Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Adesso per acquistare un' auto dall'estero come si f?...?

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #16
    Si fa come in italia... si va, si vede, si caccia il grano e si torna

    Comment


    • Font Size
      #17
      Originally posted by Bazy View Post
      l'unico ostacolo se cosi' lo vuoi chiamare e' la lingua.........nelle concessionarie ufficiali solitamente c'e' qualcuno che parla italiano altrimenti ti devi portare qualcuno.....la pratica e' questa.....acquisti l'auto vai alla loro motorizzazione acquisti delle targhe a tempo (decidi tu quanto) comprese di assicurazione vieni giu' con l'auto e la documentazione completa (importante dati tecnici timbrati e firmati) e la immatricoli PS: il costo e' in base alla tassa regionale ed ai cv almeno 5 anni fa' era cosi'
      Quindi ipoteticamente se andassi l? con un carrello e carico l'auto, non dovrei fare altro che avere tutti i documenti e venire a casa ed andare ad immatricolarla al PRA...?!?!?
      E questa documentazione completa (di dati tecnici timbrati e firmati) che sarebbero?? Chi li deve firmare, timbrare e rilasciare...???
      Alle dogane con i vari documenti non dice niente nessuno?!?!

      Comment


      • Font Size
        #18
        che dogane?

        Comment


        • Font Size
          #19
          ok, ho scritto dogane ma mi sono sbagliato...!!!
          Intendevo dire le varie frontiere...!

          Comment


          • Font Size
            #20
            qui ? spiegato tutto:

            Vademecum all?acquisto dell?auto oltreconfine
            L?acquisto dell?auto ? una delle spese pi? importanti che il consumatore si trova ad affrontare. Cos?, in un periodo di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, ? chiaro che si cerca di cogliere l?offerta migliore: tra le strade attualmente pi? seguite in tal senso vi ? quella di effettuare l?acquisto oltreconfine, sfruttando il risparmio derivante dal prezzo di mercato pi? conveniente e dalla diversa aliquota IVA applicata nel Paese estero.
            E? bene, per?, seguire qualche utile consiglio per evitare brutte sorprese. Intanto, se si decide di acquistare un?auto all?estero, occorre anzitutto effettuare un?analisi costi-benefici per valutare l?effettiva convenienza dell?operazione.
            Non si dovr?, quindi, considerare soltanto il prezzo finale dell?automobile posta in vendita nel Paese estero rispetto al prezzo in Italia, ma si dovranno valutare anche le spese di viaggio, il tempo investito e le altre spese accessorie, quali quelle relative alla corrispondenza, all?ottenimento dei documenti necessari per l?importazione, all?eventuale traduzione del contratto e della documentazione tecnica, al trasporto del veicolo ed alle altre formalit?.

            Il confronto dei prezzi delle auto in Europa
            Il primo riferimento nella scelta di acquistare un?auto oltreconfine ? dato, ovviamente, dalla convenienza del prezzo praticato nel Paese estero.
            Per effettuare tale confronto, si pu? navigare su internet accedendo al sito internet dell?Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, effettua annualmente un?analisi del mercato automobilistico comunitario, confrontando i prezzi netti di un centinaio tra i modelli pi? venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi.
            Gli ultimi dati del confronto sono stati rilevati nel gennaio 2008 e sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition...es/report.html.
            E? necessario tenere presente che i prezzi pubblicati sono solo indicativi, poich? rappresentano quelli raccomandati dalle case automobilistiche e perci? non corrispondono necessariamente al prezzo di vendita effettivo: inoltre, in alcuni Paesi, vi ? la tendenza a sfavorire gli acquirenti esteri e, quindi, il prezzo indicativo pubblicato potrebbe essere riservato soltanto alla clientela ?domestica?.
            Si consiglia, dunque, di informarsi subito presso il venditore estero prescelto. Il prezzo praticato nel Paese estero che il consumatore deve prendere in considerazione ? quello netto, poich? le imposte (IVA) vanno versate nel Paese di destinazione e, quindi, in Italia: pertanto, converr? optare per l?acquisto in Paesi ad alta pressione fiscale (quali i Paesi scandinavi, dove l?IVA arriva al 25%) nei quali la differenza di prezzo con e senza tasse pu? essere considerevole.
            Si precisa che l?IVA deve essere versata nel Paese importatore (ossia l?Italia) soltanto in relazione ai veicoli nuovi: si considerano veicoli nuovi, per legge, anche quelli che abbiano percorso meno di 6.000 km e che siano immatricolati da meno di 6 mesi. Tali veicoli, venduti esentasse dal concessionario estero, sono soggetti all?aliquota IVA applicata in Italia e, quindi, pari al 20% del prezzo.
            Nel caso di veicoli usati, l?IVA ? invece compresa nel prezzo di vendita e non deve pi? essere corrisposta in Italia. Queste condizioni fanno s? che i Paesi a bassa pressione fiscale siano preferiti per l?acquisto di auto usate e quelli ad alta pressione fiscale per l?acquisto di auto nuove.
            Di seguito, si riporta l?indirizzo internet dove reperire le aliquote IVA applicate nei vari Paesi UE (dati aggiornati al 1? luglio 2008): http://ec.europa.eu/taxation_customs...s/index_en.htm.

