Nucleare, la fusione fredda funziona
di Ludovica Manusardi Carlesi
commenti - 83 | |
22 maggio 2008
La rivincita del Samurai
di Giuseppe Caravita
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Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda ? stato un successo. Poche ore fa all'Universit? di Osaka ? stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova ? stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la met? della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cio? in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si ? messo in moto cominciando a girare.
Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento ? stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose ( l'elio-4 ? inerte). L'energia riscontrata ? stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantit? della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantit? ? assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed ? la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di l? delle quantit? misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica.
A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantit? maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla cos? riutilizzare.
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Non commento nemmeno perch? mi vien da piangere....
di Ludovica Manusardi Carlesi
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22 maggio 2008
La rivincita del Samurai
di Giuseppe Caravita
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Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda ? stato un successo. Poche ore fa all'Universit? di Osaka ? stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova ? stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la met? della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cio? in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si ? messo in moto cominciando a girare.
Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento ? stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose ( l'elio-4 ? inerte). L'energia riscontrata ? stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantit? della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantit? ? assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed ? la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di l? delle quantit? misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica.
A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantit? maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla cos? riutilizzare.
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Non commento nemmeno perch? mi vien da piangere....
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