No dai fatevi 4 risate!!!!
CRONACA
Indesit chiude None, migliaia in piazza
La Indesit vuole chiudere la fabbrica piemontese di None e trasferire la produzione di lavastoviglie in Polonia dove manodopera e energia costano un terzo che in Italia.
E così possono finire sul lastrico oltre 600 lavoratori italiani.
Quelli che oggi scioperano e che stamane - assieme ai 2000 colleghi provenienti dagli altri stabilimenti italiani della Indesit - sfilano in corteo a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None.
Ad aprire il corteo una bara di cartone con la scritta "Indesit.
Non è il futuro di 650 lavoratori". E striscioni contro la proprietà, i Merloni.
Immagini che contrastano con quelle in arrivo dalla Polonia e che mostrano invece la soddisfazione dei lavoratori polacchi.
Qui sarà triplicata la produzione e si attendono nuove assunzioni. Ma questa vicenda mette in luce almeno due paradossi.
Il primo: Indesit chiude in Italia e va all'estero mentre altre grandi industrie europee, Renault per citare un caso di oggi, chiudono all'estero per riportare la produzione in Francia.
Il secondo paradosso è tutto politico e interno al Pd. Nel consiglio di amministrazione della Indesit siede infatti Maria Paola Merloni che è un deputato del Partito Democratico, partito che entra a gamba tesa contro l'ipotesi di chiusura.
Tanto che la manifestazione di oggi è appoggiata dai vertici del PD e che in prima fila nel corteo manifesta un importante esponente del Partito Democratico come l'ex ministro del Lavoro Damiano.
CRONACA
Indesit chiude None, migliaia in piazza
La Indesit vuole chiudere la fabbrica piemontese di None e trasferire la produzione di lavastoviglie in Polonia dove manodopera e energia costano un terzo che in Italia.
E così possono finire sul lastrico oltre 600 lavoratori italiani.
Quelli che oggi scioperano e che stamane - assieme ai 2000 colleghi provenienti dagli altri stabilimenti italiani della Indesit - sfilano in corteo a Torino per dire no alla chiusura della fabbrica di None.
Ad aprire il corteo una bara di cartone con la scritta "Indesit.
Non è il futuro di 650 lavoratori". E striscioni contro la proprietà, i Merloni.
Immagini che contrastano con quelle in arrivo dalla Polonia e che mostrano invece la soddisfazione dei lavoratori polacchi.
Qui sarà triplicata la produzione e si attendono nuove assunzioni. Ma questa vicenda mette in luce almeno due paradossi.
Il primo: Indesit chiude in Italia e va all'estero mentre altre grandi industrie europee, Renault per citare un caso di oggi, chiudono all'estero per riportare la produzione in Francia.
Il secondo paradosso è tutto politico e interno al Pd. Nel consiglio di amministrazione della Indesit siede infatti Maria Paola Merloni che è un deputato del Partito Democratico, partito che entra a gamba tesa contro l'ipotesi di chiusura.
Tanto che la manifestazione di oggi è appoggiata dai vertici del PD e che in prima fila nel corteo manifesta un importante esponente del Partito Democratico come l'ex ministro del Lavoro Damiano.
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