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[Apolitico - Riflessivo] Crisi e soluzioni

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    #91
    No dai fatevi 4 risate!!!!


    CRONACA

    Indesit chiude None, migliaia in piazza

    La Indesit vuole chiudere la fabbrica piemontese di None e trasferire la produzione di lavastoviglie in Polonia dove manodopera e energia costano un terzo che in Italia.
    E così possono finire sul lastrico oltre 600 lavoratori italiani.
    Quelli che oggi scioperano e che stamane - assieme ai 2000 colleghi provenienti dagli altri stabilimenti italiani della Indesit - sfilano in corteo a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None.

    Ad aprire il corteo una bara di cartone con la scritta "Indesit.
    Non è il futuro di 650 lavoratori". E striscioni contro la proprietà, i Merloni.
    Immagini che contrastano con quelle in arrivo dalla Polonia e che mostrano invece la soddisfazione dei lavoratori polacchi.
    Qui sarà triplicata la produzione e si attendono nuove assunzioni. Ma questa vicenda mette in luce almeno due paradossi.

    Il primo: Indesit chiude in Italia e va all'estero mentre altre grandi industrie europee, Renault per citare un caso di oggi, chiudono all'estero per riportare la produzione in Francia.

    Il secondo paradosso è tutto politico e interno al Pd. Nel consiglio di amministrazione della Indesit siede infatti Maria Paola Merloni che è un deputato del Partito Democratico, partito che entra a gamba tesa contro l'ipotesi di chiusura.

    Tanto che la manifestazione di oggi è appoggiata dai vertici del PD e che in prima fila nel corteo manifesta un importante esponente del Partito Democratico come l'ex ministro del Lavoro Damiano.
    Last edited by Rexxx; 03-04-09, 11:42.

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      #92
      Originally posted by Rexxx View Post
      Questi intesi gli imprenditori o gli operai?
      Intendo le aziende che sfruttano i benefici di un paese civilizzato come l'Italia per andare a produrre dove puo' beneficiare di costi di produzione piu' bassi .

      Ergo usufruiscono dei soldi delle sovvenzioni statali Italiane (come anche la Cassa Integrazione) senza dare lavoro all'Italia e vanno all'estero a produrre sfruttando da loro i vantaggi economici racimolati qui .

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        #93
        Originally posted by Rexxx View Post
        No dai fatevi 4 risate!!!!


        CRONACA

        Indesit chiude None, migliaia in piazza

        La Indesit vuole chiudere la fabbrica piemontese di None e trasferire la produzione di lavastoviglie in Polonia dove manodopera e energia costano un terzo che in Italia. E cos? possono finire sul lastrico oltre 600 lavoratori italiani. Quelli che oggi scioperano e che stamane - assieme ai 2000 colleghi provenienti dagli altri stabilimenti italiani della Indesit - sfilano in corteo a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None. Ad aprire il corteo una bara di cartone con la scritta "Indesit. Non ? il futuro di 650 lavoratori". E striscioni contro la propriet?, i Merloni. Immagini che contrastano con quelle in arrivo dalla Polonia e che mostrano invece la soddisfazione dei lavoratori polacchi. Qui sar? triplicata la produzione e si attendono nuove assunzioni. Ma questa vicenda mette in luce almeno due paradossi. Il primo: Indesit chiude in Italia e va all'estero mentre altre grandi industrie europee, Renault per citare un caso di oggi, chiudono all'estero per riportare la produzione in Francia. Il secondo paradosso ? tutto politico e interno al Pd. Nel consiglio di amministrazione della Indesit siede infatti Maria Paola Merloni che ? un deputato del Partito Democratico, partito che entra a gamba tesa contro l'ipotesi di chiusura. Tanto che la manifestazione di oggi ? appoggiata dai vertici del PD e che in prima fila nel corteo manifesta un importante esponente del Partito Democratico come l'ex ministro del Lavoro Damiano.
        E' triste , ingiusto verso coloro che lavorano diligentemente ma inevitabile .

        Se tu avessi avuto occasione di venire con me in uno dei miei viaggi in India avresti visto i lavoratori laggiu' con quale passione si dedicavano al lavoro (si potrebbe paragonare ai nostri padri in eta' giovane) ed avresti capito che aziende grosse in ITalia non possono piu' durare nel modo piu' assoluto .

