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Ma è sempre meglio partecipare no?
naaa, dai ? troppo facile...sul catalogare le persone ti eri gi? espresso nel topic sulla cubista...
E comunque ti capisco.Se hai sotto di te delle persone...e se hai di fronte a te dei fornitori/rappresentanti COME MINIMO ? tuo dovere avere le ANTENNE sempre pronte!!per non assumere/dirigere un decerebrato o NON comprare roba da un furbacchione...
Diciamo che ? normale che tu cataloghi le persone come deformazione personale, magari procedendo per schemi inerenti il tuo lavoro.
Chess? : Gabel = l'operaio distratto e bavoso che usa la macchina a 5 assi per forgiare braccialetti da regalare in discoteca alle sbarbine...o il fornitore disonesto che spaccia macchinari farlocchi enormi che van bene solo sul dritto.
?Io sono realmente come mi vede lei. ? Ma ci? non toglie, cara signora mia, che io non sia anche realmente come mi vede suo marito, mia sorella, mia nipote e la signora qua ? ? Vi vedo affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gli altri e le cose per se stessi fossero cos? o cos??.
e voi...sentite sempre e comunque il bisogno di atttribuire una maschera, un ruolo, una posizione a chi incontrate o a chi frequentate?
Rileggendo...Forse sono IO che assumo le maschere a seconda di chi incontro...
Mi piace star bene con la gente...Lo scontro ha senso solo se puoi vincerlo...
quindi se sono con l'amico timido, tengo un basso profilo, se sono con l'amico casinista mi accendo un po' anch'io...
Se invece la persona mi piace molto...in senso lato...credo di tendere a dargli la maschera che lui vuole da me...a livello emotivo...
per esempio...se ho un AMICO che ama pontificare, sentirsi il migliore...Beh...se mi sta simpatico, perch? contraddirlo?...mi trasformo in "uno degli amici di Biff Rifkin" e lo spalleggio...e ci divertiamo...
sentite sempre e comunque il bisogno di atttribuire una maschera, un ruolo, una posizione a chi incontrate o a chi frequentate?
se rispondessi che, personalmente, non me ne potrebbe fregare di meno degli altri e che, quindi, l'ultimo dei pensieri e' sbattergli in faccia una maschera, passerei troppo per cinico, egocentrico e misantropo?
Rileggendo...Forse sono IO che assumo le maschere a seconda di chi incontro...
Mi piace star bene con la gente...Lo scontro ha senso solo se puoi vincerlo...
quindi se sono con l'amico timido, tengo un basso profilo, se sono con l'amico casinista mi accendo un po' anch'io...
Se invece la persona mi piace molto...in senso lato...credo di tendere a dargli la maschera che lui vuole da me...a livello emotivo...
per esempio...se ho un AMICO che ama pontificare, sentirsi il migliore...Beh...se mi sta simpatico, perchè contraddirlo?...mi trasformo in "uno degli amici di Biff Rifkin" e lo spalleggio...e ci divertiamo...
hai toccato un punto fondamentale
molto spesso noi siamo quello che vuole chi ci sta di fronte
cmq sono quoto chi ha detto che non ? tanto la considerazione delle eventuali maschere che diamo a chi incontriamo, quanto la maschera che noi stessi assumiamo difronte alle diverse personalit? che conosciamo.
va a finire che noi cataloghiamo le persone in base allo spessore di buccia che poniamo tra noi e il nostro interlocutore, indirettamente proporzionale al distacco che vogliamo porre.
di conseguenza, di fronte a nostra madre ci mostriamo per quello che siamo. davanti al nostro compagno o ai veri amici ci mostriamo un po' pi? attenti a ci? che abbiamo intorno. davanti ai conoscenti mostriamo un velo di quello che ci rappresenta. davanti ai datori di lavoro mostriamo a volte il meglio che possiamo e solo quello. davanti agli sconosciuti non ci mostriamo.
molto spesso noi siamo quello che vuole chi ci sta di fronte
per forza.
una persona a me molto cara mi ha insegnato che per comunicare con la persona che hai davanti devi immedesimarti in essa stessa. se casualmente i caratteri collimano, non dovrai fare altro che essere te stesso. se i caratteri non collimano, dovrai crearti una maschera che ti permette di comprendere chi hai davati e cosa vuole.
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