Velo: passeggia con volto coperto, egiziana denunciata
A Chivasso, nel Torinese, vestiva il niqab
(ANSA) - TORINO, 19 AGO - Denunciata perche' passeggiava col volto nascosto dal velo islamico. E' successo vicino a Torino ad una donna di origine egiziana. Il suo nome, ora, compare nel registro degli indagati della Procura: violazione della legge Reale del 1975, proibito indossare caschi o altri copricapo che 'rendano difficoltoso il riconoscimento' in luoghi pubblici.
L'iniziativa e' stata presa dai carabinieri a Chivasso, un popoloso comune a una ventina di chilometri dal capoluogo piemontese. La donna, di circa quarant'anni, e' stata notata da una pattuglia mentre camminava al fianco di un uomo: e' stata identificata (regolare sul territorio nazionale, ha presentato una carta di identita' rilasciata dal comune di Chivasso) e segnalata alla magistratura. Aveva il viso 'completamente travisato' dall'indumento. Probabilmente si tratta del niqab, a giudicare dalla descrizione dei militari nel rapporto: un 'velo integrale' di colore scuro con 'due piccoli riquadri che lasciavano scoperti gli occhi'. Si fosse trattato di un chador (un altro tipo di velo) forse non ci sarebbe stato nulla da eccepire: il volto e' scoperto, l'individuo e' riconoscibile e tanto basta alle forze dell'ordine. Non e' la prima volta quest'anno che a Chivasso ci si occupa del niqab, e probabilmente per la stessa donna: un residente, a maggio, aveva scritto ai carabinieri e alla Azienda sanitaria locale lamentando che nella sala d'attesa di un Centro di assistenza medica si era presentata una donna coperta da un velo nero, e che il marito aveva preteso che fosse visitata, in sua presenza, da un dottoressa e non da un dottore. La richiesta era stata accolta, e ne era nata un'inchiesta interna.
Inizio davvero a non avere pi? parole
A Chivasso, nel Torinese, vestiva il niqab
(ANSA) - TORINO, 19 AGO - Denunciata perche' passeggiava col volto nascosto dal velo islamico. E' successo vicino a Torino ad una donna di origine egiziana. Il suo nome, ora, compare nel registro degli indagati della Procura: violazione della legge Reale del 1975, proibito indossare caschi o altri copricapo che 'rendano difficoltoso il riconoscimento' in luoghi pubblici.
L'iniziativa e' stata presa dai carabinieri a Chivasso, un popoloso comune a una ventina di chilometri dal capoluogo piemontese. La donna, di circa quarant'anni, e' stata notata da una pattuglia mentre camminava al fianco di un uomo: e' stata identificata (regolare sul territorio nazionale, ha presentato una carta di identita' rilasciata dal comune di Chivasso) e segnalata alla magistratura. Aveva il viso 'completamente travisato' dall'indumento. Probabilmente si tratta del niqab, a giudicare dalla descrizione dei militari nel rapporto: un 'velo integrale' di colore scuro con 'due piccoli riquadri che lasciavano scoperti gli occhi'. Si fosse trattato di un chador (un altro tipo di velo) forse non ci sarebbe stato nulla da eccepire: il volto e' scoperto, l'individuo e' riconoscibile e tanto basta alle forze dell'ordine. Non e' la prima volta quest'anno che a Chivasso ci si occupa del niqab, e probabilmente per la stessa donna: un residente, a maggio, aveva scritto ai carabinieri e alla Azienda sanitaria locale lamentando che nella sala d'attesa di un Centro di assistenza medica si era presentata una donna coperta da un velo nero, e che il marito aveva preteso che fosse visitata, in sua presenza, da un dottoressa e non da un dottore. La richiesta era stata accolta, e ne era nata un'inchiesta interna.
Inizio davvero a non avere pi? parole
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