Non so piu` bene nemmeno io da quant'e` che sono in viaggio....
So solo che e` tutta la notte che mi sto facendo cullare dalle onde....
Sono in traghetto, sto seduto sul ponte, tengo tra le dita un sigaro e comincio
a soffrire di mal di mare.....
Fa freddo, e non sono riuscito a chiudere occhio....
Comincia ad albeggiare ma posso contemplare lo spettacolo offerto dalla natura
per poco......
Infatti il traghetto sta ormeggiando e devo prepararmi a sbarcare.
Siamo in tanti su questa stessa nave, ma io sono solo in mezzo a tutta questa
gente....
Stranamente non ho parlato con nessuno, e sono rimasto solo con i miei
pensieri....
Sono venuto qui da solo per realizzare un mio sogno di quando ero bambino e
sentivo a parlare di moto e di corse.....
Ho una sensazione strana addosso, aumentata dall amaro sapore del sigaro che ho
in bocca a questa ora della mattina..... strano perche` in una giornata normale
a quest'ora dovrei sentire l'aroma del caffe`.....
Invece no..... credo che sara` una giornata particolare...... anzi, lo so per
certo.....
So anche di piu`.... so che questa atmosfera durera` per piu` di un giorno.
Passo tutta la mattina a sistemare la moto e cerco anche di riposarmi un po....
Passo decine di volte a ricontrollare il serraggio di viti e bulloni, il gioco
del cannotto di sterzo, l'efficienza dei freni e il gioco della catena......
A piu` riprese controllo il livello dell'olio nel carter, linfa vitale per il
mio propulsore,e lo faccio con un gesto quasi irrazionale, come se ci fosse
qualche elfo dispettoso che me lo sottrae mentre sono impegnato su qualche altro
particolare della moto.....
Ma pensandoci bene e` irrazionale avere cura di ogni parte della macchina che
diventera` un tutt'uno con me ? No, non credo...... se voglio andare al massimo
devo essere consapevole della sua perfetta efficienza, in ogni piu` piccolo
dettaglio.
Ormai ipnotizzato dalle decine di controlli decido che e` tutto a posto, e mi
congedo dalla mia macchina, non prima di avere verificato la pressione delle
gomme e avere pazientemente ingrassato la catena. Con la moto issata sul
cavalletto di servizio, di quelli da corsa, mi infilo un guanto sulla mano
destra e appoggiando il palmo sul copertone lo faccio girare, trascinando cosi`
la catena, mentre con la mano sinistra proietto lo spray lubrificante sulla
trasmissione.
Nel pomeriggio, dopo non essere riuscito a pranzare posso provare il
tracciato......
Lo faccio senza forzare... voglio solo cercare di memorizzarlo tanto e`
lungo.....
Non tiro le marce, lascio che il motore mi aiuti con la sua notevole coppia...
Cerco di essere fluido e di far si che la pelle della tuta seminuova si
ammorbidisca il piu` possibile.
Inizia a far buio e le prove libere finiscono.
Le moto vengono contollate alla luce delle lampade dei commissari.
Mentre aspetto il mio turno di verifiche approfitto per dare un altra passata di
spray alla catena.... non ho fatto tanta strada perche` questa operazione sia
effettivamente necessaria, pero` e` un gesto che mi viene spontaneo.
Anche l'olio nel carter e` a livello.
Dopo che e` stata ispezionata anche la mia moto la riporto nel suo ricovero,
assegnatole la mattina, e la copro con un telo. Ormai e` fredda e cosi` la
terro` protetta dall'aria salata che viene dal mare.
Passo la notte cercando di dormire ma senza ruiscirci... mi sento come un
bambino il giorno prima del compleanno.... impaziente di quanto mi riservera` la
giornata che sto per vivere.
Mi illudo di riuscire a dormire, ma non ci riesco....
Mi rigiro nel letto, e patisco lo spiffero che la vecchia finestra di legno
della mia camera non riesce a trattenere.
C'e` un vento forte fuori e quando cala di intensita` lascia che secchiate di
pioggia si infrangano sul vetro.
