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Spunto di riflessione su commozione e solidariet?.

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    #1

    Spunto di riflessione su commozione e solidariet?.

    Un paio di anni fa, a Roma, nel popoloso quartiere di Porta Pia, un portinaio che stava pulendo delle vetrate al quarto piano di un palazzo perse l'equilibrio e precipit? sul selciato, morto. La gente che passava aggirava il cadavere oppure disinvoltamente lo scavalcava, badando bene a non inzaccherarsi le scarpe. La settimana scorsa passavo per via Fabio Filzi, a Milano, una strada piena di negozi e di gente. Un uomo era riverso per terra, la testa fra il basello del marciapiede e la strada. La gente passava, guardava e tirava dritto. Lo feci anch'io. Avevo fretta. Ma dopo cinquanta metri mi bloccai. ?Ma sono diventato pazzo, indifferente a tutto, disumano, solo perch? potrei mancare un appuntamento che mi preme??. Ritornai sui miei passi e mi chinai sull'uomo. Era un ubriaco in coma etilico. Poich? era caduto proprio davanti a un grande magazzino, una Upim mi pare, chiesi alla guardia giurata che vi stazionava davanti se aveva chiamato l'ambulanza. ?No? rispose. ?La chiami?. ?Non ? affar mio?. ?Come non ? affar suo? ? affare di tutti?. ?? solo ubriaco?. ?Ma non vede che sta male??. Intanto poich? io mi ero fermato ed ero chino sull'uomo si era formata una piccola folla di curiosi. Ma non faceva nulla, era l? solo per godersi lo spettacolino fuori ordinanza. Quando succedono tragedie come quella dell'Aquila o di Haiti gli italiani sono prontissimi a metter mano al portafoglio. Vespa raccontava l'altra sera che solo attraverso il suo programma aveva raccolto quattro milioni di euro. E anche questa volta, per la ben pi? lontana Haiti, gli italiani si sono mossi con rapida generosit?. C'? un legame fra questi comportamenti apparentemente cos? contraddittori? S?. L'uomo ha una capacit? limitata di emozionarsi, di soffrire per gli altri, di solidarizzare. Non pu? farlo per il mondo intero. Invece la Tv globalizzata lo costringe a questo esercizio. Un tempo, poich? non vedevamo nulla, ci importava assai poco di un terremoto ad Haiti, per quanto terrificante. In una bella commedia anni '50, "Buonanotte Bettina", Walter Chiari si chiedeva: ?Se schiaccio un bottone e muore un cinese in Cina ho veramente ucciso qualcuno??. La distanza contava. Oggi la Tv ha abolito questa distanza. Ma a noi di un terremoto ad Haiti continua a non importarci nulla. Per?, poich?, diversamente da Walter Chiari, che non vedeva il cinese ucciso in Cina, ci sentiamo in colpa per questa indifferenza, ci precipitiamo a mandare denaro. Ma questa mitridatizzazione delle emozioni, cui ci costringe la continua sollecitazione dei media, finisce per colpire anche il nostro vicino, colui che potremmo veramente e concretamente aiutare o per il quale potremmo provare un'autentica compassione. Ho vissuto per una decina di anni fra Italia e Svizzera (avevo una fidanzata che abitava a Lugano) e ho potuto notare che gli svizzeri sono instancabili, ancor pi? degli italiani, nello staccare assegni per qualsiasi calamit? che capiti in qualsiasi posto del mondo. Nel periodo in cui ero l? un immigrato italiano, un giorno, prese un kalashnikov e fece fuori, d'un colpo, sei svizzeri (con la sotterranea soddisfazione della comunit? italiana di Lugano). Quale il movente? Viveva da vent'anni nella Confederazione e non era riuscito a farsi un solo amico svizzero.La Modernit? ha abolito le distanze. Noi siamo in contatto, via Tv o Internet, con il mondo intero. Con tutti e con nessuno. Conosciamo tutti ma non il vicino della porta accanto. Spargiamo la nostra emotivit? per tutto l'orbe terracqueo ma, al momento del dunque, non siamo in grado di riservarla al vicino, al vero "prossimo", che ? colui che possiamo toccare e che, come nota lo psicologo junghiano Luigi Zoja in uno splendido libro, ? scomparso dalla nostra vita ("La morte del prossimo", Einaudi).


    M.Fini

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    #2
    Vedi anche "quinto potere"

