Apro questo post dopo esser intervenuto in quello "Vi sembrano troppi 13 minuti per un'ambulanza?" per farvi toccare con mano cosa vuo, dire DAVVERO indossare la divisa da soccorritore...
Si vivono situazione al limite del comico come anche situazioni capaci di cambiarti dentro... a volte vedi cose che ti fanno sentire davvero bene dentro.. altre volte nn vedi l'ora di chiudere il servizio, montare sull'ambulanza, chiudere il portellone e lasciarti, finalmente, andare...
Tutto questo per farvi capire che dietro una telefonata al 118 c'è davvero MOLTO di più di un freddo operatore e una ambulanza a sirene spiegate...
Le esperienze che riporterò provengono da un forum tematico sul soccorso che frequento anche io.. ovviamente, nel pieno rispetto della privacy i fatti son raccontati omettendo qualsiasi riferimento che possa ricondurre ad identificare momenti e persone.
Per chiarezza vi spiego un paio di abbreviazioni usate nel lessico del soccorritore:
ALS e MSA = ambulanza di soccorso avanzato (con India o Mike a bordo)
BLS e MSB = ambulanza di soccorso di base (niente medico a bordo)
Automedica = autovettura con medico e zaino medicinali e presidi
Mike = medico
India = infermiere
Drago = sigla elisoccorso di una regione
BLS-D = soccorritore abilitato all'uso del defibrillatore DAE e manovra relativa
ACR = arresto cardio repiratorio
BIANCO = nessuna urgenza, il medico di famiglia basta e avanza
VERDE = nessun parametro vitale a rischio
GIALLO = uno o più parametri vitali a rischio
ROSSO = almeno un parametro vitale è assente o fortemente a rischio
BLU = codice per arresto cardiaco (non in tutte le regioni)
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Questa devo raccontarla... è successa l'altra notte a dei miei amici della CRI di ... non si puo' direee!!!
La Centrale li fa uscire all' 1.30 di notte perchè "un disabile è caduto, dentro casa è solo, andate a vedere... probabilmente dovrete passare per la porta finestra".
Partono, arrivano sul posto, entrano - dentro casa un caldo della M...... - e il tipo - che non è a terra - gli fa: "POTETE ABBASSARMI DI DUE GRADI IL TERMOSTATO?"
Al che i Volontari... "Ma dica, è caduto, si è fatto male?"...
- "no... dovevo solo abbassare il termostato... vedete, sono invalido, sono da solo...".
Il Volontario: "Va bene..... Altro?"
- "No grazie"
- "Buonanotte"
Terminato il servizio.
Che gran servizio: Sveglia! Serve un'ambulanza BLS-D con 3 persone per abbassare un termostato, all'1.30 di notte...
E' ARRIVATO L'ARROTINO E L'OMBRELLAIOOOO!!!!! ARROTIAMO COLTELLI, FORBICI, RIPARIAMO OMBRELLI!!! ASSISTENZA CALDAIEEE!!! FORZA DONNE CHE VADO VIAAAA!!!!
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A me è capitato una notte di qualche mese fa...sala operativa 115, mi chiama una signora lamentandosi del fatto che era andata via la luce solo nel suo alloggio, il salvavita era apposto ed il contatore in cantina, signora disabile costretta, dice lei, a dormire su di una poltrona elettrica in una precisa posizione...le spiego che avrei avuto qualche difficoltà a giustificare l'uscita di una squadra con cinque persone per un intervento del genere ma comunque le avrei trovato una soluzione. Pensa e ripensa, telefono in questura e chiedo: "non è che avete una pattuglia che sta passando nei paraggi di via xx a xx??" L'operatore, gentilissimo, mi dice di si, io gli spiego il problema alchè manda la sua pattuglia a tirare su la leva del contatore e la signora ha potuto andare a dormire tranquilla...
Invece in ambulanza già due volte mi è capitato di andare a soccorrere qualcuno che alla fine aveva niente di grave, poteva stare tranquillamente seduto,quindi caricato con parente al seguito in macchina...che ci volete fare, purtroppo la gente ormai pensa "vado con il 118 così passo prima in pronto soccorso"...e noi a correre come scemi su e giù...
