trattoda piega.it
Gli stili della piega Lo sapete, gli stili della piega sono molti.
Ad esempio c'? il fluido chirurgico, oppure il nervosetto oscillante.
Proviamo a definire quali sono gli stili piu diffusi secondo voi.
Noi iniziamo la lista con i due estremi, poi voi ci scrivete e aggiungeremo gli stili che ci sono piaciuti.
Lo stile della settimana: Patrizio
1. Il fluido chirurgico: quello che non frena mai
Il fluido arriva sulla curva sempre alla velocit? giusta, senza quasi usare i freni, sempre con quei 5kmh in meno che lasciano la ciclistica della moto rilassata, e anche le sue braccia, cos? non trasmette strane reazioni al manubrio.
Scende in piega morbido, trasferendo i pesi dolcemente, arriva sul punto di corda sempre due metri dopo la mezzaria della curva, cos? vede l'uscita e pu? scaricare con tutta la naturalezza la coppia del suo motore.
La sua azione ? perfetta ed armonica, straordinariamente efficace, e spesso lo si vede infilare moto ben pi? sportive con "cancelli" d'altri tempi, laciando dietro di se una scia di scintille mentre le sue pedivelle si consumano sulle valli degli appennini.
2. Il nervosetto oscillante "culo da tutte le parti": quello che si muove sulla sella come un ossesso credendo di essere capace
Il nervosetto ? quello che sta sempre a muoversi sulla moto, buttando il cul di qu? e di l? fuori tempo, che sembra abbia il ballo di san vito.
Tuta, saponette (intonse ovviamente) ? tipicamente alla guida di una 600 jap multicolore; la sua tecnica ? patetica: grandi aperture sui brevi rettilinei, frenate brusche e fuori tempo (mediamente entra in curva a 20kmh in meno del "fluido"), culo e ginocchio fuori (e moto dritta), entra in piega (si fa per dire) con la moto scomposta, prende subito la corda spesso a freni ancora pizzicati, poi incomincia il balletto degli apri e chiudi di manetta perch? non ha capito la traiettoria, ma non vuole farsi passare dal signore col BMW GS 80 che, ormai innervosito dallo stargli dietro, sta meditando di fermarsi per la disperazione a bordo strada per lasciarlo andare via. La sua moto non lo sopporta pi?, i suoi pneumatici non si vogliono scaldare e gli altri gli stanno alla larga.
3. L'apprendista stregone
E' vicino ai 30 anni, ha comprato la sua prima moto da poco, ? un po' imbranato e sotto la pioggia va perfino pi? piano delle biciclette, ma vuole imparare a tutti i costi, cos?, si aggrega al gruppo di amici che lo sopportano perch? in fondo ? simpatico e, seguendoli, cerca di imparare qualcosa..... Finisce di frenare circa 5-10 metri dopo tutti gli altri, entra in curva circa 30 Km/ora pi? lento di quanto ? possibile e sui tornanti in salita poco ci manca che caschi all'interno (su quelli in discesa invece se la fa adosso tutte le volte), in accelerazione recupera qualcosa ma, siccome non vuole fare il "nervosetto oscillante" alla fine perde terreno cos? ogni tanto gli amici davanti rallentano l'andatura per aspettarlo e, quando lui li raggiunge, si riprende la lezione... Quando si arriva in fondo ? il pi? stanco, ma ? molto soddisfatto, anche oggi ha imparato qualcosa e chiss? che un giorno non riesca ed evolversi fino a qualcosa di almeno *vicino* allo stile "fluido chirurgico"
PS : sia chiaro.... non ho inventato nulla, ho solo descritto il *mio* stile
Lorenzo
4. Lo Stradale - Marco
Lo si intuisce dalle traiettorie. Ha passato tutta la vita su strada ed ha visto pi? incidenti di un recupero ACI, possiede dunque una guida che predilige la parte destra della corsia, gradisce o addirittura adora le curve sinistrorse, mentre nasconde con malcelata indifferenza una idiosincrasia per le destrorse, che essendo per loro natura su strada sempre piuttosto cieche, gli creano un lieve imbarazzo. L'intuizione ? il suo punto di forza e conduce la linea secondo la prospettiva visiva, non finalizza quindi quasi mai la propria traiettoria in funzione di ci? che non vede e quando entra in pista si pianta letteralmente sugli scollinamenti che limitano la visuale. Necessita per natura di grande motore e di grandi freni, mentre trascura l'aspetto dell'agilit? del suo mezzo in funzione di solidit? ciclistica, sopratutto sull'avantreno. Il suo punto di forza nella guida al limite, ma solo quando si sente in forma (in genere rimane soggetto a stati d'animo e le sue prestazioni sono legate all'umore) generalmente ? limitato alla staccata e successivo inseriento ne quale a volte ? piuttosto veloce ma tende a essere lento a centro curva dal momento che la sua conduzione di svolta prevede l'attacco alla corda nella fase iniziale, punter? dunque la corda ancora nella fase di frenata il che diventa pericoloso se sbaglia i riferimenti (ai quali non ? avezzo) e quando tira dritto taglia tutto il nastro d'asfalto coinvolgendo cos? chiunque ivi transita in quel momento.
