Ciao ragazzi, non voglio creare una discussione accesa, cosa che sono certa verr? assolutamente moderata, ma voglio solo mettervi al corrente della vera situazione che si sta svolgendo in Yamaha Motor Italia e che purtroppo viene totalmente stravolta da giornali e tv, questo a causa di informazioni distorte che partono direttamente (e in modo assolutamente di parte) da chi ? in strada a scioperare ancora.
piena solidariet? a tutti coloro che restano senza lavoro.
intolleranza assoluta verso chi diffonde notizie fasulle e verso chi rende ancor pi? difficile una situazione di crisi.
fonte: motocorse.com
piena solidariet? a tutti coloro che restano senza lavoro.
intolleranza assoluta verso chi diffonde notizie fasulle e verso chi rende ancor pi? difficile una situazione di crisi.
Io sto dalla parte di Yamaha
17 dicembre 2009 Marco Dabizzi
Una buonuscita di importo pari a due anni di cassa integrazione. Questa l'offerta di Yamaha ai dipendenti dello stabilimento di Lesmo, in provincia di Monza, che la casa giapponese ha deciso di chiudere.
Un'offerta generosa, che per? non solo non ? stata accettata, ma in seguito alla quale lo scontro fra rappresentanti dei lavoratori e l'azienda sembra essersi addirittura intensificato.
Vediamo di capirci qualcosa, ammesso che sia possibile capire qualcosa nel complicato intreccio fra proteste sindacali, diritti dei lavoratori e quell'italica tendenza a rimanere attaccati alle tasche dello stato, tanto paga Pantalone...
Veniamo all'offerta di Yamaha: si tratta di un importo non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due anni di Cassa Integrazione Straordinaria. Mica male, visto che personalmente mi ? capitato un paio di volte di rimanere a casa per via della chiusura dell'azienda dove lavoravo, rimettendoci in un caso anche un paio di mensilit? gi? lavorate.
L'offerta non ? stata accettata, e viene da domandarsi come mai visto che appare particolarmente generosa. Non sembra essere l'importo in discussione, ma il fatto che venga erogato dall'azienda piuttosto che dallo Stato sotto forma di Cassa Integrazione.
E visto che sono pratese, questo istituto usato ed abusato mi provoca sempre qualche brivido. Nella citt? dove sono nato infatti vive ancora la leggenda del Fabbricone, storica azienda nota soprattutto per una cassa integrazione durata vent'anni, uno scandalo indecente che ha visto uno sperpero di denaro pubblico enorme e la creazione di una casta di lavoratori in nero con il doppio stipendio pagato dallo stato.
Non solo: la cifra offerta da Yamaha ai lavoratori andrebbe ad aggiungersi all?indennit? di mobilit? erogata dallo Stato (12 mensilit? per chi ha meno di 40 anni, 24 mensilit? per chi ha pi? di 40 anni e 36 mensilit? per chi ha pi? di 50 anni). Un lavoratore di oltre 50 anni dunque si beccherebbe 3 anni di stipendio oltre all'equivalente di due anni di Cassa Integrazione. Mica male, verrebbe quasi da dire che conviene essere licenziati piuttosto che essere assunti in certi casi.
Strano paese l'Italia: un'azienda che chiude e decide di pagare un'indennit? con i propri fondi, invece che mungere ancora una volta le magre tette dello stato (e di conseguenza le tasche di tutti gli altri lavoratori), provoca reazioni indignate, scioperi e proteste. Vedremo mai una protesta di tutti i lavoratori che pagano le tasse ma non hanno diritto alla Cassa Integrazione, n? vedono giornali e Tv dar voce alle loro rimostranze?
17 dicembre 2009 Marco Dabizzi
Una buonuscita di importo pari a due anni di cassa integrazione. Questa l'offerta di Yamaha ai dipendenti dello stabilimento di Lesmo, in provincia di Monza, che la casa giapponese ha deciso di chiudere.
Un'offerta generosa, che per? non solo non ? stata accettata, ma in seguito alla quale lo scontro fra rappresentanti dei lavoratori e l'azienda sembra essersi addirittura intensificato.
Vediamo di capirci qualcosa, ammesso che sia possibile capire qualcosa nel complicato intreccio fra proteste sindacali, diritti dei lavoratori e quell'italica tendenza a rimanere attaccati alle tasche dello stato, tanto paga Pantalone...
Veniamo all'offerta di Yamaha: si tratta di un importo non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due anni di Cassa Integrazione Straordinaria. Mica male, visto che personalmente mi ? capitato un paio di volte di rimanere a casa per via della chiusura dell'azienda dove lavoravo, rimettendoci in un caso anche un paio di mensilit? gi? lavorate.
L'offerta non ? stata accettata, e viene da domandarsi come mai visto che appare particolarmente generosa. Non sembra essere l'importo in discussione, ma il fatto che venga erogato dall'azienda piuttosto che dallo Stato sotto forma di Cassa Integrazione.
E visto che sono pratese, questo istituto usato ed abusato mi provoca sempre qualche brivido. Nella citt? dove sono nato infatti vive ancora la leggenda del Fabbricone, storica azienda nota soprattutto per una cassa integrazione durata vent'anni, uno scandalo indecente che ha visto uno sperpero di denaro pubblico enorme e la creazione di una casta di lavoratori in nero con il doppio stipendio pagato dallo stato.
Non solo: la cifra offerta da Yamaha ai lavoratori andrebbe ad aggiungersi all?indennit? di mobilit? erogata dallo Stato (12 mensilit? per chi ha meno di 40 anni, 24 mensilit? per chi ha pi? di 40 anni e 36 mensilit? per chi ha pi? di 50 anni). Un lavoratore di oltre 50 anni dunque si beccherebbe 3 anni di stipendio oltre all'equivalente di due anni di Cassa Integrazione. Mica male, verrebbe quasi da dire che conviene essere licenziati piuttosto che essere assunti in certi casi.
Strano paese l'Italia: un'azienda che chiude e decide di pagare un'indennit? con i propri fondi, invece che mungere ancora una volta le magre tette dello stato (e di conseguenza le tasche di tutti gli altri lavoratori), provoca reazioni indignate, scioperi e proteste. Vedremo mai una protesta di tutti i lavoratori che pagano le tasse ma non hanno diritto alla Cassa Integrazione, n? vedono giornali e Tv dar voce alle loro rimostranze?
Comment