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    |VIVISEZIONE|In Europa facciamo solo passi indietro...

    Vivisezione, l?inganno dell?Unione europea: prendi un animale e lo torturi tre volte


    La nuova direttiva Ue deve essere approvata entro l'8 settembre. Ma gi? infuriano le polemiche degli animalisti su una deriva ancora pi? violenta. Ogni anno vengono utilizzati 12 milioni di animali per esperimenti scientifici
    Esperimenti su animali randagi e domestici. In poche parole cani e gatti. Utilizzando metodi da tortura come l?isolamento forzato, il nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente all?esaurimento (morte) degli animali. E non ? finita, perch? se l?intensit? ? ?moderata?, l?esperimento sulla stessa bestiola si pu? ripetere. Un bell?escamotage per sostenere, come recita la nuova direttiva europea sulla vivisezione, che d?ora in poi gli esperimenti coinvolgeranno meno animali. Il tutto gravato da un singolare paradosso: in Italia la legge sulle vivisezione ? pi? rigida, ma ora le nuove regole dell?Unione non saranno pi? derogabili dai singoli paesi con buona pace delle multinazionali del farmaco. Certo l?Italia potrebbe chiedere di mantenere le sue regole, ma la domanda ?: lo far??

    Intanto, dopo anni di discussioni e rimaneggiamenti, la nuova direttiva europea sulla vivisezione ? pronta al varo. Ma nessuno, o quasi, degli europarlamentari italiani eletti nel 2009 ? ancora andato a leggersi il testo. Peccato, perch? a guardarlo bene ci sono punti che farebbero accapponare la pelle anche al pi? convinto sostenitore della sperimentazione scientifica con gli animali. Il testo prevede, ad esempio, all?articolo 16: ?La possibilit? di riutilizzare animali gi? sottoposti a esperimenti di intensit? ?moderata??. Un paradosso, si diceva. ?In questi ultimi mesi quasi tutti gli articoli chiave sono cambiati in peggio rispetto alla prima stesura del 2008 ? dichiara scandalizzata Vanna Brocca della Leal, la Lega antivivisezione ? ad esempio la frase la possibilit? di riutilizzare animali gi? sottoposti a esperimenti di intensit? moderata ? significativamente diversa rispetto alla prima stesura ipotizzata dalla Commissione, dove si parlava invece di esperimenti di intensit? lieve?.

    ?Tra le procedure codificate poi ? continua la Brocca ? c?? l?isolamento forzato di cani e scimmie o il nuoto forzato o altri esercizi fino all?esaurimento dell?animale?. Un risultato ben diverso, insomma, da quello che si aspettavano le principali associazioni animaliste che auspicavano il graduale superamento della sperimentazione con gli animali grazie all?utilizzo di metodi alternativi, in provetta o tramite modelli computerizzati e, nello stesso tempo, la riduzione degli esperimenti pi? dolorosi. Ma non ? l?unico scivolone del testo. Sempre nella prima stesura del 2008 non vi era di certo: ?La possibilit? di chiedere delle deroghe a sperimentare su animali randagi delle specie domestiche ? aggiunge la Brocca ? l? articolo 11 del testo (compresi cani e gatti ndr), qualora sia impossibile raggiungere lo scopo della procedura? altrimenti e quando sia ritenuto ?essenziale? per tutelare l?ambiente o la ?salute umana o animale?.

    Eppure, la relatrice della normativa, l?eurodeputata Elisabeth Jeggle del Partito popolare europeo, aveva dichiarato alle agenzie di stampa: ?Le nuove norme realizzano un compromesso tra i diritti degli animali e le esigenze della ricerca?. Ma il risultato finale non pende certo a favore degli animali. E cos?, mentre i nostri eurodeputati sonnecchiano, il tam tam di protesta degli animalisti ? gi? partito. La Leal, lega antivivisezionista, sta raccogliendo le firme per una petizione online da portare al Parlamento europeo entro l?8 settembre, giorno della votazione del testo. Sono gi? oltre le 60mila. Tra questi hanno firmato: l?astrofisica Margherita Hack, l?attrice Lea Massari, la scrittrice Sveva Casati Modignani, il fotografo Gabriele Basilico. In gioco, stando ai dati forniti dall?Ue nel 2005 (gli ultimi disponibili), ci sono i 12 milioni di animali che vengono usati ogni anno in Europa per finalit? di ricerca. Una statistica dalla quale vengono generalmente escluse le specie invertebrate e gli animali uccisi per utilizzare tessuti e organi. Ed ecco che cosa si sono inventati a Bruxelles come ?compromesso?, per usare le parole della Jeggle.

