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Ma è sempre meglio partecipare no?
Si si pensa un po che io lo metterei alla pari con la margherita hack per gli enormi benefici che ha portato a questo paese
Se li merita tutti , anzi facciamo una colletta per il povero califano cos? sta meglio.......
L’aiutino al suddito di turno E fuori un altro che è stato sistemato grazie all’aiutino ad hoc. Dopo Ruby e i 7000 euro concessi per disinteressata magnanimità, ora è la volta di Califano e il concedente dal cuore d’oro del caso è la Polverini, che gli ha promesso “un intervento significativo per fargli esercitare il mestiere che l’ha impegnato tutta la vita“. La Presidente si è affrettata a dire che non si tratta di un “sussidio”; il dubbio, però, sorge spontaneo. Che l’”intervento” in questione consista piuttosto in concerti forzati a Latina o a Viterbo per permettere al cantante di “esercitare il suo mestiere”, senza così dover erogare denaro pubblico in maniera plateale? Viene il dubbio che ai contribuenti questo aiutino mascherato verrà a costare ancora di più di quello palese e senza ipocrisia.
Non mi voglio però soffermare sul caso singolo, anche perché il Califfo prende già 20.000 euro l’anno grazie ai diritti d’autore, quindi si commenta da sé. La mia considerazione è semplice e potrebbe sembrare persino demagogica: ma esiste un minimo di eguaglianza in questo paese? Ma soprattutto, gli italiani reclamano il principio d’eguaglianza, o si sentono forse più protetti nella condizione di sudditanza?
In un paese pieno zeppo di clientelismo e di parentele, conviene a tutti che nessuno sia uguale davanti alla legge: oggi un aiutino a te, domani un aiutino a me. “Ma come, non lo conosci l’assessore? Te lo presento io!”. E così l’aiutino diventa sistema, e nessuno viene lasciato fuori. Forse che questo modello di stato sociale sia parte di quel virtuosismo “all’italiana”?
Non proprio. L’Istat ci dice che la povertà vera, quella assoluta, colpisce oltre tre milioni di nostri concittadini, e che l’Italia registra uno dei più alti tassi di povertà infantile in Europa. Un terzo dei giovani non lavora, insieme a più della metà delle donne del nostro paese, e nessuno ha mai pensato di dedicare loro un “intervento significativo per far esercitare loro il mestiere che li ha impegnati tutta la vita“, anche perché, probabilmente, un lavoro non ce l’hanno mai avuto. Ma intanto il Califfo dedicherà una canzone alla Polverini, “che è una gnocca“, e così vivranno tutti felici e contenti.
Quasi tutti. O meglio, tutti quelli che partecipano al teatrino all’italiana e che non fanno niente per invertirne il degrado, anzi, lo alimentano con il loro finto buonismo. Quand’è che i sudditi del nostro paese si accorgeranno che i diritti non sono una concessione ma, per l’appunto, una prerogativa da rivendicare a sé? Forse, quando lo faranno, sarà già troppo tardi: il nostro teatrino avrà calato il sipario, lasciando intorno a sé un paese ferito dai dissesti idrogeologici, con beni patrimonio dell’umanità che crollano per un po’ di pioggia e con un ammasso di giovani che hanno come unica speranza quella di lasciare il paese. Un paese per vecchi (poveri).
L?aiutino al suddito di turno E fuori un altro che ? stato sistemato grazie all?aiutino ad hoc. Dopo Ruby e i 7000 euro concessi per disinteressata magnanimit?, ora ? la volta di Califano e il concedente dal cuore d?oro del caso ? la Polverini, che gli ha promesso ?un intervento significativo per fargli esercitare il mestiere che l?ha impegnato tutta la vita?. La Presidente si ? affrettata a dire che non si tratta di un ?sussidio?; il dubbio, per?, sorge spontaneo. Che l??intervento? in questione consista piuttosto in concerti forzati a Latina o a Viterbo per permettere al cantante di ?esercitare il suo mestiere?, senza cos? dover erogare denaro pubblico in maniera plateale? Viene il dubbio che ai contribuenti questo aiutino mascherato verr? a costare ancora di pi? di quello palese e senza ipocrisia.
