ROMA 10/07/09 - 19:07
Un uomo sospettato di essere il violentatore seriale che ha colpito almeno tre volte alla periferia di Roma è stato fermato dalla polizia e si trova negli uffici della Questura della capitale. A incastrarlo il Dna. E' un impiegato di 33 anni. In casa trovato il coltello con cui minacciava le vittime, il nastro adesivo dello stesso tipo e molti dvd con scene di stupro con lo stesso stile.
Complimenti e Onore alla Polizia di Stato e a tutti gli inquirenti che hanno partecipato all'attività investigativa
Leggere ANSA
DNA INCASTRA LO STUPRATORE SERIALE A ROMA
di Marco Maffettone
ROMA - Un uomo qualunque, conosciuto nel quartiere per le sue tante attivita' sociali: una famiglia tranquilla, una fidanzata, un lavoro da contabile, una laurea quasi alle porte e il pallino per la legge, per le sue regole e le sue storie. Non solo: anche l'impegno politico tanto da arrivare a farsi eleggere coordinatore di un circolo del Pd della capitale. Questo il ritratto di Luca Bianchini, 33 anni, romano, che, secondo gli inquirenti della questura di Roma, e' il responsabile di almeno 15 tra stupri e violenze avvenute nella capitale negli ultimi anni comprese quelle della Bufalotta e dell'Ardeatino.
Gli esperti li definiscono soggetti 'schizoidi', personalita' multiple, moderni dottor Jekyll e Mr. Hyde: di giorno uomini apparentemente perfetti, di notte belve assetate di violenza da scatenare contro soggetti indifesi, in primis donne sole. Agli inquirenti e' bastato varcare la soglia della sua abitazione, in un anonimo condominio del quartiere Cinecitta', per capire di essersi imbattuti in una mente deviata. Film porno, tantissimi, scaricati da internet. La trama sempre la stessa: tutti raccontano di stupri e di violenze sessuali. Ma non solo: nella sua casa, ammucchiate un po' ovunque, fotocopie di articoli, romanzi e saggi su storie di criminali seriali. Anche la sua ultima lettura, quella che gli agenti hanno trovato sul suo comodino riguarda i maniaci seriali. Ancora aperto accanto al letto, come la se la lettura fosse stata interrotta di recente c'era 'Crimanal Profile' di Massimo Picozzi.
Grassoccio, pizzetto accennato, stempiato: il maniaco seriale che ha terrorizzato Roma si presentava cosi', senza alcun segno particolare. Girava di notte, sceglieva una zona in particolare nel quadrante a sud della capitale dove da bambino aveva vissuto con i genitori. Taglierino, coltello e in una occasione anche la pistola, Bianchini colpiva nei box auto. 'Non e' un sadico, se le vittime urlano spesso fugge'. Cosi' spiegavano gli inquirenti che in queste ore stanno ricostruendo le azioni seriali dell'impiegato modello. Violenze che hanno radici lontane, la prima risale a 14 anni fa quando Bianchini viene pero' bloccato, denunciato e condannato per una tentata violenza. Dopo questo episodio, il suo demone pero' non si e' placato e secondo gli inquirenti sono almeno 15 le violenze compiute utilizzando sempre lo stesso modus operandi. Mephisto calato in testa, jeans e felpa scura: 'dammi le chiavi dell'auto e non ti accade nulla', ripeteva con un filo di voce alle vittime, quasi come un mantra. Azioni che duravano pochi secondi dopo di che il mostro fuggiva via nella notte pronto a tornare, il giorno dopo, l'uomo qualunque, l'impiegato impeccabile.
INCASTRATO DA DNA E DA COLTELLO COL QUALE MINACCIAVA VITTIME
di Annalisa Sturiale
ROMA - E' finita. E l'incubo aveva il volto di un uomo insospettabile e fidanzato. Un ragioniere qualunque, impiegato in un ditta di Roma, impegnato anche politicamente. Un irreprensibile contabile laureando in legge. Sarebbe lui il violentatore seriale che per mesi ha suscitato paura ed angoscia nelle donne della capitale. Donne che aggrediva sempre di notte, nei garage e in zone tranquille e residenziali. Quando le vittime se lo trovavano di fronte, lui, con il volto nascosto da un passamontagna nero, le immobilizzava e le violentava.
Luca Bianchini è stato fermato questa mattina nell'ufficio in cui lavora nella zona periferica di Cinecittà. Da semplice sospettato è diventato in poche ore l'unico indiziato. Il suo Dna infatti è compatibile con quello rilevato dalle tracce organiche su gli abiti delle ultime tre vittime. Due donne al quartire Ardeatino ed una alla Bufalotta. Ma potrebbe essere l'autore di altre quindici violenze: sembrerebbe infatti che alcuni particolari raccontati dalle vittime di altri casi porterebbero proprio a lui. La polizia è risalita a lui risentendo molte vittime di aggressioni avvenute molto tempo fa ma portate avanti con le stesse modalità delle ultime tre. Una sorta di gioco a scacchi, dove mossa dopo mossa ci si avvicinava sempre più alla pedina più importante. Importanti anche le testimonianze di decine e decine di abitanti delle zone dove lo stupratore seriale aveva agito. Questa mattina la polizia, durante la perquisizione nella sua casa ha trovato il coltello col quale avrebbe minacciato le sue vittime, lo scotch col quale le legava ma anche molto materiale pornografico con film e libri i cui titoli hanno lasciato senza fiato gli stessi investigatori della mobile.