Nella notte si alterna piu` volte il vento alla pioggia.
Mi rassegno a rimanere sveglio....
cerco almeno di non rivoltarmi nel letto per riposarmi almeno un po....
sono prigioniero dei miei pensieri.
Quando e` ora di alzarsi il corpo e` forse riposato, ma non la mente.....
tante, troppe idee, pensieri riflessioni la hanno fatta lavorare stanotte....
Mi faccio forza e scendo dal letto.
Vado alla finestra, apro le tende e gli scuri.
Non e` la giornata che avrei sperato.Il cielo e` grigio e l'asfalto e` stato si
lavato dalla pioggia, ma non sembra che si asciughera`.
Inizio a vestirmi.... infilo la tuta che ancora ha un buon profumo di pelle e
metto gli stivali.
Infilo sottocasco e guanti nel casco e scendo.
Non ho fame. Bevo qualche bicchiere d'acqua e un caffe` che sembra aver bollito
tutta la notte.
E` pessimo, ma sono troppo elettrizzato per sentirlo.
Basta cosi`.Esco.
Scrutando il mondo dalla finestra non mi ero accorto che ancora c'era una brezza
salmastra che ora si mischia all'odore della mia tuta di pelle generando un
profumo forse mai sentito prima.
Non c'e` piu` tempo per pensare a queste cose.
Mi dirigo al box e trovo la mia macchina cosi`come l'ho lasciata la sera prima.
Immobile. Coperta con il telo. Sembra quasi un oggetto sacro protetto dallo
sguardo indiscreto dei profani.
La scopro e mi strappa un sorriso, salutandomi con il luccicare della sua
splendida livrea rossa.
Poi c'? il bianca e blu delle onde e la schiuma del mare che bagna questa
isola..... quel mare che si sente sempre in lontananza.... che impregna tutto
con il suo profumo....
Appoggio il casco e tutto quello che ci ho riposto dentro su un muretto e
accendo la moto.
La faccio scaldare giocando con la manetta e faccio fluttuare dolcemente l'ago
del contagiri tra il regime del minimo e i duemilacinquecento, tremila giri.
Infilo la mano tra la carena e il telaio e la appoggio prima con il dorso poi
con il palmo al blocco dei cilindri..... ho anche lo strumento che mi indica la
temperatura del motore, ma preferisco sentirla cosi`.... sento la moto piu`
viva.....
E` calda abbastanza per iniziare a provarla.
Infilo il sottocasco e il casco e salgo. Mi faccio aiutare per togliere il
cavalletto dalla ruota posteriore. Ora la moto non sta piu` in equilibrio
precario, la reggo io tra le gambe.
Appoggio i guanti sul serbatoio e stringo il cinturino del casco.
Lo allaccio.
Calzo fino in fondo i guanti , e sono pronto a partire.
Mi dirigo nella piazzola dove i commissari, ordini di partenza alla mano, danno
il via ai singoli piloti.
Ancora ne mancano alcuni e devo aspettare qualche decina di minuti.
Si avvicina il mio turno.Sono di nuovo prigioniero dei miei pensieri quando mi
chiamano per entrare in pista.
Nel momento in cui gli altoparlanti gracchiano il mio numero tutto quello che
avevo per la mente viene lavato via come da un colpo di spugna.
Sento che il mio cuore comincia a pompare piu` forte, e la frequenza dei battiti
aumenta man mano che mi avvicino alla linea bianca che delimita la fine dei box.
Comincio a sentire la bocca asciutta.
Man mano che accellero lungo il primo rettilineo che trovo comincio a sentire le
singole pulsazioni sulle tempie.
Sembra come che il casco sia diventato immediatamente piu` piccolo.
Avverto una pressione fortissima.
Non e` il casco.
E` il sangue che fiotta a litri.....
che comincia a fluire nelle mie vene sempre piu` velocemente, per raggiungere
tutte le parti del mio corpo....
Anche l'aria che riesco a respirare dentro al casco sembra non bastarmi piu`...
sono quasi tentato di aprire la visiera per averne ancora....
sono consapevole che non posso farlo a questa velocita`, sarebbe un gesto folle.