            Documentazione necessaria
            I documenti necessari per immatricolare in Italia un veicolo acquistato all?estero sono pressoch? gli stessi di quelli richiesti per l?immatricolazione di un?auto acquistata in Italia.
            La documentazione da produrre varia leggermente in base al Paese di provenienza del veicolo ed in relazione al fatto che si tratti di veicolo nuovo o usato. Si raccomanda di chiedere informazioni dettagliate presso l?Ufficio Motorizzazione in cui sar? immatricolato il veicolo.
            Per i veicoli nuovi, alla prima immatricolazione, ? richiesta l?originale del COC (Certificato di Omologazione Comunitaria), nonch? i documenti attestanti il versamento dell?IVA; nel caso di auto usata, invece, sono quasi sempre sufficienti i documenti di circolazione e/o un certificato di radiazione dall?ufficio di immatricolazione del Paese di provenienza.
            Come per le auto acquistate in Italia, inoltre, per l?immatricolazione e per l?iscrizione al PRA, bisogna provvedere all?autenticazione del contratto di acquisto quale documento attestante il passaggio di propriet?.
            Difficilmente le autorit? estere rilasciano la documentazione tecnica gi? redatta in lingua italiana. Gli Uffici della Motorizzazione italiani richiedono, di norma, una traduzione asseverata.
            In relazione, infine, alla documentazione tecnica, si ricorda che l?Unione Europea ha emanato una normativa sui gas di scarico dei veicoli che distingue tra 5 categorie di standard ecologici (EURO 0, EURO 1, EURO 2, EURO 3, EURO 4). Lo standard EURO 0 indica i veicoli immessi nella circolazione antecedentemente all?entrata in vigore della prima direttiva in materia.
            Lo standard EURO, come noto, ? un dato molto importante poich? in Italia vengono applicate severe limitazioni alla circolazione dei veicoli appartenenti alle categorie pi? basse. I documenti di circolazione di un veicolo non riportano, per?, direttamente lo standard ?EURO?, ma solo la direttiva europea di riferimento: di seguito, quindi, si riportano i dati delle direttive corrispondenti ai diversi standard ?EURO?.
            91/441 e 93/59= EURO 1
            94/12, 96/69 e 98/77= EURO 2
            98/69, 98/77rif98/69= EURO 3
            98/69 B, 98/77rif98/69B= EURO 4

            Il trasferimento in Italia
            Acquistando un?automobile all?estero sar?, ovviamente, necessario preoccuparsi di come trasferirla in Italia. In linea generale, esistono tre possibilit?:

            Apposizione di una targa prova
            Si tratta di una targa a validit? limitata nel tempo (per consentire il viaggio e l?immatricolazione in Italia): ad essa deve accompagnarsi un?assicurazione provvisoria a copertura di eventuali danni che si verificassero nel corso del trasferimento. Sar? necessario informarsi in anticipo se nel Paese prescelto per l?acquisto vi ? la possibilit? di ottenere tale targa prova: non tutti i Paesi esteri, infatti, la rilasciano.
            Trasporto con rimorchio.
            Se si dispone di un rimorchio o se si ha la possibilit? di procurarselo (a costi contenuti, ovviamente), si potr? utilizzarlo per trasportare l?auto in Italia, senza il bisogno di espletare ulteriori formalit?.
            Immatricolazione immediata in Italia.
            La terza possibilit? consiste nell?immatricolare l?auto acquistata all?estero prima del trasporto: bisogner?, quindi, essere gi? in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti previsti dalla legge (ivi compresa l?assicurazione). Una volta ottenuta l?immatricolazione in Italia, si potr? andare a ritirare il veicolo nel Paese di acquisto con la targa definitiva in tasca e ritornare in Italia a bordo dell?auto.
            Importazione attraverso un importatore parallelo
            Elencati tutti gli adempimenti necessari per perfezionare l?acquisto di un?auto all?estero, emerge chiaro il motivo per il quale molti consumatori si affidano alle agenzie operanti nel settore per importare l?auto.
            Il consiglio, in tal caso, ? di accertarsi sempre della seriet? dell?agenzia alla quale si affida l?incarico. Negli ultimi anni, infatti, la Guardia di Finanza ha indagato in diversi casi sul mancato pagamento dell?IVA in casi di importazione parallela.
            Lo schema ? il seguente, sia per le vetture nuove che usate: la prima importazione viene eseguita da una ditta ?cartiera? (ovvero che esiste solo sulla carta), la quale non versa l?IVA dovuta anche se dichiara di avere assolto tutti gli obblighi previsti. L?auto viene poi rivenduta ad altre ditte, che quasi sempre agiscono in buona fede ed assolvono anche gli obblighi inerenti all?IVA. Nel tempo necessario affinch? il Fisco risalga alla truffa, le societ? ?cartiere? sono quasi sempre scomparse.
            E? poi il consumatore, acquirente finale, ad essere nei guai: a seconda dei casi potrebbe rischiare l?annullamento dell?autorizzazione e la requisizione dell?autovettura, perch? secondo la legge ha effettuato un ?incauto acquisto?.
            Una soluzione alternativa per i consumatori che temono la burocrazia potrebbe essere quella di effettuare l?acquisto per conto proprio ed incaricare, successivamente, per tutte le ?scartoffie? un?agenzia: in tal caso, per?, sar? opportuno informarsi preventivamente in ordine ai costi.

            Comment


            • Font Size
              #21
              qui ? spiegato tutto:

              Vademecum all’acquisto dell’auto oltreconfine
              L’acquisto dell’auto ? una delle spese pi? importanti che il consumatore si trova ad affrontare. Cos?, in un periodo di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, ? chiaro che si cerca di cogliere l’offerta migliore: tra le strade attualmente pi? seguite in tal senso vi ? quella di effettuare l’acquisto oltreconfine, sfruttando il risparmio derivante dal prezzo di mercato pi? conveniente e dalla diversa aliquota IVA applicata nel Paese estero.
              E’ bene, per?, seguire qualche utile consiglio per evitare brutte sorprese. Intanto, se si decide di acquistare un’auto all’estero, occorre anzitutto effettuare un’analisi costi-benefici per valutare l’effettiva convenienza dell’operazione.
              Non si dovr?, quindi, considerare soltanto il prezzo finale dell’automobile posta in vendita nel Paese estero rispetto al prezzo in Italia, ma si dovranno valutare anche le spese di viaggio, il tempo investito e le altre spese accessorie, quali quelle relative alla corrispondenza, all’ottenimento dei documenti necessari per l’importazione, all’eventuale traduzione del contratto e della documentazione tecnica, al trasporto del veicolo ed alle altre formalit?.

