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11 SETTEMBRE: ecco la verit?!!!

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    11 SETTEMBRE: ecco la verit?!!!

    In tutti questi anni, nonostante ripetute richieste, i complottisti non hanno mai dichiarato quale sia di preciso la loro versione degli eventi. Non hanno mai sintetizzato in un unico racconto coerente come siano andate le cose secondo i risultati della loro lunga "ricerca della verit?". Cos? ci proviamo noi, mettendo insieme le principali teorie alternative in questa conversazione immaginaria tenutasi ai primi di agosto 2001 fra il presidente George W. Bush, il vicepresidente Dick Cheney e il segretario alla difesa Donald Rumsfeld.

    Tutti i dettagli della conversazione fanno riferimento a teorie realmente espresse dai complottisti, come documentato nelle note.


    BUSH: Allora, Dick, Don, mi riepilogate il piano?

    CHENEY: Dunque, signor Presidente, come lei sa, abbiamo bisogno di invadere l'Iraq e l'Afghanistan. Cos? abbiamo deciso di far schiantare degli aerei radiocomandati su Wall Street e un missile contro il Pentagono, dire al mondo che si tratta di nostri aerei di linea dirottati e dare la colpa a 19 beduini armati di taglierino e spray al peperoncino. Poi, per?, faremo saltare noi gli edifici colpiti, per essere sicuri che crollino per davvero.

    RUMSFELD: Esatto. E faremo in modo che nessuno dei dirottatori sia iracheno o afghano, cos? non avremo problemi a convincere l'opinione pubblica della necessit? di invadere l'Iraq e l'Afghanistan.

    BUSH: Non fa una grinza! Per? non ho capito una cosa. Perch? dobbiamo far schiantare degli aerei contro le Torri Gemelle? Tanto lo sanno tutti che i terroristi ci hanno gi? provato nel '93 con una bomba nel parcheggio. Perch? non facciamo saltare in aria i palazzi e basta, senza tirare in ballo gli aerei, e poi diamo la colpa alle bombe dei terroristi?

    RUMSFELD: Signor Presidente, lei non ha chiaro il... il quadro generale. E' molto pi? machiavellico se ci intrufoliamo negli edifici con le nostre squadre speciali nei giorni che precedono gli attacchi, durante un blackout, collochiamo le bombe al buio, rimettiamo tutto a posto senza che se ne accorga nessuno e poi facciamo sembrare che siano gli aerei a far crollare gli edifici.

    CHENEY: Certo, cos? coinvolgiamo pi? gente nel complotto, corriamo un rischio molto maggiore di farci scoprire e complichiamo senza alcuna buona ragione l'intera operazione. Ma in compenso faremo affari d'oro vendendo libri e DVD che smascherano le incongruenze della "versione ufficiale", libri che sbugiardano i libri che smascherano le bugie della versione ufficiale, e libri che smentiscono le menzogne dei libri che sbugiardano i libri che smascherano le bugie della versione ufficiale.

    BUSH: "Menzogna"? Ma che parola ?? Don, parli da vecchio. Nessuno pi? dice "menzogna". [scuote il capo] Incredibile! "Menzogna"...

    CHENEY: [ignorando Bush] Sto anche pensando a una collezione di cappellini e spillette, ma forse ? di cattivo gusto.

    RUMSFELD: A proposito, Dick, mi hanno confermato poco fa che le bozze dei libri di "ricerca della verit?" sono gi? in tipografia e che i DVD li sta finendo di masterizzare per noi un ragazzino, sul suo computer di casa, un certo Dylan qualchecosa. Uno fidato.

    BUSH: Bob Dylan? Il cantautore?

    CHENEY: No, non quel Dylan, ma comunque devono essere parenti. Del resto, c'? quel Ben Chertoff che sta preparando i libri di difesa della versione ufficiale per Popular Mechanics, e ha lo stesso cognome del nostro Michael, Chertoff appunto, quello che potremo nominare capo della sicurezza nazionale quando avremo realizzato il nostro piano. Stesso cognome, devono essere per forza parenti.

    BUSH: E' evidente, lo capirebbe anche un bambino che dev'essere cos?. Per esempio, io mi chiamo Bush, e quindi sono parente di Kate Bush, la cantante! E anche di Natalia Bush, quella dei calendari!