Arrivo in fondo al rettilineo a una velocita` esagerata e comincio a frenare.
Mi immagino che la pressione che imprimo all'olio contenuto nel circuito dei
freni e` elevatissima.
Una spinta di chissa` quanti chili che viene sopportata da due sottili tubi di
gomma e acciaio intrecciato.....
Mio Dio.... la mia vita in questi momenti e` affidata anche a loro!
La moto mi comunica che l'asfalto e` viscido intraversandosi leggermente.
Allora allento un po la presa sui freni per poi riprenderla.
A posto, sono giusto.
Posso entrare in curva.
Appena presa la corda spalanco di nuovo il gas e sono proiettato in avanti.
Sono aggrappato ai semimanubri e stringo la moto ai fianchi con tutta la forza
che ho in corpo.
Il contagiri schizza verso l'alto e mi comunica che nel mio motore si stanno
generando velocita` di rotazione impressionanti.
Non faccio in tempo a finire il pensiero che mi si propone davanti una salitella
che piega leggermente verso sinistra e culmina con un dosso.
Alleggerisco il gas e la percorro. Appena prima della sommita` del dosso si
scopre la strada e vedo che c'e` una controcurva molto stretta.
D'istinto sono portato a buttarmi tutto fuori dalla moto.
Per fortuna che l'asfalto qui e` asciutto!
Ho quasi tutto il corpo teso fuori dalla moto, per indirizzare la macchina dove
voglio io e non dove la porterebbero le leggi della fisica.
La pressione sulle pedane e sui semimanubri e` esagerata, ma la ruota anteriore
punta di nuovo un rettilineo, e faccio anche fatica a tenerla attaccata a terra.
Dopo uno scollinamento punto di nuovo il naso in discesa....
Ci sara piu` di un chilometro da fare in pieno prima della prossima curva.....
Sui greppi a lato della strada vedo macchie colorate... il pubblico!
Sorrido pensando che, dati la velocita` a cui sto arrivando e l'urlo del mio
motore, probabilmente non avranno la percezione che stia arrivando un pilota
inserito nella sua macchina, ma saranno scossi come da una sciabolata nel
buio....... vedranno un attimo di luce che squarcia l'aria altrimenti immobile.
Mancano trecento metri alla curva, e` in compressione ma completamente visibile,
studio la traiettoria.....
E` una bella esse non troppo lenta.Dopo c'e`una salita.
Non so a che velocita` entro nella esse..... ho il motore in tiro e percorro
curva e controcurva con precisione chirurgica. Piego la moto prima da una parte
e poi dall' altra con una rapidita` e una fermezza per me impressionanti.
Uscendo avverto una leggera sbacchettata in accellerazione e mi avvio a una
curva a destra.
Limo abbondantemente la punta dello stivale e la saponetta e mi trovo a
percorrere il crinale di un collina.
Il cielo sta cominciando a far filtrare il sole. C'e` una luce bellissima.
L'asfalto e` quasi del tutto asciutto, solo all'ombra delle piante ci sono
tracce di umidita`.
Ho il sole alle mie spalle e la mia ombra e` proiettata davanti a me.
Sto sfilando un pezzo di strada alberata e il frenetico alternarsi di luce e
ombre degli alberi produce un effetto che aumenta ancora la sensazione di
velocita`, peraltro elevatissima.
Concludo il primo giro.
Man mano che passa il tempo inizio a forzare sempre di piu`.
I giri sono lunghissimi, come era consuetudine nei vecchi circuiti stradali,
pero` si perde il conto di quante curve e quante dritte compongano un solo
giro.....
Credo che percorrere una volta questa pista valga dieci tornate di un circuito
permanente classificato come lungo.
Perdo il conto delle curve e delle cambiate.
Mi sembra di essere in un videogioco.
Vorrei che non finisse mai.
Purtroppo pero` e` gia` ora di rientrare ai box.
Mi comunicano i miei tempi e la posizione in griglia di partenza.
