Lavoro-casa-casa-lavoro. La classica routine che distoglie lo sguardo da ideali pi? profondi, che sottrae tempo prezioso in cambio di 4 soldi gi? spesi, che accresce il desiderio di levare le tende e fuggire alla prima occasione per vivere qualcosa di particolare. Molta gente per? mai rinuncerebbe al fiume di comodit? che il presente offre, quali automobili, aria condizionata, hotel lussuosi, villaggi, discoteche e ristoranti. Si spendono fiumi di euro per godere qualche attimo di relax lontani dal posto di lavoro. Centinaia di migliaia di anime a spasso, spesso tutte uguali, con l'occhiale Calvin Klein semitrasparente (valore uno stipendio), la maglietta con il geco, l'infradito con la bandierina del Brasile e l'anellino al dito del piede. Senza contare il numero esagerato di beach boys con l'onnipresente tatuaggio in simil stile tribale, palese segno di riconoscimento di un clan disperso o forse mai esistito, qualcosa che oggigiorno suona come ?cool e trendy?. Eh si...cosa non si farebbe per richiamare una soddisfacente ciulata al chiaro di luna?
Ma che cacchio vado scrivendo?! Ho l?apparato neuronale in stand-by? Ho il salvaschermo attivo nel lobo occipitale? Chiedo scusa...
E' ormai assodato il fatto che il sottoscritto sia completamente acciambellato nella effimera sfera della follia pi? bruciante, un posto talvolta decisamente scomodo, incomprensibile, assolutamente fuori dalla norma. E' palese quindi che, posando il sedere su questo particolarissimo divano cubista, sovente prenda delle decisioni un p? strane e discutibili. Un po? come quella di passare le mie (pochissime) ferie in bici... Mass?? Quello che ormai sembra un vero e proprio rito, l?innegabile passo da affrontare per trovare quel barlume di serenit? che regala energia e mi permette di riflettere a lungo senza particolari distrazioni. Senza contare che nello stesso momento, ho la possibilit? di allenarmi a stretto contatto con la natura, respirando ovviamente aria buona e prendendo una cospicua dose di sole - ergo - abbronzatura Jamaica style assicurata.
Quindi non resta altro che saltare sulla MTB adeguatamente preparata per il viaggio, mettersi su un costume e partire alla ventura, seguendo il vento o qualche semplice idea per il tragitto. Gi? semplice semplice. A parte il fatto che la stronza pesa come un tir, caricata all?inverosimile di bagagli, manco fosse il cammello di un mercante del Sahara. Ma chissenefrega! Riesco a spingerla comunque avanti e questo ? l?importante.
Andare avanti, guardare in giro, visitare tutto, stupirsi chilometro dopo chilometro. Quest'anno sono stati poco meno di seicento in totale, niente di che rispetto alle fughe precedenti, probabilmente sto invecchiando o forse, in poco pi? una settimana, non posso chiedere di pi? al fisico per allontanarmi maggiormente.
La giornata passa tra pedali, colline e spiagge, sotto un sole che i primi giorni ustiona maledettamente. Ci si ferma spesso in qualche caletta, approfittando dell?occasione per farsi una nuotata rinfrescante. Verso mezzogiorno basta aprire una delle borse da viaggio per tirare fuori l'arma segreta: il fornellino! Si prepara qualcosa da mangiare, lontano da tutti, immersi nella vegetazione pi? fitta e poi si riparte. E man mano arriva la sera. Le gambe stanche impongono l'assidua ricerca di un campeggio. Se non se ne trover? nemmeno uno poco male, baster? imboscarsi da qualche parte ed aprire la tenda, sperando che qualche animale selvatico non venga a rompere le scatole durante la notte, guardia forestale compresa.
Gi? la notte, personalmente adoro passarla in riva al mare, sdraiato sulla sabbia, osservando l?infinita distesa di stelle. Nessun telefono che squilla, nessuna parola a disturbare la voce del vento, nessun bimbo che grida i suoi capricci alla madre.
Il mare di notte rivela le sue increspature grazie alla tenue luce della luna, una distesa d?acqua scura dai riflessi argentati, cos? immensa da incutere timore. E li ti lasci cullare in quell?attimo intenso, dando libero sfogo ai pensieri che si riversano fuori dall?anima con la forza di una cascata impetuosa.