              Il confronto dei prezzi delle auto in Europa
              Il primo riferimento nella scelta di acquistare un’auto oltreconfine ? dato, ovviamente, dalla convenienza del prezzo praticato nel Paese estero.
              Per effettuare tale confronto, si pu? navigare su internet accedendo al sito internet dell’Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, effettua annualmente un’analisi del mercato automobilistico comunitario, confrontando i prezzi netti di un centinaio tra i modelli pi? venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi.
              Gli ultimi dati del confronto sono stati rilevati nel gennaio 2008 e sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition...es/report.html.
              E’ necessario tenere presente che i prezzi pubblicati sono solo indicativi, poich? rappresentano quelli raccomandati dalle case automobilistiche e perci? non corrispondono necessariamente al prezzo di vendita effettivo: inoltre, in alcuni Paesi, vi ? la tendenza a sfavorire gli acquirenti esteri e, quindi, il prezzo indicativo pubblicato potrebbe essere riservato soltanto alla clientela “domestica”.
              Si consiglia, dunque, di informarsi subito presso il venditore estero prescelto. Il prezzo praticato nel Paese estero che il consumatore deve prendere in considerazione ? quello netto, poich? le imposte (IVA) vanno versate nel Paese di destinazione e, quindi, in Italia: pertanto, converr? optare per l’acquisto in Paesi ad alta pressione fiscale (quali i Paesi scandinavi, dove l’IVA arriva al 25%) nei quali la differenza di prezzo con e senza tasse pu? essere considerevole.
              Si precisa che l’IVA deve essere versata nel Paese importatore (ossia l’Italia) soltanto in relazione ai veicoli nuovi: si considerano veicoli nuovi, per legge, anche quelli che abbiano percorso meno di 6.000 km e che siano immatricolati da meno di 6 mesi. Tali veicoli, venduti esentasse dal concessionario estero, sono soggetti all’aliquota IVA applicata in Italia e, quindi, pari al 20% del prezzo.
              Nel caso di veicoli usati, l’IVA ? invece compresa nel prezzo di vendita e non deve pi? essere corrisposta in Italia. Queste condizioni fanno s? che i Paesi a bassa pressione fiscale siano preferiti per l’acquisto di auto usate e quelli ad alta pressione fiscale per l’acquisto di auto nuove.
              Di seguito, si riporta l’indirizzo internet dove reperire le aliquote IVA applicate nei vari Paesi UE (dati aggiornati al 1? luglio 2008): http://ec.europa.eu/taxation_customs...s/index_en.htm.

              Documentazione necessaria
              I documenti necessari per immatricolare in Italia un veicolo acquistato all’estero sono pressoch? gli stessi di quelli richiesti per l’immatricolazione di un’auto acquistata in Italia.
              La documentazione da produrre varia leggermente in base al Paese di provenienza del veicolo ed in relazione al fatto che si tratti di veicolo nuovo o usato. Si raccomanda di chiedere informazioni dettagliate presso l’Ufficio Motorizzazione in cui sar? immatricolato il veicolo.
              Per i veicoli nuovi, alla prima immatricolazione, ? richiesta l’originale del COC (Certificato di Omologazione Comunitaria), nonch? i documenti attestanti il versamento dell’IVA; nel caso di auto usata, invece, sono quasi sempre sufficienti i documenti di circolazione e/o un certificato di radiazione dall’ufficio di immatricolazione del Paese di provenienza.
              Come per le auto acquistate in Italia, inoltre, per l’immatricolazione e per l’iscrizione al PRA, bisogna provvedere all’autenticazione del contratto di acquisto quale documento attestante il passaggio di propriet?.
              Difficilmente le autorit? estere rilasciano la documentazione tecnica gi? redatta in lingua italiana. Gli Uffici della Motorizzazione italiani richiedono, di norma, una traduzione asseverata.
              In relazione, infine, alla documentazione tecnica, si ricorda che l’Unione Europea ha emanato una normativa sui gas di scarico dei veicoli che distingue tra 5 categorie di standard ecologici (EURO 0, EURO 1, EURO 2, EURO 3, EURO 4). Lo standard EURO 0 indica i veicoli immessi nella circolazione antecedentemente all’entrata in vigore della prima direttiva in materia.
              Lo standard EURO, come noto, ? un dato molto importante poich? in Italia vengono applicate severe limitazioni alla circolazione dei veicoli appartenenti alle categorie pi? basse. I documenti di circolazione di un veicolo non riportano, per?, direttamente lo standard “EURO”, ma solo la direttiva europea di riferimento: di seguito, quindi, si riportano i dati delle direttive corrispondenti ai diversi standard “EURO”.
              91/441 e 93/59= EURO 1
              94/12, 96/69 e 98/77= EURO 2
              98/69, 98/77rif98/69= EURO 3
              98/69 B, 98/77rif98/69B= EURO 4

              Il trasferimento in Italia
              Acquistando un’automobile all’estero sar?, ovviamente, necessario preoccuparsi di come trasferirla in Italia. In linea generale, esistono tre possibilit?:

              Apposizione di una targa prova
              Si tratta di una targa a validit? limitata nel tempo (per consentire il viaggio e l’immatricolazione in Italia): ad essa deve accompagnarsi un’assicurazione provvisoria a copertura di eventuali danni che si verificassero nel corso del trasferimento. Sar? necessario informarsi in anticipo se nel Paese prescelto per l’acquisto vi ? la possibilit? di ottenere tale targa prova: non tutti i Paesi esteri, infatti, la rilasciano.
              Trasporto con rimorchio.
              Se si dispone di un rimorchio o se si ha la possibilit? di procurarselo (a costi contenuti, ovviamente), si potr? utilizzarlo per trasportare l’auto in Italia, senza il bisogno di espletare ulteriori formalit?.
              Immatricolazione immediata in Italia.
              La terza possibilit? consiste nell’immatricolare l’auto acquistata all’estero prima del trasporto: bisogner?, quindi, essere gi? in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti previsti dalla legge (ivi compresa l’assicurazione). Una volta ottenuta l’immatricolazione in Italia, si potr? andare a ritirare il veicolo nel Paese di acquisto con la targa definitiva in tasca e ritornare in Italia a bordo dell’auto.
              Importazione attraverso un importatore parallelo
              Elencati tutti gli adempimenti necessari per perfezionare l’acquisto di un’auto all’estero, emerge chiaro il motivo per il quale molti consumatori si affidano alle agenzie operanti nel settore per importare l’auto.
              Il consiglio, in tal caso, ? di accertarsi sempre della seriet? dell’agenzia alla quale si affida l’incarico. Negli ultimi anni, infatti, la Guardia di Finanza ha indagato in diversi casi sul mancato pagamento dell’IVA in casi di importazione parallela.
              Lo schema ? il seguente, sia per le vetture nuove che usate: la prima importazione viene eseguita da una ditta “cartiera” (ovvero che esiste solo sulla carta), la quale non versa l’IVA dovuta anche se dichiara di avere assolto tutti gli obblighi previsti. L’auto viene poi rivenduta ad altre ditte, che quasi sempre agiscono in buona fede ed assolvono anche gli obblighi inerenti all’IVA. Nel tempo necessario affinch? il Fisco risalga alla truffa, le societ? “cartiere” sono quasi sempre scomparse.
              E’ poi il consumatore, acquirente finale, ad essere nei guai: a seconda dei casi potrebbe rischiare l’annullamento dell’autorizzazione e la requisizione dell’autovettura, perch? secondo la legge ha effettuato un “incauto acquisto”.
              Una soluzione alternativa per i consumatori che temono la burocrazia potrebbe essere quella di effettuare l’acquisto per conto proprio ed incaricare, successivamente, per tutte le “scartoffie” un’agenzia: in tal caso, per?, sar? opportuno informarsi preventivamente in ordine ai costi.

              Comment


              • Font Size
                #22
                qui ? spiegato tutto:

                Vademecum all?acquisto dell?auto oltreconfine
                L?acquisto dell?auto ? una delle spese pi? importanti che il consumatore si trova ad affrontare. Cos?, in un periodo di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, ? chiaro che si cerca di cogliere l?offerta migliore: tra le strade attualmente pi? seguite in tal senso vi ? quella di effettuare l?acquisto oltreconfine, sfruttando il risparmio derivante dal prezzo di mercato pi? conveniente e dalla diversa aliquota IVA applicata nel Paese estero.
                E? bene, per?, seguire qualche utile consiglio per evitare brutte sorprese. Intanto, se si decide di acquistare un?auto all?estero, occorre anzitutto effettuare un?analisi costi-benefici per valutare l?effettiva convenienza dell?operazione.
                Non si dovr?, quindi, considerare soltanto il prezzo finale dell?automobile posta in vendita nel Paese estero rispetto al prezzo in Italia, ma si dovranno valutare anche le spese di viaggio, il tempo investito e le altre spese accessorie, quali quelle relative alla corrispondenza, all?ottenimento dei documenti necessari per l?importazione, all?eventuale traduzione del contratto e della documentazione tecnica, al trasporto del veicolo ed alle altre formalit?.

                Il confronto dei prezzi delle auto in Europa
                Il primo riferimento nella scelta di acquistare un?auto oltreconfine ? dato, ovviamente, dalla convenienza del prezzo praticato nel Paese estero.
                Per effettuare tale confronto, si pu? navigare su internet accedendo al sito internet dell?Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, effettua annualmente un?analisi del mercato automobilistico comunitario, confrontando i prezzi netti di un centinaio tra i modelli pi? venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi.
                Gli ultimi dati del confronto sono stati rilevati nel gennaio 2008 e sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition...es/report.html.
                E? necessario tenere presente che i prezzi pubblicati sono solo indicativi, poich? rappresentano quelli raccomandati dalle case automobilistiche e perci? non corrispondono necessariamente al prezzo di vendita effettivo: inoltre, in alcuni Paesi, vi ? la tendenza a sfavorire gli acquirenti esteri e, quindi, il prezzo indicativo pubblicato potrebbe essere riservato soltanto alla clientela ?domestica?.
                Si consiglia, dunque, di informarsi subito presso il venditore estero prescelto. Il prezzo praticato nel Paese estero che il consumatore deve prendere in considerazione ? quello netto, poich? le imposte (IVA) vanno versate nel Paese di destinazione e, quindi, in Italia: pertanto, converr? optare per l?acquisto in Paesi ad alta pressione fiscale (quali i Paesi scandinavi, dove l?IVA arriva al 25%) nei quali la differenza di prezzo con e senza tasse pu? essere considerevole.
                Si precisa che l?IVA deve essere versata nel Paese importatore (ossia l?Italia) soltanto in relazione ai veicoli nuovi: si considerano veicoli nuovi, per legge, anche quelli che abbiano percorso meno di 6.000 km e che siano immatricolati da meno di 6 mesi. Tali veicoli, venduti esentasse dal concessionario estero, sono soggetti all?aliquota IVA applicata in Italia e, quindi, pari al 20% del prezzo.
                Nel caso di veicoli usati, l?IVA ? invece compresa nel prezzo di vendita e non deve pi? essere corrisposta in Italia. Queste condizioni fanno s? che i Paesi a bassa pressione fiscale siano preferiti per l?acquisto di auto usate e quelli ad alta pressione fiscale per l?acquisto di auto nuove.
                Di seguito, si riporta l?indirizzo internet dove reperire le aliquote IVA applicate nei vari Paesi UE (dati aggiornati al 1? luglio 2008): http://ec.europa.eu/taxation_customs...s/index_en.htm.

