Marted? 29 Aprile 2008
Questa lettera aperta ? indirizzata alla Federazione Motociclistica Italiana, alle riviste specializzate e a tutti quelli che si sentono coinvolti nelle gare motociclistiche in pista.
Stefano Cordara
Arrivo da un fine settimana appena trascorso a Varano de? Melegari dove si ? disputato il primo appuntamento del Trofeo Motoestate. Anche io partecipavo alle gare in programma come pilota del Trofeo Super Duke, gare che corro per pura passione, con l?unico intento di divertirmi, come la maggior parte dei piloti iscritti a queste manifestazioni.
Scrivo soprattutto per segnalare come ormai questo circuito sia diventato anacronistico e non pi? adeguato alle prestazioni delle moto che vi corrono. La situazione ? arrivata al punto che non si pu? pi? far finta di niente, non si possono pi? chiudere gli occhi. A Varano, anche questo week-end sono infatti successi almeno un paio di incidenti gravi, con piloti che hanno riportato lesioni serie e in un caso una moto ? rimbalzata sulle reti dove era assiepato il pubblico evitando per un soffio una tragedia.
Non ? un caso che la parte di circuito incriminata sia sempre la stessa: quella che va dalla curva Ickx al rettilineo di arrivo. E? la parte "storica" del tracciato, quella che nel corso degli anni non ? mai stata modificata in modo sostanziale, quella che gi? 20 anni fa era giudicata pericolosa per l?assenza di vie di fuga adeguate, quella parte dove ci si fa quasi sempre male perch? qualsiasi cosa succeda si va ad impattare contro le gomme ai lati del tracciato, ormai dure come il cemento. Gli air defender qui non esistono. Questa pista oggi, con le prestazioni delle moto e degli pneumatici moderni, ? troppo stretta e piccola.
Per il lavoro che faccio, ho la fortuna di frequentare piste di tutto il mondo, e posso assicurare che ben poche hanno spazi di fuga cos? ridotti. Duole dirlo, ma l?autodromo Riccardo Paletti non ? pi? adeguato ad offrire i necessari standard di sicurezza e andrebbe ridisegnato completamente, ma certo questa resta la mia opinione.
Porto un semplice esempio: la curva Ickx, modificata anni fa per ridurre le velocit? e quindi il pericolo, ? stata man mano allargata prima con autobloccanti e adesso con una gettata di cemento per "far spazio" alle traiettorie delle auto. Risultato: di fatto la variante ? come se non ci fosse, tutti la tagliano e le velocit? sono ancor pi? elevate che in passato: ma allora cosa l?hanno messa a fare la variante? E la seconda domanda ?: chi provvede all?omologazione del circuito per queste gare? Il manto stradale, poi, in parecchi punti ? in condizioni pessime, pieno di rattoppi e causa esso stesso di scivolate evitabili.
Credo che chi paga per correre abbia il diritto di essere pi? tutelato e di essere pi? rispettato. Dalla Federazione innanzitutto, e soprattutto dagli organizzatori a cui pare interessare poco la salute dei concorrenti. Chi corre in moto sa bene che il pericolo ? intrinseco nella attivit? di pilota, ma nemmeno si pu? sopportare di essere trattati cos?. Le cadute ci sono sempre state, fanno parte del gioco, ma se questa pista avesse avuto spazi di fuga adeguati tanti infortuni probabilmente non ci sarebbero stati.
Credo che, per chi sta da questa parte, i piloti, sia il momento di riflettere e di dare un segnale forte. Di solito chi corre prende l?incidente come una fatalit?, al massimo ci si riunisce per discutere, poi per? si abbassa la testa e si torna a lavorare nel proprio mondo cercando di far andare la propria moto pi? velocemente possibile, e si va tutti in griglia, pronti a "limare il decimo", perch? lo spettacolo deve continuare.
