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[Angolo poesia]

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    #61
    e vi schiaffo in faccia un pensiero di E.Sabato

    Ci? che ? specifico dell’essere umano non ? lo spirito ma quella lacerata regione intermedia chiamata anima,
    regione in cui accade tutto ci? che di grave e di importante appartiene all’esistenza:
    l’amore e l’odio,
    il mito e la finzione,
    la speranza e il sogno;
    nulla di tutto questo ? puro spirito,
    quanto piuttosto un violento miscuglio di idee e sangue.
    Ansiosamente duale, l’anima soffre tra la carne e lo spirito,
    dominata dalle passioni del corpo mortale,
    ma aspirando all’eternit? dello spirito.
    L’arte (cio? la poesia) sorge da questo confuso territorio
    e a causa della sua stessa confusione:
    DlO non ha bisogno dell’arte.

    noi si, e tremendamente, aggiungo.
    Last edited by maddalena; 24-05-11, 10:30.

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      #62
      Originally posted by maddalena View Post
      e vi schiaffo in faccia un pensiero di E.Sabato

      Ci? che ? specifico dell?essere umano non ? lo spirito ma quella lacerata regione intermedia chiamata anima,
      regione in cui accade tutto ci? che di grave e di importante appartiene all?esistenza:
      l?amore e l?odio,
      il mito e la finzione,
      la speranza e il sogno;
      nulla di tutto questo ? puro spirito,
      quanto piuttosto un violento miscuglio di idee e sangue.
      Ansiosamente duale, l?anima soffre tra la carne e lo spirito,
      dominata dalle passioni del corpo mortale,
      ma aspirando all?eternit? dello spirito.
      L?arte (cio? la poesia) sorge da questo confuso territorio
      e a causa della sua stessa confusione:
      DlO non ha bisogno dell?arte.

      noi si, e tremendamente, aggiungo.
      Tremendamente bisogno

      Quando non sai cos'?, allora ? jazz

      ...perch? ? la musica su cui DI0 balla,
      quando nessuno lo vede.
      Su cui DI0 ballava, se solo era negro!


      NOVECENTO - Baricco

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        #63
        Originally posted by desmoricky View Post
        Tremendamente bisogno

        Quando non sai cos'?, allora ? jazz

        ...perch? ? la musica su cui DI0 balla,
        quando nessuno lo vede.
        Su cui DI0 ballava, se solo era negro!

        NOVECENTO - Baricco

        io me Lo immagino anche cimentarsi in un ballo cambogiano sulle note di justin timberlake.

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          #64
          Non sto pensando a niente,
          e questa cosa centrale, che a sua volta non ? niente,
          mi ? gradita come l'aria notturna,
          fresca in confronto all'estate calda del giorno.
          Che bello, non sto pensando a niente!

          Non pensare a niente
          ? avere l'anima propria e intera.
          Non pensare a niente
          ? vivere intimamente
          il flusso e riflusso della vita...
          Non sto pensando a niente.
          E' come se mi fossi appoggiato male.
          Un dolore nella schiena o sul fianco,
          un sapore amaro nella bocca della mia anima:
          perch?, in fin dei conti,
          non sto pensando a niente,
          ma proprio a niente,
          a niente...


          Fernando Pessoa

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            #65
            Un pensiero preso e rielaborato dalla compagna di un amico...
            ...io...personalmente...mi sono emozionato non poco

            Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perci? ho
            deciso di vivere la vita con maggiore intensit?.

            Il mondo ? pazzo. Decisamente pazzo...

            Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano...

            - Fare l'amore, spettina.
            - Ridere a crepapelle, spettina.
            - Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
            - Toglierti i vestiti, spettina.
            - Baciare la persona che ami, spettina.
            - Giocare, spettina.
            - Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
            - Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili.

            Quindi, ogni volta che ci vedremo, avr? sempre i capelli spettinati...
            Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento pi? felice della mia vita. E' la legge della vita: sar? sempre pi? spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire...
            Pu? essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
            Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria...
            Forse dovrei seguire le istruzioni per?... quando mi ordineranno di essere felice?
            Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella... La persona pi? bella che possa essere!
            L'unica cosa che veramente importa ? che quando mi guardo allo specchio, veda la donna che voglio essere.

