Questo ? l'inizio di qualcosa che sto iniziando a scrivere...volevo dividerlo con voi...
Da bambino piangevo spesso, mi accollavo i problemi del mondo, non accettavo l?idea di dover morire, spesso me ne restavo da solo, non per reale necessit?, ma perch? i miei compagni di giochi, non erano maturi quanto me, i discorsi che si facevano, il modo di passare il tempo, mi annoiavano a tal punto, che preferivo la compagnia dei grandi, ai giochi spensierati e banali.
Sono cresciuto lontano dal caos cittadino, abbracciato da un famiglia, che solo pi? avanti ho capito essere quasi perfetta.Mi hanno tirato su proprio bene, senza essere opprimenti, lasciandomi, a volte, sbattere la faccia contro ostacoli che credevo meno complicati.Ancora oggi, che l?infanzia ? solo un ricordo, guardo i miei genitori e sorrido, sono ancora innamorati come tanti anni fa, forse anche di pi??vorrei abbracciarli e dirgli quanto li voglio bene, ma le parole soffocano nella mia gola, nascoste da un?espressione ebete ed imbarazzata.
Da bambino, sognavo un futuro meraviglioso, mi sentivo come un supereroe, con grandi potenzialit?, ma probabilmente c?? troppa criptonite in giro, oppure mi sbagliavo, perch? queste doti immense ancora non si sono rivelate.
Cosa resta di quel bambino, se ci penso, mi sembra di non essere io, se avr? un figlio, lo vorrei cos?, come ero io, pieno di perch?, di parole che erano strane in bocca ad un ragazzino, pieno di pensieri che non appartengono all?infanzia.
Poi ad un certo punto, ti svegli e qualcosa ? cambiato per sempre, il tuo corpo cresce ed insieme a lui scopri che il mondo ? meno puro di quanto credevi, scopri che non tutti sono come te e che la vita la devi costruire senza l?aiuto di nessuno.Non esiste il libretto di istruzioni per montare un?esistenza, devi andare ad intuito, e se ti accorgi che hai assemblato male qualche componente, ti devi arrangiare con quello che hai, perch? ricominciare da capo non fa parte del gioco.
E? stano come con il passar del tempo moti ricordi si perdono per strada, mentre altri, all?apparenza insignificanti, restano scolpiti nella mente, indelebili, indistruttibili.
La prima marlboro la fumai dietro la scuola, ci si sentiva grandi, ma quando aspirai diventai bianco e a momenti cadevo per terra, ma era un piccolo traguardo, non importava se faceva male, farlo alle spalle dei genitori aveva un sapore di libert?, di indipendenza, la verit? ? che poi devi impegnarti per smettere e non ti riesce quasi mai.
E poi arrivano le ragazze, oggetti misteriosi, sui quali ognuno vantava conoscenze approfondite, il pi? delle volte, si riportava quello che si sentiva in giro ed un bacio senza lingua, diventava spesso nella fantasia un?orgia appagante e proibita.
Con il sesso non sono stato troppo precoce, un po? perch? ero troppo rispettoso delle donne, un po? perch? ho sempre trovato ragazze fin troppo per bene, ho dovuto aspettare i diciassette anni, per toccare con mano, e diventare finalmente uomo.
Da bambino piangevo spesso, ma le prime lacrime da grande, furono per la perdita di un caro amico, lo venni a sapere per caso, e restai freddo, come se la cosa non mi colpisse, una volta a casa un pianto maledetto e doloroso si impossess? di me, come mai era accaduto prima, forse era la prima volta che piangevo per un motivo vero, forse era la prima volta che mi accorgevo di come ? cattiva la vita.Con lui ho combinato tante cose, ma il ricordo pi? vivido ? di quando passavamo i pomeriggi dentro una vecchia mini scassata, ci inventavamo inseguimenti statici, nella nostra testa si materializzavano sparatorie, poliziotti e gente malvagia.Riuscivamo sempre a farla franca, anche se ogni tanto si litigava perch? entrambi volevamo guidare.Mi lamento di come vanno le cose, lui poveretto, all?et? per guidare davvero non c?? mai arrivato.
Non credo in Dio, o per lo meno, non in quello che ci insegnano, ma credo nello spirito e nell?essenza dell?anima, in quella parte di noi troppo meravigliosa per essere destinata a sparire, cos? caro C. credo che da qualche parte, un frammento di te esista ancora.
