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La trasmissione Pattichiari della TSI si occuper? stasera alle 21 della Biowashball. Non so nulla dei risultati dei loro test; so solo che ci sar? in studio un rappresentante della societ? svizzera che vende la Biowashball e un chimico (o chimica), per cui sar? anch'io davanti alla TV a vedere cosa ? saltato fuori e ne bloggher? qui.
Nel frattempo ho fatto i miei primi test informali con i calzini puzzolenti delle mie figlie; i risultati sono interessanti e ne scriver? qui nelle prossime ore.
Prime impressioni dopo la trasmissione
I test di Pattichiari confermano i risultati dei test precedenti: quando la si prova in un confronto oggettivo, la pallina lava appena leggermente meglio di quanto lo faccia l'acqua da sola e non regge il confronto con il detersivo. Interessante il concetto che la ceramica delle sferette interne possa assorbire determinati tipo di sporco e di odori: roba che per? dovr? essere rilasciata al lavaggio successivo, si presume. Ma a parte questo, ? confermata l'inconsistenza scientifica delle affermazioni dei venditori.
Il test di Pattichiari viene svolto a Biasca, alla lavanderia dell'ente ospedaliero cantonale, che ? la pi? grande del Canton Ticino. Con 7-8 tonnellate di biancheria al giorno, una struttura del genere avrebbe molto interesse a risparmiare sul detersivo. Nei tre lavaggi di test (con acqua, con Biowashball e con detersivi tradizionali), oltre ai capi, vengono introdotte le striscie di riferimento, sporcate in modo standardizzato, che si usano per i confronti scientifici della bont? dei lavaggi. Il risultato ? sconfortante:
A parte il test, ? nel dibattito con il rappresentante della Biowashball che la pallina rimedia una figura molto magra, almeno agli occhi di chi affronta razionalmente la questione. Come ? stato fatto notare durante la trasmissione, la societ? svizzera che vende il prodotto non manda mai un tecnico a spiegare come funziona: manda sempre un venditore (in questo caso Steve Grainger della LFB di Losanna), che non solo non sa spiegare i principi di funzionamento del suo prodotto, ma tira in ballo addirittura dei "microorganismi" non meglio precisati, e che quando gli vengono presentati i risultati inequivocabili dei test, si difende dicendo che non valgono, perch? la pallina andava "caricata" prima esponendola al sole. Ma questo, nelle istruzioni, non c'? scritto.
E' un venditore che esordisce dicendo "L'importante ? l'atteggiamento". Pensa positivo, che il bucato vien pi? bianco. Un venditore che si appella alla gente soddisfatta che dice che la Biowashball funziona. Un venditore che si lamenta perch? "si vogliono sempre le prove scientifiche" del funzionamento (e cosa dovremmo volere, la prova di fede? Un'ordalia?). Un venditore che afferma che in Europa non ci sono competenze per analizzare le ceramiche, che i coreani hanno una scienza diversa dalla nostra, e che contro di lui c'? un "accanimento" che non riesce a capire.
Questi sono atteggiamenti fideistici, da talismano, non da prodotto scientifico. Il talismano non ti ha protetto? Colpa tua che non hai eseguito alla lettera il rito. Hai eseguito alla lettera il rito? Colpa tua che hai avuto un atteggiamento sbagliato. Chiedi la prova scientifica? Non sei capace di capirla, perch? dall'Oriente arriva una scienza superiore: inch?nati dinanzi a millenni di sapienza coreana, miscredente. Non accetti la fede nel talismano? Il tuo ? accanimento, ce l'hai con noi perch? sei pagato per minare la fede. Guarda, tutti gli altri ci credono; non possono avere torto. E la fede ? bella, ti promette che con soli trentacinque euro salverai il mondo.