5. L' Esterno (anche detto l' Ala) - Saverio
E' quello che in curva ti passa sempre esterno e tu, per non farlo schiantare contro la macchina che sopraggiunge in senso contrario, sei costretto a cedergli il passo.Se si arriva su una curva a destra in 3 o 4, lui arriva da dietro e piegando ai limiti dell'inverosimile passa tutti ponendosi nel centro della corsia opposta per poi stringere verso destra tagliando inevitabilmente la strada agli altri.Poi arrivati ti prende in giro raccontando il sorpasso esterno.Grande sensibilit? di guida ma limite del pericolo altamente spostato.
6. Lo Smaliziato - Franco
Egli copre quel 10 per cento non annoverabile tra gli
Smanettoni Stradali di Marco. Lo Smaliziato ha il suo territorio, di cui
conosce ogni microfessura dell'asfalto, della cui matrice ghiaiosa
possiede anche la curva granulometrica ricavata in un laboratorio di
geologia. Egli percorre migliaia di chilometri sulle curve di due o tre
percorsi, che durante l'inverno ripassa prima di coricarsi, con l'aiuto
di introvabili fotografie aeree, carpite biecamente all'aeronautica
militare, sulle quali ha tracciato con l'AutoCAD e l'aiuto di un
provetto disegnatore la traiettoria perfetta. S?, la traiettoria
perfetta: il Sacro Graal dello Smaliziato! Quella linea invisibile (ma
neanche tanto, viste le virgole nere che lascia sull'asfalto) che
percorre con la precisione di un distanziometro ad onde
elettromagnetiche. E se la sbaglia di un micron? Una tragedia! Litigio
infernale con la fidanzata, rea di averlo distolto dalla meticolosa
preparazione dell'agognata uscita motociclistica del sabato, avendogli
sussurrato un timido "Ti amo" davanti alla videocassetta di "Le parole
che non ti ho detto" mentre lui era avulso nei suoi dubbi esistenziali
("Se tiro l'Ohlins di un clik in estensione domani dovrei essere a posto
sul curvone corrugato.."). Lo Smaliziato ? un tecnico: schiuma bava
verde all'angolo della bocca, mentre nelle sue arterie la pressione sale
a 4 bar, se l'incauto Nervosetto Oscillante di turno gli dice
distrattamente "Hei, sai che ho rimosso l'accensione elettrica della mia
CBR...". Accensione elettrica!!??!? Il Nervosetto Oscillante ?
fortunato: lo Smaliziato ? superiore a queste idiozie. Lo Smaliziato non
saluta, lo guarda fisso negli occhi, si gira e si allontana inserendo
tutte le marce a 3000 giri. L'Oscillante capisce al volo di aver detto
una troiata. Ma anche questa ? una sua caratteristica. Lo Smaliziato ?
