ieri sera, soddisfatto dell?esito della giornata, trotterellavo a casa con un?idea ben precisa; quella di dedicarmi ad uno dei miei passatempi preferiti ovvero la settima arte (il cinema...).
da buon cinefilo tuttavia ho i miei generi preferiti, tutti a mio modo di vedere estremamente impegnati.
in particolare amo dedicarmi alla commedia e tra le varie commedie prediligo le interpretazioni di alvaro vitali legate al ruolo di pierino.
pierino medico della saub, pierino colpisce ancora, pierino contro tutti o l?antenati tua e de pierino sono tutti cult movie la cui visione non manca mai di rigenerarmi in toto.
certo, avendo la mente aperta non disdegno altri protagonisti.
potrei citarne molti, ma per non annoiarvi ne cito uno: giorgio porcaro. opere come l'esercito pi? pazzo del mondo (con l?indimenticato andy luotto ed enrico beruschi), la sai l'ultima sui matti? e sturmtruppen 2 hanno scavato un solco profondo nella mia sensibilit?, influendo poi in maniera rilevante sulla mia cultura.
malauguratamente mercoled?, nonostante un forsennato zapping, non mi ? riuscito di pescare nei vari palinsesti alcuno dei sopracitati capolavori che potessero ristorare la mia mente.
in compenso mi ? capitato di vedere una trasmissione la cui sola cosa che ha attirato la mia attenzione ? stata la frase, rivolta da una ragazza ad un?altra: ?bella mia?.
ora un aggettivo qualificativo seguito da un aggettivo possessivo femminile singolare non ? cosa che desta allarme sociale.
tuttavia la sensazione che ho avuto ? che tale espressione, in particolare quando ? rivolta da una rappresentante del gentil sesso ad un?altra, assuma foschi significati che vanno al di l? di quelli propri delle parole.
e qui mi sono chiesto: l?uso che le donne fanno del linguaggio costituisce un modo di esprimersi a s? tale da giustificare l?esigenza e la necessit? di scrivere nuovamente la lingua italiana?
con ci? ovviamente non intendo criticare il genere femminile anche perch?, come disse jean de la bruy?re, la critica spesso non ? una scienza; ? un mestiere, dove occorrono pi? salute che spirito, pi? lavoro che capacit?, pi? abitudine che genio.
da buon cinefilo tuttavia ho i miei generi preferiti, tutti a mio modo di vedere estremamente impegnati.
in particolare amo dedicarmi alla commedia e tra le varie commedie prediligo le interpretazioni di alvaro vitali legate al ruolo di pierino.
pierino medico della saub, pierino colpisce ancora, pierino contro tutti o l?antenati tua e de pierino sono tutti cult movie la cui visione non manca mai di rigenerarmi in toto.
certo, avendo la mente aperta non disdegno altri protagonisti.
potrei citarne molti, ma per non annoiarvi ne cito uno: giorgio porcaro. opere come l'esercito pi? pazzo del mondo (con l?indimenticato andy luotto ed enrico beruschi), la sai l'ultima sui matti? e sturmtruppen 2 hanno scavato un solco profondo nella mia sensibilit?, influendo poi in maniera rilevante sulla mia cultura.
malauguratamente mercoled?, nonostante un forsennato zapping, non mi ? riuscito di pescare nei vari palinsesti alcuno dei sopracitati capolavori che potessero ristorare la mia mente.
in compenso mi ? capitato di vedere una trasmissione la cui sola cosa che ha attirato la mia attenzione ? stata la frase, rivolta da una ragazza ad un?altra: ?bella mia?.
ora un aggettivo qualificativo seguito da un aggettivo possessivo femminile singolare non ? cosa che desta allarme sociale.
tuttavia la sensazione che ho avuto ? che tale espressione, in particolare quando ? rivolta da una rappresentante del gentil sesso ad un?altra, assuma foschi significati che vanno al di l? di quelli propri delle parole.
e qui mi sono chiesto: l?uso che le donne fanno del linguaggio costituisce un modo di esprimersi a s? tale da giustificare l?esigenza e la necessit? di scrivere nuovamente la lingua italiana?
con ci? ovviamente non intendo criticare il genere femminile anche perch?, come disse jean de la bruy?re, la critica spesso non ? una scienza; ? un mestiere, dove occorrono pi? salute che spirito, pi? lavoro che capacit?, pi? abitudine che genio.
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