Ma se nessuno si oppone a certe situazioni, se tutti allargano le braccia dicendo "? sempre stato cos?" allora nulla cambia, nulla migliora. Stavolta per? un segnale c?? stato. Alcuni piloti del trofeo KTM hanno deciso di non prendere il via alla gara, altri sono usciti dopo qualche giro. Un segno di solidariet? verso il pilota gravemente infortunato ricoverato all?Ospedale di Parma (che corre il rischio di rimanere tetraplegico) ma anche un segno per far notare che questa pista non ? pi? sicura. Un segnale piccolo, se vogliamo, ma che deve far riflettere le autorit? e gli altri piloti. Un punto di partenza per poter ragionare sulla sicurezza di questo tracciato che credo andrebbe modificato.
Chiudo questa lettera sottolineando che anche a parer mio la situazione nei campionati cosiddetti "minori" ? ormai diventata insostenibile per i partecipanti. Basta guardare le condizioni pietose in cui versava il paddock domenica 27 aprile. Con 355 piloti iscritti il paddock era assolutamente inadeguato per spazio e, soprattutto, per numero e qualit? dei servizi igienici. Quattro "cessi" (mi si scusi la parola ma tali sono) di cui uno intasato gi? dal sabato sera, camper parcheggiati sulla terra battuta e in mezzo alla polvere, a 300 metri dal bagno pi? vicino, sono condizioni inaccettabili per qualsiasi evento. Troppe categorie, troppi piloti ammassati. E poi, troppo superficiali le verifiche tecniche (per verificare tutti come si deve ci vorrebbero 3 giorni!) e nessuna verifica per caschi e abbigliamento. ? accaduto a me lo scorso fine settimana.
I piloti amatori sono la base del motociclismo, quelli che comprano le moto, che fanno "girare" il denaro, che creano indotto. Non si pretende un trattamento da piloti di MotoGP, ma non ? nemmeno sopportabile una situazione come quella attuale.
Azz uno rischia di diventare tetraplegico.... Beh io ci ho corso a varano ed ? vero che non ? molto sicura come pista, ma si sa, quando si corre gass e guardare la pista davanti a noi non l'assenza di vie di fuga, ma se poi ti capita il botto...
Questa lettera aperta ? indirizzata alla Federazione Motociclistica Italiana, alle riviste specializzate e a tutti quelli che si sentono coinvolti nelle gare motociclistiche in pista.
Stefano Cordara
Arrivo da un fine settimana appena trascorso a Varano de? Melegari dove si ? disputato il primo appuntamento del Trofeo Motoestate. Anche io partecipavo alle gare in programma come pilota del Trofeo Super Duke, gare che corro per pura passione, con l?unico intento di divertirmi, come la maggior parte dei piloti iscritti a queste manifestazioni.
Scrivo soprattutto per segnalare come ormai questo circuito sia diventato anacronistico e non pi? adeguato alle prestazioni delle moto che vi corrono. La situazione ? arrivata al punto che non si pu? pi? far finta di niente, non si possono pi? chiudere gli occhi. A Varano, anche questo week-end sono infatti successi almeno un paio di incidenti gravi, con piloti che hanno riportato lesioni serie e in un caso una moto ? rimbalzata sulle reti dove era assiepato il pubblico evitando per un soffio una tragedia.
Non ? un caso che la parte di circuito incriminata sia sempre la stessa: quella che va dalla curva Ickx al rettilineo di arrivo. E? la parte "storica" del tracciato, quella che nel corso degli anni non ? mai stata modificata in modo sostanziale, quella che gi? 20 anni fa era giudicata pericolosa per l?assenza di vie di fuga adeguate, quella parte dove ci si fa quasi sempre male perch? qualsiasi cosa succeda si va ad impattare contro le gomme ai lati del tracciato, ormai dure come il cemento. Gli air defender qui non esistono. Questa pista oggi, con le prestazioni delle moto e degli pneumatici moderni, ? troppo stretta e piccola.
Per il lavoro che faccio, ho la fortuna di frequentare piste di tutto il mondo, e posso assicurare che ben poche hanno spazi di fuga cos? ridotti. Duole dirlo, ma l?autodromo Riccardo Paletti non ? pi? adeguato ad offrire i necessari standard di sicurezza e andrebbe ridisegnato completamente, ma certo questa resta la mia opinione.