un amante della compagnia, ma di soli altri Smaliziati, eventualmente di
qualche Apprendista Stregone, da iniziare alla pratica, dopo lungo
periodo di celata osservazione. Accetta volentieri anche il Fluido, con
il quale ingaggia sfide epiche, condite da gran tempi, sempre
estrememente corrette, da ambo le parti. Lo Smaliziato non tollera il
brecciolino, contro il quale ? munito di scopetta, saggiamente nascosta
a met? del percorso ed odiaaaaaa profondamente i camionisti, che
spargono nafta a destra e manca, fragandosene di avere intaccato in
pochi minuti di spargimento la stabilit? emotiva del Nostro, che alla
vista della incancellabile striscia nera e viscida (durante la
ricognizione, perch? non ? un idiota Stradale) si lascia prendere dal
misticismo, nominando, ahim?, tutti i Santi (altra categoria di
motociclisti?), da S.Adolfo a S.Zenone in rigoroso ordine alfabetico.
Per concludere, lo Smanettone appartenente alla classe degli Smaliziati
? il pi? veloce, sicuro e determinato sul suo territorio, mentre ?
remissivo, ma solo perch? veramente conscio della sua forza, sui
tracciati che affronta per la prima volta (altrimenti sarebbe uno
Smanettone della classe degli Stradali). Spesso egli frequenta le piste.
E qui si dovrebbe introdurre una nuova suddivisione: Smanettone
Smaliziato Domenicale, non particolarmente abile sui tracciati chiusi, e
Smanettone Smaliziato Pistaiolo D.O.C, ultimo gradino verso la
perfezione appannaggio dei piloti professionisti (ufficiali, non Niggi
Schmassman...).
7. I Cerebropatici - Franco
Visti dall'esterno, se non aprono bocca, potrebbero essere inseriti nelle
altre categorie, escludendo quella dell'Esterno, ma nelle... pieghe del
loro animo si cela uno spirito dotato di apparato telemetrico e sistemi
informatici avanzatissimi, in grado di elaborare all'istante la mole di
dati provenienti dai sensori di cui credono di disporre nelle varie
parti del loro corpo: nelle mani, per sentire il grip della ruota
anteriore, nelle braccia, per valutare il momento (in Newton per metro)
applicato all'avantreno in ingresso, corda ed uscita di curva. Sulle
natiche destra e sinistra per controllare istantaneamente le
deformazioni della spalla del loro radiale con cintura in acciaio a zero
gradi (che magari hanno solo davanti, ma se ne sono convinti...), sulla
punta dei piedi, per applicare la corretta pressione sulla parte pi?
esterna della pedana, sull'interno coscia, utile nelle pieghe estreme,
sulla seconda falange dell'indice, per analizzare le vibrazioni
provenienti dal doppio disco ed eventuali perdite di registro della
frizione. Il Cerebropatico non sempre ? dotato di approfondite
conoscenze ingegneristiche, ma si impegna comunque assiduamente nello
studio della dinamica e cinematica della moto, anche con buoni
risultati. Quando arriva in curva calcola l'andamento temporale delle
forze applicate alle leve dei freni, alle pedane ed al manubrio in
funzione della velocit? d'ingresso, dello stato del manto stradale (di
cui ricava i coefficienti di attrito statico e dinamico nel senso della
rotazione del pneumatico ed in direzione trasversale, in funzione della
mescola e della rigidezza della gomma anteriore), del rapporto inserito,
della distribuzione dei pesi, dell'altezza del baricentro e della
geometria di sterzo. I pi? raffinati prevedono un calcolo del momento
giroscopico necessario per l'impostazione della curva, da elaborare
successivamente a casa, d'aiuto nella scelta dell'altezza della gomma
anteriore, fra le tre disponibili (/60, /65 e /70). Il successivo
rilascio dei freni libera la memoria cache della sua CPU per
l'elaborazione del momento d'inerzia relativo a tutte le masse rotanti:
ruota posteriore, anteriore ed effetto-volano del motore. Il
Cerebropatico sottoclasse Leso Perenne per ogni singola ruota distingue
i contributi di pneumatico, cerchio e dischi, per aiutalo nel futuro,
eventuale acquisto dei cerchi in magnesio e dei dischi in carbonio: il
C.L.P. vive infatti in una dimensione parallela ed i suoi neuroni ormai