Non mi voglio per? soffermare sul caso singolo, anche perch? il Califfo prende gi? 20.000 euro l?anno grazie ai diritti d?autore, quindi si commenta da s?. La mia considerazione ? semplice e potrebbe sembrare persino demagogica: ma esiste un minimo di eguaglianza in questo paese? Ma soprattutto, gli italiani reclamano il principio d?eguaglianza, o si sentono forse pi? protetti nella condizione di sudditanza?
In un paese pieno zeppo di clientelismo e di parentele, conviene a tutti che nessuno sia uguale davanti alla legge: oggi un aiutino a te, domani un aiutino a me. ?Ma come, non lo conosci l?assessore? Te lo presento io!?. E cos? l?aiutino diventa sistema, e nessuno viene lasciato fuori. Forse che questo modello di stato sociale sia parte di quel virtuosismo ?all?italiana??
Non proprio. L?Istat ci dice che la povert? vera, quella assoluta, colpisce oltre tre milioni di nostri concittadini, e che l?Italia registra uno dei pi? alti tassi di povert? infantile in Europa. Un terzo dei giovani non lavora, insieme a pi? della met? delle donne del nostro paese, e nessuno ha mai pensato di dedicare loro un ?intervento significativo per far esercitare loro il mestiere che li ha impegnati tutta la vita?, anche perch?, probabilmente, un lavoro non ce l?hanno mai avuto. Ma intanto il Califfo dedicher? una canzone alla Polverini, ?che ? una gnocca?, e cos? vivranno tutti felici e contenti.
Quasi tutti. O meglio, tutti quelli che partecipano al teatrino all?italiana e che non fanno niente per invertirne il degrado, anzi, lo alimentano con il loro finto buonismo. Quand?? che i sudditi del nostro paese si accorgeranno che i diritti non sono una concessione ma, per l?appunto, una prerogativa da rivendicare a s?? Forse, quando lo faranno, sar? gi? troppo tardi: il nostro teatrino avr? calato il sipario, lasciando intorno a s? un paese ferito dai dissesti idrogeologici, con beni patrimonio dell?umanit? che crollano per un po? di pioggia e con un ammasso di giovani che hanno come unica speranza quella di lasciare il paese. Un paese per vecchi (poveri).
ARTICOLO DI G.INNOCENZI
No agli italiani non frega assolutamente nulla, hanno ancora le partite alla domenica, possono andare a mignotte la sera e si possono concedere ancora il tv led comprare sky e andare in ferie 1 volta all'anno
No agli italiani non frega assolutamente nulla, hanno ancora le partite alla domenica, possono andare a mignotte la sera e si possono concedere ancora il tv led comprare sky e andare in ferie 1 volta all'anno
Finchè ci sarà tutto questo il resto è noia
Te lascia fare alla carfregna e a giovanardi e fra un po' anche quello salta.
Tanto loro sanno che con il popolo che hanno sotto possono fare quello che gli pare. Mica siamo francesi o inglesi .....
Lo farei vivere col rimborso spese di un ricercatore (italiano, ovviamente!).
Questo si ? sniffato tutti i dindini e adesso piagnucola??!
Basterebbe un po' di amor proprio per evitare certe uscite che ai miei occhi risultano non solo del tutto infondate ma anche irripettose, dato l'andazzo di "precariet?" e di reale indigenza di molti....
Certe cose lasciano l'amaro in bocca.
Ma alla fine la summa ?: ha fatto bene lui a vivere come ha vissuto. Tanto oggi, al primo suo belato, chi muove certe leve si sente "legittimato" ad attivarsi per di corrergli in aiuto.
A Califfo...t'ho sempre ammirato..ma mo...vedi de nnattene affanculo va!
Quoto e rilancio...
'Na stanzetta in affitto ? trovata, pe er momento va be'
semo gente de borgata nun potemo pag?.
Da domani comincia er carvario, nun c'? altro da fa'
finir? 'sto calendario e quarcosa cambier?
semo ricchi de volont?...
Core mio, core mio, la speranza nun costa niente
quanta gente c'ha tanti soldi e l'amore no
e stamo mejo noi che nun magnamo mai... "
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