se non riesce a spiegartelo nemmeno uno che lo fa di lavoro...
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e se il pilota dell'aereo dove vi trovate dicesse...........
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no Zul...ti devo purtroppo dire che non hai capito...
la sicurezza non c'entra...rileggiti bene quello che ho scritto...poi se vuoi continua ad essere contro lo strapotere delle compagnie aeree, il loro metodo che risparmia soldi e mette in pericolo i loro passeggeri, i loro aerei, i loro soldi, i loro piloti e assistenti di volo, la loro stessa compagnia, il loro lavoro ecc ecc...
te lo riscrivo lentamente...
io sono la compagnia XX...ho 30 aerei... faccio Milano-Madrid...
certificare i miei equipaggi CAT II mi costa 3.000.000 € l'anno....
certificare i miei equipaggi CAT III mi costa 9.000.000 € l'anno...
a Madrid la nebbia o le nubi basse ci sono 10 volte l'anno, e il costo di andare in un aeroporto vicino quando succede e riproteggere i miei passeggeri, all'anno mi costa 1.000.000 €...un bel risparmio no?
tu, se fossi la compagnia XX, certificheresti i tuoi equipaggi CAT III ???? rispondi...
non ho capito su cosa non sei d'accordo...
ti ripeto anche molto lentamente che NON è una questione di sicurezza....fare un atterraggio con 200mt di visibilità e farlo con 100....non cambia di moltissimo, l'unica grossa differenza è che l'eareo sia in grado di farlo o no, e qui non c'è compagnia che tenga...se la Boeing mettiamo costruisce un aereo che è destinato a quelle tratte...sempre per il contenimento dei costi, monterà apparecchiature tali da certificarlo CAT II e non III....di modo da poterlo vendere ad un prezzo più basso, e a quei comandi, ci potrebbe essere anche un astronauta che fa atterrare lo Shuttle tenendo il volantino coi piedi, mentre gioca a tressette col copilota e legge la gazzetta.....ma lui, gli avvicinamenti CAT III non li farà con quell'aereo...ti è chiaro?
più tener conto della sicurezza di così....non so cosa ci sia... non c'è visibilità sufficiente? non faccio nemmeno la procedura....non è che ci provo e vediamo come va....
poi scusa, non ti è mai capitato che un aereo sul quale viaggiassi, in fase di atterraggio, riprendesse quota improvvisamente...? oppure, di rimanere 40/50 minuti in attesa su un punto perchè il comandante vi comunica che "c'è nebbia?" o ancora di atterrare in un altro aeroporto perchè "non ci sono le condizioni meteo necessarie" sull'aeroporto di destinazione?...
spiegami il tuo punto di vista, perchè, sinceramente, non lo capisco...
Originally posted by Zul View Post
La compagnia risparmia sulle licenze, ma credo che la gente preferisca risparmiarsi un atterraggio disastroso.
un atterraggio disastroso??? non mi sembra si sia verificato nessun atterraggio disastroso...anzi, poteva capitare se quel comandante, per far un piacere a passeggeri che la pensano come te, avesse tentato comunque l'atterraggio con un aereo non certificato per le procedure in atto in quel momento...anche se non credo, sarebbe atterrato cmq senza problemi...
perchè dovrebbe verificarsi un atterraggio disastroso perchè c'è poca visibilità???Last edited by Ayrton; 22-12-08, 09:58.
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E' questione di certificazioni/abilitazioni di Aerei e Aeroporti... Ayrton ha espresso correttamente la situazione e giustamente il pilota onde evitare di far qualche cosa al di fuori di quel che gli era permesso ha optato per non atterrare... e a parer mio ha fatto la cosa migliore, la più giusta e logica attenendosi alle leggi e regolamentazioni!
Un Pilota di aerei non può esser paragonato ad un'autista di Pulman ragazzi, dai...
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Ayrton, una curiosità, se puoi risolverla
Nell'articolo, dicono che sono tornati a Cardiff da dove erano partiti. In questo caso, perchè non hanno cercato un aeroporto vicino? In base a cosa si decide cosa fare o dove andare? e chi decide, la compagnia, il comandate, l'aeroporto?
GrazieLast edited by LukeRR; 22-12-08, 10:13.
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Originally posted by LukeRR View PostAyrton, una curiosità, se puoi risolverla
Nell'articolo, dicono che sono tornati a Cardiff da dove erano partiti. In questo caso, perchè non hanno cercato un aeroporto vicino? In base a cosa si decide cosa fare o dove andare? e chi decide, la compagnia, il comandate, l'aeroporto?