dialogano solo tra loro. Per inciso, a questi ultimi il C.L.P. ha dato
nomi quali Witteven, Burgess, Tamburini... . Ma siamo ormai alla corda,
dove il Cerebropatico si rilassa, dovendo fare solo delle semplici
analisi dei moti oscillatori, di beccheggio e rollio generati dalla
forza centrifuga, dalla forza peso e da forze perturbatrici esterne, che
vanno a gravare le sospensioni, delle quali egli ha in testa tutti i
grafici degli smorzamenti viscosi delle idrauliche per l'estensione e la
compressione, nonch? le costanti elastiche ed i precarichi. Prima di
dare gas in uscita analizza ancora il rapporto inserito, il regime di
giri, l'angolo si piega, le condizioni di grip (importante la
temperatura dell'asfalto), la mappatura dell'accensione, il grado di
rotazione della manopola del gas, lo schiacciamento della sospensione
posteriore, il sag dinamico dell'avantreno, l'offset delle piastre di
sterzo, l'inclinazione del cannotto, le corrugazioni dell'asfalto, la
massa complessiva di moscerini ipotizzati uniformemente distribuiti sul
cupolino, la velocit? del vento in tempo reale mediante collegamento
diretto con l'anemometro del pi? vicino aeroporto, la fluidodinamica del
4 in 1 Yoshimura, l'incidenza delle linee del campo geomagnetico
terrestre rispetto alla pinna che porta sul casco, l'oroscopo del giorno
per le gomme del segno zodiacale dei Pilot Race, il numero di ottano
research della benzina Agip del distributore sotto casa, la pressione
dei pneumatici con scarto quadratico medio di 3 millibar, le
microfusioni del carter e, per finire, la lista della spesa (per non
dimenticare nulla). Ormai ? sera, il Cerebropatico anche oggi ha
concluso una curva e gi? trepidante per l'indomani, quando dovr?
affrontare una esse, preparandosi a tavolino fino a tarda notte, pensa:
"Ce la far??".
Gli stili della piega Lo sapete, gli stili della piega sono molti.
Ad esempio c'? il fluido chirurgico, oppure il nervosetto oscillante.
Proviamo a definire quali sono gli stili piu diffusi secondo voi.
Noi iniziamo la lista con i due estremi, poi voi ci scrivete e aggiungeremo gli stili che ci sono piaciuti.
Lo stile della settimana: Patrizio
1. Il fluido chirurgico: quello che non frena mai
Il fluido arriva sulla curva sempre alla velocit? giusta, senza quasi usare i freni, sempre con quei 5kmh in meno che lasciano la ciclistica della moto rilassata, e anche le sue braccia, cos? non trasmette strane reazioni al manubrio.
Scende in piega morbido, trasferendo i pesi dolcemente, arriva sul punto di corda sempre due metri dopo la mezzaria della curva, cos? vede l'uscita e pu? scaricare con tutta la naturalezza la coppia del suo motore.
La sua azione ? perfetta ed armonica, straordinariamente efficace, e spesso lo si vede infilare moto ben pi? sportive con "cancelli" d'altri tempi, laciando dietro di se una scia di scintille mentre le sue pedivelle si consumano sulle valli degli appennini.
2. Il nervosetto oscillante "culo da tutte le parti": quello che si muove sulla sella come un ossesso credendo di essere capace
Il nervosetto ? quello che sta sempre a muoversi sulla moto, buttando il cul di qu? e di l? fuori tempo, che sembra abbia il ballo di san vito.
Tuta, saponette (intonse ovviamente) ? tipicamente alla guida di una 600 jap multicolore; la sua tecnica ? patetica: grandi aperture sui brevi rettilinei, frenate brusche e fuori tempo (mediamente entra in curva a 20kmh in meno del "fluido"), culo e ginocchio fuori (e moto dritta), entra in piega (si fa per dire) con la moto scomposta, prende subito la corda spesso a freni ancora pizzicati, poi incomincia il balletto degli apri e chiudi di manetta perch? non ha capito la traiettoria, ma non vuole farsi passare dal signore col BMW GS 80 che, ormai innervosito dallo stargli dietro, sta meditando di fermarsi per la disperazione a bordo strada per lasciarlo andare via. La sua moto non lo sopporta pi?, i suoi pneumatici non si vogliono scaldare e gli altri gli stanno alla larga.