    RUMSFELD e CHENEY [insieme, alzando gli occhi al cielo, senza farsi vedere da Bush] Certo, signor Presidente.

    CHENEY: Torniamo al piano, per favore? E' chiaro, signor Presidente, che non otterremo mai il mandato di guerra se ci limitiamo a far saltare il World Trade Center. Distruggere due grattacieli di quattrocento metri nel cuore di New York in diretta TV proprio non basta. Dobbiamo anche lanciare un missile contro una facciata del Pentagono e dire che ? stato un aereo di linea, ma non far vedere a nessuno le immagini dell'attentato, e ovviamente dobbiamo anche simulare un falso schianto d'aereo in un posto dimenticato da *** in Pennsylvania.

    RUMSFELD: Esatto, signor Presidente. L'opinione pubblica non ci sosterr? mai senza l'attacco al Pentagono che nessuno vedr? in TV e quello schianto in un luogo sperduto, lontano dalle telecamere della CNN.

    BUSH: Aspetta, Dick, mi ricordi perch? al Pentagono dobbiamo usare un missile?

    CHENEY: Perch? ? molto pi? facile lanciare un missile e poi dire che si tratta di un aereo. Ha idea di quanto costi un aereo civile di seconda mano e come sia difficile trovare un pilota kamikaze? In confronto, ? un gioco da ragazzi lanciare un Cruise da una nave e fare in modo che entri al primo piano del Pentagono facendo un buco di cinque metri.

    BUSH [distratto dai soldatini che ha sul tavolo]: Eh?

    CHENEY: Cinque metri. Ripeto, cinque metri. E poi dovremo zittire tutti gli addetti al lancio, falsificare i registri e gli inventari delle armi, piazzare finti testimoni pronti a giurare di aver visto un Boeing 757, disseminare il DNA dei falsi passeggeri, piazzare di corsa centinaia di rottami d'aereo sul prato del Pentagono, corrompere tutti i pompieri civili che accorreranno sul posto affinch? dicano di aver trovato pezzi di passeggeri e le scatole nere di un aereo, e predisporre con esplosivi perfettamente sincronizzati i lampioni dell'autostrada davanti al Pentagono e farli esplodere esattamente mentre passa il missile, per far sembrare che siano stati abbattuti dal passaggio dell'aereo.

    BUSH: E se qualcosa va storto? Magari uno dei lampioni scoppia prima per sbaglio? Che figura ci facciamo? Secondo me sarebbe meglio eliminare tutta questa storia dei lampioni e dire che l'aereo ? andato contro il Pentagono senza abbattere niente. Non cambia nulla ed ? meno rischioso.

    RUMSFELD: No, signor Presidente. Se non abbattiamo almeno cinque lampioni, oltre a fare un buco di cinque metri nel Pentagono, in cui diremo che ? entrato un aereo largo 38 metri, non saremo credibili.

    BUSH: Ah, ? ovvio. Se abbattiamo i lampioni, nessuno noter? che il buco nel Pentagono ? troppo piccolo. OK. Per? alle Twin Towers usiamo degli aerei veri, giusto?

    CHENEY: Esatto. Al Pentagono usiamo un missile, ma diciamo che ? stato un aereo. Alle Twin Towers invece usiamo davvero degli aerei, perch? ci serve il filmato da mandare in TV.

    BUSH: S?, s?, ho capito, ma sto solo dicendo... perch? al Pentagono non usiamo semplicemente un aereo e diciamo che ? stato un aereo? E' quello che faremo alle Torri Gemelle, no?

    CHENEY: S?, esatto, ma per il Pentagono [tono esasperato] useremo un missile! Don, dammi una mano tu...

    RUMSFELD: Signor Presidente, a Washington useremo un missile perch? cos?... ? pi? militare. Usare un aereo per davvero sarebbe troppo ovvio, anche se ? esattamente quello che faremo a New York. Lasci fare a noi.

    BUSH: Oh, OK, come volete.