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ieri sera turno con la Delta, il 118 ci spedisce su un servizio fuori città affermando che non hanno squadre, non ci sono volontari e il 118 è nel panico (aggiungo che la città era completamente bloccata da neve e ghiaccio). La signora che ha chiamato ha fornito un indirizzo sbagliato, una volta persi in periferia richiamiamo la centrale e chiediamo di metterci direttamente in linea con lei che ci spiega di aver battuto una mano che era leggermente gonfia. Parliamo di nuovo con la centrale, spieghiamo che per arrivare sull'indirizzo corretto ci metteremo moltissimo e che le condizioni della paziente sono queste. Nonostante ciò siamo ovviamente obbligati a coprire comunque il servizio, non si sa mai cosa si può trovare finchè non si vede il paziente. Arrivati sul posto la signora ci aspettava già pronta e vestita (non si voleva neanche far prendere i parametri per la furia di andare in ospedale, quindi non aveva bisogno di una "consulenza" ma di un trasporto) e ci ha chiesto quattro volte se con l'ambulanza avrebbe "fatto prima" in Ps. Ovviamente, in casa con lei c'erano cinque parenti adulti e in "età da guida" e il figlio che ci ha seguito con la macchina con le gomme termiche (che nemmeno l'ambulanza aveva) fino in Ps.
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Ieri pomeriggio ero di turno e alle 16.04 ci è arrivata la chiamata per questo incidente. Per noi codice Rosso, arrivati sul posto abbiamo trovato il centauro su un fianco che metteva solo un verso ma non reagiva ne alla chiamata verbale ne a nessun altro stimolo doloroso. Il casco era rigato e alcuni pezzi di vernice staccati. Una volta messo in posizione supina, tagliata la tuta( con non poche difficolta x' son veramente dure) e tolto il casco abbiamo constatato esserci un trauma alla base cranica con conseguente otorragia dall'orecchio destro e la parte del collo destra era nera e aveva delle escoriazioni alla braccia; inoltre non hai mai mosso gli arti inferiori (mentre agli arti superiori aveva delle contratture improvvise), la cute inoltre era di un colore tra il pallido e il grigio e non ha mai cambiato colore.Sul posto poi è stato inviato l'elisoccorso di Como e nell'attesa che arrivasse il personale dell'elisoccorso abbiamo caricato il pz sulla nostra ambulanza dopo averlo immobilizzato con tutti i presidi del caso. I ragazzi dell'elisoccorso saliti sul nostro mezzo hanno sedato e intubato il motociclista. Poi ci siamo diretti verso l'elisoccorso che distava un 10 di metri da dove è avvenuto l'incidente e l'abbiamo caricato ed è stato trasportato a Niguarda. Dalla dinamica sembrerebbe che il centauro abbia preso a forte velocità la curva e non sia stato più capace di tenere la moto così ha tentato di frenare ma la moto è andata via dritta finendo contro il muro della corsia opposta e il motociclista dopo aver sbattuta la testa contro il muro e per terra è finito in mezzo alla corsia. rimanendo a terra incosciente.
Ieri con mia grande felicità ho appreso che il ragazzo coinvolto in questo incidente, sta bene . E'stato ricoverato in ospedale per 1 mese e mezzo, ma già a dicembre 2008 si era ristabilito completamente. L'incedente è stato causato da il blocco della ruota posteriore che non gli ha permesso di controllare la moto e di impostare la curva.Sono contenta di sapere che si è ripreso che sta bene, anche grazie a quello che abbiamo fatto io e i miei colleghi quel giorno
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Sono soccorritore volontario da gennaio e di morti, disastri e sangue ne ho già visti abbastanza; non ci si abitua mai, è vero, ma la mattina di martedì scorso sono stato colto davvero impreparato non tanto per la crudezza della scena, ho visto di peggio, quanto per la modalità in cui ho dovuto operare.
Ore 12.45: chiamata dalla centrale, codice rosso in zona periferica. "C***o, da quelle parti ci abitano i miei zii...vabbè sono un sacco di poderi"
Ore 12:53: incontro con l'auto che ci aspettava all'ingresso della zona per accompagnarci al podere
Ore 12.57: l'auto gira cavolaccio...GIRA!
Ore 13.00: "È casa di mio zio ragazzi..." "Se vuoi non scendere, andiamo noi", "no, vengo"
Ore 13.01: "Zio che succede?" "sono caduto, la corrente d'aria mi ha preso (?)"
