Ha guadagnato 357mila euro in 4 anni
Per la prima volta in Italia una prostituta sar? chiamata a pagare le tasse sui guadagni della sua attivit?. La donna, una 32enne straniera residente nel centro di Parma, in meno di quattro anni - dal 2005 ad oggi - ha depositato sul suo conto corrente un totale di oltre 357mila euro. La Guardia di Finanza ha potuto intimarle il pagamento grazie all'intreccio di una serie di norme tra cui l'art.36 del decreto Bersani-Visco del 2006.
Ai finanzieri, che le hanno chiesto ragione dei proventi da cui nascevano i versamenti in banca, la titolare del nutrito conto ha spiegato che si tratta di guadagni riconducibili alla sua attivit? di "meretricio": oltre 85mila euro versati sul conto nel 2005, altri 161mila nel 2006, 91mila nel 2007, 19mila in questa primo scorcio del 2008.
Le fiamme gialle di Parma, una volta raccolte le dichiarazioni della signorina di origine latino-americana, hanno analizzato la normativa in materia per verificare la possibilit? di sottoporre a tassazione i citati flussi di denaro sotto forma di proventi derivanti da attivit? illecita.
Ne hanno dedotto - in base a quanto prevede da una parte il Codice civile (art.5, "gli atti di disposizione del proprio corpo contrario al buon costume sono vietati...quando siano altrimenti contrari al buon costume"), dall'altra il Testo Unico sulle imposte dirette, nonch? la legge 537 del 1993 e il citato Decreto legge "Bersani-Visco" n.223 del 2006 - che la prostituzione ? "un atto civilisticamente illecito i cui guadagni sono tassabili quali redditi diversi derivanti da proventi illeciti".
Tenuto conto delle argomentazioni giuridiche derivanti dalla suddetta normativa e considerato che le dichiarazioni di parte possono essere proficuamente utilizzate in sede tributaria, hanno quindi deciso di proporre per la ripresa a tassazione i proventi illeciti della giovane latino-americana per un ammontare di complessivi 357.682 euro.
Per la prima volta in Italia una prostituta sar? chiamata a pagare le tasse sui guadagni della sua attivit?. La donna, una 32enne straniera residente nel centro di Parma, in meno di quattro anni - dal 2005 ad oggi - ha depositato sul suo conto corrente un totale di oltre 357mila euro. La Guardia di Finanza ha potuto intimarle il pagamento grazie all'intreccio di una serie di norme tra cui l'art.36 del decreto Bersani-Visco del 2006.
Ai finanzieri, che le hanno chiesto ragione dei proventi da cui nascevano i versamenti in banca, la titolare del nutrito conto ha spiegato che si tratta di guadagni riconducibili alla sua attivit? di "meretricio": oltre 85mila euro versati sul conto nel 2005, altri 161mila nel 2006, 91mila nel 2007, 19mila in questa primo scorcio del 2008.
Le fiamme gialle di Parma, una volta raccolte le dichiarazioni della signorina di origine latino-americana, hanno analizzato la normativa in materia per verificare la possibilit? di sottoporre a tassazione i citati flussi di denaro sotto forma di proventi derivanti da attivit? illecita.
Ne hanno dedotto - in base a quanto prevede da una parte il Codice civile (art.5, "gli atti di disposizione del proprio corpo contrario al buon costume sono vietati...quando siano altrimenti contrari al buon costume"), dall'altra il Testo Unico sulle imposte dirette, nonch? la legge 537 del 1993 e il citato Decreto legge "Bersani-Visco" n.223 del 2006 - che la prostituzione ? "un atto civilisticamente illecito i cui guadagni sono tassabili quali redditi diversi derivanti da proventi illeciti".
Tenuto conto delle argomentazioni giuridiche derivanti dalla suddetta normativa e considerato che le dichiarazioni di parte possono essere proficuamente utilizzate in sede tributaria, hanno quindi deciso di proporre per la ripresa a tassazione i proventi illeciti della giovane latino-americana per un ammontare di complessivi 357.682 euro.
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