?e poi una volta in tenda il bozzolo di nylon si chiude, seguito a ruota dagli occhi. Domattina il rito si ripeter? ancora con altri chilometri, altro sudore ed allo stesso tempo altre magnifiche emozioni da vivere e da assaporare lentamente, vivendo al cento per cento una grande sensazione di serenit? e libert?.
?Coloro che vanno di fretta, talvolta, non danno particolare importanza all?attimo che vanno vivendo...?
Ma che cacchio vado scrivendo?! Ho l?apparato neuronale in stand-by? Ho il salvaschermo attivo nel lobo occipitale? Chiedo scusa...
E' ormai assodato il fatto che il sottoscritto sia completamente acciambellato nella effimera sfera della follia pi? bruciante, un posto talvolta decisamente scomodo, incomprensibile, assolutamente fuori dalla norma. E' palese quindi che, posando il sedere su questo particolarissimo divano cubista, sovente prenda delle decisioni un p? strane e discutibili. Un po? come quella di passare le mie (pochissime) ferie in bici... Mass?? Quello che ormai sembra un vero e proprio rito, l?innegabile passo da affrontare per trovare quel barlume di serenit? che regala energia e mi permette di riflettere a lungo senza particolari distrazioni. Senza contare che nello stesso momento, ho la possibilit? di allenarmi a stretto contatto con la natura, respirando ovviamente aria buona e prendendo una cospicua dose di sole - ergo - abbronzatura Jamaica style assicurata.
Quindi non resta altro che saltare sulla MTB adeguatamente preparata per il viaggio, mettersi su un costume e partire alla ventura, seguendo il vento o qualche semplice idea per il tragitto. Gi? semplice semplice. A parte il fatto che la stronza pesa come un tir, caricata all?inverosimile di bagagli, manco fosse il cammello di un mercante del Sahara. Ma chissenefrega! Riesco a spingerla comunque avanti e questo ? l?importante.
Andare avanti, guardare in giro, visitare tutto, stupirsi chilometro dopo chilometro. Quest'anno sono stati poco meno di seicento in totale, niente di che rispetto alle fughe precedenti, probabilmente sto invecchiando o forse, in poco pi? una settimana, non posso chiedere di pi? al fisico per allontanarmi maggiormente.
La giornata passa tra pedali, colline e spiagge, sotto un sole che i primi giorni ustiona maledettamente. Ci si ferma spesso in qualche caletta, approfittando dell?occasione per farsi una nuotata rinfrescante. Verso mezzogiorno basta aprire una delle borse da viaggio per tirare fuori l'arma segreta: il fornellino! Si prepara qualcosa da mangiare, lontano da tutti, immersi nella vegetazione pi? fitta e poi si riparte. E man mano arriva la sera. Le gambe stanche impongono l'assidua ricerca di un campeggio. Se non se ne trover? nemmeno uno poco male, baster? imboscarsi da qualche parte ed aprire la tenda, sperando che qualche animale selvatico non venga a rompere le scatole durante la notte, guardia forestale compresa.
Gi? la notte, personalmente adoro passarla in riva al mare, sdraiato sulla sabbia, osservando l?infinita distesa di stelle. Nessun telefono che squilla, nessuna parola a disturbare la voce del vento, nessun bimbo che grida i suoi capricci alla madre.
Il mare di notte rivela le sue increspature grazie alla tenue luce della luna, una distesa d?acqua scura dai riflessi argentati, cos? immensa da incutere timore. E li ti lasci cullare in quell?attimo intenso, dando libero sfogo ai pensieri che si riversano fuori dall?anima con la forza di una cascata impetuosa.
?e poi una volta in tenda il bozzolo di nylon si chiude, seguito a ruota dagli occhi. Domattina il rito si ripeter? ancora con altri chilometri, altro sudore ed allo stesso tempo altre magnifiche emozioni da vivere e da assaporare lentamente, vivendo al cento per cento una grande sensazione di serenit? e libert?.
?Coloro che vanno di fretta, talvolta, non danno particolare importanza all?attimo che vanno vivendo...?
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