Da bambino piangevo spesso, mi accollavo i problemi del mondo, non accettavo l?idea di dover morire, spesso me ne restavo da solo, non per reale necessit?, ma perch? i miei compagni di giochi, non erano maturi quanto me, i discorsi che si facevano, il modo di passare il tempo, mi annoiavano a tal punto, che preferivo la compagnia dei grandi, ai giochi spensierati e banali.
Sono cresciuto lontano dal caos cittadino, abbracciato da un famiglia, che solo pi? avanti ho capito essere quasi perfetta.Mi hanno tirato su proprio bene, senza essere opprimenti, lasciandomi, a volte, sbattere la faccia contro ostacoli che credevo meno complicati.Ancora oggi, che l?infanzia ? solo un ricordo, guardo i miei genitori e sorrido, sono ancora innamorati come tanti anni fa, forse anche di pi??vorrei abbracciarli e dirgli quanto li voglio bene, ma le parole soffocano nella mia gola, nascoste da un?espressione ebete ed imbarazzata.
Da bambino, sognavo un futuro meraviglioso, mi sentivo come un supereroe, con grandi potenzialit?, ma probabilmente c?? troppa criptonite in giro, oppure mi sbagliavo, perch? queste doti immense ancora non si sono rivelate.
Cosa resta di quel bambino, se ci penso, mi sembra di non essere io, se avr? un figlio, lo vorrei cos?, come ero io, pieno di perch?, di parole che erano strane in bocca ad un ragazzino, pieno di pensieri che non appartengono all?infanzia.
Poi ad un certo punto, ti svegli e qualcosa ? cambiato per sempre, il tuo corpo cresce ed insieme a lui scopri che il mondo ? meno puro di quanto credevi, scopri che non tutti sono come te e che la vita la devi costruire senza l?aiuto di nessuno.Non esiste il libretto di istruzioni per montare un?esistenza, devi andare ad intuito, e se ti accorgi che hai assemblato male qualche componente, ti devi arrangiare con quello che hai, perch? ricominciare da capo non fa parte del gioco.
E? stano come con il passar del tempo moti ricordi si perdono per strada, mentre altri, all?apparenza insignificanti, restano scolpiti nella mente, indelebili, indistruttibili.
La prima marlboro la fumai dietro la scuola, ci si sentiva grandi, ma quando aspirai diventai bianco e a momenti cadevo per terra, ma era un piccolo traguardo, non importava se faceva male, farlo alle spalle dei genitori aveva un sapore di libert?, di indipendenza, la verit? ? che poi devi impegnarti per smettere e non ti riesce quasi mai.
E poi arrivano le ragazze, oggetti misteriosi, sui quali ognuno vantava conoscenze approfondite, il pi? delle volte, si riportava quello che si sentiva in giro ed un bacio senza lingua, diventava spesso nella fantasia un?orgia appagante e proibita.
Con il sesso non sono stato troppo precoce, un po? perch? ero troppo rispettoso delle donne, un po? perch? ho sempre trovato ragazze fin troppo per bene, ho dovuto aspettare i diciassette anni, per toccare con mano, e diventare finalmente uomo.
Da bambino piangevo spesso, ma le prime lacrime da grande, furono per la perdita di un caro amico, lo venni a sapere per caso, e restai freddo, come se la cosa non mi colpisse, una volta a casa un pianto maledetto e doloroso si impossess? di me, come mai era accaduto prima, forse era la prima volta che piangevo per un motivo vero, forse era la prima volta che mi accorgevo di come ? cattiva la vita.Con lui ho combinato tante cose, ma il ricordo pi? vivido ? di quando passavamo i pomeriggi dentro una vecchia mini scassata, ci inventavamo inseguimenti statici, nella nostra testa si materializzavano sparatorie, poliziotti e gente malvagia.Riuscivamo sempre a farla franca, anche se ogni tanto si litigava perch? entrambi volevamo guidare.Mi lamento di come vanno le cose, lui poveretto, all?et? per guidare davvero non c?? mai arrivato.
Non credo in Dio, o per lo meno, non in quello che ci insegnano, ma credo nello spirito e nell?essenza dell?anima, in quella parte di noi troppo meravigliosa per essere destinata a sparire, cos? caro C. credo che da qualche parte, un frammento di te esista ancora.
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