            Perci?, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:

            Abbandonati, Mangia le cose pi? buone, Bacia, Abbraccia, Balla,
            Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta, Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio, Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!!

            Il peggio che pu? succederti ? che, sorridendo di fronte allo specchio, tu ...
            debba pettinarti di nuovo !!!

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              #66
              Originally posted by desmoricky View Post
              Un pensiero preso e rielaborato dalla compagna di un amico...
              ...io...personalmente...mi sono emozionato non poco

              Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perci? ho
              deciso di vivere la vita con maggiore intensit?.

              Il mondo ? pazzo. Decisamente pazzo...

              Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano...

              - Fare l'amore, spettina.
              - Ridere a crepapelle, spettina.
              - Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
              - Toglierti i vestiti, spettina.
              - Baciare la persona che ami, spettina.
              - Giocare, spettina.
              - Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
              - Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili.

              Quindi, ogni volta che ci vedremo, avr? sempre i capelli spettinati...
              Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento pi? felice della mia vita. E' la legge della vita: sar? sempre pi? spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire...
              Pu? essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
              Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria...
              Forse dovrei seguire le istruzioni per?... quando mi ordineranno di essere felice?
              Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella... La persona pi? bella che possa essere!
              L'unica cosa che veramente importa ? che quando mi guardo allo specchio, veda la donna che voglio essere.

              Perci?, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:

              Abbandonati, Mangia le cose pi? buone, Bacia, Abbraccia, Balla,
              Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta, Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio, Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!!

              Il peggio che pu? succederti ? che, sorridendo di fronte allo specchio, tu ...
              debba pettinarti di nuovo !!!
              Bella Ricky

              E' una dedica a Desmoone ?

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                #67
                Originally posted by ala70 View Post
                Bella Ricky

                E' una dedica a Desmoone ?
                :1:

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                  #68
                  che bella
                  ? vero
                  le cose pi? belle della vta, quelle che si vivono di pi? e pi? intensamente,
                  spettinano da morire

                  desmoone a parte

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                    #69
                    Originally posted by ala70 View Post
                    Bella Ricky

                    E' una dedica a Desmoone ?
                    ecco ala
                    mi hai preceduto d'un soffio
                    :gaen:

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                      #70
                      Originally posted by maddalena View Post
                      ecco ala
                      mi hai preceduto d'un soffio
                      :gaen:
                      Io non sto partecipando (almeno per ora) ma seguo il tutto con estrema attenzione

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                        #71
                        Originally posted by maddalena View Post
                        ecco ala
                        mi hai preceduto d'un soffio
                        tutti co mastrolindo ce l'avete...porello
                        E' che lui s'? divertito talmente tanto...che alla fine l'ha proprio persi
                        Last edited by desmoricky; 24-05-11, 14:47.

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                        • Font Size
                          #72
                          Originally posted by speed01 View Post
                          O cristo....se lo legge micantlu siamo rovinati
                          Se vuoi, io son pronto a ricominciare :gaen:

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                          • Font Size
                            #73
                            Questa la sapevo tutta a memoria alle elementari, parla della mia terra


                            Sta Federico imperatore in Como.
                            Ed ecco un messaggero entra in Milano
                            da Porta Nova a briglie abbandonate.
                            "Popolo di Milano", ei passa e chiede,
                            "fatemi scorta al console Gherardo."
                            Il consolo era in mezzo de la piazza,
                            e il messagger piegato in su l’arcione
                            parl? brevi parole e spron? via.
                            Allor fe’ cenno il console Gherardo,
                            e squillaron le trombe a parlamento



                            II

                            Squillarono le trombe a parlamento:
                            ch? non anche risurto era il palagio
                            su’ gran pilastri, n? l’arengo v’era,
                            n? torre v’era, n? a la torre in cima
                            la campana. Fra i ruderi che neri
                            verdeggiavan di spine, fra le basse
                            case di legno, ne la breve piazza
                            i milanesi tenner parlamento
                            al sol di maggio. Da finestre e porte
                            le donne riguardavano e i fanciulli.