3. L'apprendista stregone
E' vicino ai 30 anni, ha comprato la sua prima moto da poco, ? un po' imbranato e sotto la pioggia va perfino pi? piano delle biciclette, ma vuole imparare a tutti i costi, cos?, si aggrega al gruppo di amici che lo sopportano perch? in fondo ? simpatico e, seguendoli, cerca di imparare qualcosa..... Finisce di frenare circa 5-10 metri dopo tutti gli altri, entra in curva circa 30 Km/ora pi? lento di quanto ? possibile e sui tornanti in salita poco ci manca che caschi all'interno (su quelli in discesa invece se la fa adosso tutte le volte), in accelerazione recupera qualcosa ma, siccome non vuole fare il "nervosetto oscillante" alla fine perde terreno cos? ogni tanto gli amici davanti rallentano l'andatura per aspettarlo e, quando lui li raggiunge, si riprende la lezione... Quando si arriva in fondo ? il pi? stanco, ma ? molto soddisfatto, anche oggi ha imparato qualcosa e chiss? che un giorno non riesca ed evolversi fino a qualcosa di almeno *vicino* allo stile "fluido chirurgico"
PS : sia chiaro.... non ho inventato nulla, ho solo descritto il *mio* stile
Lorenzo
4. Lo Stradale - Marco
Lo si intuisce dalle traiettorie. Ha passato tutta la vita su strada ed ha visto pi? incidenti di un recupero ACI, possiede dunque una guida che predilige la parte destra della corsia, gradisce o addirittura adora le curve sinistrorse, mentre nasconde con malcelata indifferenza una idiosincrasia per le destrorse, che essendo per loro natura su strada sempre piuttosto cieche, gli creano un lieve imbarazzo. L'intuizione ? il suo punto di forza e conduce la linea secondo la prospettiva visiva, non finalizza quindi quasi mai la propria traiettoria in funzione di ci? che non vede e quando entra in pista si pianta letteralmente sugli scollinamenti che limitano la visuale. Necessita per natura di grande motore e di grandi freni, mentre trascura l'aspetto dell'agilit? del suo mezzo in funzione di solidit? ciclistica, sopratutto sull'avantreno. Il suo punto di forza nella guida al limite, ma solo quando si sente in forma (in genere rimane soggetto a stati d'animo e le sue prestazioni sono legate all'umore) generalmente ? limitato alla staccata e successivo inseriento ne quale a volte ? piuttosto veloce ma tende a essere lento a centro curva dal momento che la sua conduzione di svolta prevede l'attacco alla corda nella fase iniziale, punter? dunque la corda ancora nella fase di frenata il che diventa pericoloso se sbaglia i riferimenti (ai quali non ? avezzo) e quando tira dritto taglia tutto il nastro d'asfalto coinvolgendo cos? chiunque ivi transita in quel momento.
5. L' Esterno (anche detto l' Ala) - Saverio
E' quello che in curva ti passa sempre esterno e tu, per non farlo schiantare contro la macchina che sopraggiunge in senso contrario, sei costretto a cedergli il passo.Se si arriva su una curva a destra in 3 o 4, lui arriva da dietro e piegando ai limiti dell'inverosimile passa tutti ponendosi nel centro della corsia opposta per poi stringere verso destra tagliando inevitabilmente la strada agli altri.Poi arrivati ti prende in giro raccontando il sorpasso esterno.Grande sensibilit? di guida ma limite del pericolo altamente spostato.