"Ti stuprerò" e "Stupri dal vero", erano alcuni titoli di filmati porno trovati tra gli scaffali della libreria. E sul comodino accanto al letto, in bella mostra, anche il romanzo di Massimo Picozzi "Criminal profile". Ma non solo. Luca Bianchini aveva già nel suo passato di giovane dall'aspetto di bravo ragazzo un caso di tentata violenza sessuale che nel '96 fece scalpore. L'uomo, allora ventenne, cercò di violentare una sua vicina di casa intrufolandosi nell'appartamento con una scusa. Ma la reazione della donna e soprattutto di suo figlio di 10 anni, che si aggrappò con tutta la forza che aveva ai capelli di Bianchini, lo mise in fuga. Ma per questa vicenda il gip Antonio Trivellini lo scagionò perché lo ritenne incapace di intendere e di volere. E oggi l'uomo nega qualsiasi addebito e quando gli investigatori della mobile gli hanno comunicato il fermo con l'accusa di aver violentato almeno tre donne, ha solo sussurrato: "vi state sbagliando, state prendendo un abbaglio". Gli inquirenti sono risaliti all'uomo fermato anche attraverso una vecchia auto di proprietà del ragioniere. Una delle vittime degli stupri ha infatti descritto il modello dell'auto.
La polizia ha poi rintracciato il nuovo proprietario della vettura e tassello dopo tassello sono arrivati sulle tracce di Bianchini. L'insospettabile ragioniere. E anche il sindaco Gianni Alemanno non ha nascosto la soddisfazione per la svolta che l'inchiesta ha preso oggi. "L'arresto dello stupratore seriale -ha detto- è un eccezionale risultato della Questura di Roma. Dobbiamo essere veramente grati al Questore Caruso e ai suoi uomini per avere risolto in tempi rapidi una inchiesta difficile che getta una luce nuova su tanti episodi di violenza sessuale nella nostra città".
Un uomo sospettato di essere il violentatore seriale che ha colpito almeno tre volte alla periferia di Roma è stato fermato dalla polizia e si trova negli uffici della Questura della capitale. A incastrarlo il Dna. E' un impiegato di 33 anni. In casa trovato il coltello con cui minacciava le vittime, il nastro adesivo dello stesso tipo e molti dvd con scene di stupro con lo stesso stile.
Complimenti e Onore alla Polizia di Stato e a tutti gli inquirenti che hanno partecipato all'attività investigativa
Leggere ANSA
DNA INCASTRA LO STUPRATORE SERIALE A ROMA
di Marco Maffettone
ROMA - Un uomo qualunque, conosciuto nel quartiere per le sue tante attivita' sociali: una famiglia tranquilla, una fidanzata, un lavoro da contabile, una laurea quasi alle porte e il pallino per la legge, per le sue regole e le sue storie. Non solo: anche l'impegno politico tanto da arrivare a farsi eleggere coordinatore di un circolo del Pd della capitale. Questo il ritratto di Luca Bianchini, 33 anni, romano, che, secondo gli inquirenti della questura di Roma, e' il responsabile di almeno 15 tra stupri e violenze avvenute nella capitale negli ultimi anni comprese quelle della Bufalotta e dell'Ardeatino.
Gli esperti li definiscono soggetti 'schizoidi', personalita' multiple, moderni dottor Jekyll e Mr. Hyde: di giorno uomini apparentemente perfetti, di notte belve assetate di violenza da scatenare contro soggetti indifesi, in primis donne sole. Agli inquirenti e' bastato varcare la soglia della sua abitazione, in un anonimo condominio del quartiere Cinecitta', per capire di essersi imbattuti in una mente deviata. Film porno, tantissimi, scaricati da internet. La trama sempre la stessa: tutti raccontano di stupri e di violenze sessuali. Ma non solo: nella sua casa, ammucchiate un po' ovunque, fotocopie di articoli, romanzi e saggi su storie di criminali seriali. Anche la sua ultima lettura, quella che gli agenti hanno trovato sul suo comodino riguarda i maniaci seriali. Ancora aperto accanto al letto, come la se la lettura fosse stata interrotta di recente c'era 'Crimanal Profile' di Massimo Picozzi.