Dopo aver fatto un rapido controllo alla moto, l'ultimo possibile, la consegno
ai commissari che hanno cura di ricoverarla nel parco chiuso.
Vado a cena e poi a letto.
Questa volta pero` mi addormento.
Faccio un sonno profondo e ristoratore, e quando mi sveglio c'e` il sole.
Completo il rito della vestizione indossando vari chili di abbigliamento tra
pelle, fiba di vetro e protezioni varie.
C'e` una luce strana.
Inizia il primo giro, e non sono rilassato.
Il sole di traverso mi disturba nella guida.
Forse e` anche colpa della tensione data dall'essere in gara.
Comunque cerco di andare al massimo, anche piu` se posso.
Poi succede tutto all'improvviso.
Entro molto veloce in una curva a destra.
Forse sono stato ingannato da un dispettoso raggio di sole che mi e` entrato
nella visiera nell'attimo di inserirmi in curva.
Forse....
So solo che non mi sono accorto in tempo di una macchia di umido in traiettoria
cosparsa di foglie......
La moto si intraversa e credo di perderla......
ormai lo scarico struscia gia` per terra......
credo che mi stia per mollare anche la ruota anteriore.
Invece no.... il posteriore riprende improvvisamente aderenza e va a pacco.
Succede tutto in un attimo....
e` come essere seduti su una catapulta.
Sento solo il rumore dello scarico che gratta per terra e ho la percezione di
una scia di scintille che mi lascio dietro.
Poi mi ritrovo direttamente in volo, sparato chissa` dove............
Mentre sono per aria capisco che sto per terminare il mio volo contro un muretto
di pietra.
Mi sento incapace di fare qualsiasi cosa, spettatore impotente di quanto sta
succedendo.
Tutto accade in un attimo, ma sembra che passino ore.
Mi sembra di vedermi dall'esterno...... vedo che sto tendendo le mani contro il
muretto nel tentativo vano di atttutire il colpo, che so gia` che sara`
tremendo, devastante.
A questo punto sento un tonfo sordo..........
E` la solita finestra della mia camera che non ne vuole sapere di
tenere fuori il vento.
Addirittura si e` spalancata, impegnata da una folata piu` forte delle altre.
Guardo l'orologio. E` notte fonda, e dovrei tornare a letto.
Domani c'e` la gara.
Invece mi vesto, ma non con la tuta..... infilo jeans e maglione e scendo di
sotto.
Esco fuori, e mi dirigo verso il parco chiuso.
E` tutto transennato, ma e` illuminato per tenere sotto controllo i furbi, per
evitare che provino ad entrare.
Vedo la mia moto illuminata dal neon..... e` splendida.... le sorrido e torno a
letto.
Chiudo per bene la finestra e mi infilo sotto le coperte......
Tolgo anche la sveglia.
Non credo che domattina mi schierero` alla partenza.
Potrebbe fare troppo male, prima che a me, a troppe persone che mi vogliono bene
e a cui voglio bene.
Sandro & Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER"
Cavaliere per volere d'Iddio ed umano ardimento
============================================
Diciamo ch? il mio modo di dirti che il TT, per folle che sia ? prima di tutto una scelta personale... C'? chi lo sogna per tutta la vita... C'? chi lo insegue... C'? chi lo ama e C'? chi lo odia...
Ma prima di tutti ci son quelli che scelgono di viverlo da "dentro"... sia che ci si schieri dietro quella bianca striscia sull'asfalto con la mano dell'Officer sulla spalla pronta a darti il via lasciandoti simbolicamente andare al destino che TU e SOLO TU ti sei scelto, tutt'uno con un sogno quasi fosse un abbraccio mistico... e ci sono quelli che arrivano vicino a quella striscia, si guardano dentro e scoprono che non son pronti... forse questa volta, forse mai... allora la mano la posano loro sulla spalla dell'Officer... Uno sguardo che vola sull'asfalto fino a perdersi nel cielo... il tempo che si ferma, il motore che si spegne... Ma al TT comunque ci si ? andati... In quello sguardo c'? tutto... Comunque...
