pazzesco... leggetelo, ? un po' lungo ma ne vale la pena
per una cosa del genere brucerei la cittadinanza e chiederei asilo all'estero
Treviso. Derubati dell'auto in viaggio di nozze, sul lastrico per le multe del ladro
Incubo di una coppia di Castelfranco: deve pagare 7.000 euro e rischia di avere la casa pignorata. Il giallo dei verbali alterati
TREVISO (14 dicembre) - Subire il furto di un’auto e rischiare il pignoramento della casa perch? non sono state pagate le infrazioni commesse dal ladro. ? successo a una coppia di Castelfranco (Treviso) che aveva appena consumato il viaggio di nozze in Nuova Zelanda. Al ritorno, una mostruosa congiura di eventi l’ha quasi ridotta sul lastrico, complice la rigidit? del sistema giuridico e dei loro tutori. ? vero: quando le vittime potenziali sono cittadini senza macchia e basterebbe attingere al buonsenso per dar loro una mano, l’ostacolo principale diventa proprio la legge, spogliata dei suoi valori pi? autentici in nome della rigorosa osservanza di ci? che impone. Paradossale.
?Non sporger? mai pi? denuncia, non mi rivolger? mai pi? a giudici o forze dell’ordine - dice Federica, protagonista della grottesca vicenda -. Se c’? una cosa che ho imparato ? questa?.
VACANZA DA SOGNO
La storia ha inizio due anni fa. Gli sposi lasciano i figli di 9 e 12 anni dai nonni e partono per gli antipodi: 20 giorni in Nuova Zelanda a casa di conoscenti. Per raggiungere l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa utilizzano la Lancia Y della donna. La vacanza non tradisce le attese ma al loro ritorno, il 4 luglio 2008, non trovano pi? la macchina. In taxi raggiungono la stazione dei carabinieri pi? vicina e alle 15.23 sporgono denuncia di furto con data ignota, essendo impossibile sapere quando il ladro si era materialmente impossessato del veicolo. ?La mia richiesta di poter vedere i filmati di videosorveglianza dell’aeroporto ? stata gentilmente declinata - ricorda Federica -. Bisognava sapere il giorno esatto e poi c’era di mezzo la tutela della privacy?.
COMINCIANO I PROBLEMI
Passano due mesi senza novit?. Ma il 10 settembre arrivano le notifiche di infrazione stradale rilevate dai T-Red in due differenti incroci di Milano. Federica cerca di farsi annullare le multe, ma le foto dei T-Red risalivano al 3 luglio mentre la denuncia era stata formalizzata il 4, quindi le contravvenzioni non si possono annullare. La donna torna a casa, solo per scoprire che la cassetta della posta ? zeppa di nuove diffide. S? perch? il 3 luglio il ladro era stato pizzicato anche da un autovelox a 143 km/h sulla tangenziale di Milano; poi sull’autostrada del Sole all’altezza di Scandicci (Firenze) a 151 km/h; infine a Ferentino, sulla statale Casilina, dove una pattuglia della municipale non era neppure riuscita a fermarlo. Non contento, il giorno dopo ha fatto un salto in centro a Roma passando col rosso alle 11.46. Alle 21.15 invece non si ? fermato a un posto di blocco della polizia all’imbocco della E 821 Roma-San Cesareo.
PI? VELOCI DEL FRECCIAROSSA
Al colmo dell’esasperazione l’11 settembre i coniugi tornano alla carica per far annullare almeno le multe del 4 luglio ma viene loro spiegato che pu? essere cancellata solo quella delle 21.15 perch? l’infrazione accertata alle 11.46 ? avvenuta prima che fosse depositata la denuncia delle 15.23. Il marito di Federica va su tutte le furie: ?Ma se alle 11.46 sarei passato col rosso a Roma come potevo essere 3 ore e 37 minuti dopo dai carabinieri di Milano con la denuncia gi? stesa e sottoscritta??. Risposta: ?Si pu? fare?.