                            III

                            "Signori milanesi," il consol dice,
                            "la primavera in fior mena tedeschi
                            pur come d’uso. Fanno pasqua i lurchi
                            ne le lor tane, e poi calano a valle.
                            Per l’Engadina due scomunicati
                            arcivescovi trassero lo sforzo.
                            Trasse la bionda imperatrice al sire
                            il cuor fido e un esercito novello.
                            Como ? coi forti, e abbandon? la lega."
                            Il popol grida: "L’esterminio a Como."



                            IV

                            "Signori milanesi," il consol dice,
                            "l’imperator, fatto lo stuolo in Como,
                            move l’oste a raggiungere il marchese
                            di Monferrato ed i pavesi. Quale
                            volete, milanesi? od aspettare
                            da l’argin novo riguardando in arme,
                            o mandar messi a Cesare, o affrontare
                            a lancia e spada il Barbarossa in campo?"



                            V

                            Or si fa innanzi Alberto di Giussano.
                            Di ben tutta la spalla egli soverchia
                            gli accolti in piedi al console d’intorno.
                            Ne la gran possa de la sua persona
                            torreggia in mezzo al parlamento: ha in mano
                            la barbuta: la bruna capelliera
                            il lato collo e l’ampie spalle inonda.
                            Batte il sol ne la chiara onesta faccia,
                            ne le chiome e ne gli occhi risfavilla.
                            ? la sua voce come tuon di maggio.



                            VI

                            "Milanesi, fratelli, popol mio!
                            Vi sovvien" dice Alberto di Giussano
                            "calen di marzo? I consoli sparuti
                            cavalcarono a Lodi, e con le spade
                            nude in man gli giur?r l’obedienza.
                            Cavalcammo trecento al quarto giorno,
                            ed a i piedi, baciando, gli ponemmo
                            i nostri belli trentasei stendardi.
                            Mastro Guitelmo gli offer? le chiavi
                            di Milano affamata. E non fu nulla."



                            VII

                            "Vi sovvien" dice Alberto di Giussano
                            "il d? sesto di marzo? A piedi ei volle
                            tutti i fanti ed il popolo e le insegne.
                            Gli abitanti venian de le tre porte,
                            il carroccio ven?a parato a guerra;
                            gran tratta poi di popolo, e le croci
                            teneano in mano. Innanzi a lui le trombe
                            del caroccio mand?r gli ultimi squilli,
                            innanzi a lui l’antenna del carroccio
                            inchin? il gonfalone. Ei tocc? i lembi."



                            VIII

                            "Vi sovvien?" dice Alberto di Giussano:
                            "vestiti i sacchi de la penitenza,
                            co’ piedi scalzi, con le corde al collo,
                            sparsi i capi di cenere, nel fango
                            c’inginocchiammo, e tendevam le braccia,
                            e chiamavam misericordia. Tutti
                            lacrimavan, signori e cavalieri,
                            a lui d’intorno. Ei, dritto, in piedi, presso
                            lo scudo imper?al, ci riguardava,
                            muto, col suo diamantino sguardo."



                            IX

                            "Vi sovvien," dice Alberto di Giussano,
                            "che tornando a l’obbrobrio la dimane
                            scorgemmo da la via l’imperatrice
                            da i cancelli a guardarci? E pe’ i cancelli
                            noi gittammo le croci a lei gridando
                            — O bionda, o bella imperatrice, o fida,
                            o pia, merc?, merc? di nostre donne! —
                            Ella trassesi indietro. Egli c’impose
                            porte e muro atterrar de la due cinte
                            tanto ch’ei con schierata oste passasse."



                            X

                            "Vi sovvien?" dice Alberto di Giussano:
                            "nove giorni aspettammo; e si partiro
                            l’arcivescovo i conti e i valvassori,
                            venne al decimo il bando — Uscite, o tristi,
                            con le donne co i figli e con le robe:
                            otto giorni vi d? l’imperatore —,
                            E noi corremmo urlando a Sant’Ambrogio,
                            ci abbracciammo a gli altari ed a i sepolcri.
                            Via da la chiesa, con le donne e i figli,
                            via ci cacciaron come can tignosi."



