In controtendenza Il 71% degli elettori della Lega ? convinto che gli immigrati siano causa di delinquenza
A margine della riunione di governo dedicata alla lotta alla mafia e alla criminalit?, tenutasi straordinariamente a Reggio Calabria, Berlusconi ha ribadito la necessit? di lottare contro l' immigrazione clandestina, notando al riguardo che: ?una riduzione degli extracomunitari significa meno forze che vanno ad ingrossare le schiere delle criminalit??. Questa affermazione ha suscitato un vivace dibattito e pareri contrapposti. C' ? chi, come il segretario della Cei, ha obiettato che vi ? somiglianza del livello di criminalit? tra immigrati e autoctoni (ci? che, per la verit?, ? inesatto) e chi, come il sociologo Barbagli sul Corriere, pi? precisamente, ha ricordato come tassi di delinquenza pi? elevati si riscontrino specificatamente nei clandestini (e non negli immigrati in generale) e solo per certi tipi di reati. Nel loro insieme, comunque, gli italiani non mostrano di avere un atteggiamento negativo verso il fenomeno migratorio e i suoi protagonisti. Ci? ? dettato sia da motivazioni etiche, sia, ancor pi?, da considerazioni di carattere economico. Due italiani su tre affermano infatti che ?gli immigrati sono necessari alla nostra economia?. Non a caso, questa convinzione si riscontra in misura pi? accentuata nel Nordest, ove, come si sa, la presenza e l' impiego di immigrati sono pi? diffusi. E trova consenso tra gli elettori di tutti i partiti, compresi (con un grado di approvazione del 55%) quelli della Lega Nord. ? forse questo orientamento che - almeno a parole - appare non colpevolizzante verso gli immigrati, a portare l' elettorato a contraddire in parte quanto affermato dal presidente del Consiglio. Tanto che di fronte alla frase, ?gli immigrati sono la principale causa della delinquenza?, il 65% degli italiani si dichiara, pi? o meno nettamente, in disaccordo. Emergono per?, in questo caso, significative differenziazioni in relazione all' orientamento politico. Gli elettori della Lega Nord, sono infatti, in grande maggioranza (71%), d' accordo con l' idea che la delinquenza si annidi prevalentemente tra gli immigrati, anche se quasi un terzo (29%) ? di parere contrario. Sull' altro fronte, quasi tutti (81%) i votanti per il Pd appaiono, com' era prevedibile, di parere opposto, con solo poco meno del 20% d' accordo con la frase in questione. La stessa distribuzione ? rilevabile per l' elettorato dell' Udc. Ma il fenomeno pi? interessante ? costituito, in questo caso, dalla base del Pdl, che, di fronte alla richiesta di esprimere un giudizio sulla relazione tra immigrazione e delinquenza, si spacca esattamente a met?. Se, infatti, il 50% dei votanti azzurri afferma di concordare con l' idea che gli immigrati rappresentino uno dei fattori principali della criminalit?, l' altra met? si dichiara di parere diametralmente opposto. C' ? insomma, proprio nel partito di Berlusconi, un forte conflitto di opinioni, legato in parte alla zona territoriale di provenienza. Questa inclinazione non necessariamente ostile nei confronti degli immigrati emerge anche dalle reazioni all' affermazione: ?Un immigrato clandestino deve essere espulso immediatamente, anche se non ha commesso reati?. La maggioranza (54%) dei rispondenti, infatti, non ? d' accordo, anche se, ancora una volta, gli elettori della Lega Nord appaiono invece favorevoli (al 72%) e quelli del Pdl si dividano nuovamente in due parti pressoch? eguali, con opposti pareri. Insomma, gli italiani sono restii ad associare cos? strettamente immigrazione e criminalit?, come invece sostiene il presidente del Consiglio. Ci? nonostante, essi paiono apprezzare la politica sin qui condotta dal governo per fronteggiare la clandestinit?. Non a caso, il ministro dell' Interno, Roberto Maroni, ?, tra tutti i membri dell' esecutivo, quello che raccoglie maggiore consenso e approvazione. E anche nel corso dei recenti, drammatici episodi di Rosarno, le maggiori responsabilit? sono state attribuite alle autorit? locali e non all' azione di governo. RIPRODUZIONE RISERVATA
Mannheimer Renato