Il TT....
So solo che e` tutta la notte che mi sto facendo cullare dalle onde....
Sono in traghetto, sto seduto sul ponte, tengo tra le dita un sigaro e comincio
a soffrire di mal di mare.....
Fa freddo, e non sono riuscito a chiudere occhio....
Comincia ad albeggiare ma posso contemplare lo spettacolo offerto dalla natura
per poco......
Infatti il traghetto sta ormeggiando e devo prepararmi a sbarcare.
Siamo in tanti su questa stessa nave, ma io sono solo in mezzo a tutta questa
gente....
Stranamente non ho parlato con nessuno, e sono rimasto solo con i miei
pensieri....
Sono venuto qui da solo per realizzare un mio sogno di quando ero bambino e
sentivo a parlare di moto e di corse.....
Ho una sensazione strana addosso, aumentata dall amaro sapore del sigaro che ho
in bocca a questa ora della mattina..... strano perche` in una giornata normale
a quest'ora dovrei sentire l'aroma del caffe`.....
Invece no..... credo che sara` una giornata particolare...... anzi, lo so per
certo.....
So anche di piu`.... so che questa atmosfera durera` per piu` di un giorno.
Passo tutta la mattina a sistemare la moto e cerco anche di riposarmi un po....
Passo decine di volte a ricontrollare il serraggio di viti e bulloni, il gioco
del cannotto di sterzo, l'efficienza dei freni e il gioco della catena......
A piu` riprese controllo il livello dell'olio nel carter, linfa vitale per il
mio propulsore,e lo faccio con un gesto quasi irrazionale, come se ci fosse
qualche elfo dispettoso che me lo sottrae mentre sono impegnato su qualche altro
particolare della moto.....
Ma pensandoci bene e` irrazionale avere cura di ogni parte della macchina che
diventera` un tutt'uno con me ? No, non credo...... se voglio andare al massimo
devo essere consapevole della sua perfetta efficienza, in ogni piu` piccolo
dettaglio.
Ormai ipnotizzato dalle decine di controlli decido che e` tutto a posto, e mi
congedo dalla mia macchina, non prima di avere verificato la pressione delle
gomme e avere pazientemente ingrassato la catena. Con la moto issata sul
cavalletto di servizio, di quelli da corsa, mi infilo un guanto sulla mano
destra e appoggiando il palmo sul copertone lo faccio girare, trascinando cosi`
la catena, mentre con la mano sinistra proietto lo spray lubrificante sulla
trasmissione.
Nel pomeriggio, dopo non essere riuscito a pranzare posso provare il
tracciato......
Lo faccio senza forzare... voglio solo cercare di memorizzarlo tanto e`
lungo.....
Non tiro le marce, lascio che il motore mi aiuti con la sua notevole coppia...
Cerco di essere fluido e di far si che la pelle della tuta seminuova si
ammorbidisca il piu` possibile.
Inizia a far buio e le prove libere finiscono.
Le moto vengono contollate alla luce delle lampade dei commissari.
Mentre aspetto il mio turno di verifiche approfitto per dare un altra passata di
spray alla catena.... non ho fatto tanta strada perche` questa operazione sia
effettivamente necessaria, pero` e` un gesto che mi viene spontaneo.
Anche l'olio nel carter e` a livello.
Dopo che e` stata ispezionata anche la mia moto la riporto nel suo ricovero,
assegnatole la mattina, e la copro con un telo. Ormai e` fredda e cosi` la
terro` protetta dall'aria salata che viene dal mare.
Passo la notte cercando di dormire ma senza ruiscirci... mi sento come un
bambino il giorno prima del compleanno.... impaziente di quanto mi riservera` la
giornata che sto per vivere.
Mi illudo di riuscire a dormire, ma non ci riesco....
Mi rigiro nel letto, e patisco lo spiffero che la vecchia finestra di legno
della mia camera non riesce a trattenere.
C'e` un vento forte fuori e quando cala di intensita` lascia che secchiate di
pioggia si infrangano sul vetro.