    RUMSFELD: L'altro fattore positivo nel dire che un aereo passeggeri ha colpito il Pentagono ? che in questo modo dobbiamo inventarci qualche centinaio di vittime fittizie e un equipaggio e un aereo che non esistono. E' una regola di base delle operazioni top secret: ? sempre meglio aumentare al massimo il numero di storie false da fabbricare, il lavoro creativo da realizzare e il numero di possibili opportunit? di contraddizioni nella versione falsa da presentare.

    BUSH: E' ovvio. Lo capisco persino io, che l'unico modo per convincere il popolo americano ad andare in guerra e sostenere l'invasione dello stato laico dell'Iraq ? inscenare un attacco contro New York ad opera di un branco di fondamentalisti religiosi che provengono dall'Arabia Saudita.

    RUMSFELD: Esatto. E per finire, abbatteremo l'aereo in Pennsylvania.

    BUSH: Don, scusa, questa parte non mi entra in testa. Perch? dirottiamo un aereo per poi abbatterlo prima che raggiunga il bersaglio? Non ? pi? sensato lasciare che vada a schiantarsi contro il Campidoglio o qualche altro posto importante? Cos? Dick si aggiudica l'appalto per ricostruirlo, tramite la Halliburton.

    RUMSFELD: Ma per non essere coerenti, signor Presidente. L'incoerenza ? fondamentale per la riuscita di qualsiasi complotto che si rispetti. A New York facciamo in un modo, al Pentagono facciamo in un altro, a Shanksville in un altro ancora.

    CHENEY: Allora, siamo d'accordo?

    BUSH: [accenna un'obiezione]

    RUMSFELD [ignorando Bush]: Bene. Chiamo i capi di stato maggiore, l'FAA, i vigili del fuoco di New York e Washington, Rudy Giuliani, Larry Silverstein, le famiglie di qualche centinaio di falsi familiari delle false vittime dei finti dirottamenti, l'MI5, l'FBI, la FEMA, l'aviazione, il NORAD e le altre dieci o ventimila persone che dobbiamo informare del piano segretissimo. Preparo anche il copione per la BBC e la CNN. ( Faccio partire l'ordine finale di fabbricare tutti i documenti falsi, le registrazioni delle telefonate dagli aerei, i certificati di brevetto di pilota commerciale dei dirottatori, 80 filmati ritoccati delle telecamere al Pentagono...

    CHENEY: No, 80 no. E' cifra tonda, sembra inventata. Facciamo 84. E' pi? realistico.

    RUMSFELD: OK, 84. E mando un fax a Osama con il copione delle cose che deve dire. Non abbiamo molto tempo, signor Presidente. Anche lei, si studi bene le battute. Nelle prove ho notato che lei si impapera spesso sulla storia di quale aereo ha visto in TV. Si ricordi di dire che lei ha visto in TV il secondo aereo, non il primo.

    CHENEY: A proposito, anche Osama ha dei problemi con le battute dei suoi video. Dice che la scena dove ammette di essere il mandante non la sente sua, non ? in sintonia con lo struggimento interiore del suo personaggio.

    RUMSFELD: Lo sapevo che si sarebbe montato la testa. Va bene, allora lo sostituiamo con un sosia. Quello che abbiamo ? un po' grasso, ma di meglio non abbiamo trovato.

    BUSH: Perfetto. Uhm, Don, ricordati anche di preparare un messaggio di preavviso per tutti i magnati di Wall Street che hanno donato centinaia di milioni di dollari alla mia campagna elettorale. Saranno entusiasti di sapere che li abbiamo prescelti come nostri bersagli umani per il Nuovo Reichstag! Dopotutto, se proprio dobbiamo creare dei martiri, tanto vale crearli fra i nostri finanziatori. Tanto hanno gi? pagato. Fra l'altro, se non ricordo male, il capo della Merrill Lynch mi aveva detto che stava pensando di ristrutturare la sede di New York e di sfoltire un po' di personale in esubero. Chiss? come sar? contento del favore che gli stiamo per fare!

    RUMSFELD: Certo, signor Presidente, provveder? personalmente. Vado.

    CHENEY: OK, anch'io.

    BUSH: Un'ultima cosa. Come va il reclutamento del personale che deve lanciare il missile contro il Pentagono, telecomandare gli aerei a New York, abbattere l'aereo in Pennsylvania, scavare una buca troppo piccola in un campo a Shanksville e metterci un po' di rottami d'aereo, procurare i cadaveri, seminare i rottami, minare i grattacieli eccetera?