Mi sono rotto il cavolaccio di mettere gli orari; Set prelievi, pressione, pulsossimetro, elettrodo spalla dx, elettrodo spalla sx, elettrodo in baso a sx, alzo la camicia per mettere l'ettrodo e vedo ciò che avevo già pensato di trovare per via deln tremendo odore: melena, tanta melena. È difficile riuscire ad ostentare calma ma vado avanti. 250 di fisiologica, Emagel, altri farmaci che adesso non ricordo e si riparte verso il P.S.
Lo zio è tranquillo, orientato e lucido ma inizia a vomitare sangue, poco per fortuna. Arriviamo in P.S., lasciamo lo zio, un saluto ai cugini e alla zia e rientro in sede.
Ore 14:00: finisco il turno, mangio un bocone e corro in P.S. a vedere la situazione, Entro e trovo lo zio "invaso" dal gastroenterologo che tenta di tamponare la fortissima emorragia interna senza riuscirci: "deve essere trasferito in reparto per effettuare l'intervento chirurgico".
Salgo insieme allo zio e agli infermieri addetti ai trasferimenti e li aiuto a sistemarlo
Ore 15:30: Lo zio continua a sanguinare, tanto sangue, io rimango con lui e cerco di non farlo muovere per non staccarsi dalle flebo di sangue, emagel e liquidi vari. "Zio non devi muovere il braccio, altrimenti ti si stacca tutto qua, dai che adesso entri in sala operatoria e ti rimettono a posto" (non ero molto credibile)
"speriamo".
Ore 16:30: Sono fuori dalla stanza con cugini e zii, quando avverto chiaramente il tono che si usa quando si chiama qualcuno che sta per perdere conoscenza o che l'ha già persa "[nome dello zio], ehi [nome dello zio]", mi affaccio e lo zio ha gli occhi girati, lo scuotono e lo chiamano ma non reagisce.
La porta viene chiusa e vedo entrare una triste sequenza di oggetti a me noti: ambu, laringoscopio, tubo endotracheale, fonendo, defibirillatore.
La zia mi chiede spiegazioni, "Zia, stanno tentando di rianimarlo", Dalla porta sento tutto, "via me, via voi, via tutti" e sento il suono della carica dei Joule.
Ore 17:15: Il rianimatore, sudatissimo, esce e ci dice ciò che già sospettavamo "L'emoraggia è stata devastante, in 20 anni di lavoro non ho mai visto un cosa del genere".
Sistemato lo zio ci fanno rientrare, ha l'aspetto sobrio ed elegante che lo ha contraddistinto per tutta la sua esistenza, eleganza e sobrietà che rendevano difficile credere che facesse il contadino.
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1995, cacciatore colpito sotto l'ascella dx da un pallettone da cinghiale, in un bosco fittissimo in dicembre, mentre era a caccia con il figlio senza cellulare. Il figlio corre alla prima casa che incontra, dopo circa 40 minuti di corsa in discesa. In 15 minuti lo raggiungiamo con 2 mezzi, di cui 1 fuoristrada, inutile comunque. Con lui facciamo 1 ora e 15 di quasi corsa in salita con tutti i presidi, cucchiaio, zaino, ossigeno e defibrillatore. Sul pz, lo troviamo in forte shock ipovolemico, emorragia arrestata inserendo una t-shirt nel "buco" di circa 6 cm di diametro in entrata e 10 in uscita. L'elicottero dei CC giunto da Pisa nel frattempo non riesce nè a verricellare nè ad atterrare nei pressi ed atterra dove abbiamo lasciato i mezzi, cmq il posto più vicino possibile. Intanto sono le 16:30, 2 ore e 30 abbondanti dall'evento. Iniziamo il trasporto a valle con cucchiaio (non avevamo portato la toboga, sperando nell'elicottero), pz. di 120 kg, siamo in 5 figlio compreso. In 1 ora percorriamo poco più di 300 mt, è buio. Piano piano ci raggiungono VV.FF. (1 squadra) e un altro equipaggio con 3 volontari. Arriviamo a valle alle ore 21:20 circa, circa 7 ore e 30 dopo l'evento ed a più di 6 dall'uscita. Non nascondo che il pz è caduto più volte e più volte è stato fatto scivolare tipo slitta sulle foglie bagnate. A valle troviamo un "baraccone" di 5-6 ambulanze, elicottero e 3 pattuglie CC, 4 squadre VV.FF., tutti sul posto inviati dal 118 senza che lo sapessimo (ah, la radio era scarica ed i cellulari non prendevano, ci mancherebbe)...e soprattutto tutti sul posto senza sapere dove andare. Cmq alla fine pz ristabilitosi completamente, 1 VV.FF. con caviglia rotta ed 1 volontario con ernia inguinale.