Porto un semplice esempio: la curva Ickx, modificata anni fa per ridurre le velocit? e quindi il pericolo, ? stata man mano allargata prima con autobloccanti e adesso con una gettata di cemento per "far spazio" alle traiettorie delle auto. Risultato: di fatto la variante ? come se non ci fosse, tutti la tagliano e le velocit? sono ancor pi? elevate che in passato: ma allora cosa l?hanno messa a fare la variante? E la seconda domanda ?: chi provvede all?omologazione del circuito per queste gare? Il manto stradale, poi, in parecchi punti ? in condizioni pessime, pieno di rattoppi e causa esso stesso di scivolate evitabili.
Credo che chi paga per correre abbia il diritto di essere pi? tutelato e di essere pi? rispettato. Dalla Federazione innanzitutto, e soprattutto dagli organizzatori a cui pare interessare poco la salute dei concorrenti. Chi corre in moto sa bene che il pericolo ? intrinseco nella attivit? di pilota, ma nemmeno si pu? sopportare di essere trattati cos?. Le cadute ci sono sempre state, fanno parte del gioco, ma se questa pista avesse avuto spazi di fuga adeguati tanti infortuni probabilmente non ci sarebbero stati.
Credo che, per chi sta da questa parte, i piloti, sia il momento di riflettere e di dare un segnale forte. Di solito chi corre prende l?incidente come una fatalit?, al massimo ci si riunisce per discutere, poi per? si abbassa la testa e si torna a lavorare nel proprio mondo cercando di far andare la propria moto pi? velocemente possibile, e si va tutti in griglia, pronti a "limare il decimo", perch? lo spettacolo deve continuare.
Ma se nessuno si oppone a certe situazioni, se tutti allargano le braccia dicendo "? sempre stato cos?" allora nulla cambia, nulla migliora. Stavolta per? un segnale c?? stato. Alcuni piloti del trofeo KTM hanno deciso di non prendere il via alla gara, altri sono usciti dopo qualche giro. Un segno di solidariet? verso il pilota gravemente infortunato ricoverato all?Ospedale di Parma (che corre il rischio di rimanere tetraplegico) ma anche un segno per far notare che questa pista non ? pi? sicura. Un segnale piccolo, se vogliamo, ma che deve far riflettere le autorit? e gli altri piloti. Un punto di partenza per poter ragionare sulla sicurezza di questo tracciato che credo andrebbe modificato.
Chiudo questa lettera sottolineando che anche a parer mio la situazione nei campionati cosiddetti "minori" ? ormai diventata insostenibile per i partecipanti. Basta guardare le condizioni pietose in cui versava il paddock domenica 27 aprile. Con 355 piloti iscritti il paddock era assolutamente inadeguato per spazio e, soprattutto, per numero e qualit? dei servizi igienici. Quattro "cessi" (mi si scusi la parola ma tali sono) di cui uno intasato gi? dal sabato sera, camper parcheggiati sulla terra battuta e in mezzo alla polvere, a 300 metri dal bagno pi? vicino, sono condizioni inaccettabili per qualsiasi evento. Troppe categorie, troppi piloti ammassati. E poi, troppo superficiali le verifiche tecniche (per verificare tutti come si deve ci vorrebbero 3 giorni!) e nessuna verifica per caschi e abbigliamento. ? accaduto a me lo scorso fine settimana.
I piloti amatori sono la base del motociclismo, quelli che comprano le moto, che fanno "girare" il denaro, che creano indotto. Non si pretende un trattamento da piloti di MotoGP, ma non ? nemmeno sopportabile una situazione come quella attuale.
Azz uno rischia di diventare tetraplegico.... Beh io ci ho corso a varano ed ? vero che non ? molto sicura come pista, ma si sa, quando si corre gass e guardare la pista davanti a noi non l'assenza di vie di fuga, ma se poi ti capita il botto...
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