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      #3
      Originally posted by gabelbrucken View Post
      Un paio di anni fa, a Roma, nel popoloso quartiere di Porta Pia, un portinaio che stava pulendo delle vetrate al quarto piano di un palazzo perse l'equilibrio e precipit? sul selciato, morto. La gente che passava aggirava il cadavere oppure disinvoltamente lo scavalcava, badando bene a non inzaccherarsi le scarpe. La settimana scorsa passavo per via Fabio Filzi, a Milano, una strada piena di negozi e di gente. Un uomo era riverso per terra, la testa fra il basello del marciapiede e la strada. La gente passava, guardava e tirava dritto. Lo feci anch'io. Avevo fretta. Ma dopo cinquanta metri mi bloccai. ?Ma sono diventato pazzo, indifferente a tutto, disumano, solo perch? potrei mancare un appuntamento che mi preme??. Ritornai sui miei passi e mi chinai sull'uomo. Era un ubriaco in coma etilico. Poich? era caduto proprio davanti a un grande magazzino, una Upim mi pare, chiesi alla guardia giurata che vi stazionava davanti se aveva chiamato l'ambulanza. ?No? rispose. ?La chiami?. ?Non ? affar mio?. ?Come non ? affar suo? ? affare di tutti?. ?? solo ubriaco?. ?Ma non vede che sta male??. Intanto poich? io mi ero fermato ed ero chino sull'uomo si era formata una piccola folla di curiosi. Ma non faceva nulla, era l? solo per godersi lo spettacolino fuori ordinanza. Quando succedono tragedie come quella dell'Aquila o di Haiti gli italiani sono prontissimi a metter mano al portafoglio. Vespa raccontava l'altra sera che solo attraverso il suo programma aveva raccolto quattro milioni di euro. E anche questa volta, per la ben pi? lontana Haiti, gli italiani si sono mossi con rapida generosit?. C'? un legame fra questi comportamenti apparentemente cos? contraddittori? S?. L'uomo ha una capacit? limitata di emozionarsi, di soffrire per gli altri, di solidarizzare. Non pu? farlo per il mondo intero. Invece la Tv globalizzata lo costringe a questo esercizio. Un tempo, poich? non vedevamo nulla, ci importava assai poco di un terremoto ad Haiti, per quanto terrificante. In una bella commedia anni '50, "Buonanotte Bettina", Walter Chiari si chiedeva: ?Se schiaccio un bottone e muore un cinese in Cina ho veramente ucciso qualcuno??. La distanza contava. Oggi la Tv ha abolito questa distanza. Ma a noi di un terremoto ad Haiti continua a non importarci nulla. Per?, poich?, diversamente da Walter Chiari, che non vedeva il cinese ucciso in Cina, ci sentiamo in colpa per questa indifferenza, ci precipitiamo a mandare denaro. Ma questa mitridatizzazione delle emozioni, cui ci costringe la continua sollecitazione dei media, finisce per colpire anche il nostro vicino, colui che potremmo veramente e concretamente aiutare o per il quale potremmo provare un'autentica compassione. Ho vissuto per una decina di anni fra Italia e Svizzera (avevo una fidanzata che abitava a Lugano) e ho potuto notare che gli svizzeri sono instancabili, ancor pi? degli italiani, nello staccare assegni per qualsiasi calamit? che capiti in qualsiasi posto del mondo. Nel periodo in cui ero l? un immigrato italiano, un giorno, prese un kalashnikov e fece fuori, d'un colpo, sei svizzeri (con la sotterranea soddisfazione della comunit? italiana di Lugano). Quale il movente? Viveva da vent'anni nella Confederazione e non era riuscito a farsi un solo amico svizzero.La Modernit? ha abolito le distanze. Noi siamo in contatto, via Tv o Internet, con il mondo intero. Con tutti e con nessuno. Conosciamo tutti ma non il vicino della porta accanto. Spargiamo la nostra emotivit? per tutto l'orbe terracqueo ma, al momento del dunque, non siamo in grado di riservarla al vicino, al vero "prossimo", che ? colui che possiamo toccare e che, come nota lo psicologo junghiano Luigi Zoja in uno splendido libro, ? scomparso dalla nostra vita ("La morte del prossimo", Einaudi).


      M.Fini
      hai ragione
      ma l'Italia ? ancora un paese abbastanza civile in questo
      se cadi in strada svenuto...... qualcuno che ti soccorre lo trovi
      in altri paesi del mondo puoi anche morire...........

      quindi almeno in questo gli Italaiani sono molto, molto meglio del resto del mondo
      certo si stanno adeguando.............

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        #4
        e aggiungo

        perch? c'? gente che su feisbuc ha un milione di amici e poi non parla col vicino di casa o col collega di lavoro...........

        io non sono mai iscritto a fb e quando voglio sentire un amico gli telefono
        e cerco di uscirci anche dopo 3 anni che non lo vedo

        insomma mandare un sms da 2 euro per i terremotati mentre si sta chattando su fb ? pi? semplice di capire se il vicino ha qualche problema vero che pu? migliorare col nostro aiuto

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          #5
          Originally posted by livelegend View Post
          hai ragione
          ma l'Italia ? ancora un paese abbastanza civile in questo
          se cadi in strada svenuto...... qualcuno che ti soccorre lo trovi
          in altri paesi del mondo puoi anche morire...........


          quindi almeno in questo gli Italaiani sono molto, molto meglio del resto del mondo
          certo si stanno adeguando.............
          ne sei cos? sicuro, o te lo imponi, per non metterti le mani nei capelli, a guardare chi ti circonda quando esci di casa?

          io ho assistito a pi? scene di indifferenza che ad immediati soccorsi.. roba che ti viene un nervoso e un senso d'impotenza allucinante.