        Purtroppo quei dipendenti rivendicano dei diritti che non e' piu' possibile sincerare ... oggigiorno occorre trovare un modo per ridare professionalita' alle persone . Mio padre mi disse da piccolo "impara l'arte e mettila da parte" ... mai parole furono piu'a zzeccate . Oggi , dipendenti o imprenditori , a fatica , ma campa solo chi ha l' "arte" .

        Cosi come i dipendenti "furbacchioni" una volta perso il posto faticano a dismisura a cercarne un altro , allo stesso modo anche chi si e' improvvisato imprenditore senza passare per quella che si chiama in gergo "gavetta" e senza essere preparato professionalmente ... paga lo scotto e chiude baracca .

        Sai quanti microimprenditori son nati qui nei miei limitrofi comprando la loro fresetta e mettendosi a sputtanare il mercato con prezzi irrisori ... ora stan chiudendo ad uno ad uno ...

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          #94
          Originally posted by Rexxx View Post
          No dai fatevi 4 risate!!!!


          CRONACA

          Indesit chiude None, migliaia in piazza

          La Indesit vuole chiudere la fabbrica piemontese di None e trasferire la produzione di lavastoviglie in Polonia dove manodopera e energia costano un terzo che in Italia.
          E cos? possono finire sul lastrico oltre 600 lavoratori italiani.
          Quelli che oggi scioperano e che stamane - assieme ai 2000 colleghi provenienti dagli altri stabilimenti italiani della Indesit - sfilano in corteo a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None.

          Ad aprire il corteo una bara di cartone con la scritta "Indesit.
          Non ? il futuro di 650 lavoratori". E striscioni contro la propriet?, i Merloni.
          Immagini che contrastano con quelle in arrivo dalla Polonia e che mostrano invece la soddisfazione dei lavoratori polacchi.
          Qui sar? triplicata la produzione e si attendono nuove assunzioni. Ma questa vicenda mette in luce almeno due paradossi.

          Il primo: Indesit chiude in Italia e va all'estero mentre altre grandi industrie europee, Renault per citare un caso di oggi, chiudono all'estero per riportare la produzione in Francia.

          Il secondo paradosso ? tutto politico e interno al Pd. Nel consiglio di amministrazione della Indesit siede infatti Maria Paola Merloni che ? un deputato del Partito Democratico, partito che entra a gamba tesa contro l'ipotesi di chiusura.

          Tanto che la manifestazione di oggi ? appoggiata dai vertici del PD e che in prima fila nel corteo manifesta un importante esponente del Partito Democratico come l'ex ministro del Lavoro Damiano.
          Non c'? molto da fare in questi casi se non una cosa: esportare in questi paesi oltre che le catene di produzione anche i sindacati, sai quanto ci mettono ad arrivare a crescita zero?

          Senza contare l'altro discorso sulla possibilit? di inquinare in maniere incontrollata spendendo quindi molto meno di quanto farebbero in Italia.

          Sul discorso PD non capisco cosa ci sia di nuovo, sono 20 anni che la politica va a letto con l'economia e, se prima era una cosa di cui non andare fieri e da fare di nascosto, oggi lo fanno alla luce del sole peggiorando la situazione economico-sociale dell'intero paese e dei suoi cittadini.

          A tal proposito mi viene in mente, tra gli altri, baffi di sego che in tv ammette allegramente di aver scalato una banca come partito..
          ..e a prenderlo dove non batte il sole sono tutti gli altri come al solito.. che schifezza..

          La cosa tragica ? che non potremo mai avere un cambiamento "dall'alto" poich? una classe politica che pu? fare ci? che vuole restando impunita ed avendo solo benefit non cambier? mai lo status quo, non gli conviene..
          Non so sia meglio quindi augurarsi un cambiamento "dal basso" (quindi non indolore) o se augurarsi il fallimento economico del paese (se non ci sono pi? soldi i politici se ne andranno altrove lasciando il paese nell'anarchia).

          Comunque sia a rimetterci saremo tutti, indipendentemente dal colore politico (ammesso che abbia ancora un senso parlare di schieramenti ed ideali) e condizione sociale.

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            #95
            Originally posted by Milk_it View Post
            Non c'? molto da fare in questi casi se non una cosa: esportare in questi paesi oltre che le catene di produzione anche i sindacati, sai quanto ci mettono ad arrivare a crescita zero?