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Si vivono situazione al limite del comico come anche situazioni capaci di cambiarti dentro... a volte vedi cose che ti fanno sentire davvero bene dentro.. altre volte nn vedi l'ora di chiudere il servizio, montare sull'ambulanza, chiudere il portellone e lasciarti, finalmente, andare...
Tutto questo per farvi capire che dietro una telefonata al 118 c'è davvero MOLTO di più di un freddo operatore e una ambulanza a sirene spiegate...
Le esperienze che riporterò provengono da un forum tematico sul soccorso che frequento anche io.. ovviamente, nel pieno rispetto della privacy i fatti son raccontati omettendo qualsiasi riferimento che possa ricondurre ad identificare momenti e persone.
Per chiarezza vi spiego un paio di abbreviazioni usate nel lessico del soccorritore:
ALS e MSA = ambulanza di soccorso avanzato (con India o Mike a bordo)
BLS e MSB = ambulanza di soccorso di base (niente medico a bordo)
Automedica = autovettura con medico e zaino medicinali e presidi
Mike = medico
India = infermiere
Drago = sigla elisoccorso di una regione
BLS-D = soccorritore abilitato all'uso del defibrillatore DAE e manovra relativa
ACR = arresto cardio repiratorio
BIANCO = nessuna urgenza, il medico di famiglia basta e avanza
VERDE = nessun parametro vitale a rischio
GIALLO = uno o più parametri vitali a rischio
ROSSO = almeno un parametro vitale è assente o fortemente a rischio
BLU = codice per arresto cardiaco (non in tutte le regioni)
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Questa devo raccontarla... è successa l'altra notte a dei miei amici della CRI di ... non si puo' direee!!!
La Centrale li fa uscire all' 1.30 di notte perchè "un disabile è caduto, dentro casa è solo, andate a vedere... probabilmente dovrete passare per la porta finestra".
Partono, arrivano sul posto, entrano - dentro casa un caldo della M...... - e il tipo - che non è a terra - gli fa: "POTETE ABBASSARMI DI DUE GRADI IL TERMOSTATO?"
Al che i Volontari... "Ma dica, è caduto, si è fatto male?"...
- "no... dovevo solo abbassare il termostato... vedete, sono invalido, sono da solo...".
Il Volontario: "Va bene..... Altro?"
- "No grazie"
- "Buonanotte"
Terminato il servizio.
Che gran servizio: Sveglia! Serve un'ambulanza BLS-D con 3 persone per abbassare un termostato, all'1.30 di notte...
E' ARRIVATO L'ARROTINO E L'OMBRELLAIOOOO!!!!! ARROTIAMO COLTELLI, FORBICI, RIPARIAMO OMBRELLI!!! ASSISTENZA CALDAIEEE!!! FORZA DONNE CHE VADO VIAAAA!!!!
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A me è capitato una notte di qualche mese fa...sala operativa 115, mi chiama una signora lamentandosi del fatto che era andata via la luce solo nel suo alloggio, il salvavita era apposto ed il contatore in cantina, signora disabile costretta, dice lei, a dormire su di una poltrona elettrica in una precisa posizione...le spiego che avrei avuto qualche difficoltà a giustificare l'uscita di una squadra con cinque persone per un intervento del genere ma comunque le avrei trovato una soluzione. Pensa e ripensa, telefono in questura e chiedo: "non è che avete una pattuglia che sta passando nei paraggi di via xx a xx??" L'operatore, gentilissimo, mi dice di si, io gli spiego il problema alchè manda la sua pattuglia a tirare su la leva del contatore e la signora ha potuto andare a dormire tranquilla...
Invece in ambulanza già due volte mi è capitato di andare a soccorrere qualcuno che alla fine aveva niente di grave, poteva stare tranquillamente seduto,quindi caricato con parente al seguito in macchina...che ci volete fare, purtroppo la gente ormai pensa "vado con il 118 così passo prima in pronto soccorso"...e noi a correre come scemi su e giù...