    RUMSFELD [con imbarazzo]: Ehm... Non bene, signore.

    BUSH: In che senso?

    RUMSFELD: Be'... abbiamo cominciato a inviare con discrezione, a elementi accuratamente selezionati, l'offerta di lavoro. L'ho scritta io di mio pugno: "Salve, soldato, lei sarebbe disposto a partecipare a un piano segreto che prevede l'uccisione di qualche migliaio di suoi connazionali, quelli che lei ha giurato di difendere?"

    BUSH: E qual ? stata la risposta? Hanno accettato tutti, come veri patrioti?

    RUMSFELD [con crescente imbarazzo]: Dick, diglielo tu.

    CHENEY: Vede, signor Presidente, c'? stato un... un imprevisto.

    BUSH: Imprevisto?

    CHENEY: Ecco... praticamente tutti i candidati si sono rifiutati. Per? ormai erano al corrente del nostro piano. Cos? abbiamo dovuto organizzare un secondo reclutamento per trovare dei sicari che li... come dire... facessero tacere per sempre. Non potevamo correre rischi.

    BUSH: E...?

    CHENEY: Abbiamo chiesto a un po' di questi sic... ehm... specialisti se erano disposti a uccidere dei soldati che si rifiutavano di partecipare al massacro dei propri connazionali.

    BUSH: Perfetto! Problema risolto.

    CHENEY: Non proprio, signor Presidente. Alcuni dei sicari si sono rifiutati. Ma a quel punto anche loro sapevano del nostro piano. Cos? abbiamo dovuto reclutare dei killer per far fuori i sicari che non volevano far fuori i nostri soldati...

    RUMSFELD: ...Ma alcuni dei killer non se la sono sentita. Cos? ora siamo alla ricerca di assassini che facciano fuori i killer che si rifiutano di far fuori i sicari che non intendono far fuori i nostri soldati che rifiutano di uccidere qualche migliaio di americani.

    BUSH: [cerca di seguire la spiegazione contando sulle dita]

    RUMSFELD: Risolveremo tutto in qualche modo.

    CHENEY [con evidente soddisfazione]: Gi? fatto. Imbianchini.

    BUSH: Cosa? Imbianchini?

    CHENEY: Sissignore. Squadre di imbianchini. Sono gi? all'opera mentre parliamo. Stanno applicando alle colonne delle Torri Gemelle una speciale vernice di sol-gel di supertermite in forma nanocomposita. Non lo sanno, ma quella vernice pu? essere fatta esplodere tramite radiocomando. Loro non si rendono conto che stanno partecipando al nostro piano, per cui non possono rivelare nulla. E' perfetto. Problema risolto.

    BUSH: Magnifico. Che sollievo! Ma aspettate, c'? ancora la questione di questo terzo grattacielo a New York che non ho ben chiara.

    CHENEY: OK, signor Presidente, gliela rispiego io. Dobbiamo minare di nascosto e far crollare l'11 settembre anche un terzo grattacielo, il WTC7, per far sparire alcune prove di scandali della CIA e dei Servizi Segreti custodite l? dentro. Potremmo usare un distruggidocumenti, certo, ma darebbe troppo nell'occhio. Per passare del tutto inosservati, simuleremo un crollo per incendio che non ha precedenti nella storia dell'architettura dei grattacieli, cos? nessuno ci far? caso. E sicuramente nel crollo nessun documento scottante svolazzer? in giro.

    BUSH: Ah, giusto. E l? usiamo un altro aereo, come per le Torri Gemelle.

    CHENEY: ...No, signor Presidente.

    BUSH: Allora un missile, come al Pentagono?

    CHENEY: No, no, no, signor Presidente. Lo facciamo crollare con gli esplosivi e basta.

    BUSH: Ma non sembrer? strano che crolli da solo? Potremmo sfruttare il crollo delle Torri Gemelle, sono l? vicino, magari le macerie investiranno il WTC7.

