bellissima questa discussione!
anni fa mi presentai all'accademia di musica moderna
con l'intento di uscirne solo quando il mio livello di pianoforte
fosse stato decente.
e cos?, sboronamente
decisi di frequentare il corso di improvvisazione jazz e blues
per capire,
mesi pi? tardi,
che l'improvvisazione non esiste..
si basa tutto sulle regole matematiche delle note.
e grazie a *** che sia cos?
la matematica ? infinita
cos? come la musica.
ma questo corso di improvvisazione mi ha anche fatto capire un'altra cosa importante
che il jazz e il blues mi stanno per 3/4 di traverso
e quindi un giorno mi presentai a lezione col mio book di spartiti personale
di Ludovico Einaudi.
un po' logoro, piegato, scritto, appuntato,
e negli anni seguenti ? diventato il mio riferimento
a molti ricordi ho intrecciato le sue melodie
un po' perch? la sua musica mi accompagna da anni
un po' perch? associo sempre un avvenimento
una circostanza
una persona
alla musica che ascolto in quel periodo,
e tanto perch? senza parlare
ma suonando
le sue melodie esprimono quello che sento.
la sua genialit? sta nel variare de'intensit?..
eseguendo le stesse note di una melodia
riesce a far provare goia, malinconia, rabbia, desolazione, speranza.
poi circa quattro anni fa
una sua data al teatro locale
prendo il biglietto con largo anticipo
arriva la serata
ascolto, d'un fiato
quelle melodie che conosco bene
che mi rimandano a pomeriggi passati in casa a suonare
a serate in cui non avevo voglia di uscire con nessuno
ai periodi in cui mi sentivo sola e ostile verso l'universo intero
ma la sua musica mi faceva compagnia.
come quella sera
mentre l'ascoltavo
seduta su quella poltroncina e il suo book di spartiti nella borsa
scrosci di applausi
interminabili
la corsa gi? dalle scale
l'attesa
la folla
mi intrufolo
credo pure di aver tirato una gomitata nello stomaco di un malcapitato
gli sono davanti
sorrido
con le gote in fiamme
e gli porgo gli spartiti
lui prende in mano il libro, abbozza un sorriso
stanco.
sfoglia il libro,
di fronte a quel gesto
mi sento nuda davanti ai suoi occhi
il mio tempo vissuto in quelle pagine
? leggibile
e lui lo legge.
mi guarda negli occhi
e ora sorride. deciso.
prende la biro e lascia una sua traccia
"con tutta la passione di cui sei capace, buona vita"
speriamo sia cos?.
io mi ci metto d'impegno affinch? la sia per davvero una buona vita
anni fa mi presentai all'accademia di musica moderna
con l'intento di uscirne solo quando il mio livello di pianoforte
fosse stato decente.
e cos?, sboronamente
decisi di frequentare il corso di improvvisazione jazz e blues
per capire,
mesi pi? tardi,
che l'improvvisazione non esiste..
si basa tutto sulle regole matematiche delle note.
e grazie a *** che sia cos?
la matematica ? infinita
cos? come la musica.
ma questo corso di improvvisazione mi ha anche fatto capire un'altra cosa importante
che il jazz e il blues mi stanno per 3/4 di traverso
e quindi un giorno mi presentai a lezione col mio book di spartiti personale
di Ludovico Einaudi.
un po' logoro, piegato, scritto, appuntato,
e negli anni seguenti ? diventato il mio riferimento
a molti ricordi ho intrecciato le sue melodie
un po' perch? la sua musica mi accompagna da anni
un po' perch? associo sempre un avvenimento
una circostanza
una persona
alla musica che ascolto in quel periodo,
e tanto perch? senza parlare
ma suonando
le sue melodie esprimono quello che sento.
la sua genialit? sta nel variare de'intensit?..
eseguendo le stesse note di una melodia
riesce a far provare goia, malinconia, rabbia, desolazione, speranza.
poi circa quattro anni fa
una sua data al teatro locale
prendo il biglietto con largo anticipo
arriva la serata
ascolto, d'un fiato
quelle melodie che conosco bene
che mi rimandano a pomeriggi passati in casa a suonare
a serate in cui non avevo voglia di uscire con nessuno
ai periodi in cui mi sentivo sola e ostile verso l'universo intero
ma la sua musica mi faceva compagnia.
come quella sera
mentre l'ascoltavo
seduta su quella poltroncina e il suo book di spartiti nella borsa
scrosci di applausi
interminabili
la corsa gi? dalle scale
l'attesa
la folla
mi intrufolo
credo pure di aver tirato una gomitata nello stomaco di un malcapitato
gli sono davanti
sorrido
con le gote in fiamme
e gli porgo gli spartiti
lui prende in mano il libro, abbozza un sorriso
stanco.
sfoglia il libro,
di fronte a quel gesto
mi sento nuda davanti ai suoi occhi
il mio tempo vissuto in quelle pagine
? leggibile
e lui lo legge.
mi guarda negli occhi
e ora sorride. deciso.
prende la biro e lascia una sua traccia
"con tutta la passione di cui sei capace, buona vita"
speriamo sia cos?.
io mi ci metto d'impegno affinch? la sia per davvero una buona vita
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