6. Lo Smaliziato - Franco
Egli copre quel 10 per cento non annoverabile tra gli
Smanettoni Stradali di Marco. Lo Smaliziato ha il suo territorio, di cui
conosce ogni microfessura dell'asfalto, della cui matrice ghiaiosa
possiede anche la curva granulometrica ricavata in un laboratorio di
geologia. Egli percorre migliaia di chilometri sulle curve di due o tre
percorsi, che durante l'inverno ripassa prima di coricarsi, con l'aiuto
di introvabili fotografie aeree, carpite biecamente all'aeronautica
militare, sulle quali ha tracciato con l'AutoCAD e l'aiuto di un
provetto disegnatore la traiettoria perfetta. S?, la traiettoria
perfetta: il Sacro Graal dello Smaliziato! Quella linea invisibile (ma
neanche tanto, viste le virgole nere che lascia sull'asfalto) che
percorre con la precisione di un distanziometro ad onde
elettromagnetiche. E se la sbaglia di un micron? Una tragedia! Litigio
infernale con la fidanzata, rea di averlo distolto dalla meticolosa
preparazione dell'agognata uscita motociclistica del sabato, avendogli
sussurrato un timido "Ti amo" davanti alla videocassetta di "Le parole
che non ti ho detto" mentre lui era avulso nei suoi dubbi esistenziali
("Se tiro l'Ohlins di un clik in estensione domani dovrei essere a posto
sul curvone corrugato.."). Lo Smaliziato ? un tecnico: schiuma bava
verde all'angolo della bocca, mentre nelle sue arterie la pressione sale
a 4 bar, se l'incauto Nervosetto Oscillante di turno gli dice
distrattamente "Hei, sai che ho rimosso l'accensione elettrica della mia
CBR...". Accensione elettrica!!??!? Il Nervosetto Oscillante ?
fortunato: lo Smaliziato ? superiore a queste idiozie. Lo Smaliziato non
saluta, lo guarda fisso negli occhi, si gira e si allontana inserendo
tutte le marce a 3000 giri. L'Oscillante capisce al volo di aver detto
una troiata. Ma anche questa ? una sua caratteristica. Lo Smaliziato ?
un amante della compagnia, ma di soli altri Smaliziati, eventualmente di
qualche Apprendista Stregone, da iniziare alla pratica, dopo lungo
periodo di celata osservazione. Accetta volentieri anche il Fluido, con
il quale ingaggia sfide epiche, condite da gran tempi, sempre
estrememente corrette, da ambo le parti. Lo Smaliziato non tollera il
brecciolino, contro il quale ? munito di scopetta, saggiamente nascosta
a met? del percorso ed odiaaaaaa profondamente i camionisti, che
spargono nafta a destra e manca, fragandosene di avere intaccato in
pochi minuti di spargimento la stabilit? emotiva del Nostro, che alla
vista della incancellabile striscia nera e viscida (durante la
ricognizione, perch? non ? un idiota Stradale) si lascia prendere dal
misticismo, nominando, ahim?, tutti i Santi (altra categoria di
motociclisti?), da S.Adolfo a S.Zenone in rigoroso ordine alfabetico.
Per concludere, lo Smanettone appartenente alla classe degli Smaliziati
? il pi? veloce, sicuro e determinato sul suo territorio, mentre ?
remissivo, ma solo perch? veramente conscio della sua forza, sui
tracciati che affronta per la prima volta (altrimenti sarebbe uno
Smanettone della classe degli Stradali). Spesso egli frequenta le piste.
E qui si dovrebbe introdurre una nuova suddivisione: Smanettone
Smaliziato Domenicale, non particolarmente abile sui tracciati chiusi, e
Smanettone Smaliziato Pistaiolo D.O.C, ultimo gradino verso la
perfezione appannaggio dei piloti professionisti (ufficiali, non Niggi
Schmassman...).
