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comunque notizia del novembre 2007
Uccide cane per ?arte?, Guillermo Habacuc Vargas si scusa
Roma. Biennale a rischio per Guillermo Habacuc Vargas, lo ?'peudoartista'? 50enne del Costa Rica che ha messo in mostra un cane randagio, legato in un angolo della sala, lasciandolo morire di fame e sete. Oltre 150.000 persone da tutto il mondo, in pochissimi giorni, hanno espresso la propria indignazione verso quella che, secondo loro, non pu? essere certo considerata un'opera d'arte.A quanto pare Vargas avrebbe pagato dei bambini affinch? catturassero un cane per poi utilizzarlo come 'opera d'arte' che consisteva appunto nel guardare l'agonia e la sofferenza fino alla morte. Ai visitatori sarebbe stato vietato di portare cibo e acqua e chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l'animale veniva allontanato in malo modo con insulti. Sopra il cane morente, una scritta fatta di croccantini con la frase: ?Eres lo que lees? (?Sei quello che leggi'). Secondo l??artista? lo scopo era quello di testimoniare l'indifferenza dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi. In un'intervista rilasciata a la 'Naci?n', ha dichiarato: "Lo scopo del lavoro non era causare sofferenza alla povera innocente creatura, bens? illustrare un problema. Nella mia citt? natale, San Jos?, Costa Rica, decine di migliaia di randagi muoiono di fame e malattia e nessuno dedica loro attenzioni. Ora, se pubblicamente mostri una di queste creature morte di fame, come nel caso di Nativity, ci? crea un ritorno che evidenzia una grande ipocrisia in tutti noi. Nativity era una creatura fragile e sarebbe morta comunque su una strada". Fatto sta che il cane, secondo quanto riferisce Leonor Gonzalez, editore del supplemento culturale di ?La Prensa? in Nicaragua, sarebbe morto il giorno seguente a quello in cui sono state scattate le foto. Diversa la versione della galleria nicaraguense che ha ospitato l?allestimento, secondo la quale l'artista avrebbe trovato il cane in un vicolo e l'avrebbe portato nella galleria senza che fosse previsto. Secondo loro, inoltre, sarebbe stato correttamente alimentato per tutto il tempo tranne le tre ore della mostra. Il cane non ? poi morto ma secondo loro ? "scappato" in un momento di disattenzione.Ma i dubbi restano. Come ? possibile che la galleria non abbia imposto a Vargas di liberare il cane? E ancora: ? possibile che nessuno sia andato l? con prepotenza ? anche violenza ? per portarsi via l?animale? Per di pi? l?artista ? stato scelto per rappresentare il suo Paese nella ?Biennale Centroamericana 2008? che si terr? in Honduras. In quest?ultimo caso, almeno, qualcosa si ? mosso. Le ire di associazioni animaliste e di cittadini di ogni parte del mondo hanno fatto s? che un rappresentante della Biennale abbia contattato Vargas, mediante lettera scritta in cui ? stato espresso lo sconcerto riguardo la pubblicit? negativa ricevuta da ?Sei quello che leggi? ed ? stata messa in dubbio la legittimit? dell'ammissione come eccellente artista e rappresentate. A questo punto l?artista ha chiesto pubblicamente scusa e promesso che non riproporr? mai pi? simili progetti. Vargas, in un comunicato diffuso via web afferma che ?Sei quello che leggi? non verr? pi? chiamata "opera d'arte", in segno di rispetto verso quanti si sono sentiti offesi. Ha ammesso l'errore ed ha affermato che avrebbe dovuto salvare il cane invece di lasciarlo morire. E chiede a tutti di accettare le sue scuse.?Far soffrire e uccidere un cane lasciandolo morire di fame per far comprendere un problema come quello del randagismo ? certamente un modo perverso per informare l'opinione pubblica ? dichiara Massimo Comparotto, presidente dell'
OIPA Italia (Organizzazione internazionale Protezione animali) - In verit? quest'opera 'artistica' ? solo l'ennesimo esecrabile squallido tentativo per far parlare di s? per riempire una galleria d'arte. Jos? Morales, vice presidente del 'Special Unit for Animal Protection and Rescue' ha commentato: "Il cane ? stato legato senza cibo, non capisco come ci? possa essere considerato arte". Raymond Schnog, presidente della 'Humanitarian Association for Animal Protection', ha condannato l'atto definendolo pura crudelt?, "non comprendo come un animale possa essere stato lasciato morire di fame sul pavimento mentre una frase sulle pareti era stata composta usando cibo".Queste organizzazioni stanno studiando il caso per presentare un ricorso davanti al tribunale locale.