Adesso vai a segnalare anche BOSSI a BERLUSCONI
A margine della riunione di governo dedicata alla lotta alla mafia e alla criminalit?, tenutasi straordinariamente a Reggio Calabria, Berlusconi ha ribadito la necessit? di lottare contro l' immigrazione clandestina, notando al riguardo che: ?una riduzione degli extracomunitari significa meno forze che vanno ad ingrossare le schiere delle criminalit??. Questa affermazione ha suscitato un vivace dibattito e pareri contrapposti. C' ? chi, come il segretario della Cei, ha obiettato che vi ? somiglianza del livello di criminalit? tra immigrati e autoctoni (ci? che, per la verit?, ? inesatto) e chi, come il sociologo Barbagli sul Corriere, pi? precisamente, ha ricordato come tassi di delinquenza pi? elevati si riscontrino specificatamente nei clandestini (e non negli immigrati in generale) e solo per certi tipi di reati. Nel loro insieme, comunque, gli italiani non mostrano di avere un atteggiamento negativo verso il fenomeno migratorio e i suoi protagonisti. Ci? ? dettato sia da motivazioni etiche, sia, ancor pi?, da considerazioni di carattere economico. Due italiani su tre affermano infatti che ?gli immigrati sono necessari alla nostra economia?. Non a caso, questa convinzione si riscontra in misura pi? accentuata nel Nordest, ove, come si sa, la presenza e l' impiego di immigrati sono pi? diffusi. E trova consenso tra gli elettori di tutti i partiti, compresi (con un grado di approvazione del 55%) quelli della Lega Nord. ? forse questo orientamento che - almeno a parole - appare non colpevolizzante verso gli immigrati, a portare l' elettorato a contraddire in parte quanto affermato dal presidente del Consiglio. Tanto che di fronte alla frase, ?gli immigrati sono la principale causa della delinquenza?, il 65% degli italiani si dichiara, pi? o meno nettamente, in disaccordo. Emergono per?, in questo caso, significative differenziazioni in relazione all' orientamento politico. Gli elettori della Lega Nord, sono infatti, in grande maggioranza (71%), d' accordo con l' idea che la delinquenza si annidi prevalentemente tra gli immigrati, anche se quasi un terzo (29%) ? di parere contrario. Sull' altro fronte, quasi tutti (81%) i votanti per il Pd appaiono, com' era prevedibile, di parere opposto, con solo poco meno del 20% d' accordo con la frase in questione. La stessa distribuzione ? rilevabile per l' elettorato dell' Udc. Ma il fenomeno pi? interessante ? costituito, in questo caso, dalla base del Pdl, che, di fronte alla richiesta di esprimere un giudizio sulla relazione tra immigrazione e delinquenza, si spacca esattamente a met?. Se, infatti, il 50% dei votanti azzurri afferma di concordare con l' idea che gli immigrati rappresentino uno dei fattori principali della criminalit?, l' altra met? si dichiara di parere diametralmente opposto. C' ? insomma, proprio nel partito di Berlusconi, un forte conflitto di opinioni, legato in parte alla zona territoriale di provenienza. Questa inclinazione non necessariamente ostile nei confronti degli immigrati emerge anche dalle reazioni all' affermazione: ?Un immigrato clandestino deve essere espulso immediatamente, anche se non ha commesso reati?. La maggioranza (54%) dei rispondenti, infatti, non ? d' accordo, anche se, ancora una volta, gli elettori della Lega Nord appaiono invece favorevoli (al 72%) e quelli del Pdl si dividano nuovamente in due parti pressoch? eguali, con opposti pareri. Insomma, gli italiani sono restii ad associare cos? strettamente immigrazione e criminalit?, come invece sostiene il presidente del Consiglio. Ci? nonostante, essi paiono apprezzare la politica sin qui condotta dal governo per fronteggiare la clandestinit?. Non a caso, il ministro dell' Interno, Roberto Maroni, ?, tra tutti i membri dell' esecutivo, quello che raccoglie maggiore consenso e approvazione. E anche nel corso dei recenti, drammatici episodi di Rosarno, le maggiori responsabilit? sono state attribuite alle autorit? locali e non all' azione di governo. RIPRODUZIONE RISERVATA
Mannheimer Renato
Adesso vai a segnalare anche BOSSI a BERLUSCONI
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