Se c'? una critica da fare alla trasmissione (e non me ne vogliano i colleghi di Pattichiari), ? che si ? commesso lo stesso errore che fanno molti di fronte a fenomeni di questo genere: si ? risposto al misticismo esaltante, alla gioiosa promessa di un mondo pulito, con la relativa freddezza della scienza, e questo non ? un metodo efficace. Per carit?, la dottoressa in chimica, Anna Tampieri del CNR, si ? difesa benissimo per quel che poteva fare restando nella sua sfera di competenza, ma ? mancata in studio la presenza di qualcuno che rivelasse i meccanismi psicologici, degni di una setta raeliana, del successo della Biowashball. Allo sciamanesimo imbellettato di tecnociarle non si pu? rispondere solo con la scienza: ci vuole anche qualcuno che smascheri lo sciamano. James Randi, dove sei quando c'? bisogno di te?
S?, sciamanesimo. Perch? alla fine il successo della pallina magica, delle coccinelle che eliminano le radiazioni dei cellulari e del tubo Tucker sta nelle trappole psicologiche innate che sfruttano, consapevolmente o meno. Di fronte a queste trappole, persone altrimenti razionali e normalissime soccombono come bambini incantati dalle luci del luna park, perch? noi esseri umani siamo fatti cos?. Quante volte ho visto questo comportamento fra i seguaci dei guaritori, dei veggenti e dei maghi. Se non ci vengono spiegate queste trappole, ci caschiamo sistematicamente.
Per esempio, pochissimi dei clienti soddisfatti hanno fatto il test pi? elementare: provare a lavare senza pallina. Che, fra l'altro, ? ancora pi? ecologico e risparmioso che comperare la pallina (fatta di antiecologicissima plastica). Ma verrebbe a mancare l'oggetto-feticcio, il talismano, e allora non si fa.
Aveva ragione il venditore: l'importante ? l'atteggiamento. Se ci credi, funziona. Il segreto del successo della Biowashball ? tutto qui.
E prima che qualcuno tiri fuori l'accusa che sono al soldo delle multinazionali del detersivo e non penso che con la pallina si risparmiano soldi e si riduce inquinamento: verissimo. Ma non comprando la pallina e riducendo spontaneamente il detersivo si ottiene lo stesso effetto. Risparmiando oltretutto 35 euro ed evitando di creare una montagna di plastica. Perch? prima o poi, lo dice anche Beppe Grillo, la pallina va cambiata: dopo tre anni o mille lavaggi si butta. E dove la butterete?
http://attivissimo.blogspot.com/2009...era-la-tv.html
Nel frattempo ho fatto i miei primi test informali con i calzini puzzolenti delle mie figlie; i risultati sono interessanti e ne scriver? qui nelle prossime ore.
Prime impressioni dopo la trasmissione
I test di Pattichiari confermano i risultati dei test precedenti: quando la si prova in un confronto oggettivo, la pallina lava appena leggermente meglio di quanto lo faccia l'acqua da sola e non regge il confronto con il detersivo. Interessante il concetto che la ceramica delle sferette interne possa assorbire determinati tipo di sporco e di odori: roba che per? dovr? essere rilasciata al lavaggio successivo, si presume. Ma a parte questo, ? confermata l'inconsistenza scientifica delle affermazioni dei venditori.
Il test di Pattichiari viene svolto a Biasca, alla lavanderia dell'ente ospedaliero cantonale, che ? la pi? grande del Canton Ticino. Con 7-8 tonnellate di biancheria al giorno, una struttura del genere avrebbe molto interesse a risparmiare sul detersivo. Nei tre lavaggi di test (con acqua, con Biowashball e con detersivi tradizionali), oltre ai capi, vengono introdotte le striscie di riferimento, sporcate in modo standardizzato, che si usano per i confronti scientifici della bont? dei lavaggi. Il risultato ? sconfortante:
A parte il test, ? nel dibattito con il rappresentante della Biowashball che la pallina rimedia una figura molto magra, almeno agli occhi di chi affronta razionalmente la questione. Come ? stato fatto notare durante la trasmissione, la societ? svizzera che vende il prodotto non manda mai un tecnico a spiegare come funziona: manda sempre un venditore (in questo caso Steve Grainger della LFB di Losanna), che non solo non sa spiegare i principi di funzionamento del suo prodotto, ma tira in ballo addirittura dei "microorganismi" non meglio precisati, e che quando gli vengono presentati i risultati inequivocabili dei test, si difende dicendo che non valgono, perch? la pallina andava "caricata" prima esponendola al sole. Ma questo, nelle istruzioni, non c'? scritto.