            :
            vero!!!!
            quello che sostengo anche io: prendi per esempio la Cina: nel 2008 per la prima volta, causa crisi, ? scesa a cifre della crescita sotto le due cifre
            ora, tutti sanno che il loro vantaggio competitivo(per dirla alla Gershrenkron) sta nella loro manodopera a basso costo
            metti un sindacalismo sempre crescente, mescola insieme a normative internazionali pi? tigide(l'America non ? l'Italia, non ci sta a prenderlo nel cxxx pi? di una volta ) amalgamail tutto con un miliardo di lavoratori... poi lo vedi come la repubblica "popolare" implode........

            lancio una provocazione: potrebbe essere pura utopia, ma visto che comunque (pochi si ricordano) a inizio secolo ondate di italiani hanno attraversato l'Oceano per andare a cercare lavoro in America,
            la Polonia in confronto ? a due passi: capisco lo sconvolgimento a livello di vita familiare ecc....ma...metti che gran parte dei lavoratori decidesse di EMIGRARE nella nuova fabbrica della Polonia....poi laggi? voglio vedere chi ride..

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              #96
              Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
              E' triste , ingiusto verso coloro che lavorano diligentemente ma inevitabile .

              Se tu avessi avuto occasione di venire con me in uno dei miei viaggi in India avresti visto i lavoratori laggiu' con quale passione si dedicavano al lavoro (si potrebbe paragonare ai nostri padri in eta' giovane) ed avresti capito che aziende grosse in ITalia non possono piu' durare nel modo piu' assoluto .

              Purtroppo quei dipendenti rivendicano dei diritti che non e' piu' possibile sincerare ... oggigiorno occorre trovare un modo per ridare professionalita' alle persone . Mio padre mi disse da piccolo "impara l'arte e mettila da parte" ... mai parole furono piu'a zzeccate . Oggi , dipendenti o imprenditori , a fatica , ma campa solo chi ha l' "arte" .

              Cosi come i dipendenti "furbacchioni" una volta perso il posto faticano a dismisura a cercarne un altro , allo stesso modo anche chi si e' improvvisato imprenditore senza passare per quella che si chiama in gergo "gavetta" e senza essere preparato professionalmente ... paga lo scotto e chiude baracca .

              Sai quanti microimprenditori son nati qui nei miei limitrofi comprando la loro fresetta e mettendosi a sputtanare il mercato con prezzi irrisori ... ora stan chiudendo ad uno ad uno ...

              E su la seconda parte ti quoto in pieno!

              ma nella prima parte sembra quasi che se c'è la crisi e le aziende non vendono è colpa dei dipendenti che fanno male il loro lavoro.
              Cioè non si vende, perchè la gente non lavora con dedizione? Vuoi dire questo?

              Oppure più realisticamente ed onestamente è, che pagare mesi di maternità, malattie o ferie è una gran rottura di palle e perdita economica, quindi meglio far profitti sfuttando gli ignoranti ed i sottosviluppati affamati che per ora, non si rendono conto di come gira il mondo?
              (Fossi imprenditore non nego che forse ci farei un pensierino.... )

              Io penso che la teoria del fannullone è applicabile ai ministeri o a quei pochi grandi enti rimasti alle università ecc, non alla piccola impresa, magari all'officina che sforna pezzi che devono stare entro certe tolleranze o fare "n" pezzi al giorno, perchè sarebbero subito individuati i responsabili.

              La crisi è perchè alla gente, una volta che ha speso tutte le risorse per i generi di prima necessità, non resta un becco di un quattrino da mettere da parte o da spendere per cose non strettamente necessarie, come una macchina nuova ogni due/tre anni
              Last edited by Rexxx; 03-04-09, 12:43.

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                #97
                Originally posted by Anima998 View Post
                vero!!!!
                quello che sostengo anche io: prendi per esempio la Cina: nel 2008 per la prima volta, causa crisi, ? scesa a cifre della crescita sotto le due cifre
                ora, tutti sanno che il loro vantaggio competitivo(per dirla alla Gershrenkron) sta nella loro manodopera a basso costo
                metti un sindacalismo sempre crescente, mescola insieme a normative internazionali pi? tigide(l'America non ? l'Italia, non ci sta a prenderlo nel cxxx pi? di una volta ) amalgamail tutto con un miliardo di lavoratori... poi lo vedi come la repubblica "popolare" implode........

                lancio una provocazione: potrebbe essere pura utopia, ma visto che comunque (pochi si ricordano) a inizio secolo ondate di italiani hanno attraversato l'Oceano per andare a cercare lavoro in America,
                la Polonia in confronto ? a due passi: capisco lo sconvolgimento a livello di vita familiare ecc....ma...metti che gran parte dei lavoratori decidesse di EMIGRARE nella nuova fabbrica della Polonia....poi laggi? voglio vedere chi ride..