Uccide cane per ?arte?, Guillermo Habacuc Vargas si scusa
Roma. Biennale a rischio per Guillermo Habacuc Vargas, lo ?'peudoartista'? 50enne del Costa Rica che ha messo in mostra un cane randagio, legato in un angolo della sala, lasciandolo morire di fame e sete. Oltre 150.000 persone da tutto il mondo, in pochissimi giorni, hanno espresso la propria indignazione verso quella che, secondo loro, non pu? essere certo considerata un'opera d'arte.A quanto pare Vargas avrebbe pagato dei bambini affinch? catturassero un cane per poi utilizzarlo come 'opera d'arte' che consisteva appunto nel guardare l'agonia e la sofferenza fino alla morte. Ai visitatori sarebbe stato vietato di portare cibo e acqua e chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l'animale veniva allontanato in malo modo con insulti. Sopra il cane morente, una scritta fatta di croccantini con la frase: ?Eres lo que lees? (?Sei quello che leggi'). Secondo l??artista? lo scopo era quello di testimoniare l'indifferenza dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi. In un'intervista rilasciata a la 'Naci?n', ha dichiarato: "Lo scopo del lavoro non era causare sofferenza alla povera innocente creatura, bens? illustrare un problema. Nella mia citt? natale, San Jos?, Costa Rica, decine di migliaia di randagi muoiono di fame e malattia e nessuno dedica loro attenzioni. Ora, se pubblicamente mostri una di queste creature morte di fame, come nel caso di Nativity, ci? crea un ritorno che evidenzia una grande ipocrisia in tutti noi. Nativity era una creatura fragile e sarebbe morta comunque su una strada". Fatto sta che il cane, secondo quanto riferisce Leonor Gonzalez, editore del supplemento culturale di ?La Prensa? in Nicaragua, sarebbe morto il giorno seguente a quello in cui sono state scattate le foto. Diversa la versione della galleria nicaraguense che ha ospitato l?allestimento, secondo la quale l'artista avrebbe trovato il cane in un vicolo e l'avrebbe portato nella galleria senza che fosse previsto. Secondo loro, inoltre, sarebbe stato correttamente alimentato per tutto il tempo tranne le tre ore della mostra. Il cane non ? poi morto ma secondo loro ? "scappato" in un momento di disattenzione.Ma i dubbi restano. Come ? possibile che la galleria non abbia imposto a Vargas di liberare il cane? E ancora: ? possibile che nessuno sia andato l? con prepotenza ? anche violenza ? per portarsi via l?animale? Per di pi? l?artista ? stato scelto per rappresentare il suo Paese nella ?Biennale Centroamericana 2008? che si terr? in Honduras. In quest?ultimo caso, almeno, qualcosa si ? mosso. Le ire di associazioni animaliste e di cittadini di ogni parte del mondo hanno fatto s? che un rappresentante della Biennale abbia contattato Vargas, mediante lettera scritta in cui ? stato espresso lo sconcerto riguardo la pubblicit? negativa ricevuta da ?Sei quello che leggi? ed ? stata messa in dubbio la legittimit? dell'ammissione come eccellente artista e rappresentate. A questo punto l?artista ha chiesto pubblicamente scusa e promesso che non riproporr? mai pi? simili progetti. Vargas, in un comunicato diffuso via web afferma che ?Sei quello che leggi? non verr? pi? chiamata "opera d'arte", in segno di rispetto verso quanti si sono sentiti offesi. Ha ammesso l'errore ed ha affermato che avrebbe dovuto salvare il cane invece di lasciarlo morire. E chiede a tutti di accettare le sue scuse.?Far soffrire e uccidere un cane lasciandolo morire di fame per far comprendere un problema come quello del randagismo ? certamente un modo perverso per informare l'opinione pubblica ? dichiara Massimo Comparotto, presidente dell'
OIPA Italia (Organizzazione internazionale Protezione animali) - In verit? quest'opera 'artistica' ? solo l'ennesimo esecrabile squallido tentativo per far parlare di s? per riempire una galleria d'arte. Jos? Morales, vice presidente del 'Special Unit for Animal Protection and Rescue' ha commentato: "Il cane ? stato legato senza cibo, non capisco come ci? possa essere considerato arte". Raymond Schnog, presidente della 'Humanitarian Association for Animal Protection', ha condannato l'atto definendolo pura crudelt?, "non comprendo come un animale possa essere stato lasciato morire di fame sul pavimento mentre una frase sulle pareti era stata composta usando cibo".Queste organizzazioni stanno studiando il caso per presentare un ricorso davanti al tribunale locale.
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