I due cercano di forzare la situazione in prefettura dove i funzionari si limitano a presentare il conto (esclusa la fuga dal posto di blocco): 3100 euro. Con l’impegno di non sottrarre punti patente. Passo successivo: il giudice di pace. ?Abbiamo dovuto compilare un modulo per ognuna delle infrazioni che volevamo contestare: incredibile? racconta Federica.
QUANDO LA PRIVACY ? UNA GARANZIA
Un mese dopo viene fissata l’udienza. Le stampe delle fotografie scattate in vacanza non hanno alcun valore perch? la data pu? essere facilmente contraffatta. Il giudice (?persona splendida?) vorrebbe aiutare i coniugi ma ha le mani legate. Ci vogliono altre testimonianze. E non ce ne sono. Le carte d’imbarco erano finite da tempo nel cestino; la dogana non aveva timbrato i passaporti al rientro in Italia; non c’erano ricevute di hotel o resort da esibire perch? la coppia aveva alloggiato da amici. Federica si attacca al telefono e chiama la compagnia aerea. ?Ho chiesto una copia delle carte d’imbarco o della lista passeggeri ma era fuori discussione, sempre per via della privacy. Al massimo potevo ottenere una stampa del traffico aereo a Malpensa il 4 luglio?. Dopo settimane di discussioni arrivano via fax una serie di pagine con una lista di sigle incomprensibili che vengono decifrate a fatica: sono i decolli e gli arrivi.
PLANATA ALL’INFERNO
La donna, decisa a far valere le proprie ragioni, si gioca il tutto per tutto, chiede l’aiuto di qualche pubblico ufficiale e riesce in qualche modo a far modificare l’ora di presentazione della denuncia: non pi? alle 15.23 ma alle 11.23 del 4 luglio, cio? 23 minuti prima che il veicolo passasse col semaforo rosso a Roma. Poi torna nell’ufficio competente dove produce copia della nuova documentazione e del traffico aereo, indicando il vettore che l’ha riportata in Italia. Ma la situazione precipita: ?Signora, lei qui dice di aver sporto denuncia alle 11.23 ma il suo aereo ? atterrato alle 12.03, come la mettiamo??. Affranta, la donna spiega tutta la macchinazione organizzata per ammorbidire il salasso. ?? un fatto gravissimo modificare le denunce. Ora, o lei la sporge contro chi l’ha aiutata agendo in modo illecito o fa finta di non essere mai stata qui?. ?Mi hanno fatta sentire una criminale? dice Federica. Alla fine restano comunque da pagare le multe del 3 luglio: 2600 euro. ?Impossibile trovare un solo appiglio per dimostrare che quel giorno eravamo ancora in vacanza e non in fuga da Milano?.
SCHIACCIATI DALL’INGRANAGGIO
Il tempo passa e la casa della coppia viene letteralmente infestata di notifiche che invitano a pagare. I due decidono di non badarle nemmeno mentre alla donna vengono tolti tutti i punti patente. Di nascosto torna a chiedere se pu? riavere almeno quelli, sollevando nel suo interlocutore un moto di stizza: ?Sta forse coprendo suo marito? Perch? assomiglia alla descrizione di quello che ? scappato al posto di blocco?.
Dopo l’umiliazione Federica torna a casa per subire le ire del consorte, che di forze dell’ordine non vuole pi? saperne. Intanto fioccano le notifiche di more per il pagamento ritardato delle multe. ?Ma ormai ero d’accordo con lui: perch? dovevamo dissanguarci per le malefatte di un ladro che ci ha pure portato via la macchina??.
IL COLPO DI GRAZIA
Con sommi sacrifici Federica riesce a comprarsi una nuova auto e i catasfrofici effetti della vicenda col passare del tempo sembrano smorzarsi finch? due mesi fa un messo comunale bussa alla porta di casa. Nuova notifica, stavolta senza appello: o saltano fuori 6.756 euro entro dieci giorni o scatta il pignoramento dell’abitazione. ?Inutile dire che abbiamo mobilitato mezza famiglia per far fronte all’enormit? della spesa. I risparmi per le emergenze se ne sono andati e ai miei figli dir? che questo Natale il regalo sar? avere una casa dove stare al riparo dalle intemperie?.