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            #6
            Originally posted by livelegend View Post
            e aggiungo

            perchè c'è gente che su feisbuc ha un milione di amici e poi non parla col vicino di casa o col collega di lavoro...........

            io non sono mai iscritto a fb e quando voglio sentire un amico gli telefono
            e cerco di uscirci anche dopo 3 anni che non lo vedo

            insomma mandare un sms da 2 euro per i terremotati mentre si sta chattando su fb è più semplice di capire se il vicino ha qualche problema vero che può migliorare col nostro aiuto
            sono su fb. Ho poco più di 500 "amici". Vivo in un quartiere abbastanza tranquillo dove ci sono abitazioni piccole (massimo 4/5 famiglie). Ogni volta che ci incontriamo ci salutiamo e se c'è il tempo scambiamo due chiacchiere.
            Nella casa di fianco alla mia c'è un appartamento che viene affittato e che cambia inquilino in media ogni anno. Se lui/lei entra o esce di casa e ci incontriamo, io saluto e ogni volta mi viene da sorridere nel vedere la faccia stupita che fa soprattutto nei primi giorni in cui si trova nell'appartamento.
            Evidentemente anche la semplice cortesia è ormai una cosa che non viene data per scontata per cui non mi meraviglia più di tanto che nessuno si preoccupi di un altro essere umano cheha problemi.
            Il guaio è che c'è un mucchio di gente che vive in fretta e pensa che fermarsi a prestare soccorso ad un altro gli "faccia perdere troppo tempo" (opinione assolutamente personale)
            Last edited by nonno enio; 17-01-10, 10:38.

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              #7
              Facevo questa riflessione in questi giorni che si parla di solidarietà,e mi domando se serve un terremoto per aiutare economicamente un paese che prima del terremoto era nella merda cmq..
              Spunto,sempre dal terremoto ad haiti,per voi vale più la vita di un italiano o quella di un haitiano?perchè viste le cifre in gioco allucinanti,ho avuto spesso la sensazione che si desse maggiore importanza alla vita di un italiano,e mi ha infastidito..certo,è solo un opinione personale..

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                #8
                Originally posted by Borto-x View Post
                Facevo questa riflessione in questi giorni che si parla di solidariet?,e mi domando se serve un terremoto per aiutare economicamente un paese che prima del terremoto era nella merda cmq..
                Spunto,sempre dal terremoto ad haiti,per voi vale pi? la vita di un italiano o quella di un haitiano?perch? viste le cifre in gioco allucinanti,ho avuto spesso la sensazione che si desse maggiore importanza alla vita di un italiano,e mi ha infastidito..certo,? solo un opinione personale..
                un italiano morto all'estero fa pi? notizia di qualche centinaio di "locali".
                Sai com'? i TG hanno bisogno di audience anche loro

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                  #9
                  Da non dimenticare la variabile ignoranza, se la situazione non è chiara non è immediata la percezione di pericolo, se uno cade di motorino tempo zero e 20 persone contemporaneamente chiamano l'ambulanza, se uno è riverso per terra per me e la guardia può benissimo essere un ubriaco dormiente, non ci vedo niente di strano nè inumano ad ignorarlo...

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                    #10
                    ...la classica frase "per fortuna nessun italiano..."...

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                      #11
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                        #12
                        Originally posted by ShoR View Post
                        ...la classica frase "per fortuna nessun italiano..."...
                        Beh i cronisti sono italiani, il telegiornale ? italiano, la nazione dove sei ? l'italia, mi sembra anche normale che si parli soprattutto di connazionali della nostra nazione...

                        Che poi sia una tragedia e bisogni aiutare tutto, ? scontato... se si vuole fare polemica ? un altro.

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                          #13
                          mentalità da italiani del kazzo

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                            #14
                            io ho una visione un pò particolare del mondo e dell'andazzo delle cose...

                            diciamo che sono "diversamente razzista", mi spiego...

                            quando posso aiuto sempre "MSF" e non mi vergogno certo a dirlo, i risparmi sono veramente pochissimi, ma in un'occasione come questa del terremoto disastroso in cui migliaia di persone sono ASSOLUTAMENTE incolpevoli, togliermi 50/60€ dal conto corrente non mi costa assolutamente fatica o ripensamenti, lavorerò sodo per riguadagnarli...

                            differente il discorso per chi si autodistrugge...non me li incuxo proprio...di sicuro se vedo uno/a per terra, cerco di capirne il perché, ma se è un alcoolizzato è meglio che mi allontano in fretta per evitare di cedere alla tentazione di "finirlo"...vi prego solo di non venirmi a fare la morale sul fatto che molti ci cadono perché sono disperati...ho quasi 30 anni e certe cose le so anche io, ma questo non cambia il mio modo di vedere la situazione...

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                              #15
                              mmm...è un discorso complicato...
                              Reagisco a queste cose a seconda del contesto in cui si verificano. Sono un incoerente, lo so.

                              Poi penso agli incidenti che ho avuto in moto e motorino...non mi ha mai aiutato nessuno. Sarò stato sfortunato...

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