Corse clandestine, Bonola sotto assedio
ilGiornale.it
Milano come Misano o il Mugello. Un circuito motoristico che nella metropoli lombarda ufficialmente non esiste, ma che invece c’è. Su un percorso limitato, tra le vie cittadine stile Montecarlo, appena un chilometro, dove moto - qualche volta anche auto - di grossa cilindrata vanno a tutta manetta, gas aperto al massimo e motori che rombano come tuoni. Il Centro Commerciale Bonola è l’epicentro di questo circuito, perché è proprio intorno all’imponente complesso inaugurato nel 1988 (con ben 60 negozi) e nell’ampio parcheggio adiacente che va in scena quasi tutti i giorni, il gp «made in Milan».
Ma, attenzione, i posti sono rigorosamente riservati, i partecipanti selezionati e l’orario particolare e altrettanto suggestivo. Infatti è solo dopo la mezzanotte che i centauri compaiono, sgommano, fan rombare i motori e poi spariscono come fantasmi. Potete ben immaginare con quale gioia dei residenti che, con le finestre aperte per la calura estiva, sono costretti a sorbirsi la sinfonia di queste moto, rigorosamente di grossa cilindrata, che infestano e terrorizzano il quartiere nelle ore notturne. Attenzione a queste vie, consigliabile non percorrerle dopo una certa ora.
Il circuito parte da via Kant, a metà del parcheggio e prosegue, dopo una piccola rotonda sempre scavalcata, per il lungo rettilineo di via Quarenghi per arrivare a una grande rotonda che finisce sul piccolo cavalcavia sovrastante la stazione MM Bonola, per sfociare poi nell’incrocio di largo Valera. E qui inizia la cavalcata finale col motore a pieni giri sul rettilineo di via Cechov, 500 metri che si divorano in un attimo e col semaforo finale tra le vie Betti e Kant invariabilmente ignorato, qualunque sia il colore. Una corsa folle, con i centauri che scommettono sui tempi. Chi vi scrive ha provato ad effettuare questo «giro della morte» che esalta gli spericolati motociclisti notturni: alla media di 60 km orari, con tutta la prudenza del caso, il tempo impiegato è di due minuti. Il record notturno è invece di un minuto e 20 secondi, a una media di oltre 120 km orari. Galeotto fu il parcheggio di Bonola perché è là che da anni vanno in scena sgommate e accelerazioni quando in serata gli ampi spazi si svuotano.
Ma è il rumore notturno a creare disagio e molteplici sono state le telefonate di protesta ai centralini di Vigili e Polizia. La risposta è sempre quella: quando possiamo, arriviamo. Cioè, mai. Al punto che un gruppetto di abitanti di via Cechov ha provato ad andare a parlare con i disturbatori, ma non c’è stato bisogno di parole: le facce che si sono trovate davanti - rom, slavi, grinta e cattiveria annessa -, li ha convinti a fare subito dietrofront. Si è almeno scoperto che i disturbatori notturni avevano grosse moto senza targa, presumibilmente rubate, che provavano a più non posso, scommettendoci su. «Proteste dai cittadini ne sono arrivate tante», afferma Claudio Consolini, presidente della Zona 8 (la più popolosa di Milano con i suoi 178mila abitanti) che ha gli uffici che danno proprio sul parcheggio incriminato, come il Comando dei vigili ovviamente deserto nelle ore notturne. «Ma non siamo mai riusciti a estirpare questa piaga dei motociclisti notturni che da anni ci perseguita».
La soluzione ideale sarebbe quella di mettere nelle vie Cechov e Quarenghi i dissuasori di velocità. «Impossibile», spiega però Consolini, «perché queste due vie sono percorse anche da bus Atm che subirebbero troppi sobbalzi. Stiamo invece valutando se è possibile mettere le castellane, più basse e scorrevoli, tali comunque da indurre alla prudenza. Quanto al parcheggio, che è suolo pubblico, non si può recintare né chiudere di notte con sbarre, anche perché ogni martedì e venerdì c’è il mercato, mentre la domenica mattina si trasforma in un Portobello con centinaia di venditori di mobili vecchi, piccoli antiquari, materiale per l’edilizia».