Grassoccio, pizzetto accennato, stempiato: il maniaco seriale che ha terrorizzato Roma si presentava cosi', senza alcun segno particolare. Girava di notte, sceglieva una zona in particolare nel quadrante a sud della capitale dove da bambino aveva vissuto con i genitori. Taglierino, coltello e in una occasione anche la pistola, Bianchini colpiva nei box auto. 'Non e' un sadico, se le vittime urlano spesso fugge'. Cosi' spiegavano gli inquirenti che in queste ore stanno ricostruendo le azioni seriali dell'impiegato modello. Violenze che hanno radici lontane, la prima risale a 14 anni fa quando Bianchini viene pero' bloccato, denunciato e condannato per una tentata violenza. Dopo questo episodio, il suo demone pero' non si e' placato e secondo gli inquirenti sono almeno 15 le violenze compiute utilizzando sempre lo stesso modus operandi. Mephisto calato in testa, jeans e felpa scura: 'dammi le chiavi dell'auto e non ti accade nulla', ripeteva con un filo di voce alle vittime, quasi come un mantra. Azioni che duravano pochi secondi dopo di che il mostro fuggiva via nella notte pronto a tornare, il giorno dopo, l'uomo qualunque, l'impiegato impeccabile.
INCASTRATO DA DNA E DA COLTELLO COL QUALE MINACCIAVA VITTIME
di Annalisa Sturiale
ROMA - E' finita. E l'incubo aveva il volto di un uomo insospettabile e fidanzato. Un ragioniere qualunque, impiegato in un ditta di Roma, impegnato anche politicamente. Un irreprensibile contabile laureando in legge. Sarebbe lui il violentatore seriale che per mesi ha suscitato paura ed angoscia nelle donne della capitale. Donne che aggrediva sempre di notte, nei garage e in zone tranquille e residenziali. Quando le vittime se lo trovavano di fronte, lui, con il volto nascosto da un passamontagna nero, le immobilizzava e le violentava.
Luca Bianchini è stato fermato questa mattina nell'ufficio in cui lavora nella zona periferica di Cinecittà. Da semplice sospettato è diventato in poche ore l'unico indiziato. Il suo Dna infatti è compatibile con quello rilevato dalle tracce organiche su gli abiti delle ultime tre vittime. Due donne al quartire Ardeatino ed una alla Bufalotta. Ma potrebbe essere l'autore di altre quindici violenze: sembrerebbe infatti che alcuni particolari raccontati dalle vittime di altri casi porterebbero proprio a lui. La polizia è risalita a lui risentendo molte vittime di aggressioni avvenute molto tempo fa ma portate avanti con le stesse modalità delle ultime tre. Una sorta di gioco a scacchi, dove mossa dopo mossa ci si avvicinava sempre più alla pedina più importante. Importanti anche le testimonianze di decine e decine di abitanti delle zone dove lo stupratore seriale aveva agito. Questa mattina la polizia, durante la perquisizione nella sua casa ha trovato il coltello col quale avrebbe minacciato le sue vittime, lo scotch col quale le legava ma anche molto materiale pornografico con film e libri i cui titoli hanno lasciato senza fiato gli stessi investigatori della mobile.
"Ti stuprerò" e "Stupri dal vero", erano alcuni titoli di filmati porno trovati tra gli scaffali della libreria. E sul comodino accanto al letto, in bella mostra, anche il romanzo di Massimo Picozzi "Criminal profile". Ma non solo. Luca Bianchini aveva già nel suo passato di giovane dall'aspetto di bravo ragazzo un caso di tentata violenza sessuale che nel '96 fece scalpore. L'uomo, allora ventenne, cercò di violentare una sua vicina di casa intrufolandosi nell'appartamento con una scusa. Ma la reazione della donna e soprattutto di suo figlio di 10 anni, che si aggrappò con tutta la forza che aveva ai capelli di Bianchini, lo mise in fuga. Ma per questa vicenda il gip Antonio Trivellini lo scagionò perché lo ritenne incapace di intendere e di volere. E oggi l'uomo nega qualsiasi addebito e quando gli investigatori della mobile gli hanno comunicato il fermo con l'accusa di aver violentato almeno tre donne, ha solo sussurrato: "vi state sbagliando, state prendendo un abbaglio". Gli inquirenti sono risaliti all'uomo fermato anche attraverso una vecchia auto di proprietà del ragioniere. Una delle vittime degli stupri ha infatti descritto il modello dell'auto.
La polizia ha poi rintracciato il nuovo proprietario della vettura e tassello dopo tassello sono arrivati sulle tracce di Bianchini. L'insospettabile ragioniere. E anche il sindaco Gianni Alemanno non ha nascosto la soddisfazione per la svolta che l'inchiesta ha preso oggi. "L'arresto dello stupratore seriale -ha detto- è un eccezionale risultato della Questura di Roma. Dobbiamo essere veramente grati al Questore Caruso e ai suoi uomini per avere risolto in tempi rapidi una inchiesta difficile che getta una luce nuova su tanti episodi di violenza sessuale nella nostra città".
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