Grazie
In questo caso, evidentemente era una tratta corta, credo non più di 40 minuti, tratta di durata media per un DASH 8....in questo caso, l'aeroporto alternato può anche essere l'aeroporto di partenza, in quanto si è sicuri che le condizioni meteo siano buone...e che soprattutto la compagnia abbia le risorse necessarie per riproteggere i passeggeri con un altro volo, o dare loro l'assistenza necessaria...viene scelto anche l'aeroporto di partenza perchè potrebbe essere necessario un intervento tecnico, e quindi si perde meno tempo a tornare indietro e a far intervenire i propri tecnici, piuttosto che andare comunque in un aeroporto a 20 minuti da destinazione, ma senza assistenze della compagnia, tecnici, possibilità di interventi rapidi...
Last edited by Ayrton; 22-12-08, 10:19.
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@Ayrton,
allora ti rispiego il mio punto di vista.
A mio giudizio le compagnie aeree devono avere piloti con possibilit? di affrontare qualsiasi situazione. Non dovrebbero essere consentite soluzioni alternative, del tipo aeroporto pi? vicino, o ritorno alla base.
Ti ? pi? chiaro adesso ?
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Originally posted by Zul View Post@Ayrton,
allora ti rispiego il mio punto di vista.
A mio giudizio le compagnie aeree devono avere piloti con possibilità di affrontare qualsiasi situazione. Non dovrebbero essere consentite soluzioni alternative, del tipo aeroporto più vicino, o ritorno alla base.
Ti è più chiaro adesso ?
Non si tratta di mancanza di sicurezza, ma semplicemente di questioni tecniche e legali e di costi relativi.
Per farti un esempio, se fai delle immersioni ti fai il brevetto base fino a 30 metri. Non è che perchè una volta all'anno potrebbe capitare che ci sia qualcosa di interessante a 100 metri, tu ti fai il brevetto tecnico e ti fai tutto l'equipaggiamento per scendere a 100m(con i relativi costi), non avrebbe senso. Ciò non vuol dire che quando entri in acqua non sei in sicurezza, semplicemente quando c'è qualcosa a 80 metri tu non ci vai e ti fermi a 30.
Oppure, ad esempio, la tua moto può andare a 160 Km/h, tu sei capace di portarla a 160Km/h, ma legalmente sulle strade Italiane non puoi farlo, questo non vuol dire che tu sia pericoloso quando vai in moto.
Stessa cosa nel caso del volo, la sicurezza non è in alcun modo compromessa, semplicemente se le condizioni meteo non lo permettono non ci vai.
Questo non significa che il pilota non ne abbia le capacità, ma che legalmente o tecnicamente non si può fare.
Pochi aeroporti nel mondo sono equipaggiati per atterraggi in condizioni di visibilità estreme, ed anche lì ci sono dei limiti che non si possono superare. Stessa cosa vale per gli aerei e gli equipaggi.
Quelle che tu chiami soluzioni alternative sono requisiti legali e di sicurezza, ogni volo che parte per legge deve avere un aeroporto alternativo programmato(ed il carburante necessario a bordo per raggiungerlo) nel caso non sia possibile atterrare sull'aeroporto di destinazione per un motivo qualsiasi(condizioni meteo, inagibilità dello stesso, pista bloccata ecc.)
Ancora una volta la sicurezza non è in alcun modo compromessa, anzi....Last edited by flydive; 22-12-08, 16:07.
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Ayrton..leggerti in certi casi ? un piacere.. ma..poi quando uno sta la s?..sopra le nuvole... non penso che le cose se le ricorda..tutte tutte... ( io no... avrei un vuoto peggiore di quello che ho solitamente)
io di mio mi defecherei sotto
scusa..l'espressione francese..ma ce stava tutta..poi magari esagero..ma di mio ..ancora non so volare
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Il costo del servizio ? un problema della compagnia.
Per me ? ovvio che non ? possibile seguire il tuo ragionamento sul costo, per il motivo che l'aspetot relativo alal sicurezza non deve essere contrattabile. Ti faccio un esempio: le ferrovie potrebbero dire: il secondo conducente costa x, e siccome non prevediamo che serva se non i casi eccezionali, allora non lo mettiamo. Se vuoi questo tipo di sicurezza allora la paghi.
Ovviamente non ? possibile soggiacere a questo concetto. E infatti mi risulta che i sindacati stiano lottando per ottenerlo, contro la ovvia volont? dell'imprenditore di risparmiare.
Qui dovrebbe essere lo Stato che lo impone.
Siccome certe situazioni di tempo non solo non possono essrre escluse a priori, ma anzi, sono relativamente frequenti, allora lo Stato dovrebbe imporre alle compagnie di dotarsi di piloti con tutte le abilitazioni necessarie.
Che sul piano pratico sia difficile ottenerlo ? evidente (stante l'enorme potere contratutale delle compagnie, e i costi di qualsiasi cosai riguardi l'aviazione, civile e militare, personale compreso), ma che in linea di principio lo si possa pretendere ? altrettanto evidente.
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