chissà magari li ci trovo la moto che mi hanno rubato da poco
ilGiornale.it
Milano come Misano o il Mugello. Un circuito motoristico che nella metropoli lombarda ufficialmente non esiste, ma che invece c’è. Su un percorso limitato, tra le vie cittadine stile Montecarlo, appena un chilometro, dove moto - qualche volta anche auto - di grossa cilindrata vanno a tutta manetta, gas aperto al massimo e motori che rombano come tuoni. Il Centro Commerciale Bonola è l’epicentro di questo circuito, perché è proprio intorno all’imponente complesso inaugurato nel 1988 (con ben 60 negozi) e nell’ampio parcheggio adiacente che va in scena quasi tutti i giorni, il gp «made in Milan».
Ma, attenzione, i posti sono rigorosamente riservati, i partecipanti selezionati e l’orario particolare e altrettanto suggestivo. Infatti è solo dopo la mezzanotte che i centauri compaiono, sgommano, fan rombare i motori e poi spariscono come fantasmi. Potete ben immaginare con quale gioia dei residenti che, con le finestre aperte per la calura estiva, sono costretti a sorbirsi la sinfonia di queste moto, rigorosamente di grossa cilindrata, che infestano e terrorizzano il quartiere nelle ore notturne. Attenzione a queste vie, consigliabile non percorrerle dopo una certa ora.
Il circuito parte da via Kant, a metà del parcheggio e prosegue, dopo una piccola rotonda sempre scavalcata, per il lungo rettilineo di via Quarenghi per arrivare a una grande rotonda che finisce sul piccolo cavalcavia sovrastante la stazione MM Bonola, per sfociare poi nell’incrocio di largo Valera. E qui inizia la cavalcata finale col motore a pieni giri sul rettilineo di via Cechov, 500 metri che si divorano in un attimo e col semaforo finale tra le vie Betti e Kant invariabilmente ignorato, qualunque sia il colore. Una corsa folle, con i centauri che scommettono sui tempi. Chi vi scrive ha provato ad effettuare questo «giro della morte» che esalta gli spericolati motociclisti notturni: alla media di 60 km orari, con tutta la prudenza del caso, il tempo impiegato è di due minuti. Il record notturno è invece di un minuto e 20 secondi, a una media di oltre 120 km orari. Galeotto fu il parcheggio di Bonola perché è là che da anni vanno in scena sgommate e accelerazioni quando in serata gli ampi spazi si svuotano.
Ma è il rumore notturno a creare disagio e molteplici sono state le telefonate di protesta ai centralini di Vigili e Polizia. La risposta è sempre quella: quando possiamo, arriviamo. Cioè, mai. Al punto che un gruppetto di abitanti di via Cechov ha provato ad andare a parlare con i disturbatori, ma non c’è stato bisogno di parole: le facce che si sono trovate davanti - rom, slavi, grinta e cattiveria annessa -, li ha convinti a fare subito dietrofront. Si è almeno scoperto che i disturbatori notturni avevano grosse moto senza targa, presumibilmente rubate, che provavano a più non posso, scommettendoci su. «Proteste dai cittadini ne sono arrivate tante», afferma Claudio Consolini, presidente della Zona 8 (la più popolosa di Milano con i suoi 178mila abitanti) che ha gli uffici che danno proprio sul parcheggio incriminato, come il Comando dei vigili ovviamente deserto nelle ore notturne. «Ma non siamo mai riusciti a estirpare questa piaga dei motociclisti notturni che da anni ci perseguita».
La soluzione ideale sarebbe quella di mettere nelle vie Cechov e Quarenghi i dissuasori di velocità. «Impossibile», spiega però Consolini, «perché queste due vie sono percorse anche da bus Atm che subirebbero troppi sobbalzi. Stiamo invece valutando se è possibile mettere le castellane, più basse e scorrevoli, tali comunque da indurre alla prudenza. Quanto al parcheggio, che è suolo pubblico, non si può recintare né chiudere di notte con sbarre, anche perché ogni martedì e venerdì c’è il mercato, mentre la domenica mattina si trasforma in un Portobello con centinaia di venditori di mobili vecchi, piccoli antiquari, materiale per l’edilizia».
chissà magari li ci trovo la moto che mi hanno rubato da poco
Comment