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Economia Italiani, i conti ISTAT...

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    #136
    Anche qui: una azienda è solita comporre i prezzi partendo dall'analisi dei costi di produzione, sviluppo e gestione. A quelli si aggiungono gli utili necessari. Se io produco beni materiali, è chiaro che i costi delle materie prime avranno una incidenza maggiore rispetto ad una azienda che produce e vende servizi. Ma se cambiano le condizioni generali (aumento dei costi energetici, dei trasporti, della pressione fiscale, ecc..ecc..), sia l'azienda che produce beni materiali che quella che produce servizi dovranno alzare le tariffe per non andare in perdita.
    Quando è che si ha il problema?
    Quando non c'è più proporzione tra l'aumento dei costi e la percentuale di utile.
    Negli ultimi anni ci sono state moltissime aziende, soprattutto di servizi, che hanno aumentato drasticamente gli utili giustificandosi con l'inflazione anche se i costi per loro sono sostanzialmente scesi. Banche, Assicurazioni, Gestori telefonici, tanto per fare un esempio, hanno fatto utili record negli ultimi anni, eppure hanno abbassato ulteriormente il costo della loro forza lavoro ricorrendo a contratti precari o più semplicemente non adeguando gli stipendi. Hanno creato un circolo vizioso nel mercato B2B perchè i loro maggiori utili venivano papali-papali scaricati sui prezzi dei beni prodotti dalle aziende loro clienti.
    Esempio: io produco rubinetti e la mia assicurazione mi aumenta la tariffa del 5% mentre contestualmente riduce i suoi costi operativi del 5%. Significa che la mia assicurazione aumenta il suo utile sulla mia polizza di circa il 10%. Io rubinettiere, per compensare l'aumento di costo della mia polizza e mantenere l'utile, dovrò aumentare i prezzi dei miei rubinetti. Il risultato finale è che l'assicurazione avrà aumentato il suo utile a danno del consumatore finale dei rubinetti e senza produrre alcun vantaggio ai suoi dipendenti. Ha solamente arricchito i soci. E saranno anche i dipendenti dell'assicurazione a perderci, perchè dovranno acquistare dei rubinetti che costano di più.
    A quel punto, il rubinettiere ha un bel dire che i suoi costi sono alti a causa delle tasse, perchè lo Stato, per compensare la perdita del potere di acquisto dei salari, dovrà trovare risorse altrove.
    Il punto è che bisogna sostenere la produzione (le aziende) solo se il mercato interno è in espansione ed i consumi sono sostenuti.
    Sostenere le aziende in una sitruazione di mercato depresso, significa venire meno alla funzione base dello Stato, che non è lo sviluppo economico delle aziende, bensì lo sviluppo sociale della nazione. In pratica significa favorire gli imprenditori a danno della totalità della popolazione.
    E' ovvio che ciascuno tira acqua al suo mulino, ma bisogna rendersi conto che, per quanto importanti, gli imprenditori sono solo un sottoinsieme della totalità della popolazione.

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      #137
      Originally posted by Esusino View Post
      a quando il default?


      quando una delle banche svizzere per cui lavori tira fuori tutte le perdite sui derivati...

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