7. I Cerebropatici - Franco
Visti dall'esterno, se non aprono bocca, potrebbero essere inseriti nelle
altre categorie, escludendo quella dell'Esterno, ma nelle... pieghe del
loro animo si cela uno spirito dotato di apparato telemetrico e sistemi
informatici avanzatissimi, in grado di elaborare all'istante la mole di
dati provenienti dai sensori di cui credono di disporre nelle varie
parti del loro corpo: nelle mani, per sentire il grip della ruota
anteriore, nelle braccia, per valutare il momento (in Newton per metro)
applicato all'avantreno in ingresso, corda ed uscita di curva. Sulle
natiche destra e sinistra per controllare istantaneamente le
deformazioni della spalla del loro radiale con cintura in acciaio a zero
gradi (che magari hanno solo davanti, ma se ne sono convinti...), sulla
punta dei piedi, per applicare la corretta pressione sulla parte pi?
esterna della pedana, sull'interno coscia, utile nelle pieghe estreme,
sulla seconda falange dell'indice, per analizzare le vibrazioni
provenienti dal doppio disco ed eventuali perdite di registro della
frizione. Il Cerebropatico non sempre ? dotato di approfondite
conoscenze ingegneristiche, ma si impegna comunque assiduamente nello
studio della dinamica e cinematica della moto, anche con buoni
risultati. Quando arriva in curva calcola l'andamento temporale delle
forze applicate alle leve dei freni, alle pedane ed al manubrio in
funzione della velocit? d'ingresso, dello stato del manto stradale (di
cui ricava i coefficienti di attrito statico e dinamico nel senso della
rotazione del pneumatico ed in direzione trasversale, in funzione della
mescola e della rigidezza della gomma anteriore), del rapporto inserito,
della distribuzione dei pesi, dell'altezza del baricentro e della
geometria di sterzo. I pi? raffinati prevedono un calcolo del momento
giroscopico necessario per l'impostazione della curva, da elaborare
successivamente a casa, d'aiuto nella scelta dell'altezza della gomma
anteriore, fra le tre disponibili (/60, /65 e /70). Il successivo
rilascio dei freni libera la memoria cache della sua CPU per
l'elaborazione del momento d'inerzia relativo a tutte le masse rotanti:
ruota posteriore, anteriore ed effetto-volano del motore. Il
Cerebropatico sottoclasse Leso Perenne per ogni singola ruota distingue
i contributi di pneumatico, cerchio e dischi, per aiutalo nel futuro,
eventuale acquisto dei cerchi in magnesio e dei dischi in carbonio: il
C.L.P. vive infatti in una dimensione parallela ed i suoi neuroni ormai
dialogano solo tra loro. Per inciso, a questi ultimi il C.L.P. ha dato
nomi quali Witteven, Burgess, Tamburini... . Ma siamo ormai alla corda,
dove il Cerebropatico si rilassa, dovendo fare solo delle semplici
analisi dei moti oscillatori, di beccheggio e rollio generati dalla
forza centrifuga, dalla forza peso e da forze perturbatrici esterne, che
vanno a gravare le sospensioni, delle quali egli ha in testa tutti i
grafici degli smorzamenti viscosi delle idrauliche per l'estensione e la
compressione, nonch? le costanti elastiche ed i precarichi. Prima di
dare gas in uscita analizza ancora il rapporto inserito, il regime di
giri, l'angolo si piega, le condizioni di grip (importante la
temperatura dell'asfalto), la mappatura dell'accensione, il grado di
rotazione della manopola del gas, lo schiacciamento della sospensione
posteriore, il sag dinamico dell'avantreno, l'offset delle piastre di
sterzo, l'inclinazione del cannotto, le corrugazioni dell'asfalto, la
massa complessiva di moscerini ipotizzati uniformemente distribuiti sul
cupolino, la velocit? del vento in tempo reale mediante collegamento
diretto con l'anemometro del pi? vicino aeroporto, la fluidodinamica del
4 in 1 Yoshimura, l'incidenza delle linee del campo geomagnetico
terrestre rispetto alla pinna che porta sul casco, l'oroscopo del giorno
per le gomme del segno zodiacale dei Pilot Race, il numero di ottano
research della benzina Agip del distributore sotto casa, la pressione
dei pneumatici con scarto quadratico medio di 3 millibar, le
microfusioni del carter e, per finire, la lista della spesa (per non
dimenticare nulla). Ormai ? sera, il Cerebropatico anche oggi ha
concluso una curva e gi? trepidante per l'indomani, quando dovr?
affrontare una esse, preparandosi a tavolino fino a tarda notte, pensa:
"Ce la far??".
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