Non ? finita: proprio in questi giorni il tribunale ha informato la coppia che il marito di Federica ? stato giudicato colpevole in contumacia nel processo per oltraggio a pubblico ufficiale intentato dopo lo sfogo dell’11 settembre 2008 quando contest? la tempistica del viaggio Roma-Milano: 600 euro di multa o 20 giorni di reclusione. ?Insomma - ricostruisce Federica - per colpa di un ladro abbiamo perso un’auto seminuova e abbiamo dovuto pagare un totale di 7356 euro sotto la minaccia di vederci portare via la casa o di finire in galera?.
?NON CREDO PI? A NIENTE?
?Penso che non ci sia molto da aggiungere -conclude la donna -. Sono sempre stata una persona onesta, non ho mai rubato un centesimo, ho sempre sostenuto la legge. Mi hanno spennata, depredata e saccheggiata proprio perch? sono onesta. Se vedo la paletta con l’alt mi fermo e pago; se mi viene detto che sono passata col rosso pago; pago perch? non ho il coraggio di rubare l’auto a qualcuno. Non sono una criminale, eppure la legge si sta accanendo su di me e sulla mia famiglia in maniera totalmente insensata solo perch? non abbiamo la forza bruta di controbattere e di ribellarci a queste ingiustizie. Chi invece ha la coscienza sporca e non esita a sfidare la legge, se ne va in giro tranquillo. Questa vicenda mi ha insegnato che siamo soli a difenderci dai criminali ma anche da un sistema di leggi che serve a garantire false sicurezze. E questo ? tutto?.
fonte: Il Gazzettino http://www.ilgazzettino.it/articolo....12&sez=NORDEST
IO NON HO PAROLE
per una cosa del genere brucerei la cittadinanza e chiederei asilo all'estero
Treviso. Derubati dell'auto in viaggio di nozze, sul lastrico per le multe del ladro
Incubo di una coppia di Castelfranco: deve pagare 7.000 euro e rischia di avere la casa pignorata. Il giallo dei verbali alterati
TREVISO (14 dicembre) - Subire il furto di un’auto e rischiare il pignoramento della casa perch? non sono state pagate le infrazioni commesse dal ladro. ? successo a una coppia di Castelfranco (Treviso) che aveva appena consumato il viaggio di nozze in Nuova Zelanda. Al ritorno, una mostruosa congiura di eventi l’ha quasi ridotta sul lastrico, complice la rigidit? del sistema giuridico e dei loro tutori. ? vero: quando le vittime potenziali sono cittadini senza macchia e basterebbe attingere al buonsenso per dar loro una mano, l’ostacolo principale diventa proprio la legge, spogliata dei suoi valori pi? autentici in nome della rigorosa osservanza di ci? che impone. Paradossale.
?Non sporger? mai pi? denuncia, non mi rivolger? mai pi? a giudici o forze dell’ordine - dice Federica, protagonista della grottesca vicenda -. Se c’? una cosa che ho imparato ? questa?.
VACANZA DA SOGNO
La storia ha inizio due anni fa. Gli sposi lasciano i figli di 9 e 12 anni dai nonni e partono per gli antipodi: 20 giorni in Nuova Zelanda a casa di conoscenti. Per raggiungere l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa utilizzano la Lancia Y della donna. La vacanza non tradisce le attese ma al loro ritorno, il 4 luglio 2008, non trovano pi? la macchina. In taxi raggiungono la stazione dei carabinieri pi? vicina e alle 15.23 sporgono denuncia di furto con data ignota, essendo impossibile sapere quando il ladro si era materialmente impossessato del veicolo. ?La mia richiesta di poter vedere i filmati di videosorveglianza dell’aeroporto ? stata gentilmente declinata - ricorda Federica -. Bisognava sapere il giorno esatto e poi c’era di mezzo la tutela della privacy?.