                Documentazione necessaria
                I documenti necessari per immatricolare in Italia un veicolo acquistato all?estero sono pressoch? gli stessi di quelli richiesti per l?immatricolazione di un?auto acquistata in Italia.
                La documentazione da produrre varia leggermente in base al Paese di provenienza del veicolo ed in relazione al fatto che si tratti di veicolo nuovo o usato. Si raccomanda di chiedere informazioni dettagliate presso l?Ufficio Motorizzazione in cui sar? immatricolato il veicolo.
                Per i veicoli nuovi, alla prima immatricolazione, ? richiesta l?originale del COC (Certificato di Omologazione Comunitaria), nonch? i documenti attestanti il versamento dell?IVA; nel caso di auto usata, invece, sono quasi sempre sufficienti i documenti di circolazione e/o un certificato di radiazione dall?ufficio di immatricolazione del Paese di provenienza.
                Come per le auto acquistate in Italia, inoltre, per l?immatricolazione e per l?iscrizione al PRA, bisogna provvedere all?autenticazione del contratto di acquisto quale documento attestante il passaggio di propriet?.
                Difficilmente le autorit? estere rilasciano la documentazione tecnica gi? redatta in lingua italiana. Gli Uffici della Motorizzazione italiani richiedono, di norma, una traduzione asseverata.
                In relazione, infine, alla documentazione tecnica, si ricorda che l?Unione Europea ha emanato una normativa sui gas di scarico dei veicoli che distingue tra 5 categorie di standard ecologici (EURO 0, EURO 1, EURO 2, EURO 3, EURO 4). Lo standard EURO 0 indica i veicoli immessi nella circolazione antecedentemente all?entrata in vigore della prima direttiva in materia.
                Lo standard EURO, come noto, ? un dato molto importante poich? in Italia vengono applicate severe limitazioni alla circolazione dei veicoli appartenenti alle categorie pi? basse. I documenti di circolazione di un veicolo non riportano, per?, direttamente lo standard ?EURO?, ma solo la direttiva europea di riferimento: di seguito, quindi, si riportano i dati delle direttive corrispondenti ai diversi standard ?EURO?.
                91/441 e 93/59= EURO 1
                94/12, 96/69 e 98/77= EURO 2
                98/69, 98/77rif98/69= EURO 3
                98/69 B, 98/77rif98/69B= EURO 4

                Il trasferimento in Italia
                Acquistando un?automobile all?estero sar?, ovviamente, necessario preoccuparsi di come trasferirla in Italia. In linea generale, esistono tre possibilit?:

                Apposizione di una targa prova
                Si tratta di una targa a validit? limitata nel tempo (per consentire il viaggio e l?immatricolazione in Italia): ad essa deve accompagnarsi un?assicurazione provvisoria a copertura di eventuali danni che si verificassero nel corso del trasferimento. Sar? necessario informarsi in anticipo se nel Paese prescelto per l?acquisto vi ? la possibilit? di ottenere tale targa prova: non tutti i Paesi esteri, infatti, la rilasciano.
                Trasporto con rimorchio.
                Se si dispone di un rimorchio o se si ha la possibilit? di procurarselo (a costi contenuti, ovviamente), si potr? utilizzarlo per trasportare l?auto in Italia, senza il bisogno di espletare ulteriori formalit?.
                Immatricolazione immediata in Italia.
                La terza possibilit? consiste nell?immatricolare l?auto acquistata all?estero prima del trasporto: bisogner?, quindi, essere gi? in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti previsti dalla legge (ivi compresa l?assicurazione). Una volta ottenuta l?immatricolazione in Italia, si potr? andare a ritirare il veicolo nel Paese di acquisto con la targa definitiva in tasca e ritornare in Italia a bordo dell?auto.
                Importazione attraverso un importatore parallelo
                Elencati tutti gli adempimenti necessari per perfezionare l?acquisto di un?auto all?estero, emerge chiaro il motivo per il quale molti consumatori si affidano alle agenzie operanti nel settore per importare l?auto.
                Il consiglio, in tal caso, ? di accertarsi sempre della seriet? dell?agenzia alla quale si affida l?incarico. Negli ultimi anni, infatti, la Guardia di Finanza ha indagato in diversi casi sul mancato pagamento dell?IVA in casi di importazione parallela.
                Lo schema ? il seguente, sia per le vetture nuove che usate: la prima importazione viene eseguita da una ditta ?cartiera? (ovvero che esiste solo sulla carta), la quale non versa l?IVA dovuta anche se dichiara di avere assolto tutti gli obblighi previsti. L?auto viene poi rivenduta ad altre ditte, che quasi sempre agiscono in buona fede ed assolvono anche gli obblighi inerenti all?IVA. Nel tempo necessario affinch? il Fisco risalga alla truffa, le societ? ?cartiere? sono quasi sempre scomparse.
                E? poi il consumatore, acquirente finale, ad essere nei guai: a seconda dei casi potrebbe rischiare l?annullamento dell?autorizzazione e la requisizione dell?autovettura, perch? secondo la legge ha effettuato un ?incauto acquisto?.
                Una soluzione alternativa per i consumatori che temono la burocrazia potrebbe essere quella di effettuare l?acquisto per conto proprio ed incaricare, successivamente, per tutte le ?scartoffie? un?agenzia: in tal caso, per?, sar? opportuno informarsi preventivamente in ordine ai costi.

                Comment


                • Font Size
                  #23
                  qui ? spiegato tutto:

                  Vademecum all?acquisto dell?auto oltreconfine
                  L?acquisto dell?auto ? una delle spese pi? importanti che il consumatore si trova ad affrontare. Cos?, in un periodo di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, ? chiaro che si cerca di cogliere l?offerta migliore: tra le strade attualmente pi? seguite in tal senso vi ? quella di effettuare l?acquisto oltreconfine, sfruttando il risparmio derivante dal prezzo di mercato pi? conveniente e dalla diversa aliquota IVA applicata nel Paese estero.
                  E? bene, per?, seguire qualche utile consiglio per evitare brutte sorprese. Intanto, se si decide di acquistare un?auto all?estero, occorre anzitutto effettuare un?analisi costi-benefici per valutare l?effettiva convenienza dell?operazione.
                  Non si dovr?, quindi, considerare soltanto il prezzo finale dell?automobile posta in vendita nel Paese estero rispetto al prezzo in Italia, ma si dovranno valutare anche le spese di viaggio, il tempo investito e le altre spese accessorie, quali quelle relative alla corrispondenza, all?ottenimento dei documenti necessari per l?importazione, all?eventuale traduzione del contratto e della documentazione tecnica, al trasporto del veicolo ed alle altre formalit?.