Nella notte si alterna piu` volte il vento alla pioggia.
Mi rassegno a rimanere sveglio....
cerco almeno di non rivoltarmi nel letto per riposarmi almeno un po....
sono prigioniero dei miei pensieri.
Quando e` ora di alzarsi il corpo e` forse riposato, ma non la mente.....
tante, troppe idee, pensieri riflessioni la hanno fatta lavorare stanotte....
Mi faccio forza e scendo dal letto.
Vado alla finestra, apro le tende e gli scuri.
Non e` la giornata che avrei sperato.Il cielo e` grigio e l'asfalto e` stato si
lavato dalla pioggia, ma non sembra che si asciughera`.
Inizio a vestirmi.... infilo la tuta che ancora ha un buon profumo di pelle e
metto gli stivali.
Infilo sottocasco e guanti nel casco e scendo.
Non ho fame. Bevo qualche bicchiere d'acqua e un caffe` che sembra aver bollito
tutta la notte.
E` pessimo, ma sono troppo elettrizzato per sentirlo.
Basta cosi`.Esco.
Scrutando il mondo dalla finestra non mi ero accorto che ancora c'era una brezza
salmastra che ora si mischia all'odore della mia tuta di pelle generando un
profumo forse mai sentito prima.
Non c'e` piu` tempo per pensare a queste cose.
Mi dirigo al box e trovo la mia macchina cosi`come l'ho lasciata la sera prima.
Immobile. Coperta con il telo. Sembra quasi un oggetto sacro protetto dallo
sguardo indiscreto dei profani.
La scopro e mi strappa un sorriso, salutandomi con il luccicare della sua
splendida livrea rossa.
Poi c'? il bianca e blu delle onde e la schiuma del mare che bagna questa
isola..... quel mare che si sente sempre in lontananza.... che impregna tutto
con il suo profumo....
Appoggio il casco e tutto quello che ci ho riposto dentro su un muretto e
accendo la moto.
La faccio scaldare giocando con la manetta e faccio fluttuare dolcemente l'ago
del contagiri tra il regime del minimo e i duemilacinquecento, tremila giri.
Infilo la mano tra la carena e il telaio e la appoggio prima con il dorso poi
con il palmo al blocco dei cilindri..... ho anche lo strumento che mi indica la
temperatura del motore, ma preferisco sentirla cosi`.... sento la moto piu`
viva.....
E` calda abbastanza per iniziare a provarla.
Infilo il sottocasco e il casco e salgo. Mi faccio aiutare per togliere il
cavalletto dalla ruota posteriore. Ora la moto non sta piu` in equilibrio
precario, la reggo io tra le gambe.
Appoggio i guanti sul serbatoio e stringo il cinturino del casco.
Lo allaccio.
Calzo fino in fondo i guanti , e sono pronto a partire.
Mi dirigo nella piazzola dove i commissari, ordini di partenza alla mano, danno
il via ai singoli piloti.
Ancora ne mancano alcuni e devo aspettare qualche decina di minuti.
Si avvicina il mio turno.Sono di nuovo prigioniero dei miei pensieri quando mi
chiamano per entrare in pista.
Nel momento in cui gli altoparlanti gracchiano il mio numero tutto quello che
avevo per la mente viene lavato via come da un colpo di spugna.
Sento che il mio cuore comincia a pompare piu` forte, e la frequenza dei battiti
aumenta man mano che mi avvicino alla linea bianca che delimita la fine dei box.
Comincio a sentire la bocca asciutta.
Man mano che accellero lungo il primo rettilineo che trovo comincio a sentire le
singole pulsazioni sulle tempie.
Sembra come che il casco sia diventato immediatamente piu` piccolo.
Avverto una pressione fortissima.
Non e` il casco.
E` il sangue che fiotta a litri.....
che comincia a fluire nelle mie vene sempre piu` velocemente, per raggiungere
tutte le parti del mio corpo....
Anche l'aria che riesco a respirare dentro al casco sembra non bastarmi piu`...
sono quasi tentato di aprire la visiera per averne ancora....
sono consapevole che non posso farlo a questa velocita`, sarebbe un gesto folle.