                            XI

                            "Vi sovvien" dice alberto di Giussano
                            "la domenica triste de gli ulivi?
                            Ahi passion di Cristo e di Milano!
                            Da i quattro Corpi santi ad una ad una
                            crosciar vedemmo le trecento torri
                            de la cerchia; ed al fin per la ruina
                            polverosa ci apparvero le case
                            spezzate, smozzicate, sgretolate:
                            parean file di scheltri in cimitero.
                            Di sotto, l’ossa ardean de’ nostri morti."



                            XII

                            Cos? dicendo alberto di Giussano
                            con tutt’e due le man copriasi gli occhi,
                            e singhiozzava: in mezzo al parlamento
                            singhiozzava e piangea come un fanciullo.
                            Ed allora per tutto il parlamento
                            trascorse quasi un fremito di belve.
                            Da le porte le donne e dai veroni,
                            pallide, scarmigliate, con le braccia
                            tese e gli occhi sbarati al parlamento,
                            urlavano — Uccidete il Barbarossa —.



                            XIII

                            "Or ecco," dice Alberto di Giussano,
                            "ecco, io non piango pi?. Venne il d? nostro,
                            o milanesi, e vincere bisogna.
                            Ecco: io m’asciugo gli occhi, e a te guardando,
                            o bel sole di ***, fo sacramento:
                            diman da sera i nostri morti avranno
                            una dolce novella in purgatorio:
                            e la rechi pur io!" Ma il popol dice:
                            "Fia meglio i messi imper?ali. Il sole
                            ridea calando dietro il Resegone.

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                              Il pleure dans mon coeur
                              Comme il pleut sur la ville;
                              Quelle est cette langueur
                              Qui p?n?tre mon coeur?
                              O bruit doux de la pluie
                              Par terre et sur les toits!
                              Pour un coeur qui s'ennuie
                              O le chant de la pluie!

                              Verlaine

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                                #75
                                Questa la trovo semplicemente meravigliosa

                                Mi tengo a quest?albero mutilato
                                Abbandonato in questa dolina
                                Che ha il languore
                                Di un circo
                                Prima o dopo lo spettacolo
                                E guardo
                                Il passaggio quieto
                                Delle nuvole sulla luna

                                Stamani mi sono disteso
                                In un?urna d?acqua
                                E come una reliquia
                                Ho riposato

                                L?Isonzo scorrendo
                                Mi levigava
                                Come un suo sasso
                                Ho tirato su
                                Le mie quattro ossa
                                E me ne sono andato
                                Come un acrobata
                                Sull?acqua

                                Mi sono accoccolato
                                Vicino ai miei panni
                                Sudici di guerra
                                E come un beduino
                                Mi sono chinato a ricevere
                                Il sole

                                Questo ? l?Isonzo
                                E qui meglio
                                Mi sono riconosciuto
                                Una docile fibra
                                Dell?universo

                                Il mio supplizio
                                ? quando
                                Non mi credo
                                In armonia

                                Ma quelle occulte
                                Mani
                                Che m?intridono
                                Mi regalano
                                La rara
                                Felicit?

                                Ho ripassato
                                Le epoche
                                Della mia vita

                                Questi sono
                                I miei fiumi

                                Questo ? il Serchio
                                Al quale hanno attinto
                                Duemil?anni forse
                                Di gente mia campagnola
                                E mio padre e mia madre.

                                Questo ? il Nilo
                                Che mi ha visto
                                Nascere e crescere
                                E ardere d?inconsapevolezza
                                Nelle distese pianure

                                Questa ? la Senna
                                E in quel suo torbido
                                Mi sono rimescolato
                                E mi sono conosciuto

                                Questi sono i miei fiumi
                                Contati nell?Isonzo

                                Questa ? la mia nostalgia
                                Che in ognuno
                                Mi traspare
                                Ora ch?? notte
                                Che la mia vita mi pare
                                Una corolla
                                Di tenebre

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