Dietro quella divisa che può assumerere tanti colori diversi, tanti quente sono le varie associazioni di volontari che orbitano nel mondo del soccorso sanitario e della rotezione civile, ci sono delle persone... persone che vestono quella divisa con dignità e spirito di sacrificio perchè non è quasi mai una divisa sempre facile da indossare... perchè indossando quella divisa accetti di metterti a disposizione del prossimo con tutto te stesso, di sacrificare il tuo tempo per addestrarti e mentenerti in esercizio a scapito dei divertimenti e, spesso, anche dei tuoi cari.... quel prossimo che spesso e volentieri nemmeno si chiede cosa ti passa per la testa quando incrocia il nostro sguardo perchè in quello sguardo cerca solo due cose: aiuto e speranza... invece dietro a quello sguardo, il nostro, c'è un mondo di emozioni, di paure, di sensazioni... c'è un mondo intero dietro a quello sguardo che moltissimi non vedono... ma non tutti... ogni tanto qualcuno si ferma a guardarti mentre tu non te ne rendi conto e cerca di andare oltre quella divisa... e riesce a regalarti un motivo in più per svegliarti un domani e indossare di nuovo quella divisa, salutare i tuoi cari e uscire di casa con la voglia e la forza di dedicarti al prossimo... come la ragazza che ha scritto la lettera indirizzata ai soccorritori che ho riportato qui sotto...
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Un grazie, dall'altra parte...
Premetto che, nonostante abbia avuto molto a che fare con le ambulanze (chiamatela sfiga cosmica o voglia di brividi) non so ancora distinguere un novellino da un'autista (oh beh, a meno che non lo veda alla guida ), nè un infermiere da un volontario...e sì, ogni tanto fatico pure a riconoscere il medico, ma questo è un problema del medico -
Grazie alla centralinista che quella sera, mentre mio padre cercava di far riprendere mia madre incosciente, ha continuato a fornirci tutte le indicazioni necessarie con tranquillità e professionalità, rimanendo in linea fino a quando non sono giunti i soccorsi;
Grazie ai soccorritori premurosi, professionali...e sì, grazie pure al ragazzino impacciato che non sapeva dove guardare mentre il medico parlava con mia madre .
Grazie a quel ragazzo che, una mattina in cui non mi ero accorta dell'arrivo dell'ambulanza ed ero ancora immersa nel sonno, trovandomelo davanti mentre apriva la porta ai colleghi per far uscire i miei, mi ha sorriso con tenerezza senza dire nulla - e da brava adolescente quale ero, è riuscito per un istante a farmi preoccupare più per i miei capelli arruffati che per la situazione contingente .
Grazie al volontario che, al concerto del primo maggio a roma, dopo avermi portato praticamente in braccio al tendone della PC perchè non smettevo di vomitare, non ha ascoltato il medico (o infermiere) che mi aveva relegato nella categoria degli sfattoni-alcolizzati senza nemmeno ascoltarmi, ma ha deciso di prendermi la temperatura e..."bingo! sei meglio di un boiler" prendendosi così cura del mio colpo di calore..
Grazie a tutti i volontari della PC e della Croce Rossa conosciuti tra l'alluvione del Piemonte del 2000 e L'Aquila dell'anno scorso: sì, anche gli scout fanno parte della PC e sono stati visti gestire intere tendopoli con gran successo, ovviamente con la presenza fondamentale di tutti gli altri tipi di volontari: ognuno fa quel che sa, ed è così che si ottengono i risultati.
Grazie alle risate fatte con i soccorritori intervenuti per la frattura di un braccio di una bimba, che si erano allarmati più per il mio fiatone fantozziano e le mie guance violacee a forza di far su e giù per i monti a chiamare soccorsi, che non per lo stato della bimba .
...
Peccato invece per quei soccorritori (già, più di una volta è successo) che minimizzavano i dolori di mia madre, non rendendosi conto che più che tranquillizzarla, la stavano umiliando.
Peccato per tutta l'aria di sufficienza incontrata nei P.S., quasi come ci si volesse divertire a passare 7-8 ore in quell'atmosfera.
Peccato....beh, mi rendo conto che sono più i "grazie" che i peccato!!! quindi...
...
Grazie a chi entra in casa con un "Salve Signora, io mi chiamo ... ".
Grazie a chi non minimizza.
Grazie a chi regala sorrisi.
Grazie a chi non sottovaluta nessun sintomo.
Grazie a chi è competente.
Grazie a chi regala il suo tempo per "noi".
