Dottorando si suicida all'universit?, per me non c'? futuro
Cercava lavoro per sposarsi. I genitori, un omicidio di stato
ROMA - "La storia di questo ragazzo mi fa venire i brividi. E' presto per commentare questo gesto. Quando uno decide di togliersi la vita ? possibile che ci siano un milione di cose in mezzo". Simone Canese ha 41 anni, ? di La Spezia, nel curriculum una laurea in Scienze Biologiche e un dottorato in Scienze Ambientali a Genova. Cos? commenta la morte di Norman Zarcone, il dottorando siciliano di 27 anni che si ? suicidato ieri gettandosi da un terrazzo della facolt? di Lettere di Palermo.
Canese ? un ricercatore precario dell'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), lo ? da cinque anni, da 11 ? a Roma, ? uno dei 100 studiosi che un anno fa, sotto Natale, occuparono il tetto del loro Istituto per due mesi, protestando contro i tagli del Governo alla ricerca, che avrebbero significato l'addio a quei 1200-1300 euro al mese che costituiscono la busta paga. "Se quello che spende il Governo per la ricerca ? sempre di meno - dice - poi ha poco da dire parole. Tutti noi ricercatori, noi precari passiamo attraverso questa esperienza per la quale ? passato questo ragazzo siciliano. Molti di noi mettono tutto quello che loro hanno nello studio. Molti di noi ci si dedicano pi? che al 100%. Quando poi tutto questo 100% ti manca, ? logico che vai in crisi". Ora, lui come altri, ha avuto il rinnovo di un contratto a tempo determinato per tutto il 2010. Ecco che quindi fra tre mesi si ritrover? nella stessa situazione di un anno fa.
"Fra tre mesi - prosegue - si ripresenta il solito problema, e sicuramente in maniera pi? grave, perch? di anno in anno i tagli che stanno facendo sulla ricerca sono sempre di pi?. Questo vuol dire che ci sono meno soldi per la ricerca, meno soldi per i contratti, soldi per le assunzioni non ce ne sono, la situazione ? complicata. Adesso a dicembre si presenter? il nodo, penso, per un centinaio di persone, 100-150. Per? molti sono quelli che sono andati a casa gi? nel giugno 2009 e non sono rientrati, dopo 10-15 anni di precariato. Molti dei miei colleghi, pur precari, hanno ruoli internazionali riconosciuti da varie parti. Questo perch? il fatto di essere un precario, di avere un contratto a termine, non pregiudica la carriera. La cosa brutta ? quando ti dicono che il lavoro che fai, che tutto l'impegno che tu hai messo per anni non serve a nulla. Anche noi sul tetto abbiamo avuto momenti molto duri. Dopo 60 giorni di tetto molti ragazzi erano stanchi e provati psicologicamente. Questo per? ? stato poco visibile"
Commentate un po' voi...ah s? vero, i laureati non vogliono fare la gavetta...la colpa non ? di nessuno.
Cercava lavoro per sposarsi. I genitori, un omicidio di stato
ROMA - "La storia di questo ragazzo mi fa venire i brividi. E' presto per commentare questo gesto. Quando uno decide di togliersi la vita ? possibile che ci siano un milione di cose in mezzo". Simone Canese ha 41 anni, ? di La Spezia, nel curriculum una laurea in Scienze Biologiche e un dottorato in Scienze Ambientali a Genova. Cos? commenta la morte di Norman Zarcone, il dottorando siciliano di 27 anni che si ? suicidato ieri gettandosi da un terrazzo della facolt? di Lettere di Palermo.
Canese ? un ricercatore precario dell'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), lo ? da cinque anni, da 11 ? a Roma, ? uno dei 100 studiosi che un anno fa, sotto Natale, occuparono il tetto del loro Istituto per due mesi, protestando contro i tagli del Governo alla ricerca, che avrebbero significato l'addio a quei 1200-1300 euro al mese che costituiscono la busta paga. "Se quello che spende il Governo per la ricerca ? sempre di meno - dice - poi ha poco da dire parole. Tutti noi ricercatori, noi precari passiamo attraverso questa esperienza per la quale ? passato questo ragazzo siciliano. Molti di noi mettono tutto quello che loro hanno nello studio. Molti di noi ci si dedicano pi? che al 100%. Quando poi tutto questo 100% ti manca, ? logico che vai in crisi". Ora, lui come altri, ha avuto il rinnovo di un contratto a tempo determinato per tutto il 2010. Ecco che quindi fra tre mesi si ritrover? nella stessa situazione di un anno fa.
"Fra tre mesi - prosegue - si ripresenta il solito problema, e sicuramente in maniera pi? grave, perch? di anno in anno i tagli che stanno facendo sulla ricerca sono sempre di pi?. Questo vuol dire che ci sono meno soldi per la ricerca, meno soldi per i contratti, soldi per le assunzioni non ce ne sono, la situazione ? complicata. Adesso a dicembre si presenter? il nodo, penso, per un centinaio di persone, 100-150. Per? molti sono quelli che sono andati a casa gi? nel giugno 2009 e non sono rientrati, dopo 10-15 anni di precariato. Molti dei miei colleghi, pur precari, hanno ruoli internazionali riconosciuti da varie parti. Questo perch? il fatto di essere un precario, di avere un contratto a termine, non pregiudica la carriera. La cosa brutta ? quando ti dicono che il lavoro che fai, che tutto l'impegno che tu hai messo per anni non serve a nulla. Anche noi sul tetto abbiamo avuto momenti molto duri. Dopo 60 giorni di tetto molti ragazzi erano stanchi e provati psicologicamente. Questo per? ? stato poco visibile"
Commentate un po' voi...ah s? vero, i laureati non vogliono fare la gavetta...la colpa non ? di nessuno.
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