L'AVANA - "Comunico ai miei compatrioti, che in questi giorni mi hanno fatto un grande onore eleggendomi a membro del Parlamento, che io non aspirer? n? accetter? - ripeto - non aspirer? n? accetter? la carica di presidente del Consiglio di Stato e di comandante in capo". Dopo 49 anni al potere, con queste parole scritte sulla edizione online del quotidiano Granma, il leader cubano Fidel Castro ha annunciato ufficialmente oggi la sua rinuncia alla carica di presidente, che ha esercitato finch? la malattia non l'ha allontanato dal potere, 19 mesi fa. Con lo scettro ceduto al fratello Raul.
Da tempo Castro si esprimeva quasi esclusivamente dalle colonne della stampa ufficiale, fornendo il suo punto di vista su diversi argomenti internazionali. Due giorni fa aveva alimentato le attese sul suo futuro politico, suggerendo in un articolo pubblicato sulla stampa locale, di avere in preparazione un annuncio "di grande interesse". "Nella mia prossima riflessione - aveva scritto sul quotidiano Granma - affronter? un argomento di grande interesse per molti compatrioti, ma non voglio per ora anticiparne nulla".
Adesso, per?, ? arrivato il ritiro ufficiale, l'abbandono dello scettro del comando. E il primo commento ? arrivato dal paese storicamente nemico, gli Stati Uniti: "Ora cominci la transizione democratica - ha dichiarato il presidente George W. Bush, impegnato in un tour in Africa - che dovrebbe condurre a elezioni libere e democratiche, e sottolineo libere e democratiche, non a quel tipo di elezioni che i fratelli Castro hanno cercato di rifilarci come vera democrazia". In un secondo momento il numero due del Dipartimento di Stato di Washington, John Negroponte, ha per? precisato che in un futuro prossimo gli Stati Uniti non intendono revocare l'embargo nei confronti di Cuba.
E anche la Santa Sede fa sentire la sua voce. "Il Papa mi ha dato una benedizione speciale per tutti i cubani, dal "lider maximo" a tutta la popolazione" dice il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano che si appresta a partire per Cuba.
Inrtanto, a L'Avana, il 24 febbraio ? fissata la riunione del Parlamento, che dovr? designare i membri del Consiglio di Stato, il pi? alto organismo esecutivo dell'isola, e il suo presidente (leggi l'analisi della situazione). E oggi Castro sottolinea che "? venuto il momento di eleggere il Consiglio di Stato, il suo presidente, il vicepresidente".
Dalla rivoluzione del gennaio 1959 Castro ? il numero uno a Cuba: "Ho avuto l'onore di questa carica - presidente del Consiglio di Stato - per molti anni" dopo la nuova costituzione del 1976, scrive ancora rivolgendosi ai suoi concittadini con toni affettuosi. "Conoscendo il mio stato di salute critico, molti pensavano all'estero che la rinuncia provvisoria alla carica di Presidente del Consiglio di Stato il 31 luglio 2006 che ho lasciato nelle mani del primo vicepresidente Raul Castro Ruz, fosse definitiva", aggiunge Castro spiegando che "fortunatamente, il nostro processo conta ancora su quadri della vecchia guardia, uniti ad altri che erano pi? giovani quando ? cominciata la prima tappa della Rivoluzione". "Il cammino - prosegue - sar? difficile e richieder? lo sforzo intelligente di tutti".
La lettera si chiude con la promessa che non si ritirer? a vita privata: "Non vi dico addio. Spero di combattere come un soldato delle idee. Continuer? a scrivere sotto il titolo Riflessioni del compagno Fidel. Sar? un'arma su cui poter contare: la mia voce forse verr? ascoltata, sar? prudente". Il messaggio ? firmato di suo pugno e ha la data del 18 febbraio ore 17.30 (le 23.30 di ieri in Italia).
(19 febbraio 2008)
Episodio storico...magari a qualcuno era sfuggita oggi la notizia...
Ho chiesto preventivamente ai mod se potevo mettere il post giusto per informare data l'importanza storica dell'evento.
Se si riescono ad evitare commenti superficiali e battibecchi sterili e' meglio.
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