                  Il confronto dei prezzi delle auto in Europa
                  Il primo riferimento nella scelta di acquistare un?auto oltreconfine ? dato, ovviamente, dalla convenienza del prezzo praticato nel Paese estero.
                  Per effettuare tale confronto, si pu? navigare su internet accedendo al sito internet dell?Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, effettua annualmente un?analisi del mercato automobilistico comunitario, confrontando i prezzi netti di un centinaio tra i modelli pi? venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi.
                  Gli ultimi dati del confronto sono stati rilevati nel gennaio 2008 e sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition...es/report.html.
                  E? necessario tenere presente che i prezzi pubblicati sono solo indicativi, poich? rappresentano quelli raccomandati dalle case automobilistiche e perci? non corrispondono necessariamente al prezzo di vendita effettivo: inoltre, in alcuni Paesi, vi ? la tendenza a sfavorire gli acquirenti esteri e, quindi, il prezzo indicativo pubblicato potrebbe essere riservato soltanto alla clientela ?domestica?.
                  Si consiglia, dunque, di informarsi subito presso il venditore estero prescelto. Il prezzo praticato nel Paese estero che il consumatore deve prendere in considerazione ? quello netto, poich? le imposte (IVA) vanno versate nel Paese di destinazione e, quindi, in Italia: pertanto, converr? optare per l?acquisto in Paesi ad alta pressione fiscale (quali i Paesi scandinavi, dove l?IVA arriva al 25%) nei quali la differenza di prezzo con e senza tasse pu? essere considerevole.
                  Si precisa che l?IVA deve essere versata nel Paese importatore (ossia l?Italia) soltanto in relazione ai veicoli nuovi: si considerano veicoli nuovi, per legge, anche quelli che abbiano percorso meno di 6.000 km e che siano immatricolati da meno di 6 mesi. Tali veicoli, venduti esentasse dal concessionario estero, sono soggetti all?aliquota IVA applicata in Italia e, quindi, pari al 20% del prezzo.
                  Nel caso di veicoli usati, l?IVA ? invece compresa nel prezzo di vendita e non deve pi? essere corrisposta in Italia. Queste condizioni fanno s? che i Paesi a bassa pressione fiscale siano preferiti per l?acquisto di auto usate e quelli ad alta pressione fiscale per l?acquisto di auto nuove.
                  Di seguito, si riporta l?indirizzo internet dove reperire le aliquote IVA applicate nei vari Paesi UE (dati aggiornati al 1? luglio 2008): http://ec.europa.eu/taxation_customs...s/index_en.htm.

                  Documentazione necessaria
                  I documenti necessari per immatricolare in Italia un veicolo acquistato all?estero sono pressoch? gli stessi di quelli richiesti per l?immatricolazione di un?auto acquistata in Italia.
                  La documentazione da produrre varia leggermente in base al Paese di provenienza del veicolo ed in relazione al fatto che si tratti di veicolo nuovo o usato. Si raccomanda di chiedere informazioni dettagliate presso l?Ufficio Motorizzazione in cui sar? immatricolato il veicolo.
                  Per i veicoli nuovi, alla prima immatricolazione, ? richiesta l?originale del COC (Certificato di Omologazione Comunitaria), nonch? i documenti attestanti il versamento dell?IVA; nel caso di auto usata, invece, sono quasi sempre sufficienti i documenti di circolazione e/o un certificato di radiazione dall?ufficio di immatricolazione del Paese di provenienza.
                  Come per le auto acquistate in Italia, inoltre, per l?immatricolazione e per l?iscrizione al PRA, bisogna provvedere all?autenticazione del contratto di acquisto quale documento attestante il passaggio di propriet?.
                  Difficilmente le autorit? estere rilasciano la documentazione tecnica gi? redatta in lingua italiana. Gli Uffici della Motorizzazione italiani richiedono, di norma, una traduzione asseverata.
                  In relazione, infine, alla documentazione tecnica, si ricorda che l?Unione Europea ha emanato una normativa sui gas di scarico dei veicoli che distingue tra 5 categorie di standard ecologici (EURO 0, EURO 1, EURO 2, EURO 3, EURO 4). Lo standard EURO 0 indica i veicoli immessi nella circolazione antecedentemente all?entrata in vigore della prima direttiva in materia.
                  Lo standard EURO, come noto, ? un dato molto importante poich? in Italia vengono applicate severe limitazioni alla circolazione dei veicoli appartenenti alle categorie pi? basse. I documenti di circolazione di un veicolo non riportano, per?, direttamente lo standard ?EURO?, ma solo la direttiva europea di riferimento: di seguito, quindi, si riportano i dati delle direttive corrispondenti ai diversi standard ?EURO?.
                  91/441 e 93/59= EURO 1
                  94/12, 96/69 e 98/77= EURO 2
                  98/69, 98/77rif98/69= EURO 3
                  98/69 B, 98/77rif98/69B= EURO 4

                  Il trasferimento in Italia
                  Acquistando un?automobile all?estero sar?, ovviamente, necessario preoccuparsi di come trasferirla in Italia. In linea generale, esistono tre possibilit?:

                  Apposizione di una targa prova
                  Si tratta di una targa a validit? limitata nel tempo (per consentire il viaggio e l?immatricolazione in Italia): ad essa deve accompagnarsi un?assicurazione provvisoria a copertura di eventuali danni che si verificassero nel corso del trasferimento. Sar? necessario informarsi in anticipo se nel Paese prescelto per l?acquisto vi ? la possibilit? di ottenere tale targa prova: non tutti i Paesi esteri, infatti, la rilasciano.
                  Trasporto con rimorchio.
                  Se si dispone di un rimorchio o se si ha la possibilit? di procurarselo (a costi contenuti, ovviamente), si potr? utilizzarlo per trasportare l?auto in Italia, senza il bisogno di espletare ulteriori formalit?.
                  Immatricolazione immediata in Italia.
                  La terza possibilit? consiste nell?immatricolare l?auto acquistata all?estero prima del trasporto: bisogner?, quindi, essere gi? in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti previsti dalla legge (ivi compresa l?assicurazione). Una volta ottenuta l?immatricolazione in Italia, si potr? andare a ritirare il veicolo nel Paese di acquisto con la targa definitiva in tasca e ritornare in Italia a bordo dell?auto.
                  Importazione attraverso un importatore parallelo
                  Elencati tutti gli adempimenti necessari per perfezionare l?acquisto di un?auto all?estero, emerge chiaro il motivo per il quale molti consumatori si affidano alle agenzie operanti nel settore per importare l?auto.
                  Il consiglio, in tal caso, ? di accertarsi sempre della seriet? dell?agenzia alla quale si affida l?incarico. Negli ultimi anni, infatti, la Guardia di Finanza ha indagato in diversi casi sul mancato pagamento dell?IVA in casi di importazione parallela.
                  Lo schema ? il seguente, sia per le vetture nuove che usate: la prima importazione viene eseguita da una ditta ?cartiera? (ovvero che esiste solo sulla carta), la quale non versa l?IVA dovuta anche se dichiara di avere assolto tutti gli obblighi previsti. L?auto viene poi rivenduta ad altre ditte, che quasi sempre agiscono in buona fede ed assolvono anche gli obblighi inerenti all?IVA. Nel tempo necessario affinch? il Fisco risalga alla truffa, le societ? ?cartiere? sono quasi sempre scomparse.
                  E? poi il consumatore, acquirente finale, ad essere nei guai: a seconda dei casi potrebbe rischiare l?annullamento dell?autorizzazione e la requisizione dell?autovettura, perch? secondo la legge ha effettuato un ?incauto acquisto?.
                  Una soluzione alternativa per i consumatori che temono la burocrazia potrebbe essere quella di effettuare l?acquisto per conto proprio ed incaricare, successivamente, per tutte le ?scartoffie? un?agenzia: in tal caso, per?, sar? opportuno informarsi preventivamente in ordine ai costi.

                  Comment


                  • Font Size
                    #24
                    qui ? spiegato tutto:

                    Vademecum all?acquisto dell?auto oltreconfine
                    L?acquisto dell?auto ? una delle spese pi? importanti che il consumatore si trova ad affrontare. Cos?, in un periodo di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, ? chiaro che si cerca di cogliere l?offerta migliore: tra le strade attualmente pi? seguite in tal senso vi ? quella di effettuare l?acquisto oltreconfine, sfruttando il risparmio derivante dal prezzo di mercato pi? conveniente e dalla diversa aliquota IVA applicata nel Paese estero.
                    E? bene, per?, seguire qualche utile consiglio per evitare brutte sorprese. Intanto, se si decide di acquistare un?auto all?estero, occorre anzitutto effettuare un?analisi costi-benefici per valutare l?effettiva convenienza dell?operazione.
                    Non si dovr?, quindi, considerare soltanto il prezzo finale dell?automobile posta in vendita nel Paese estero rispetto al prezzo in Italia, ma si dovranno valutare anche le spese di viaggio, il tempo investito e le altre spese accessorie, quali quelle relative alla corrispondenza, all?ottenimento dei documenti necessari per l?importazione, all?eventuale traduzione del contratto e della documentazione tecnica, al trasporto del veicolo ed alle altre formalit?.

                    Il confronto dei prezzi delle auto in Europa
                    Il primo riferimento nella scelta di acquistare un?auto oltreconfine ? dato, ovviamente, dalla convenienza del prezzo praticato nel Paese estero.
                    Per effettuare tale confronto, si pu? navigare su internet accedendo al sito internet dell?Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, effettua annualmente un?analisi del mercato automobilistico comunitario, confrontando i prezzi netti di un centinaio tra i modelli pi? venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi.
                    Gli ultimi dati del confronto sono stati rilevati nel gennaio 2008 e sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition...es/report.html.
                    E? necessario tenere presente che i prezzi pubblicati sono solo indicativi, poich? rappresentano quelli raccomandati dalle case automobilistiche e perci? non corrispondono necessariamente al prezzo di vendita effettivo: inoltre, in alcuni Paesi, vi ? la tendenza a sfavorire gli acquirenti esteri e, quindi, il prezzo indicativo pubblicato potrebbe essere riservato soltanto alla clientela ?domestica?.
                    Si consiglia, dunque, di informarsi subito presso il venditore estero prescelto. Il prezzo praticato nel Paese estero che il consumatore deve prendere in considerazione ? quello netto, poich? le imposte (IVA) vanno versate nel Paese di destinazione e, quindi, in Italia: pertanto, converr? optare per l?acquisto in Paesi ad alta pressione fiscale (quali i Paesi scandinavi, dove l?IVA arriva al 25%) nei quali la differenza di prezzo con e senza tasse pu? essere considerevole.
                    Si precisa che l?IVA deve essere versata nel Paese importatore (ossia l?Italia) soltanto in relazione ai veicoli nuovi: si considerano veicoli nuovi, per legge, anche quelli che abbiano percorso meno di 6.000 km e che siano immatricolati da meno di 6 mesi. Tali veicoli, venduti esentasse dal concessionario estero, sono soggetti all?aliquota IVA applicata in Italia e, quindi, pari al 20% del prezzo.
                    Nel caso di veicoli usati, l?IVA ? invece compresa nel prezzo di vendita e non deve pi? essere corrisposta in Italia. Queste condizioni fanno s? che i Paesi a bassa pressione fiscale siano preferiti per l?acquisto di auto usate e quelli ad alta pressione fiscale per l?acquisto di auto nuove.
                    Di seguito, si riporta l?indirizzo internet dove reperire le aliquote IVA applicate nei vari Paesi UE (dati aggiornati al 1? luglio 2008): http://ec.europa.eu/taxation_customs...s/index_en.htm.

