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La prima generzione crea,la seconda mantiene e la terza...

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    #16
    parlando di generazioni...a me viene in mente un monologo di Alex Drastico:
    "Mio nonno da giovane ha costruito un capannone, mio papà ne ha costruito uno grandissimo, io ne ho costruito uno ancora più enorme, mio figlio....mio figlio si droga!

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      #17
      Originally posted by facssss View Post
      Comunque il mio ? un discorso generico, vorrei solo capire cosa ne pensate
      che ? grossomodo la verit?

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        #18
        da me si dice....ed è vero! purtroppo.......bisogna solo stare attenti se si è la terza generazione.Oggi come oggi,una scelta sbagliata e sei fregato.

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          #19
          c'? da dire che oggi non si riesce a fare meglio dei genitori....quelli che negli anni 80 lavoravano si...ma vedevano anche i frutti....non come oggi che ti levi la voglia di lavorare.... e basta....sempre a mio parere l'ingresso dell'euro ha dato una bella mano....basta pensare soltanto cosa ? successo con le case...un appartamento da 200 milioni di lire il giorno dopo mi diventano 200.000 euro.....e met? della tua vita la spendi per pagarti quattro mura...

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            #20
            Porto un esempio, raccontato da un amico ex dipendente (era dirigente) di un'azienda manifatturiera...
            Tale azienda ? stata fondata da un uomo, che partendo da poco pi? del nulla (nessuna famiglia ricca alle spalle, poca istruzione), in 15 anni ha costruito una struttura che dava lavoro a parecchie persone (qualche centinaio).
            Ha stretto rapporti con grosse multinazionali.
            Suo figlio ? cresciuto dentro l'azienda, ma ? sempre stato, come dire, un po' signorino
            Comunque la mattina a scuola ed il pomeriggio in fabbrica in giro per i reparti a vedere come funzionava l'ambiente della fabbrica.
            Muore la prima generazione.
            La seconda prende in mano le redini, grande impegno su tutti i fronti, ma ben presto comincia a perdere smalto, i rapporti con i grossi clienti si sgretolano, ed il tutto si riduce a poche e piccole commesse...
            Nel frattempo nasce la terza generazione, che cresce stando alla larga dall'azienda.
            In giro per il mondo a bivaccare, senza acquisire nessun tipo di preparazione specifica in vista del "salto".
            Ora la seconda intende ritirarsi, per la "meritata" pensione.
            La terza entra in azienda, ma si trova spiazzata di fronte a budget, bilanci, gestione del personale ecc. ecc...
            Chiama dei consulenti esterni, perch? non si fida dei collaboratori del padre (ed alcuni anche del nonno).
            I consulenti cominciamo a mettere le mani a destra ed a manca.
            Vengono commessi dei gravi errori che ledono l'immagine dell'azienda agli occhi dei clienti.
            La struttura viene pesantemente ridimensionata, non si fanno pi? investimenti.
            Qualcuno suggerisce alla terza che la situazione ? in mano a persone di dubbia competenza e motivazione, ma viene tacciato di ostruzionismo.
            La situazione degenera fintanto che la liquidit? precipita e non vengono pagati i fornitori...

            Ora mi chiedo:
            ? la prassi?

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              #21
              è normale... del resto oggi non è importante cosa sai fare..ma dove ti sei laureato,dove hai fatto l'erasmus,quante città estere hai visitato e dove andavi al mare...

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                #22
                non sò se sia la prassi,ma è un film già visto.Nello specifico vedo il mio caso,nel senso che mio bis-nonno,col suo primo figlio,mio nonno,cominciarono a costruire rastrelli in legno,per poi passare alle prime seminatrici a mano.Allora erano forse in 4 a lavorarci.Pian piano l'azienda cresce,si assumono persone,e la seconda generazione,mia madre,suo fratello,e i cugini,entrano nell'azienda,fanno investimenti,scelte che la portano ad essere leader nel loro settore.La seconda generazione,ha dei figli...io,le mie 2 cugine e altri 3.l'unico che per ora lavora come artigiano,ma per la nostra azienda sono io.Gli altri,o vogliono fare gli architetti,o gli psicologi per bambini,o comunque,tutt'altro...Mi ritengo moooolto fortunato,perchè quando ho iniziato a lavorare e volevo entrare in fabbrica al fianco di mio nonno,lui stesso mi disse"prima vai a lavorare sotto padrone un pò,così capisci "quanto costa il sale"!,poi quando sei pronto vieni quì"....e aveva ragione...come al solito!

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                  #23
                  solo che essendo io l'unico della terza generazione a lavorare lì,vedo che gli altri miei cugini e cugine,non pensano proprioa lavorare lì,e a dir la verità mi spiace.Capisco che a 20 anni,con 3 soldini sempre in tasca si stia bene e ti venga da pensare che non te lo fa fare nessuno di stare lì a lavorare e tribolare per ora.

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                    #24
                    Originally posted by facssss View Post
                    ...distrugge.
                    Si usa anche dalle vostre parti questo detto?
                    Purtroppo sto constatando che, nel mio caso, la saggezza popolare non sbaglia
                    Io sono la seconda generazione ... la terza non ci sar? ma speriamo almeno di mantenere

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                      #25
                      Originally posted by caniggia View Post
                      solo che essendo io l'unico della terza generazione a lavorare l?,vedo che gli altri miei cugini e cugine,non pensano proprioa lavorare l?,e a dir la verit? mi spiace.Capisco che a 20 anni,con 3 soldini sempre in tasca si stia bene e ti venga da pensare che non te lo fa fare nessuno di stare l? a lavorare e tribolare per ora.
                      Beh ma poi ? tardi ... perso il treno non si pu? mai tornare indietro anche con la buona volont? .