                Hai voglia!
                Anche se si nota che nei ragionamenti attuali ci sono ancora molti punti fermi.
                Il fatto e' che ora come ora non c'e' un lido che si possa definire sicuro o che abbia la certezza matematica di campare o durare per quanta qualita' ci metti.
                Ormai e' solo tutta una questione di costi, si piglia sempre quello che costa meno e molte volte quello che costa di piu' curiosamente esce dalla stessa fabbrica di quello che costa meno e curiosamente e' prodotto con gli stessi materiali
                E' come una forma di autocannibalismo, il consumismo che consuma se stesso.....non puo' durare, per nessuno

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                  #98
                  Originally posted by Milk_it View Post
                  Non c'è molto da fare in questi casi se non una cosa: esportare in questi paesi oltre che le catene di produzione anche i sindacati, sai quanto ci mettono ad arrivare a crescita zero?

                  Senza contare l'altro discorso sulla possibilità di inquinare in maniere incontrollata spendendo quindi molto meno di quanto farebbero in Italia.

                  Sul discorso PD non capisco cosa ci sia di nuovo, sono 20 anni che la politica va a letto con l'economia e, se prima era una cosa di cui non andare fieri e da fare di nascosto, oggi lo fanno alla luce del sole peggiorando la situazione economico-sociale dell'intero paese e dei suoi cittadini.

                  A tal proposito mi viene in mente, tra gli altri, baffi di sego che in tv ammette allegramente di aver scalato una banca come partito..
                  ..e a prenderlo dove non batte il sole sono tutti gli altri come al solito.. che schifezza..

                  La cosa tragica è che non potremo mai avere un cambiamento "dall'alto" poichè una classe politica che può fare ciò che vuole restando impunita ed avendo solo benefit non cambierà mai lo status quo, non gli conviene..
                  Non so sia meglio quindi augurarsi un cambiamento "dal basso" (quindi non indolore) o se augurarsi il fallimento economico del paese (se non ci sono più soldi i politici se ne andranno altrove lasciando il paese nell'anarchia).

                  Comunque sia a rimetterci saremo tutti, indipendentemente dal colore politico (ammesso che abbia ancora un senso parlare di schieramenti ed ideali) e condizione sociale.

                  Caro Milk come vedi siamo tutti nella stessa barca....
                  (energie rinnovabili a parte )
                  Last edited by Rexxx; 03-04-09, 12:44.

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                    #99
                    Il problema più grosso, e lo dico da dipendente, sono i sindacati.

                    Del lavoro e dei diritti se ne sbattono allegramente il *****, mirano a portare a casa la loro pagnotta.

                    Io faccio il sistemista, mi occupo dell'IT delle aziende.
                    Dalla connettività, alla posta ed a tutti i servizi che girano intorno a questo campo.
                    Ogni volta prendersi un giorno di ferie è un casino perchè "Eh, ma se poi non funziona più questo o quello?" oppure capita che magari qualcuno è all'estero e alle 3 del mattino, ora italiana, non accede alla posta tramite il suo ***** di blackberry e mi tocca guardare.
                    Tutto questo è pagato? Sì, ma molto poco sopratutto rispetto all'estero.
                    Se tutti quelli che fanno il mio lavoro decidessero di spegnere tutto e scioperare 1 settimana, altro che casino.
                    Non ci sarebbe più energia elettrica, gas, produzioni in genere.
                    Era stato richiesto un contratto ad hoc (visto che in italia per ogni professione c'è un ***** di contratto diverso) e uno stipendio commisurato alle responsabilità che, più o meno volontariamente, ti scaricano addosso...
                    I sindacati stessi hanno detto "EEEEEHHHHHHHH quante pretese!"
                    Quasi quasi provo a fare una rivoluzione multimediale! Se poi non accedete più ad internet o non vedete più **** e calcio, per un paio di milioni di euro sistemo tutto!

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                      #100
                      Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                      E' triste , ingiusto verso coloro che lavorano diligentemente ma inevitabile .

