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05-06-09
SICILIA: STUPRO DI GRUPPO NEL MESSINESE, ARRESTATI 4 GIOVANI
(ASCA-NORMANNO) - Messina, 5 giu - La Polizia di Sant'Agata di Militello ha arrestato quattro giovani che avrebbero stuprato in gruppo una minorenne ad Acquedoldi, nel messinese. Le violenze risalirebbero a un periodo compreso tra il febbraio del 2008 ed il marzo scorso. Le indagini che hanno portato agli arresti sono state avviate dopo la denuncia della giovane vittima.
Nell'ambito della stessa inchiesta, denominata ''Bad boys'', altri due due indagati sono stati denunciati in stato di liberta'.
SICILIA: STUPRO DI GRUPPO NEL MESSINESE, ARRESTATI 4 GIOVANI
(ASCA-NORMANNO) - Messina, 5 giu - La Polizia di Sant'Agata di Militello ha arrestato quattro giovani che avrebbero stuprato in gruppo una minorenne ad Acquedoldi, nel messinese. Le violenze risalirebbero a un periodo compreso tra il febbraio del 2008 ed il marzo scorso. Le indagini che hanno portato agli arresti sono state avviate dopo la denuncia della giovane vittima.
Nell'ambito della stessa inchiesta, denominata ''Bad boys'', altri due due indagati sono stati denunciati in stato di liberta'.
Agrigento: branco stupra dodicenne
Active ImagePrima un ragazzino le ha rubato il cellulare chiedendole in cambio della restituzione un rapporto sessuale. Poi, dopo il rifiuto della bambina di 12 anni, ha escogitato un piano con altri 4 ragazzi, tre minorenni. Insieme, nel dicembre scorso, hanno portato la vittima in un casolare alle porte di Palma di Montechiaro (Agrigento) e l'hanno violentata a turno. Una storia drammatica nata alla periferia del paese del Gattopardo, chiarita dalla polizia di Stato che all'alba ha arrestato gli ultimi tre componenti del branco dei presunti stupratori: Francesco Amato e Calogero Castronovo, entrambi di 19 anni, e un ragazzo di 17 anni. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona in concorso, per aver stuprato la dodicenne. Gli altri due indagati, entrambi sedicenni, erano stati arrestati nel febbraio scorso. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state firmate dal gip del tribunale di Agrigento Alfonso Malato e dal gip per i minorenni Maria Rosaria Gerbino. Gli investigatori hanno oggi spiegato i particolari della vicenda in una conferenza stampa nella questura di Agrigento. Nel dicembre scorso, pochi giorni dopo il furto del telefonino e il rifiuto di rapporti sessuali, la ragazzina sarebbe stata attirata in una trappola, poi caricata su un'auto e portata in un casolare di campagna. I giovani avrebbero quindi abusato di lei dandosi il cambio. La violenza ? stata raccontata dalla vittima ai genitori e la ragazzina ha fatto anche nome e cognome di alcuni dei suoi presunti stupratori. Gli indagati e la dodicenne si conoscevano bene: erano stati, vivendo nella stessa zona, compagni di giochi. A febbraio scatt? la prima parte dell'operazione. Gli stessi poliziotti, all'alba di oggi, hanno eseguito le altre tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. La piccola vittima dello stupro di gruppo ? seguita da uno psicologo.
Active ImagePrima un ragazzino le ha rubato il cellulare chiedendole in cambio della restituzione un rapporto sessuale. Poi, dopo il rifiuto della bambina di 12 anni, ha escogitato un piano con altri 4 ragazzi, tre minorenni. Insieme, nel dicembre scorso, hanno portato la vittima in un casolare alle porte di Palma di Montechiaro (Agrigento) e l'hanno violentata a turno. Una storia drammatica nata alla periferia del paese del Gattopardo, chiarita dalla polizia di Stato che all'alba ha arrestato gli ultimi tre componenti del branco dei presunti stupratori: Francesco Amato e Calogero Castronovo, entrambi di 19 anni, e un ragazzo di 17 anni. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona in concorso, per aver stuprato la dodicenne. Gli altri due indagati, entrambi sedicenni, erano stati arrestati nel febbraio scorso. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state firmate dal gip del tribunale di Agrigento Alfonso Malato e dal gip per i minorenni Maria Rosaria Gerbino. Gli investigatori hanno oggi spiegato i particolari della vicenda in una conferenza stampa nella questura di Agrigento. Nel dicembre scorso, pochi giorni dopo il furto del telefonino e il rifiuto di rapporti sessuali, la ragazzina sarebbe stata attirata in una trappola, poi caricata su un'auto e portata in un casolare di campagna. I giovani avrebbero quindi abusato di lei dandosi il cambio. La violenza ? stata raccontata dalla vittima ai genitori e la ragazzina ha fatto anche nome e cognome di alcuni dei suoi presunti stupratori. Gli indagati e la dodicenne si conoscevano bene: erano stati, vivendo nella stessa zona, compagni di giochi. A febbraio scatt? la prima parte dell'operazione. Gli stessi poliziotti, all'alba di oggi, hanno eseguito le altre tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. La piccola vittima dello stupro di gruppo ? seguita da uno psicologo.
