Leggete,non c'è nulla da fare tutti si vuol fare i furbi, e la maggior
parte sono professionisti, avvocati ecc.
E apparso su repubblica andate a vedere le foto, si inventano di tutto!
Con le buste appese sui numeri, con lo straccio attaccato al tergicristallo posteriore, col giornale coprente, coi numeri taroccati, con le pecette che si attaccano e si staccano prima e dopo il varco con la telecamera. Nient'altro? Ancora. Col passeggero complice che scende dall'auto e cammina lentamente dietro, altezza portabagaglio, seguendo la macchina che piano piano varca e si allontana dal controllo elettronico. Col puzzle dei numeri o delle lettere che rendono la targa illeggibile e, soprattutto, irrintracciabile; con le cifre istoriate di vernice, il 3 che si disegna 8, il 9 che si smagrisce in 8 ma semplice semplice e soltanto per qualche metro, giusto la portata dell'occhio elettronico.
Col pianale del camion ribaltato, così che, apparentemente senza dolo, la targa scompare nascosta dietro la ferraglia. Col cappotto che pende dallo sportello posteriore, chiuso sbadatamente, a penzoloni sui numeri occultati.
Dai Suv alle piccole utilitarie, dai mercedes alle smart, dai furgoni ai camion scoperti. A migliaia ogni giorno, sognando di possedere un giorno quel quadratone arancione delle scorribande nei vicoli barocchi. A Roma, per entrare in Centro alla faccia dei divieti, si fa così. Ecco il variegato, pataccaro mondo di chi vuole a tutti i costi entrare con l'auto in centro storico: nascondendo la targa, così nessuno può far la multa. Permessi, va detto, che pur essendo di manica larga, un minimo di discrimine tra chi può entrare e chi no lo fanno, ma chi resta fuori non ci sta e si industria come può. Con le trovate patacca. Fantasia al volante, soprattutto se in prossimità di un'area storica.
Ne sanno qualcosa i vigili del I gruppo, quelli di via Montecatini che col sistema Iride stanno lì ad inchiodare i tanti indisciplinati del Centro ma che sempre più, mese dopo mese, vedevano aumentare i casi di auto irrintracciabili perché sì "pizzicate" ai varchi dalle foto del sistema automatico di controllo senza regolare permesso, ma con targhe illegibili o contraffatte. Dunque, col conducente irrintracciabile. Ed è stato così che alla fine dello scorso dicembre i vigili del Centro hanno deciso di istituire un nucleo speciale di controllo sui permessi (veri e falsi) per l'accesso nella Ztl del Centro e di Trastevere.
Un nucleo, guidato dal comandante Carlo Buttarelli, che in soli 9 mesi di lavoro, dal primo gennaio al 30 settembre, non soltanto ha sequestrato a vario titolo oltre 800 permessi auto "taroccati", fotocopiati, intestati a morti, rubati, con l'ologramma del Comune contraffatto, molti dei quali intestati a falsi invalidi, ma ha anche raccolto un ampissimo dossier fotografico su come i romani imbrogliano pur di varcare indenni i varchi dell'aerea a traffico limitato. E anche, visto che a far la figura dei gabbati non ci stavano, hanno iniziato una vera e propria attività di intelligence per provare a fermare in carne e ossa, con multa concreta brevi manu, i tanti conducenti che camuffavano la targa. Con appostamenti di mattino presto in prossimità del varco, visto che spesso quello stesso tipo di auto attraversava il varco alla stessa ora, rivolgendosi alle concessionarie, risalendo al proprietario con i flebili indizi che la foto senza targa poteva lasciar scoperti.
Se era un camion, il numero della ditta che magari parzialmente si leggeva sullo scatto, se era una fuoriserie, un aiuto dal venditore di quella marca speciale e privilegiata. Le scusanti? Le più pietose. Tra le frasi sentite, quella del possessore di permesso di portatore di handicap deceduto da anni che motivava la presenza del tagliando sul cruscotto con un "lo tengo per ricordare il caro parente", o quella del tipografo che si era specializzato in copie perfette che così motivava. "Volevo verificare se ve ne accorgevate".
parte sono professionisti, avvocati ecc.