Arrivo in fondo al rettilineo a una velocita` esagerata e comincio a frenare.
Mi immagino che la pressione che imprimo all'olio contenuto nel circuito dei
freni e` elevatissima.
Una spinta di chissa` quanti chili che viene sopportata da due sottili tubi di
gomma e acciaio intrecciato.....
Mio Dio.... la mia vita in questi momenti e` affidata anche a loro!
La moto mi comunica che l'asfalto e` viscido intraversandosi leggermente.
Allora allento un po la presa sui freni per poi riprenderla.
A posto, sono giusto.
Posso entrare in curva.
Appena presa la corda spalanco di nuovo il gas e sono proiettato in avanti.
Sono aggrappato ai semimanubri e stringo la moto ai fianchi con tutta la forza
che ho in corpo.
Il contagiri schizza verso l'alto e mi comunica che nel mio motore si stanno
generando velocita` di rotazione impressionanti.
Non faccio in tempo a finire il pensiero che mi si propone davanti una salitella
che piega leggermente verso sinistra e culmina con un dosso.
Alleggerisco il gas e la percorro. Appena prima della sommita` del dosso si
scopre la strada e vedo che c'e` una controcurva molto stretta.
D'istinto sono portato a buttarmi tutto fuori dalla moto.
Per fortuna che l'asfalto qui e` asciutto!
Ho quasi tutto il corpo teso fuori dalla moto, per indirizzare la macchina dove
voglio io e non dove la porterebbero le leggi della fisica.
La pressione sulle pedane e sui semimanubri e` esagerata, ma la ruota anteriore
punta di nuovo un rettilineo, e faccio anche fatica a tenerla attaccata a terra.
Dopo uno scollinamento punto di nuovo il naso in discesa....
Ci sara piu` di un chilometro da fare in pieno prima della prossima curva.....
Sui greppi a lato della strada vedo macchie colorate... il pubblico!
Sorrido pensando che, dati la velocita` a cui sto arrivando e l'urlo del mio
motore, probabilmente non avranno la percezione che stia arrivando un pilota
inserito nella sua macchina, ma saranno scossi come da una sciabolata nel
buio....... vedranno un attimo di luce che squarcia l'aria altrimenti immobile.
Mancano trecento metri alla curva, e` in compressione ma completamente visibile,
studio la traiettoria.....
E` una bella esse non troppo lenta.Dopo c'e`una salita.
Non so a che velocita` entro nella esse..... ho il motore in tiro e percorro
curva e controcurva con precisione chirurgica. Piego la moto prima da una parte
e poi dall' altra con una rapidita` e una fermezza per me impressionanti.
Uscendo avverto una leggera sbacchettata in accellerazione e mi avvio a una
curva a destra.
Limo abbondantemente la punta dello stivale e la saponetta e mi trovo a
percorrere il crinale di un collina.
Il cielo sta cominciando a far filtrare il sole. C'e` una luce bellissima.
L'asfalto e` quasi del tutto asciutto, solo all'ombra delle piante ci sono
tracce di umidita`.
Ho il sole alle mie spalle e la mia ombra e` proiettata davanti a me.
Sto sfilando un pezzo di strada alberata e il frenetico alternarsi di luce e
ombre degli alberi produce un effetto che aumenta ancora la sensazione di
velocita`, peraltro elevatissima.
Concludo il primo giro.
Man mano che passa il tempo inizio a forzare sempre di piu`.
I giri sono lunghissimi, come era consuetudine nei vecchi circuiti stradali,
pero` si perde il conto di quante curve e quante dritte compongano un solo
giro.....
Credo che percorrere una volta questa pista valga dieci tornate di un circuito
permanente classificato come lungo.
Perdo il conto delle curve e delle cambiate.
Mi sembra di essere in un videogioco.
Vorrei che non finisse mai.
Purtroppo pero` e` gia` ora di rientrare ai box.
Mi comunicano i miei tempi e la posizione in griglia di partenza.
