Originally posted by Massagp
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il primo carcere modello
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Originally posted by maddalena View Postraccontaci se lo ritieni opportuno.
cosa fai in quelle due ore?
(www.taize.fr).
Dopo la preghiera c'? un momento di condivisione...
Sostanzialmente mettiamo qualche ora nelle loro mani, un po' di orecchio alle loro parole, e quando usciamo... ognuno continua a pregare per loro.
Si ? instaurato un bel clima.
Purtroppo si sentono dimenticati, questa ? la loro pi? grande paura.
Noi cerchiamo di guardarli negli occhi alla pari, nulla di pi?.
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Originally posted by maddalena View Postparto dal tuo commento perch? lo ritengo sensato
che il concetto di pena viaggi a braccetto con detenzione ? giusto,
non ? questo che viene messo in discussione.
? ovvio che se rechi danno al prossimo,
violando non solo la propriet? ma anche l'integrit? fisica altrui, devi pagare.
il nocciolo di ogni punto di vista espresso ? sul "come" la devi pagare
e qui davvero siamo uno spaccato incredibile
dalla legge del taglione, ai lavori forzati, al reinserimento con lavori di pubblica utilit?.
la realt? ? che per come sono attualmente le carceri
il bilancio che ho riportato qualche commento fa sui sicidi non far? altro che aumentare.
lo stupore, in positivo, che mi ha lasciato questa notizia del modello norvegese, ? il cambio totale di prospettiva.
? un progetto monitorato e valutato continuamente che prosegue da sei anni.
e sta dando buoni risultati perch? mette al centro dell'attenzione la persona a prescindere dal reato commesso.
sono davvero rassicurata che in qualche parte del mondo ci siamo istituzioni che ritengano ogni vita recuperabile e non perduta.
che poi non sia attuabile in italia ne sono ben certa
l'Italia non ? tra questi, soprattutto nell'ultimo decennio
imho
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Originally posted by Torakiky View PostNon so, condivido in parte il tuo discorso: rispetto all'esempio che hai postato (o meglio, a come ? stato raccontato), io non darei 7 anni a un criminale, n? lo farei sciare, ma lo spremerei per bene!
Secondo la mia idea, un crimine ha un valore economico di per s?, diciamo come esempio che l'omicidio vale 1 milione di euro (che "girerei" ai parenti delle vittime come lenitivo della perdita), il furto 100000, la rapina a mano armata 200000, ai quali vanno sommati i costi sostenuti dallo Stato per catturare, processare e poi mantenere in carcere il colpevole (quindi vitto, alloggio, sorveglianza etc.). Da questo ammontare sottrarrei il valore del lavoro forzato che faccio fare al detenuto (es: scavare i tunnel della Bre-Be-Mi) e da qui si stabilisce quanto dura la pena. Se un operaio prende in media ?8 l'ora, ecco che abbiamo 15000 giorni di pena, cio? 42 anni.
Ogni spesa extra (malattie per esempio) viene conteggiata, allungando di conseguenza la pena.
Ovviamente, i reati si cumulano: se durante una rapina amano armata ci scappa il morto, il danno diventa 1000000 + 200000...
Altra cosa: non dovrebbero esistere sconti di pena, ma solo peggioramenti. Se ti comporti bene, la pena ? quella, se combini qulalche casino te l'allungo!
Fatto questo, si pu? cominciare a parlare di recupero, reinserimento, terapie di supporto etc.
L'esempio norvegese penso sia fatto con determinate tipologie di reati e criminali: dubito che Breivik sia un possibile candidato... Almeno lo spero!
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Originally posted by ala70 View PostIo leggo spesso.... http://www.radiocarcere.com/index.ph...ask=view&id=33
Giusto per curiosit? e perch? ho un grande amico che ci lavora dentro
quante storie..e disumane.
grazie per la segnalazione Ala
non conoscevo
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Originally posted by maddalena View Postquante storie..e disumane.
grazie per la segnalazione Ala
non conoscevo
Caro Riccardo,
qui nel carcere di Trapani ogni giorno siamo costretti a subire umiliazioni di ogni genere e a volte anche le botte.
Ma la cosa che mi preme di pi? dirti ? altro. Infatti non solo siamo costretti a vivere in 5 persone dentro una piccola cella, ma dobbiamo anche subire la mancanza di acqua. Infatti dal rubinetto della nostra cella l?acqua non esce dalle 11 e 30 alle 13 e dalle 15 e 30 fino alle 17 e trenta, e ti assicuro che con il caldo che fa ? davvero terribile stare in cella e pure senza acqua.
Inoltre qui nella nostra cella siamo tutti di Napoli e la distanza con le nostre famiglie ci crea non pochi problemi. Pensa che i nostri familiari sono costretti a partire un giorno prima per venire a fare il colloquio con noi, poi finalmente quando arrivano fino al carcere di Trapani devono attendere ancora ore e ore prima di poterci incontrare. Noi abbiamo pi? volte chiesto di essere avvicinati in un carcere in Campania ma ? stato inutile.
La verit? ? che vorremo scontare la nostra pena con dignit? cosa che oggi sembra impossibile.
Con me ti salutano i miei compagni di cella che sono: Ciro, Bruno, Antonio e Francesco
Alla prossima e grazie
Dario dal carcere di Trapani
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostNE ho letto uno :
e la domanda spontanea : non potevi pensarci prima di finire in carcere ?
La lontananza dalle famiglie, invece, 'azzi sua: ? proprio il senso del carcere.
P.S.: anche "Radio carcere" non dovrebbe esistere, o meglio ai detenuti non dovrebbe essere permesso scrivere
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Originally posted by verde corsa View Post:quot: e al rogo Silvio Pellico
Tu cosa proporresti, invece di fare sarcasmo?
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Originally posted by Torakiky View PostP.S.: anche "Radio carcere" non dovrebbe esistere, o meglio ai detenuti non dovrebbe essere permesso scrivere
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Originally posted by Torakiky View PostPerch?? Uscito dal carcere, ognuno ridiventa libero cittadino e pubblica ci? che vuole (nel rispetto delle leggi): ? durante la detenzione che un detenuto deve perdere alcuni (non tutti) dei diritti dei liberi cittadini, tra cui la libert? di espressione e la libert? di azione, dato che ha dimostrato di farne un cattivo uso.
Tu cosa proporresti, invece di fare sarcasmo?
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