COMINCIANO I PROBLEMI
Passano due mesi senza novit?. Ma il 10 settembre arrivano le notifiche di infrazione stradale rilevate dai T-Red in due differenti incroci di Milano. Federica cerca di farsi annullare le multe, ma le foto dei T-Red risalivano al 3 luglio mentre la denuncia era stata formalizzata il 4, quindi le contravvenzioni non si possono annullare. La donna torna a casa, solo per scoprire che la cassetta della posta ? zeppa di nuove diffide. S? perch? il 3 luglio il ladro era stato pizzicato anche da un autovelox a 143 km/h sulla tangenziale di Milano; poi sull’autostrada del Sole all’altezza di Scandicci (Firenze) a 151 km/h; infine a Ferentino, sulla statale Casilina, dove una pattuglia della municipale non era neppure riuscita a fermarlo. Non contento, il giorno dopo ha fatto un salto in centro a Roma passando col rosso alle 11.46. Alle 21.15 invece non si ? fermato a un posto di blocco della polizia all’imbocco della E 821 Roma-San Cesareo.
PI? VELOCI DEL FRECCIAROSSA
Al colmo dell’esasperazione l’11 settembre i coniugi tornano alla carica per far annullare almeno le multe del 4 luglio ma viene loro spiegato che pu? essere cancellata solo quella delle 21.15 perch? l’infrazione accertata alle 11.46 ? avvenuta prima che fosse depositata la denuncia delle 15.23. Il marito di Federica va su tutte le furie: ?Ma se alle 11.46 sarei passato col rosso a Roma come potevo essere 3 ore e 37 minuti dopo dai carabinieri di Milano con la denuncia gi? stesa e sottoscritta??. Risposta: ?Si pu? fare?.
I due cercano di forzare la situazione in prefettura dove i funzionari si limitano a presentare il conto (esclusa la fuga dal posto di blocco): 3100 euro. Con l’impegno di non sottrarre punti patente. Passo successivo: il giudice di pace. ?Abbiamo dovuto compilare un modulo per ognuna delle infrazioni che volevamo contestare: incredibile? racconta Federica.
QUANDO LA PRIVACY ? UNA GARANZIA
Un mese dopo viene fissata l’udienza. Le stampe delle fotografie scattate in vacanza non hanno alcun valore perch? la data pu? essere facilmente contraffatta. Il giudice (?persona splendida?) vorrebbe aiutare i coniugi ma ha le mani legate. Ci vogliono altre testimonianze. E non ce ne sono. Le carte d’imbarco erano finite da tempo nel cestino; la dogana non aveva timbrato i passaporti al rientro in Italia; non c’erano ricevute di hotel o resort da esibire perch? la coppia aveva alloggiato da amici. Federica si attacca al telefono e chiama la compagnia aerea. ?Ho chiesto una copia delle carte d’imbarco o della lista passeggeri ma era fuori discussione, sempre per via della privacy. Al massimo potevo ottenere una stampa del traffico aereo a Malpensa il 4 luglio?. Dopo settimane di discussioni arrivano via fax una serie di pagine con una lista di sigle incomprensibili che vengono decifrate a fatica: sono i decolli e gli arrivi.