                    Documentazione necessaria
                    I documenti necessari per immatricolare in Italia un veicolo acquistato all?estero sono pressoch? gli stessi di quelli richiesti per l?immatricolazione di un?auto acquistata in Italia.
                    La documentazione da produrre varia leggermente in base al Paese di provenienza del veicolo ed in relazione al fatto che si tratti di veicolo nuovo o usato. Si raccomanda di chiedere informazioni dettagliate presso l?Ufficio Motorizzazione in cui sar? immatricolato il veicolo.
                    Per i veicoli nuovi, alla prima immatricolazione, ? richiesta l?originale del COC (Certificato di Omologazione Comunitaria), nonch? i documenti attestanti il versamento dell?IVA; nel caso di auto usata, invece, sono quasi sempre sufficienti i documenti di circolazione e/o un certificato di radiazione dall?ufficio di immatricolazione del Paese di provenienza.
                    Come per le auto acquistate in Italia, inoltre, per l?immatricolazione e per l?iscrizione al PRA, bisogna provvedere all?autenticazione del contratto di acquisto quale documento attestante il passaggio di propriet?.
                    Difficilmente le autorit? estere rilasciano la documentazione tecnica gi? redatta in lingua italiana. Gli Uffici della Motorizzazione italiani richiedono, di norma, una traduzione asseverata.
                    In relazione, infine, alla documentazione tecnica, si ricorda che l?Unione Europea ha emanato una normativa sui gas di scarico dei veicoli che distingue tra 5 categorie di standard ecologici (EURO 0, EURO 1, EURO 2, EURO 3, EURO 4). Lo standard EURO 0 indica i veicoli immessi nella circolazione antecedentemente all?entrata in vigore della prima direttiva in materia.
                    Lo standard EURO, come noto, ? un dato molto importante poich? in Italia vengono applicate severe limitazioni alla circolazione dei veicoli appartenenti alle categorie pi? basse. I documenti di circolazione di un veicolo non riportano, per?, direttamente lo standard ?EURO?, ma solo la direttiva europea di riferimento: di seguito, quindi, si riportano i dati delle direttive corrispondenti ai diversi standard ?EURO?.
                    91/441 e 93/59= EURO 1
                    94/12, 96/69 e 98/77= EURO 2
                    98/69, 98/77rif98/69= EURO 3
                    98/69 B, 98/77rif98/69B= EURO 4

                    Il trasferimento in Italia
                    Acquistando un?automobile all?estero sar?, ovviamente, necessario preoccuparsi di come trasferirla in Italia. In linea generale, esistono tre possibilit?:

                    Apposizione di una targa prova
                    Si tratta di una targa a validit? limitata nel tempo (per consentire il viaggio e l?immatricolazione in Italia): ad essa deve accompagnarsi un?assicurazione provvisoria a copertura di eventuali danni che si verificassero nel corso del trasferimento. Sar? necessario informarsi in anticipo se nel Paese prescelto per l?acquisto vi ? la possibilit? di ottenere tale targa prova: non tutti i Paesi esteri, infatti, la rilasciano.
                    Trasporto con rimorchio.
                    Se si dispone di un rimorchio o se si ha la possibilit? di procurarselo (a costi contenuti, ovviamente), si potr? utilizzarlo per trasportare l?auto in Italia, senza il bisogno di espletare ulteriori formalit?.
                    Immatricolazione immediata in Italia.
                    La terza possibilit? consiste nell?immatricolare l?auto acquistata all?estero prima del trasporto: bisogner?, quindi, essere gi? in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti previsti dalla legge (ivi compresa l?assicurazione). Una volta ottenuta l?immatricolazione in Italia, si potr? andare a ritirare il veicolo nel Paese di acquisto con la targa definitiva in tasca e ritornare in Italia a bordo dell?auto.
                    Importazione attraverso un importatore parallelo
                    Elencati tutti gli adempimenti necessari per perfezionare l?acquisto di un?auto all?estero, emerge chiaro il motivo per il quale molti consumatori si affidano alle agenzie operanti nel settore per importare l?auto.
                    Il consiglio, in tal caso, ? di accertarsi sempre della seriet? dell?agenzia alla quale si affida l?incarico. Negli ultimi anni, infatti, la Guardia di Finanza ha indagato in diversi casi sul mancato pagamento dell?IVA in casi di importazione parallela.
                    Lo schema ? il seguente, sia per le vetture nuove che usate: la prima importazione viene eseguita da una ditta ?cartiera? (ovvero che esiste solo sulla carta), la quale non versa l?IVA dovuta anche se dichiara di avere assolto tutti gli obblighi previsti. L?auto viene poi rivenduta ad altre ditte, che quasi sempre agiscono in buona fede ed assolvono anche gli obblighi inerenti all?IVA. Nel tempo necessario affinch? il Fisco risalga alla truffa, le societ? ?cartiere? sono quasi sempre scomparse.
                    E? poi il consumatore, acquirente finale, ad essere nei guai: a seconda dei casi potrebbe rischiare l?annullamento dell?autorizzazione e la requisizione dell?autovettura, perch? secondo la legge ha effettuato un ?incauto acquisto?.
                    Una soluzione alternativa per i consumatori che temono la burocrazia potrebbe essere quella di effettuare l?acquisto per conto proprio ed incaricare, successivamente, per tutte le ?scartoffie? un?agenzia: in tal caso, per?, sar? opportuno informarsi preventivamente in ordine ai costi.

                    Comment

                    X
                    Working...
                    X