                      Se tu avessi avuto occasione di venire con me in uno dei miei viaggi in India avresti visto i lavoratori laggiu' con quale passione si dedicavano al lavoro (si potrebbe paragonare ai nostri padri in eta' giovane) ed avresti capito che aziende grosse in ITalia non possono piu' durare nel modo piu' assoluto .

                      Purtroppo quei dipendenti rivendicano dei diritti che non e' piu' possibile sincerare ... oggigiorno occorre trovare un modo per ridare professionalita' alle persone . Mio padre mi disse da piccolo "impara l'arte e mettila da parte" ... mai parole furono piu'a zzeccate . Oggi , dipendenti o imprenditori , a fatica , ma campa solo chi ha l' "arte" .

                      Cosi come i dipendenti "furbacchioni" una volta perso il posto faticano a dismisura a cercarne un altro , allo stesso modo anche chi si e' improvvisato imprenditore senza passare per quella che si chiama in gergo "gavetta" e senza essere preparato professionalmente ... paga lo scotto e chiude baracca .

                      Sai quanti microimprenditori son nati qui nei miei limitrofi comprando la loro fresetta e mettendosi a sputtanare il mercato con prezzi irrisori ... ora stan chiudendo ad uno ad uno ...
                      Lele, daccordo anch'io come Rexxx sulla seconda parte, sai che spesso, anzi diciamo al 90% dei casi mi trovo pienamente daccordo con quanto dici e scrivi, per? in questo caso se le cose dovessero esser giustificate da una tua linea di pensiero inerente all'esportare fuori l'italia le produzioni delle grandi fabbriche, chi ci rimarrebbe nel nostro paese a vivere se non solo i proprietari di queste aziende?!... se il mercato dovesse volgere in quella direzione l'Italia resterebbe un popolo di morti di fame disoccupati, e solo perch? in Polonia, in Romania o in altri paesi simili la manodopera e i costi sono inferiori... b?... Indesit potr? anche produrre fuori, ma qu? avremo sempre meno persone che potranno comprare i loro prodotti, che nonostante il costo ridotto di due terzi per produrlo il prezzo al consumatore italiano non varier?, con l'aggravante di speculare penalizzando l'italia...
                      Io a questo darei una ferma risposta, non comprare pi? Indesit o nulla di quella marca, idem come non far? mai l'acquisto per quelle 4 automobili Fiat che vengono prodotte in Polonia, nonostante una di queste 4 non mi dispiacerebbe...

                      Originally posted by Rexxx View Post
                      E su la seconda parte ti quoto in pieno!

                      ma nella prima parte sembra quasi che se c'? la crisi e le aziende non vendono ? colpa dei dipendenti che fanno male il loro lavoro.
                      Cio? non si vende, perch? la gente non lavora con dedizione? Vuoi dire questo?

                      Oppure pi? realisticamente ed onestamente ?, che pagare mesi di maternit?, malattie o ferie ? una gran rottura di palle e perdita economica, quindi meglio far profitti sfuttando gli ignoranti ed i sottosviluppati affamati che per ora, non si rendono conto di come gira il mondo?
                      (Fossi imprenditore non nego che forse ci farei un pensierino.... )

                      Io penso che la teoria del fannullone ? applicabile ai ministeri o a quei pochi grandi enti rimasti alle universit? ecc, non alla piccola impresa, magari all'officina che sforna pezzi che devono stare entro certe tolleranze o fare "n" pezzi al giorno, perch? sarebbero subito individuati i responsabili.

                      La crisi ? perch? alla gente, una volta che ha speso tutte le risorse per i generi di prima necessit?, non resta un becco di un quattrino da mettere da parte o da spendere per cose non strettamente necessarie, come una macchina nuova ogni due/tre anni
                      Pienamente daccordo Andr?, ti straquoto in pieno!!!!... Senza contare che... se si continuano a portare in zone come Polonia, Romania e paesi simili le produzioni di elettrodomestici, automobili e quant'altro per ridurre i loro costi di realizzazione, ma senza calare i prezzi di vendita al cliente finale, cio? anche noi... b?... ? un cane che si morde la coda... di questo passo, visto che noi siamo italiani che non valgono un cavolo per il mercato, siamo truffatori e nullafacenti portassero anche le aziende fuori... che tanto qu? di gente che pu? comprare ce ne sar? sempre meno...