                      Per tutta una serie di motivi .

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                        #26
                        Originally posted by 5valvole View Post
                        c'è da dire che oggi non si riesce a fare meglio dei genitori....quelli che negli anni 80 lavoravano si...ma vedevano anche i frutti....non come oggi che ti levi la voglia di lavorare.... e basta....sempre a mio parere l'ingresso dell'euro ha dato una bella mano....basta pensare soltanto cosa è successo con le case...un appartamento da 200 milioni di lire il giorno dopo mi diventano 200.000 euro.....e metà della tua vita la spendi per pagarti quattro mura...
                        se parli solo per l'Italia puoi avere ragione ma tieni anche presente che senza l'euro saremmo finiti come l'Argentina.
                        Poi mi pare che nonostante l'euro, Germania, Francia e gli altri paesi europei non abbiano avuto i danni nostri
                        Per quello che riguarda le generazioni mi pare che anche qua i nonni si siano trasformati da ortolani in labergatori,. i figlia abbiano migliorato ma la attuale generazione di 20/25enni stia solo sperperando.
                        Last edited by nonno enio; 16-10-10, 07:27.

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                          #27
                          Originally posted by facssss View Post
                          ...distrugge.
                          Si usa anche dalle vostre parti questo detto?
                          Purtroppo sto constatando che, nel mio caso, la saggezza popolare non sbaglia
                          Vero... fiuu per fortuna io mantengo

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                            #28
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                            I "nonni" (anni 50 e 60) si sono trovati in una situazione economica favorevolissima per l'imprenditoria (diciamo addirittura irripetibile) e quindi coloro che hanno avuto la forza ed il coraggio di avviare una attività industriale sono riusciti a costruirsi in breve tempo una base forte e spesso molto profittevole.

                            La seconda generazione ha quindi ereditato aziende solide, con riserve accumulate e posizioni di mercato ben definite. Sono però iniziate a manifestarsi congiunture negative dovute a shock esogeni (materie prime, valute) e inizia l'erosione delle riserve dovuta alla contrazione geralizzata della domanda. Il più grande errore di questa generazione è proprio di cercare di mantenere e di non azzardare diversificazioni o riconversioni.

                            La terza generazione, istruita ma con decisamente meno volontà di imporsi a tutti i costi, ha infine a che fare con un mercato totalmente cambiato. La globalizzazione e la feroce competizione conseguente lascia spazio solo ai più bravi, a coloro che conoscono la loro azienda "inside out" e che hanno la capacità di innovare, modificare e diversificare. In poche parole a pochissimi.
                            Last edited by Gibbolamappa; 16-10-10, 07:54.

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                            • Font Size
                              #29
                              Originally posted by facssss View Post
                              Porto un esempio, raccontato da un amico ex dipendente (era dirigente) di un'azienda manifatturiera...
                              Tale azienda ? stata fondata da un uomo, che partendo da poco pi? del nulla (nessuna famiglia ricca alle spalle, poca istruzione), in 15 anni ha costruito una struttura che dava lavoro a parecchie persone (qualche centinaio).
                              Ha stretto rapporti con grosse multinazionali.
                              Suo figlio ? cresciuto dentro l'azienda, ma ? sempre stato, come dire, un po' signorino
                              Comunque la mattina a scuola ed il pomeriggio in fabbrica in giro per i reparti a vedere come funzionava l'ambiente della fabbrica.
                              Muore la prima generazione.
                              La seconda prende in mano le redini, grande impegno su tutti i fronti, ma ben presto comincia a perdere smalto, i rapporti con i grossi clienti si sgretolano, ed il tutto si riduce a poche e piccole commesse...
                              Nel frattempo nasce la terza generazione, che cresce stando alla larga dall'azienda.
                              In giro per il mondo a bivaccare, senza acquisire nessun tipo di preparazione specifica in vista del "salto".
                              Ora la seconda intende ritirarsi, per la "meritata" pensione.
                              La terza entra in azienda, ma si trova spiazzata di fronte a budget, bilanci, gestione del personale ecc. ecc...
                              Chiama dei consulenti esterni, perch? non si fida dei collaboratori del padre (ed alcuni anche del nonno).
                              I consulenti cominciamo a mettere le mani a destra ed a manca.
                              Vengono commessi dei gravi errori che ledono l'immagine dell'azienda agli occhi dei clienti.
                              La struttura viene pesantemente ridimensionata, non si fanno pi? investimenti.
                              Qualcuno suggerisce alla terza che la situazione ? in mano a persone di dubbia competenza e motivazione, ma viene tacciato di ostruzionismo.
                              La situazione degenera fintanto che la liquidit? precipita e non vengono pagati i fornitori...

                              Ora mi chiedo:
                              ? la prassi?
                              IO ti chiedo :
                              coem mai tra virgolette ?

                              Cmq si ... ? la prassi . Non cosi come l'hai descritta tu per? .

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                                #30
                                dipende dalle cose, se io ho passione costruisco con impegno una mia cosapu? essere che a mio figlio non piaccia ma ci si adatti, mentre mio nipote la pu? trovare insulsa e raderla al suolo.
                                giustissimo cos?.

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