E' un venditore che esordisce dicendo "L'importante ? l'atteggiamento". Pensa positivo, che il bucato vien pi? bianco. Un venditore che si appella alla gente soddisfatta che dice che la Biowashball funziona. Un venditore che si lamenta perch? "si vogliono sempre le prove scientifiche" del funzionamento (e cosa dovremmo volere, la prova di fede? Un'ordalia?). Un venditore che afferma che in Europa non ci sono competenze per analizzare le ceramiche, che i coreani hanno una scienza diversa dalla nostra, e che contro di lui c'? un "accanimento" che non riesce a capire.Questi sono atteggiamenti fideistici, da talismano, non da prodotto scientifico. Il talismano non ti ha protetto? Colpa tua che non hai eseguito alla lettera il rito. Hai eseguito alla lettera il rito? Colpa tua che hai avuto un atteggiamento sbagliato. Chiedi la prova scientifica? Non sei capace di capirla, perch? dall'Oriente arriva una scienza superiore: inch?nati dinanzi a millenni di sapienza coreana, miscredente. Non accetti la fede nel talismano? Il tuo ? accanimento, ce l'hai con noi perch? sei pagato per minare la fede. Guarda, tutti gli altri ci credono; non possono avere torto. E la fede ? bella, ti promette che con soli trentacinque euro salverai il mondo.
Se c'? una critica da fare alla trasmissione (e non me ne vogliano i colleghi di Pattichiari), ? che si ? commesso lo stesso errore che fanno molti di fronte a fenomeni di questo genere: si ? risposto al misticismo esaltante, alla gioiosa promessa di un mondo pulito, con la relativa freddezza della scienza, e questo non ? un metodo efficace. Per carit?, la dottoressa in chimica, Anna Tampieri del CNR, si ? difesa benissimo per quel che poteva fare restando nella sua sfera di competenza, ma ? mancata in studio la presenza di qualcuno che rivelasse i meccanismi psicologici, degni di una setta raeliana, del successo della Biowashball. Allo sciamanesimo imbellettato di tecnociarle non si pu? rispondere solo con la scienza: ci vuole anche qualcuno che smascheri lo sciamano. James Randi, dove sei quando c'? bisogno di te?S?, sciamanesimo. Perch? alla fine il successo della pallina magica, delle coccinelle che eliminano le radiazioni dei cellulari e del tubo Tucker sta nelle trappole psicologiche innate che sfruttano, consapevolmente o meno. Di fronte a queste trappole, persone altrimenti razionali e normalissime soccombono come bambini incantati dalle luci del luna park, perch? noi esseri umani siamo fatti cos?. Quante volte ho visto questo comportamento fra i seguaci dei guaritori, dei veggenti e dei maghi. Se non ci vengono spiegate queste trappole, ci caschiamo sistematicamente.
Per esempio, pochissimi dei clienti soddisfatti hanno fatto il test pi? elementare: provare a lavare senza pallina. Che, fra l'altro, ? ancora pi? ecologico e risparmioso che comperare la pallina (fatta di antiecologicissima plastica). Ma verrebbe a mancare l'oggetto-feticcio, il talismano, e allora non si fa.Aveva ragione il venditore: l'importante ? l'atteggiamento. Se ci credi, funziona. Il segreto del successo della Biowashball ? tutto qui.
E prima che qualcuno tiri fuori l'accusa che sono al soldo delle multinazionali del detersivo e non penso che con la pallina si risparmiano soldi e si riduce inquinamento: verissimo. Ma non comprando la pallina e riducendo spontaneamente il detersivo si ottiene lo stesso effetto. Risparmiando oltretutto 35 euro ed evitando di creare una montagna di plastica. Perch? prima o poi, lo dice anche Beppe Grillo, la pallina va cambiata: dopo tre anni o mille lavaggi si butta. E dove la butterete?
http://attivissimo.blogspot.com/2009...era-la-tv.html
è semplice attualità.. come quel babbeo che ha lasciato 150mila dollari ai nigeriani..
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