Grazie a chi, stanco dopo la giornata di lavoro, o scosso da un intervento particolarmente duro, o turbato dai continui pensieri della propria vita quotidiana, ha comunque la forza di fare il proprio lavoro con dedizione, scrupolo e gentilezza.
Grazie a chi sa sdrammatizzare, e lo sa fare nei tempi giusti.
Grazie a tutti voi, che non siete super eroi, non vi considerate super eroi, ma fate molto più di loro...
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...io rispondo: Grazie a te... per avermi fatto scendere una lacrimuccia di quelle silenziose ma cariche di emozioni... quelle emozioni che rendono quella divisa molto più leggera da indossare e che ti riempie di voglia di stringere i denti e affrontare tutto quello il turno ti parerà davanti...
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Un grazie, dall'altra parte...
Premetto che, nonostante abbia avuto molto a che fare con le ambulanze (chiamatela sfiga cosmica o voglia di brividi) non so ancora distinguere un novellino da un'autista (oh beh, a meno che non lo veda alla guida ), nè un infermiere da un volontario...e sì, ogni tanto fatico pure a riconoscere il medico, ma questo è un problema del medico -
Grazie alla centralinista che quella sera, mentre mio padre cercava di far riprendere mia madre incosciente, ha continuato a fornirci tutte le indicazioni necessarie con tranquillità e professionalità, rimanendo in linea fino a quando non sono giunti i soccorsi;
Grazie ai soccorritori premurosi, professionali...e sì, grazie pure al ragazzino impacciato che non sapeva dove guardare mentre il medico parlava con mia madre .
Grazie a quel ragazzo che, una mattina in cui non mi ero accorta dell'arrivo dell'ambulanza ed ero ancora immersa nel sonno, trovandomelo davanti mentre apriva la porta ai colleghi per far uscire i miei, mi ha sorriso con tenerezza senza dire nulla - e da brava adolescente quale ero, è riuscito per un istante a farmi preoccupare più per i miei capelli arruffati che per la situazione contingente .
Grazie al volontario che, al concerto del primo maggio a roma, dopo avermi portato praticamente in braccio al tendone della PC perchè non smettevo di vomitare, non ha ascoltato il medico (o infermiere) che mi aveva relegato nella categoria degli sfattoni-alcolizzati senza nemmeno ascoltarmi, ma ha deciso di prendermi la temperatura e..."bingo! sei meglio di un boiler" prendendosi così cura del mio colpo di calore..
Grazie a tutti i volontari della PC e della Croce Rossa conosciuti tra l'alluvione del Piemonte del 2000 e L'Aquila dell'anno scorso: sì, anche gli scout fanno parte della PC e sono stati visti gestire intere tendopoli con gran successo, ovviamente con la presenza fondamentale di tutti gli altri tipi di volontari: ognuno fa quel che sa, ed è così che si ottengono i risultati.
Grazie alle risate fatte con i soccorritori intervenuti per la frattura di un braccio di una bimba, che si erano allarmati più per il mio fiatone fantozziano e le mie guance violacee a forza di far su e giù per i monti a chiamare soccorsi, che non per lo stato della bimba .
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Peccato invece per quei soccorritori (già, più di una volta è successo) che minimizzavano i dolori di mia madre, non rendendosi conto che più che tranquillizzarla, la stavano umiliando.
Peccato per tutta l'aria di sufficienza incontrata nei P.S., quasi come ci si volesse divertire a passare 7-8 ore in quell'atmosfera.
Peccato....beh, mi rendo conto che sono più i "grazie" che i peccato!!! quindi...
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Grazie a chi entra in casa con un "Salve Signora, io mi chiamo ... ".
Grazie a chi non minimizza.
Grazie a chi regala sorrisi.
Grazie a chi non sottovaluta nessun sintomo.
Grazie a chi è competente.
Grazie a chi regala il suo tempo per "noi".
Grazie a chi, stanco dopo la giornata di lavoro, o scosso da un intervento particolarmente duro, o turbato dai continui pensieri della propria vita quotidiana, ha comunque la forza di fare il proprio lavoro con dedizione, scrupolo e gentilezza.
Grazie a chi sa sdrammatizzare, e lo sa fare nei tempi giusti.
Grazie a tutti voi, che non siete super eroi, non vi considerate super eroi, ma fate molto più di loro...
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...io rispondo: Grazie a te... per avermi fatto scendere una lacrimuccia di quelle silenziose ma cariche di emozioni... quelle emozioni che rendono quella divisa molto più leggera da indossare e che ti riempie di voglia di stringere i denti e affrontare tutto quello il turno ti parerà davanti...
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