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    #2
    CHENEY: No, troppo rischioso. Se gli esplosivi o la supertermite in sol-gel applicata a pennello nelle torri non funzionano a dovere, siamo fregati. Silverstein ha detto che vuole un lavoretto pulito. Piazzerà dei fumogeni nel WTC7 per simulare un incendio, pagherà tutti i pompieri perché dicano che c'era uno squarcio nel palazzo, e poi farà saltare il tutto nel pomeriggio, quando non ci farà caso nessuno. Sa, per via dell'assicurazione è molto più semplice così. E Silverstein è uno bravo, sa tenere un segreto, mica è un cretino che lo andrà a spifferare in un documentario per la TV.

    BUSH: Ah, giusto. A proposito, ricordiamoci anche di avvisare tutti gli ebrei di New York di non andare al WTC l'11 settembre.

    CHENEY: Non c'è problema, ho una ditta israeliana, la Odigo, che manderà messaggi istantanei a tutti gli ebrei poche ore prima degli attacchi, così sicuramente nessuno di loro rivelerà il segreto.

    BUSH: Giusto. E ricordati di confermare l'ingaggio degli israeliani cantanti.

    CHENEY: Danzanti, signor Presidente. Danzanti.

    BUSH: Quello che vuoi, la mente sei tu.

    [pausa]

    RUMSFELD: Cosa c'è, signor Presidente? Qualcosa la turba?

    BUSH: Sono preoccupato dai complottisti. Per la storia della Luna ci hanno quasi smascherato. E stanno facendo progressi anche sulla storia delle scie chimiche che disseminiamo in pieno giorno con gli aerei militari dipinti come aerei di linea. Non mi piace. E se ci scoprono?

    CHENEY: Tranquillo, signor Presidente. Abbiamo già a libro paga e sotto minaccia di morte tutti gli ingegneri strutturisti del mondo, affinché non spifferino che il crollo del WTC è impossibile in base al secondo principio della termodinamica.

    BUSH: OK, ottimo, ma... abbiamo pensato anche ai teologi?

    CHENEY: ...Teologi?

    BUSH: Sì, teologi, e anche filosofi, addetti ai controlli delle acque potabili, professori di fisica, registi, ex prestigiatori, spogliarelliste... Tutta gente espertissima di aeronautica e demolizioni controllate. Si accorgeranno subito che c'è qualcosa di strano.

    RUMSFELD: Non si preoccupi, signor Presidente. A gente del genere, chi vuole che creda?

    ..............................................

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      #3
      Noi comuni mortali la verit? su questo tipo di cose non la sapremo mai!
      Possiamo solo fantasticare e raccontare storie, fatto sta che solo a Ground Zero son morte, se non sbaglio, 2800 persone.

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        #4
        Axxo, era un piano ben strutturato...

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          #5
          Originally posted by MadMike top aBBuse View Post
          Noi comuni mortali la verit? su questo tipo di cose non la sapremo mai!
          Possiamo solo fantasticare e raccontare storie, fatto sta che solo a Ground Zero son morte, se non sbaglio, 2800 persone.
          Guarda che ? un post semiserio... Leggi tutto...

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            #6
            Originally posted by Foglio View Post
            Guarda che ? un post semiserio...
            Foglio non ti stavo criticando, n? stavo politicizzando qualcosa (lasciamola stare la politika su sti fatti ok?) per? scusami ma quando ci sono i morti non riesco a fare ironia, io che sono 101% ironico.

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              #7
              Originally posted by MadMike top aBBuse View Post
              Foglio non ti stavo criticando, n? stavo politicizzando qualcosa (lasciamola stare la politika su sti fatti ok?) per? scusami ma quando ci sono i morti non riesco a fare ironia, io che sono 101% ironico.
              Condivido il tuo pensiero... Anche se quando leggo le teorie dei complottisti non riesco a stare serio...

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                #8
                Originally posted by Foglio View Post
                Guarda che ? un post semiserio... Leggi tutto...
                ..letto tutto... simpatico ....

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                  #9
                  Originally posted by Foglio View Post
                  Condivido il tuo pensiero... Anche se quando leggo le teorie dei complottisti non riesco a stare serio...
                  ..i soldi che fanno i complottisti nello svolgimento della loro attivit?....... sono soldi seri.......e veri....

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                    #10
                    Originally posted by Foglio View Post
                    Condivido il tuo pensiero... Anche se quando leggo le teorie dei complottisti non riesco a stare serio...
                    io si

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