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ieri sera turno con la Delta, il 118 ci spedisce su un servizio fuori città affermando che non hanno squadre, non ci sono volontari e il 118 è nel panico (aggiungo che la città era completamente bloccata da neve e ghiaccio). La signora che ha chiamato ha fornito un indirizzo sbagliato, una volta persi in periferia richiamiamo la centrale e chiediamo di metterci direttamente in linea con lei che ci spiega di aver battuto una mano che era leggermente gonfia. Parliamo di nuovo con la centrale, spieghiamo che per arrivare sull'indirizzo corretto ci metteremo moltissimo e che le condizioni della paziente sono queste. Nonostante ciò siamo ovviamente obbligati a coprire comunque il servizio, non si sa mai cosa si può trovare finchè non si vede il paziente. Arrivati sul posto la signora ci aspettava già pronta e vestita (non si voleva neanche far prendere i parametri per la furia di andare in ospedale, quindi non aveva bisogno di una "consulenza" ma di un trasporto) e ci ha chiesto quattro volte se con l'ambulanza avrebbe "fatto prima" in Ps. Ovviamente, in casa con lei c'erano cinque parenti adulti e in "età da guida" e il figlio che ci ha seguito con la macchina con le gomme termiche (che nemmeno l'ambulanza aveva) fino in Ps.
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Ieri pomeriggio ero di turno e alle 16.04 ci è arrivata la chiamata per questo incidente. Per noi codice Rosso, arrivati sul posto abbiamo trovato il centauro su un fianco che metteva solo un verso ma non reagiva ne alla chiamata verbale ne a nessun altro stimolo doloroso. Il casco era rigato e alcuni pezzi di vernice staccati. Una volta messo in posizione supina, tagliata la tuta( con non poche difficolta x' son veramente dure) e tolto il casco abbiamo constatato esserci un trauma alla base cranica con conseguente otorragia dall'orecchio destro e la parte del collo destra era nera e aveva delle escoriazioni alla braccia; inoltre non hai mai mosso gli arti inferiori (mentre agli arti superiori aveva delle contratture improvvise), la cute inoltre era di un colore tra il pallido e il grigio e non ha mai cambiato colore.Sul posto poi è stato inviato l'elisoccorso di Como e nell'attesa che arrivasse il personale dell'elisoccorso abbiamo caricato il pz sulla nostra ambulanza dopo averlo immobilizzato con tutti i presidi del caso. I ragazzi dell'elisoccorso saliti sul nostro mezzo hanno sedato e intubato il motociclista. Poi ci siamo diretti verso l'elisoccorso che distava un 10 di metri da dove è avvenuto l'incidente e l'abbiamo caricato ed è stato trasportato a Niguarda. Dalla dinamica sembrerebbe che il centauro abbia preso a forte velocità la curva e non sia stato più capace di tenere la moto così ha tentato di frenare ma la moto è andata via dritta finendo contro il muro della corsia opposta e il motociclista dopo aver sbattuta la testa contro il muro e per terra è finito in mezzo alla corsia. rimanendo a terra incosciente.
Ieri con mia grande felicità ho appreso che il ragazzo coinvolto in questo incidente, sta bene . E'stato ricoverato in ospedale per 1 mese e mezzo, ma già a dicembre 2008 si era ristabilito completamente. L'incedente è stato causato da il blocco della ruota posteriore che non gli ha permesso di controllare la moto e di impostare la curva.Sono contenta di sapere che si è ripreso che sta bene, anche grazie a quello che abbiamo fatto io e i miei colleghi quel giorno
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Sono soccorritore volontario da gennaio e di morti, disastri e sangue ne ho già visti abbastanza; non ci si abitua mai, è vero, ma la mattina di martedì scorso sono stato colto davvero impreparato non tanto per la crudezza della scena, ho visto di peggio, quanto per la modalità in cui ho dovuto operare.
Ore 12.45: chiamata dalla centrale, codice rosso in zona periferica. "C***o, da quelle parti ci abitano i miei zii...vabbè sono un sacco di poderi"
Ore 12:53: incontro con l'auto che ci aspettava all'ingresso della zona per accompagnarci al podere
Ore 12.57: l'auto gira cavolaccio...GIRA!
Ore 13.00: "È casa di mio zio ragazzi..." "Se vuoi non scendere, andiamo noi", "no, vengo"
Ore 13.01: "Zio che succede?" "sono caduto, la corrente d'aria mi ha preso (?)"
Mi sono rotto il cavolaccio di mettere gli orari; Set prelievi, pressione, pulsossimetro, elettrodo spalla dx, elettrodo spalla sx, elettrodo in baso a sx, alzo la camicia per mettere l'ettrodo e vedo ciò che avevo già pensato di trovare per via deln tremendo odore: melena, tanta melena. È difficile riuscire ad ostentare calma ma vado avanti. 250 di fisiologica, Emagel, altri farmaci che adesso non ricordo e si riparte verso il P.S.