PLANATA ALL’INFERNO
La donna, decisa a far valere le proprie ragioni, si gioca il tutto per tutto, chiede l’aiuto di qualche pubblico ufficiale e riesce in qualche modo a far modificare l’ora di presentazione della denuncia: non pi? alle 15.23 ma alle 11.23 del 4 luglio, cio? 23 minuti prima che il veicolo passasse col semaforo rosso a Roma. Poi torna nell’ufficio competente dove produce copia della nuova documentazione e del traffico aereo, indicando il vettore che l’ha riportata in Italia. Ma la situazione precipita: ?Signora, lei qui dice di aver sporto denuncia alle 11.23 ma il suo aereo ? atterrato alle 12.03, come la mettiamo??. Affranta, la donna spiega tutta la macchinazione organizzata per ammorbidire il salasso. ?? un fatto gravissimo modificare le denunce. Ora, o lei la sporge contro chi l’ha aiutata agendo in modo illecito o fa finta di non essere mai stata qui?. ?Mi hanno fatta sentire una criminale? dice Federica. Alla fine restano comunque da pagare le multe del 3 luglio: 2600 euro. ?Impossibile trovare un solo appiglio per dimostrare che quel giorno eravamo ancora in vacanza e non in fuga da Milano?.
SCHIACCIATI DALL’INGRANAGGIO
Il tempo passa e la casa della coppia viene letteralmente infestata di notifiche che invitano a pagare. I due decidono di non badarle nemmeno mentre alla donna vengono tolti tutti i punti patente. Di nascosto torna a chiedere se pu? riavere almeno quelli, sollevando nel suo interlocutore un moto di stizza: ?Sta forse coprendo suo marito? Perch? assomiglia alla descrizione di quello che ? scappato al posto di blocco?.
Dopo l’umiliazione Federica torna a casa per subire le ire del consorte, che di forze dell’ordine non vuole pi? saperne. Intanto fioccano le notifiche di more per il pagamento ritardato delle multe. ?Ma ormai ero d’accordo con lui: perch? dovevamo dissanguarci per le malefatte di un ladro che ci ha pure portato via la macchina??.
IL COLPO DI GRAZIA
Con sommi sacrifici Federica riesce a comprarsi una nuova auto e i catasfrofici effetti della vicenda col passare del tempo sembrano smorzarsi finch? due mesi fa un messo comunale bussa alla porta di casa. Nuova notifica, stavolta senza appello: o saltano fuori 6.756 euro entro dieci giorni o scatta il pignoramento dell’abitazione. ?Inutile dire che abbiamo mobilitato mezza famiglia per far fronte all’enormit? della spesa. I risparmi per le emergenze se ne sono andati e ai miei figli dir? che questo Natale il regalo sar? avere una casa dove stare al riparo dalle intemperie?.
Non ? finita: proprio in questi giorni il tribunale ha informato la coppia che il marito di Federica ? stato giudicato colpevole in contumacia nel processo per oltraggio a pubblico ufficiale intentato dopo lo sfogo dell’11 settembre 2008 quando contest? la tempistica del viaggio Roma-Milano: 600 euro di multa o 20 giorni di reclusione. ?Insomma - ricostruisce Federica - per colpa di un ladro abbiamo perso un’auto seminuova e abbiamo dovuto pagare un totale di 7356 euro sotto la minaccia di vederci portare via la casa o di finire in galera?.
?NON CREDO PI? A NIENTE?
?Penso che non ci sia molto da aggiungere -conclude la donna -. Sono sempre stata una persona onesta, non ho mai rubato un centesimo, ho sempre sostenuto la legge. Mi hanno spennata, depredata e saccheggiata proprio perch? sono onesta. Se vedo la paletta con l’alt mi fermo e pago; se mi viene detto che sono passata col rosso pago; pago perch? non ho il coraggio di rubare l’auto a qualcuno. Non sono una criminale, eppure la legge si sta accanendo su di me e sulla mia famiglia in maniera totalmente insensata solo perch? non abbiamo la forza bruta di controbattere e di ribellarci a queste ingiustizie. Chi invece ha la coscienza sporca e non esita a sfidare la legge, se ne va in giro tranquillo. Questa vicenda mi ha insegnato che siamo soli a difenderci dai criminali ma anche da un sistema di leggi che serve a garantire false sicurezze. E questo ? tutto?.
fonte: Il Gazzettino http://www.ilgazzettino.it/articolo....12&sez=NORDEST
IO NON HO PAROLE
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