...che i massmedia ignorano perseguendo la solita polita di imbavagliamento della verit?
In attesa di compilare un articolo ben pi? esaustivo sull'argomento, magari dopo aver sentito cosa comunicher? questa brillante guida della nazione statunitense, mi sembra doveroso comunicarvi un riassunto delle conclusioni basate sulle informazioni trapelate da alcuni scienziati costretti al silenzio (informazioni esaminate da altri specialisti che ne confermano l'attendibilit?) e che i media si guardano bene dal dare:
Si stima che la pressione con la quale il petrolio fuoriesce nelle acque del Golfo sia compresa tra 20.000 e 70.000 PSI (libbre per pollice quadro): una pressione impossibile da controllare. Si stima inoltre che la quantit? giornaliera di petrolio che fuoriesce dal fondo marino sia compresa tra 80.000 e 100.000 barili di petrolio. Il flusso di petrolio e gas che fuoriesce ad alta pressione dal pozzo trascina con s? sabbia e roccia, i quali producono un effetto erosivo su quel che rimane di quest'ultimo e sul foro di uscita. Di conseguenza, il diametro continua ad allargarsi, aumentando la quantit? di petrolio che fuoriesce. Qualunque dispositivo di contenimento piazzato sopra il pozzo non ? in grado di resistere all'enorme pressione.
FOTO 7
Il petrolio ha ormai raggiunto la Corrente del Golfo e sta entrando nel ciclo della corrente oceanica, la quale ? almeno quattro volte pi? forte della prima e lo porter? in giro per il mondo entro 18 mesi. Le possibili conseguenze di una tale alterazione dell'ambiente marino sono al momento imprevedibili.
Il petrolio, insieme ai gas, il benzene e svariate altre tossine, sta eliminando l'ossigeno presente nell'acqua, uccidendo tutte le forme di vita nell'oceano. Oltre al petrolio, sulle coste arriveranno quindi enormi quantit? di pesci e altri animali morti, aggravando ulteriormente la situazione ambientale.
Una volta che l'intensa pressione avr? rimosso la testa del pozzo, il foro continuer? ad allargarsi e il petrolio potr? sgorgare liberamente nel Golfo del Messico. Quando dall'enorme sacca che si trova 8 chilometri al di sotto del fondo oceanico saranno fuoriusciti svariati MILIARDI di barili di petrolio, la pressione inizier? a normalizzarsi. A questo punto la grande pressione dell'acqua alla profondit? di circa 1.500 metri indurr? quest'ultima a penetrare nel buco e quindi nella sacca precedentemente occupata dal petrolio. Si stima che a quella profondit? la temperatura possa raggiungere e forse superare i 200?C. L'acqua che penetra si trasformer? in vapore, creando un'enorme quantit? di forza e sollevando il fondo oceanico. Difficile stabilire quanta acqua entrer? nella sacca e di conseguenza calcolare di quanto si potr? sollevare il fondo. ? possibile che questo fenomeno crei uno tsunami con onde tra i 6 e i 25 metri, e forse anche di pi?. Dopodich? il fondo collasser? nella sacca ormai vuota: il modo con cui la natura sigiller? il buco.
Oggi Obama parler? x comunicare gli ultimi dati. Ma sempre di soldi
A seconda dell'altezza delle onde dello tsunami, i detriti oceanici, il petrolio e le strutture esistenti verranno spazzate lungo le coste e nell'entroterra, devastando completamente l'area per un'ampiezza tra gli 80 e i 300 chilometri. Anche rimuovendo i detriti, gli elementi contaminanti che rimarranno nel terreno e nelle falde acquifere impediranno la ripopolazione di queste aree per un imprecisato numero di anni.
In attesa di compilare un articolo ben pi? esaustivo sull'argomento, magari dopo aver sentito cosa comunicher? questa brillante guida della nazione statunitense, mi sembra doveroso comunicarvi un riassunto delle conclusioni basate sulle informazioni trapelate da alcuni scienziati costretti al silenzio (informazioni esaminate da altri specialisti che ne confermano l'attendibilit?) e che i media si guardano bene dal dare:
Si stima che la pressione con la quale il petrolio fuoriesce nelle acque del Golfo sia compresa tra 20.000 e 70.000 PSI (libbre per pollice quadro): una pressione impossibile da controllare. Si stima inoltre che la quantit? giornaliera di petrolio che fuoriesce dal fondo marino sia compresa tra 80.000 e 100.000 barili di petrolio. Il flusso di petrolio e gas che fuoriesce ad alta pressione dal pozzo trascina con s? sabbia e roccia, i quali producono un effetto erosivo su quel che rimane di quest'ultimo e sul foro di uscita. Di conseguenza, il diametro continua ad allargarsi, aumentando la quantit? di petrolio che fuoriesce. Qualunque dispositivo di contenimento piazzato sopra il pozzo non ? in grado di resistere all'enorme pressione.
FOTO 7
Il petrolio ha ormai raggiunto la Corrente del Golfo e sta entrando nel ciclo della corrente oceanica, la quale ? almeno quattro volte pi? forte della prima e lo porter? in giro per il mondo entro 18 mesi. Le possibili conseguenze di una tale alterazione dell'ambiente marino sono al momento imprevedibili.
Il petrolio, insieme ai gas, il benzene e svariate altre tossine, sta eliminando l'ossigeno presente nell'acqua, uccidendo tutte le forme di vita nell'oceano. Oltre al petrolio, sulle coste arriveranno quindi enormi quantit? di pesci e altri animali morti, aggravando ulteriormente la situazione ambientale.
Una volta che l'intensa pressione avr? rimosso la testa del pozzo, il foro continuer? ad allargarsi e il petrolio potr? sgorgare liberamente nel Golfo del Messico. Quando dall'enorme sacca che si trova 8 chilometri al di sotto del fondo oceanico saranno fuoriusciti svariati MILIARDI di barili di petrolio, la pressione inizier? a normalizzarsi. A questo punto la grande pressione dell'acqua alla profondit? di circa 1.500 metri indurr? quest'ultima a penetrare nel buco e quindi nella sacca precedentemente occupata dal petrolio. Si stima che a quella profondit? la temperatura possa raggiungere e forse superare i 200?C. L'acqua che penetra si trasformer? in vapore, creando un'enorme quantit? di forza e sollevando il fondo oceanico. Difficile stabilire quanta acqua entrer? nella sacca e di conseguenza calcolare di quanto si potr? sollevare il fondo. ? possibile che questo fenomeno crei uno tsunami con onde tra i 6 e i 25 metri, e forse anche di pi?. Dopodich? il fondo collasser? nella sacca ormai vuota: il modo con cui la natura sigiller? il buco.
Oggi Obama parler? x comunicare gli ultimi dati. Ma sempre di soldi
A seconda dell'altezza delle onde dello tsunami, i detriti oceanici, il petrolio e le strutture esistenti verranno spazzate lungo le coste e nell'entroterra, devastando completamente l'area per un'ampiezza tra gli 80 e i 300 chilometri. Anche rimuovendo i detriti, gli elementi contaminanti che rimarranno nel terreno e nelle falde acquifere impediranno la ripopolazione di queste aree per un imprecisato numero di anni.
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