Lo zio è tranquillo, orientato e lucido ma inizia a vomitare sangue, poco per fortuna. Arriviamo in P.S., lasciamo lo zio, un saluto ai cugini e alla zia e rientro in sede.
Ore 14:00: finisco il turno, mangio un bocone e corro in P.S. a vedere la situazione, Entro e trovo lo zio "invaso" dal gastroenterologo che tenta di tamponare la fortissima emorragia interna senza riuscirci: "deve essere trasferito in reparto per effettuare l'intervento chirurgico".
Salgo insieme allo zio e agli infermieri addetti ai trasferimenti e li aiuto a sistemarlo
Ore 15:30: Lo zio continua a sanguinare, tanto sangue, io rimango con lui e cerco di non farlo muovere per non staccarsi dalle flebo di sangue, emagel e liquidi vari. "Zio non devi muovere il braccio, altrimenti ti si stacca tutto qua, dai che adesso entri in sala operatoria e ti rimettono a posto" (non ero molto credibile)
"speriamo".
Ore 16:30: Sono fuori dalla stanza con cugini e zii, quando avverto chiaramente il tono che si usa quando si chiama qualcuno che sta per perdere conoscenza o che l'ha già persa "[nome dello zio], ehi [nome dello zio]", mi affaccio e lo zio ha gli occhi girati, lo scuotono e lo chiamano ma non reagisce.
La porta viene chiusa e vedo entrare una triste sequenza di oggetti a me noti: ambu, laringoscopio, tubo endotracheale, fonendo, defibirillatore.
La zia mi chiede spiegazioni, "Zia, stanno tentando di rianimarlo", Dalla porta sento tutto, "via me, via voi, via tutti" e sento il suono della carica dei Joule.
Ore 17:15: Il rianimatore, sudatissimo, esce e ci dice ciò che già sospettavamo "L'emoraggia è stata devastante, in 20 anni di lavoro non ho mai visto un cosa del genere".
Sistemato lo zio ci fanno rientrare, ha l'aspetto sobrio ed elegante che lo ha contraddistinto per tutta la sua esistenza, eleganza e sobrietà che rendevano difficile credere che facesse il contadino.
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1995, cacciatore colpito sotto l'ascella dx da un pallettone da cinghiale, in un bosco fittissimo in dicembre, mentre era a caccia con il figlio senza cellulare. Il figlio corre alla prima casa che incontra, dopo circa 40 minuti di corsa in discesa. In 15 minuti lo raggiungiamo con 2 mezzi, di cui 1 fuoristrada, inutile comunque. Con lui facciamo 1 ora e 15 di quasi corsa in salita con tutti i presidi, cucchiaio, zaino, ossigeno e defibrillatore. Sul pz, lo troviamo in forte shock ipovolemico, emorragia arrestata inserendo una t-shirt nel "buco" di circa 6 cm di diametro in entrata e 10 in uscita. L'elicottero dei CC giunto da Pisa nel frattempo non riesce nè a verricellare nè ad atterrare nei pressi ed atterra dove abbiamo lasciato i mezzi, cmq il posto più vicino possibile. Intanto sono le 16:30, 2 ore e 30 abbondanti dall'evento. Iniziamo il trasporto a valle con cucchiaio (non avevamo portato la toboga, sperando nell'elicottero), pz. di 120 kg, siamo in 5 figlio compreso. In 1 ora percorriamo poco più di 300 mt, è buio. Piano piano ci raggiungono VV.FF. (1 squadra) e un altro equipaggio con 3 volontari. Arriviamo a valle alle ore 21:20 circa, circa 7 ore e 30 dopo l'evento ed a più di 6 dall'uscita. Non nascondo che il pz è caduto più volte e più volte è stato fatto scivolare tipo slitta sulle foglie bagnate. A valle troviamo un "baraccone" di 5-6 ambulanze, elicottero e 3 pattuglie CC, 4 squadre VV.FF., tutti sul posto inviati dal 118 senza che lo sapessimo (ah, la radio era scarica ed i cellulari non prendevano, ci mancherebbe)...e soprattutto tutti sul posto senza sapere dove andare. Cmq alla fine pz ristabilitosi completamente, 1 VV.FF. con caviglia rotta ed 1 volontario con ernia inguinale.
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