Dopo aver fatto un rapido controllo alla moto, l'ultimo possibile, la consegno
ai commissari che hanno cura di ricoverarla nel parco chiuso.
Vado a cena e poi a letto.
Questa volta pero` mi addormento.
Faccio un sonno profondo e ristoratore, e quando mi sveglio c'e` il sole.
Completo il rito della vestizione indossando vari chili di abbigliamento tra
pelle, fiba di vetro e protezioni varie.
C'e` una luce strana.
Inizia il primo giro, e non sono rilassato.
Il sole di traverso mi disturba nella guida.
Forse e` anche colpa della tensione data dall'essere in gara.
Comunque cerco di andare al massimo, anche piu` se posso.
Poi succede tutto all'improvviso.
Entro molto veloce in una curva a destra.
Forse sono stato ingannato da un dispettoso raggio di sole che mi e` entrato
nella visiera nell'attimo di inserirmi in curva.
Forse....
So solo che non mi sono accorto in tempo di una macchia di umido in traiettoria
cosparsa di foglie......
La moto si intraversa e credo di perderla......
ormai lo scarico struscia gia` per terra......
credo che mi stia per mollare anche la ruota anteriore.
Invece no.... il posteriore riprende improvvisamente aderenza e va a pacco.
Succede tutto in un attimo....
e` come essere seduti su una catapulta.
Sento solo il rumore dello scarico che gratta per terra e ho la percezione di
una scia di scintille che mi lascio dietro.
Poi mi ritrovo direttamente in volo, sparato chissa` dove............
Mentre sono per aria capisco che sto per terminare il mio volo contro un muretto
di pietra.
Mi sento incapace di fare qualsiasi cosa, spettatore impotente di quanto sta
succedendo.
Tutto accade in un attimo, ma sembra che passino ore.
Mi sembra di vedermi dall'esterno...... vedo che sto tendendo le mani contro il
muretto nel tentativo vano di atttutire il colpo, che so gia` che sara`
tremendo, devastante.
A questo punto sento un tonfo sordo..........
E` la solita finestra della mia camera che non ne vuole sapere di
tenere fuori il vento.
Addirittura si e` spalancata, impegnata da una folata piu` forte delle altre.
Guardo l'orologio. E` notte fonda, e dovrei tornare a letto.
Domani c'e` la gara.
Invece mi vesto, ma non con la tuta..... infilo jeans e maglione e scendo di
sotto.
Esco fuori, e mi dirigo verso il parco chiuso.
E` tutto transennato, ma e` illuminato per tenere sotto controllo i furbi, per
evitare che provino ad entrare.
Vedo la mia moto illuminata dal neon..... e` splendida.... le sorrido e torno a
letto.
Chiudo per bene la finestra e mi infilo sotto le coperte......
Tolgo anche la sveglia.
Non credo che domattina mi schierero` alla partenza.
Potrebbe fare troppo male, prima che a me, a troppe persone che mi vogliono bene
e a cui voglio bene.
Sandro & Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER"
Cavaliere per volere d'Iddio ed umano ardimento
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Diciamo ch? il mio modo di dirti che il TT, per folle che sia ? prima di tutto una scelta personale... C'? chi lo sogna per tutta la vita... C'? chi lo insegue... C'? chi lo ama e C'? chi lo odia...
Ma prima di tutti ci son quelli che scelgono di viverlo da "dentro"... sia che ci si schieri dietro quella bianca striscia sull'asfalto con la mano dell'Officer sulla spalla pronta a darti il via lasciandoti simbolicamente andare al destino che TU e SOLO TU ti sei scelto, tutt'uno con un sogno quasi fosse un abbraccio mistico... e ci sono quelli che arrivano vicino a quella striscia, si guardano dentro e scoprono che non son pronti... forse questa volta, forse mai... allora la mano la posano loro sulla spalla dell'Officer... Uno sguardo che vola sull'asfalto fino a perdersi nel cielo... il tempo che si ferma, il motore che si spegne... Ma al TT comunque ci si ? andati... In quello sguardo c'? tutto... Comunque...
Il TT....
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