                      Bel paese!!!!!!!

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                        #101
                        Originally posted by Rexxx View Post
                        E su la seconda parte ti quoto in pieno!

                        ma nella prima parte sembra quasi che se c'? la crisi e le aziende non vendono ? colpa dei dipendenti che fanno male il loro lavoro.
                        Cio? non si vende, perch? la gente non lavora con dedizione? Vuoi dire questo?
                        No , certo che no ... ad ognuno spettano i propri compiti ed ad ognuno vanno attribuite le proprie responsabilita' e solo quelle .
                        Resto pero' dell'idea che la gente che non lavora con dedizione (la cui percentuale , PER QUELLO CHE VEDO IO, e' davvero irrisoria rispetto a quelli che "scaldano il posto" ) contribuisce in modo pesante all'aumentare dei costi dell'azienda .

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                          #102
                          Originally posted by Everluk View Post
                          Lele, daccordo anch'io come Rexxx sulla seconda parte, sai che spesso, anzi diciamo al 90% dei casi mi trovo pienamente daccordo con quanto dici e scrivi, per? in questo caso se le cose dovessero esser giustificate da una tua linea di pensiero inerente all'esportare fuori l'italia le produzioni delle grandi fabbriche, chi ci rimarrebbe nel nostro paese a vivere se non solo i proprietari di queste aziende?!... se il mercato dovesse volgere in quella direzione l'Italia resterebbe un popolo di morti di fame disoccupati, e solo perch? in Polonia, in Romania o in altri paesi simili la manodopera e i costi sono inferiori... b?... Indesit potr? anche produrre fuori, ma qu? avremo sempre meno persone che potranno comprare i loro prodotti, che nonostante il costo ridotto di due terzi per produrlo il prezzo al consumatore italiano non varier?, con l'aggravante di speculare penalizzando l'italia...
                          Io a questo darei una ferma risposta, non comprare pi? Indesit o nulla di quella marca, idem come non far? mai l'acquisto per quelle 4 automobili Fiat che vengono prodotte in Polonia, nonostante una di queste 4 non mi dispiacerebbe...
                          Beh chiaaro ... io mica sto dicendo che e' giusto che delocalizzino e che se ne vadano dal paese . Dico che e' giusto imprenditorialmente ... andare a produrre dove costa meno .

                          Io pero' la vedo piu' come affiancare alla produzione "made in Italy" un mercato estero in questi paesi , piu' che altro come sbocco per nuovi lavori e nuovi mercati e nuove opportunita' ... ma la dirigenza deve rimanere ITaliana !

                          Eccheccazz siamo o non siamo i migliori ?????

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                            #103
                            TI faccio un esempio significativo del mio pensiero sul discroso troppi diritti e poca responsabilita' .

                            Qualche giorno fa andavo da un cliente a Vimercate e strada facendo vedo fuori da una piccola azienda nota e dal nome altisonante (parliamo di un aziendina di 100 persone o poco meno) che i dipendenti son fuori a protestare facendo occupazione o qualcosa del genere ...

                            A me e' venuto da ridere ... cioe' quella e' una delle pochissime aziende che hanno lavoro florido per qualche mese ancora ... e questi invece che rimboccarsi le maniche si mettono a protestare e fare casini avanzando proteste . Seguendo altri esempi gia' passati sotto i miei occhi di recente , quest'azienda rifiutera' il lavoro in quanto le tempistiche di consegna non possono essere soggette a ritardi e poi si trovera' a dover fare cassa integrazione o chiudere .

                            Non era meglio soffrire ancora un po e tenere viva l'azienda ? No ... prima i diritti
                            Last edited by Lele-R1-Crash; 03-04-09, 13:43.

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                            • Font Size
                              #104
                              Originally posted by Rexxx View Post
                              Caro Milk come vedi siamo tutti nella stessa barca....
                              (energie rinnovabili a parte )
                              Vero, il problema ? che la barca sta affondando..

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                                #105
                                Io mi accanisco contro queste cose ... ma mi accanisco soprattutto sullo stato che preleva ALLA FONTE (la cosa piu' ignobile di questa nazione) una percentuale di tasse e balzelli davvero ingiustificabile .
                                Senza contare che poi non ritornano sottoforma di servizi adeguati ... se li magnano tutti a Romaaaaaaaaaaa ! (non tu Rexxx )

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