PALERMO - Ha avuto il coraggio di denunciare il "branco" che l'aveva violentata e aveva filmato lo stupro di gruppo con i telefoni cellulari. Grazie alla sua denuncia, sono finiti in manette tre giovani disoccupati di Altofonte, in provincia di Palermo: Benedetto Lo Nigro, 28 anni, Giuseppe Lipari, 26 anni, e Giuseppe Di Carlo, 21 anni (a quest'ultimo sono stati concessi i domiciliari).
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Altofonte e Monreale, alla fine dello scorso agosto la giovane era stata invitata a un appuntamento da Lo Nigro, suo ex fidanzato. La ragazza sperava di riprendere la relazione sentimentale, e dopo aver accettato l'invito si era fatta accompagnare da Di Carlo, amico del suo ex, in Contrada Rebuttone, una zona isolata alla periferia di Altofonte.
Arrivati sul posto, Di Carlo aveva lasciato la ragazza da sola con Lo Nigro, ma a un certo punto era sbucato anche il terzo complice, Lipari. A quel punto erano iniziate le violenze, mentre i due,a lternandosi, riprendevano tutto con i telefoni cellulari. Consumata la violenza, i due giovani avevano chimato il complice "autista" che aveva riaccompagnato la ragazza in paese.
La giovane ha conservato il segreto per oltre quattro mesi, senza mai confessare a nessuno quello che aveva subito. Fino al dicembre del 2007. Venuta a conoscenza dell'esistenza dei filmati, che circolavano sui telefonini di alcuni ragazzi del paese, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. I militari, coordinati dal sostituto procuratore del Tribunale di Palermo, Marcello Viola, hanno ricostruito la vicenda e individuato le responsabilit? dei giovani.
L'autorit? giudiziaria, a seguito dell'informativa di reato prodotta dai carabinieri, ha quindi emesso ieri le misure cautelari che nelle prime ore del giorno sono state eseguite. Lo Nigro e Lipari sono stati rinchiusi nel carcere dell'Ucciardone di Palermo, mentre il terzo ? stato accompagnato a casa da dove non potr? allontanarsi, n? potr? incontrare altre persone fuori dal nucleo familiare, rimanendo sotto il controllo dei militari dell'Arma.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Altofonte e Monreale, alla fine dello scorso agosto la giovane era stata invitata a un appuntamento da Lo Nigro, suo ex fidanzato. La ragazza sperava di riprendere la relazione sentimentale, e dopo aver accettato l'invito si era fatta accompagnare da Di Carlo, amico del suo ex, in Contrada Rebuttone, una zona isolata alla periferia di Altofonte.
Arrivati sul posto, Di Carlo aveva lasciato la ragazza da sola con Lo Nigro, ma a un certo punto era sbucato anche il terzo complice, Lipari. A quel punto erano iniziate le violenze, mentre i due,a lternandosi, riprendevano tutto con i telefoni cellulari. Consumata la violenza, i due giovani avevano chimato il complice "autista" che aveva riaccompagnato la ragazza in paese.
La giovane ha conservato il segreto per oltre quattro mesi, senza mai confessare a nessuno quello che aveva subito. Fino al dicembre del 2007. Venuta a conoscenza dell'esistenza dei filmati, che circolavano sui telefonini di alcuni ragazzi del paese, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. I militari, coordinati dal sostituto procuratore del Tribunale di Palermo, Marcello Viola, hanno ricostruito la vicenda e individuato le responsabilit? dei giovani.
L'autorit? giudiziaria, a seguito dell'informativa di reato prodotta dai carabinieri, ha quindi emesso ieri le misure cautelari che nelle prime ore del giorno sono state eseguite. Lo Nigro e Lipari sono stati rinchiusi nel carcere dell'Ucciardone di Palermo, mentre il terzo ? stato accompagnato a casa da dove non potr? allontanarsi, n? potr? incontrare altre persone fuori dal nucleo familiare, rimanendo sotto il controllo dei militari dell'Arma.
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