    Il professor Agostino Macr? ? stato per anni uno dei massimi ricercatori all?Istituto Superiore di Sanit?, oggi scrive per alcune riviste scientifiche: ?Io ho fatto quasi sempre sperimentazione sui ratti, non sono contrario alla sperimentazione scientifica con test sugli animali. Ci sono farmaci che possono essere testati sull?uomo se non dopo una prima fase di test fatta sugli animali. Certo, per?, se dovesse passare il principio generale a livello europeo che si possono riutilizzare per pi? esperimenti gli stessi animali, sarei contrario. Mi sembra una inutile tortura. Come sono contrarissimo a usare animali cosiddetti randagi, portatori di per se di altre malattie. Oggi comunque in Italia ? continua Macr? ? per la sperimentazione su cani e gatti o su altre specie al di fuori dei ratti, bisogna chiedere una deroga, una autorizzazione al ministero della Salute che la sottopone poi al vaglio di una commissione in seno all?I.S.S?. E gi? la normativa italiana, la n.116/92, ? parecchio restrittiva sulla sperimentazione su quasi tutte le specie animali.

    ?In realt?- dice Brocca ? domani potrebbe diventare tutto pi? difficile o pi? semplice a guardarlo dalla parte dei vivisettori e dei grandi gruppi che dalla vivisezione traggono profitto. Infatti l?articolo 2 della nuova Direttiva esclude che si possano apportare migliorie alla Direttiva nella fase di recepimento. Tutt?al pi? l?Italia potr? chiedere di mantenere delle misure pi? restrittive, se gi? le possiede. Ma avr? voglia di farlo??. Il timore ? che per competere con gli altri 26 Paesi dell?Unione, il nostro governo non si batta abbastanza e decida di adeguarsi integralmente a questa Direttiva tutta giocata al ribasso.

    Bruno Fedi, gi? docente universitario in medicina a Roma e poi a Terni, ? un luminare del cancro dell?urotelio. Fedi ? un ?pentito? della sperimentazione scientifica sugli animali: ?Dopo 15 anni di sperimentazione all?universit? su cavie, topi, criceti, cani e gatti, un bel giorno mi sono reso conto che i risultati erano o inutili o dannosi e ho deciso cos? di liberare tutti gli animali del laboratorio. Torturare e uccidere animali, per sperimentare cosmetici, farmaci o altro, ? una ingiustificabile crudelt?, a meno che non vi sia una reale utilit? per l?uomo. Faccio notare ? continua Fedi ? che i risultati degli esperimenti su animali, possono essere, sull?uomo, uguali, diversi, o addirittura opposti e per verificarlo bisogna ripetere gli esperimenti sull?uomo. Questo fatto ? ormai riconosciuto da prestigiose riviste e organizzazioni di controllo o di ricerca internazionali. Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perch? cos? facendo ?l?iter? di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa pi? complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. Vogliamo metterci in testa che la struttura genetica di un animale ? diversa da quella di un uomo! Non siamo, come ha scritto un mio illustre collega su Nature (si tratta dell?autorevole scienziato Thomas Hartung ndr), topi che pesano 70 kilogrammi. Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso. Vi sono metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, come quelli sulle cellule coltivate o quelli sui tessuti umani che si possono prelevare dagli arti amputati, che danno risultati di gran lunga migliori?.

    Secondo la Leal, anche in materia di metodi alternativi alla sperimentazione animale il testo che sar? votato a Strasburgo segna un pericoloso passo indietro rispetto a quello di due anni fa: ?Infatti vengono resi obbligatori soltanto i metodi alternativi recepiti dalla normativa comunitaria, che al momento sono pochi. Il primo testo proposto della Commissione, invece, era molto pi? avanzato, includendo tutti i metodi sostitutivi disponibili e scientificamente soddisfacenti?.
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