonomia, lasciandoli soli a decidere senza gli strumenti per farlo, n? dovr? essere avocata totalmente ai medici escludendo i miei cari dalla possibilit?, in futuro, di ricordare di aver contribuito a fare qualcosa di buono per me...

                Se le cose dovessero andare male, una volta maturato il profondo convincimento dell’inutilit? di continuare con le terapie, desidero che i medici lo dicano chiaramente ai miei cari e condividano con loro la scelta di desistere da ogni ulteriore trattamento, avendola i medici stessi, per primi, condivisa.

                Desidero che questi ultimi compiano ogni sforzo per far comprendere ai miei cari che l’unico modo per dimostrarmi ancora affetto ? lasciarmi andare... serenamente...

                Desidero che i miei cari rispettino questa mia volont?... perch? ? esattamente ci? che sento e voglio se mi immagino di dover vivere un momento del genere...

                In quel momento sar? importante per loro che sia un collegio medico e infermieristico, rappresentativo di quel reparto, a esprimere la prognosi, non un medico solo...

                Perch? credo che la scelta di lasciar lasciarmi andare sia tanto responsabile quanto angosciosa, e che la solidariet? espressa da una comunit? umana di fronte alla morte aiuti tutti i suoi componenti ad affrontarla: familiari dei malati, medici, infermieri...

                In questo caso desidero che mi siano garantite una totale analgesia e una profonda sedazione e che mi sia concesso andarmene serenamente, con i miei cari accanto... e che ci? che rimanga di me sia espiantato e donato a chi ne possa avere reale necessit?... il corpo ? solo un involucro, un mezzo... e non ho e non ho mai avuto nessuna intenzione di conservarlo... mi piacerebbe essere disperso in mare, quello si...

                Se durante la mia malattia dovessi invece rimanere cosciente e consapevole, desidero essere informato di ogni situazione e messo nella possibilit? di scegliere io per me... sempre...

                Di scegliere anche di rifiutare trattamenti vitali, se giudicassi il vivere nella nuova condizione non consono al mio concetto di dignit?... utopia in Italia per il momento ma sono fermamente convinto che questo sia esattamente ci? io che vorrei... se un domani dovesse accadere...

                Firmato x esteso con data, nome, cognome e nick...

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                  #9
                  Qui, l'eutanasia e' legale...
                  Ho letto qualche articolo e pare ci siano diverse persone che vengono per fare "l'ultimo viaggio"...

                  Mi domando sempre perche' non sia possibile farlo ovunque. Mi sembra di una umanita' sconcertante...

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                  • Font Size
                    #10
                    Staccare, piu per me che a quel punto rimarrei un corpo sulla terra inanimato, per i miei familiari

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                    • Font Size
                      #11
                      minchia ragazzi non aprite sti post per favore:-(

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                      • Font Size
                        #12
                        Piuttosto andrebbe accorpato a quello di erpacio su che canzone vorremmo al nostro funerale

                        E' bene pensarci per tempo

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                          #13
                          Non mi interessa di vivere come un vegetale...fosse per me se un domani SGRAT dovessi essere colpito da un malaccio di quelli bastardi...farei in modo di addormentarmi senza risvegliarmi pi? quando incomincerei a soffrire troppo...

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                          • Font Size
                            #14
                            se non ci fosse pi? nulla da fare (nel senso di aprire-operare-ricucire) direi che dopo poco tempo sarebbe il caso di staccar la spina e seguire gli altri dall'alto, logicamente donando tutto il donabile

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                            • Font Size
                              #15
                              io spero solo che quando spegneranno l'interruttore della mia vita........io possa dare la possibilita' di accendere l'interruttore della vita di qualche altro bisognoso dei miei organi

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