E apparso su repubblica andate a vedere le foto, si inventano di tutto!
Con le buste appese sui numeri, con lo straccio attaccato al tergicristallo posteriore, col giornale coprente, coi numeri taroccati, con le pecette che si attaccano e si staccano prima e dopo il varco con la telecamera. Nient'altro? Ancora. Col passeggero complice che scende dall'auto e cammina lentamente dietro, altezza portabagaglio, seguendo la macchina che piano piano varca e si allontana dal controllo elettronico. Col puzzle dei numeri o delle lettere che rendono la targa illeggibile e, soprattutto, irrintracciabile; con le cifre istoriate di vernice, il 3 che si disegna 8, il 9 che si smagrisce in 8 ma semplice semplice e soltanto per qualche metro, giusto la portata dell'occhio elettronico.
Col pianale del camion ribaltato, così che, apparentemente senza dolo, la targa scompare nascosta dietro la ferraglia. Col cappotto che pende dallo sportello posteriore, chiuso sbadatamente, a penzoloni sui numeri occultati.
Dai Suv alle piccole utilitarie, dai mercedes alle smart, dai furgoni ai camion scoperti. A migliaia ogni giorno, sognando di possedere un giorno quel quadratone arancione delle scorribande nei vicoli barocchi. A Roma, per entrare in Centro alla faccia dei divieti, si fa così. Ecco il variegato, pataccaro mondo di chi vuole a tutti i costi entrare con l'auto in centro storico: nascondendo la targa, così nessuno può far la multa. Permessi, va detto, che pur essendo di manica larga, un minimo di discrimine tra chi può entrare e chi no lo fanno, ma chi resta fuori non ci sta e si industria come può. Con le trovate patacca. Fantasia al volante, soprattutto se in prossimità di un'area storica.
Ne sanno qualcosa i vigili del I gruppo, quelli di via Montecatini che col sistema Iride stanno lì ad inchiodare i tanti indisciplinati del Centro ma che sempre più, mese dopo mese, vedevano aumentare i casi di auto irrintracciabili perché sì "pizzicate" ai varchi dalle foto del sistema automatico di controllo senza regolare permesso, ma con targhe illegibili o contraffatte. Dunque, col conducente irrintracciabile. Ed è stato così che alla fine dello scorso dicembre i vigili del Centro hanno deciso di istituire un nucleo speciale di controllo sui permessi (veri e falsi) per l'accesso nella Ztl del Centro e di Trastevere.

Un nucleo, guidato dal comandante Carlo Buttarelli, che in soli 9 mesi di lavoro, dal primo gennaio al 30 settembre, non soltanto ha sequestrato a vario titolo oltre 800 permessi auto "taroccati", fotocopiati, intestati a morti, rubati, con l'ologramma del Comune contraffatto, molti dei quali intestati a falsi invalidi, ma ha anche raccolto un ampissimo dossier fotografico su come i romani imbrogliano pur di varcare indenni i varchi dell'aerea a traffico limitato. E anche, visto che a far la figura dei gabbati non ci stavano, hanno iniziato una vera e propria attività di intelligence per provare a fermare in carne e ossa, con multa concreta brevi manu, i tanti conducenti che camuffavano la targa. Con appostamenti di mattino presto in prossimità del varco, visto che spesso quello stesso tipo di auto attraversava il varco alla stessa ora, rivolgendosi alle concessionarie, risalendo al proprietario con i flebili indizi che la foto senza targa poteva lasciar scoperti.
Se era un camion, il numero della ditta che magari parzialmente si leggeva sullo scatto, se era una fuoriserie, un aiuto dal venditore di quella marca speciale e privilegiata. Le scusanti? Le più pietose. Tra le frasi sentite, quella del possessore di permesso di portatore di handicap deceduto da anni che motivava la presenza del tagliando sul cruscotto con un "lo tengo per ricordare il caro parente", o quella del tipografo che si era specializzato in copie perfette che così motivava. "Volevo verificare se ve ne accorgevate".
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